Post by Zazie dans le métroè un diritto, ma anche un dovere, imho.
E allora cerchiamo la quadratura del cerchio. Penso che in caso di conflitto
il carattere di diritto prevalga su quello di dovere.
Post by Zazie dans le métronessuna offesa.
Il mio *è* un discorso che non ammette mezze stagioni.
Mezze misure. Le mezze stagioni non ci sono più. Non ci sono mai state, in
realtà. Puramente virtuali.
Post by Zazie dans le métroTrovo che il voto sia una cosa molto seria.
Non votare per me è qualunquismo: una malattia alla quale una buona
democrazia non sopravvive, imho.
Sì, ma non è detto che chi non vota lo faccia per puro qualunquismo.
Una buona (beh, anche soltanto passabile) democrazia fatica a campare anche
con discorsi del tipo "la controparte fa tanto schifo, che noi in confronto
siamo in gambissima, comunque". Per cui, chi si azzarda a criticare, rema
contro. Dove ho già sentito questa logica, così amabilmente ideologica ed
avulsa da qualsiasi aspetto concreto del vivere sociale?
Post by Zazie dans le métroSono d'accordo sulla polizia politica.
In che senso? Non sulla sua opportunità, spero.
Post by Zazie dans le métroL'astensione è certo una scelta.
Una scelta deleteria, però.
Anche gli atteggiamenti di cui sopra sono deleteri. E provengono dalla
classe politica, che dovrebbe essere propositiva.
Post by Zazie dans le métroesso può essere usato in moltissimi modi, anche come una clava.
Guarda cosa è successo alle ultime presidenziali in Francia.
Certo, ma con questa considerazione siamo fuori del contesto del thread.
Quello che abbiamo detto nei post precedenti, lo abbiamo detto commentando
un discorso ben preciso, che ho riassunto brutalmente sopra. Anche una fetta
rilevante di astenuti possono essere, di fatto sono, una "clava".
Post by Zazie dans le métroIl voto è una grande arma (forse l'unica) in mano al cittadino.
Se non la usa, decide di farsi governare da qualcuno scelto da altri.
Però poi deve mangiare la minestra in silenzio: non ha diritto di
lamentarsi.
Discorso più teorico che effettivo. Sono comunque governato da qualcuno
scelto da altri, che vinca il centrodestra o che vinca il centro sinistra.
Che sia andato a votare o meno.
Certo, il bipolarismo mi obbliga a scegliere il meno peggio, e finora ho
scelto, con un certo rimorso, la parte che dice "noi siamo meglio comunque".
Ho votato per chi mi piace abbastanza nel proporzionale. Ma possono esserci
situazioni in cui non mi senta di prestarmi. E questa è una mia decisione,
non necessariamente qualunquista. Quanto al diritto di lamentarsi, non vedo
perché non lo debba avere solo chi non vota. Dipende dai motivi, per non
parlare del fatto che la vita è cambiamento continuo, e che il mito della
coerenza a prescindere è, spesso e volentieri, null'altro che un alibi. E
chi ha votato per il Perlusca e si lamenta comunque, allora? Cosa bisogna
fargli? Questo discorso tu lo fai in buona fede, ne sono convinto, ma
nasconde qualcosa di poco piacevole. IMHO.
Post by Zazie dans le métroMi sembra un ragionamento logico, più che estremista.
Non so se è estremista. E' totalitario, tutto qui. Per quanto mi riguarda il
voto è un diritto, al quale posso anche rinunciare quando la classe politica
nel suo insieme è sotto il mio livello minimo di decenza.
Post by Zazie dans le métroNon c'è solo il non votare, ovviamente: c'è la scelta consapevole di non
partecipare a nulla: lasciar fare e stare a guardare.
Qui non sono sicuro di aver capito. E' la solita storia del dividersi fra
buoni e cattivi, l'ultima cosa da fare quando si tratta di capire e capirsi.
Post by Zazie dans le métroAnche per questo, la partecipazione politica della gente comune è in calo,
credo.
O forse la gente non è così scema, e si è semplicemente resa conto che la
democrazia che conosciamo non è quella festa della libertà, quella
celebrazione dei valori con la maiuscola e dei massimi sistemi che tutti
dicono. E reagisce in questo modo. Forse se i politici per primi
rimettessero i piedi per terra, e la finissero con la demagogia gratuita
(questa vale per tutti)...
Post by Zazie dans le métroSe uno non si occupa della propria casa e la lascia andare in malora, poi
non si può stupire che crolli a pezzi dopo qualche anno.
O no?
Almeno fammi il paragone con un condominio.
dR