On Fri, 6 May 2005 11:58:27 +0200, Eu Man wrote on it.salute.alimentazione
Post by Eu ManPost by MIo conto principalmente quelle animali, quelle vegetali essendo non
complete dal profilo aminoacido contano molto meno
Sicuro????
non credo che questo valga per TUTTI i vegetali...
- Le carote contengono tutto lo spettro aminoacidico
- Le mandorle contengono tutto lo spettro aminoacidico
- I datteri contengono tutto lo spettro aminoacidico
http://64.233.183.104/search?q=cache:0fEJRe7mJ74J:www.golden-club.com/index.php/article/view/811/1/4+%22maurizio+giorgetti%22+alimentazione&hl=en
di Maurizio Giorgetti
Posto che come al solito è bene leggere e documentarsi senza però prendere
NULLA per buono senza ragionarci sopra, io seguo parte dei consiigli trovati
in quell'articolo (che parla più che altro dell'alimentazione ideale per gli
sportivi agonistici, ovvero di quelli che vivono grazie alla loro attività
sportiva, almeno credo, perchè a mio parere le persone che vivono di un
altro lavoro come noi non riuscirebbero a mandar giù la crema Budwig a
colazione e negli spuntini!).
- bere tanta acqua appena alzati per ripristinare l'idratazione del corpo
(io ne bevo almeno mezzo litro prima della colazione)
- NON mangiare carboidrati la sera anche se si ha tanta fame soprattutto
prima del sonno
- usare semi oleosi (sesamo, lino... quest'ultimo in sostituzione dell'olio
di lino che costa di + e che io non ho trovato!)
Io l'articolo l'ho stampato e lo tengo a portta di mano, secondo me è
interessante.
Davide.
Ciao Davide,
siediti e respira profondamente, perché sto per farti venire un gran mal di
testa per colpa... dei semi di lino! Scherzo, spero di no, anzi alla fine
non sono un alimento disprezzabile, mi pare, ma a me è venuto un po' di mal
di testa mentre scrivevo questo post, e presto capirai il perché!
Ma procediamo con ordine...
Ho dato una scorsa (veloce, per ora) all'articolo di Giorgetti che
indicavi: mi interessava capire perché consiglia il consumo di olio o semi
di lino...
Questa raccomandazione l'avevo sentita anche altrove, ma non ne avevo ben
chiaro il motivo. O, per meglio dire, non mi quadrano del tutto le
motivazioni esposte nell'articolo rispetto ad altre considerazioni che
avevo letto sul ng...
L'articolo di Giorgetti spiega, anzitutto, cosa sono gli acidi grassi
essenziali (EFA), e come si distinguono tra di loro...
"gli unici grassi che il corpo non può crearsi sono i così definiti acidi
grassi essenziali (EFA)o vitamina F,che dovrebbero essere presenti
nell'alimentazione giornaliera in dosi di 4-14 g per sportivi agonisti si
arriva a consigliare fino a 20g."
"Gli EFA comprendono l'acido linoleico (omega 6),acido grasso con due doppi
legami ne la molecola, e l'acido alfa linolenico(omega 3),acido grasso con
tre doppi legami ne la molecola,questo forma l'acido ecosampentenoico (EPA)
e l'acido docoesaexanoico(DHA)."
"In ultimo l'acido arachidonico ,acido grasso con cinque doppi legami ne la
molecola, che aumenta i livelli di superossido dismutasi (SOD) e
prostaglandine. I primi due [linoleico e alfalonoleico, se capisco bene
questo passaggio del Giorgetti...] sono reperibili ne i vegetali oleosi il
terzo [qui credo che intenda EPA e DHA, che si trovano nel pesce...] nel
pesce o ne li oli di pesce. La dose giornaliera dovrebbe comprendere in
totale non più del 20% di grassi [mia nota tra parentesi: da dove viene
fuori questo limite del 20% di grassi totali, a questo punto?] , dei quali
almeno la metà del tipo EFA, in quanto in assenza di apporto lipidico il
corpo non può sintetizzarli , l'olio extravergine d'oliva è il più
digeribile in vista di gare o allenamenti intensi, è molto ricco di acido
oleico (così come le arachidi) che ha dimostrato proprietà preventive di
patologie oncologiche,ma non contiene l'acido linoleinico(costituente del
60-70% degli oli,può perciò essere usato in ugual rapporto a l'olio di semi
di lino per completare l'apporto richiesto di EFA ."
Il Giorgetti dunque consiglia l'olio di semi di lino per integrare
l'apporto di acido linoleNico (occhio alla N di linolenico, ovvero acidi
grassi 18:3, mentre il linoleico senza la N sono i 18:2...)
Ma a che serve questa integrazione di acido linoleNico, in sigla LNA?
Sempre se ho ben capito, anche dalla lettura del ng e in particolare dai
post di Filippo al riguardo, nella nostra normale alimentazione occidentale
non c'è tanto un problema di omega 6, che già sono presenti, ma soprattutto
di omega 3, che invece scarseggiano, e anzi l'obiettivo dovrebbe essere un
adeguato rapporto di omega 3 rispetto agli omega 6, mentre attualmente è
troppo sbilanciato a favore degli omega6, giusto?
Ai fini delgli omega3 , sempre a quanto ho letto, il LNA serve solo
relativamente, perché deve essere trasformato dall'organismo in EPA e DHA,
con un rendimento di solo del 10%, se ricordo bene...
Da un post di Filippo del 30 agosto 2004, 9.31 am, thread sugli "Omega 3":
"L'acido grasso omega 3 dell'olio di lino è sempre il linolenico.
Di certo è utilizzabile, di sicuro sono meglio i semi, ma, come le noci,
non può essere la fonte di omega 3."
"EPA e DHA che sono quelli fondamentali per la nostra salute, si trovano
solo in fonti animali."
http://groups-beta.google.com/group/it.salute.alimentazione/browse_frm/thread/4b146e65779a2635/98d6eeb1a37cbe68?q=%22EPA+e+DHA+che+sono+quelli+fondamentali%22&rnum=1&hl=en#98d6eeb1a37cbe68
Peraltro, a voler essere pignolissimi, il LNA può essere di due tipi,
alfalinolenico (omega3, ovvero w3, in sigla ALA) o gammalinolenico (omega6,
w6, in sigla GLA).
Altro post di Filippo:
Mar 22, 3:05 pm, thread "ne parliamo???"
"il 18:3 w3 si trasforma in EPA con un efficienza scarsa e appunto
interferisce con la produzione di eicosanoidi buoni (si "approppria" di un
enzima). Il 18:3 w6 GLA è il diretto precursore di alcuni eicosanoidi, ed
è un acido grasso che *praticamente* non si inserisce con gli alimenti, ma
il corpo lo produce da sè a partire dal 18:2 omega6 LA
http://groups-beta.google.com/group/it.salute.alimentazione/browse_frm/thread/a8ce24953eba9d7/7e337cec1a5b42dc?q=filippo+Lna&rnum=1&hl=en#7e337cec1a5b42dc
Sugli eicosanoidi "buoni" e "cattivi", si veda p.es. il sito
http://www.cibo360.it/alimentazione/chimica/macronutrienti/lipidi/eicosanoidi.htm
E sempre dal sito di Andrea Tibaldi:
===
Omega 3
Se non si utilizza il pesce grasso, è necessario integrare con i semi di
lino. Bastano appena 20 grammi di semi, che vanno macinati con un
macinacaffè, per comprire il fabbisogno di omega 3. Purtroppo l'olio di
lino presenta una serie di problemi per cui ne sconsigliamo l'uso a meno di
non avere precise garanzie di qualità.
È consigliabile non eliminare del tutto il consumo di pesce, in modo tale
da assumere EPA e DHA direttamente.
L'olio di lino, infatti, contiene LNA (acido linolenico) che deve essere
convertito in EPA e questo processo può interferire nella produzione di
eicosanoidi buoni.
===
cliccando su "problemi" dell'olio di lino, poi, si arriva a:
===
Olio di semi di lino
È estratto dai semi della pianta Linum usitatissimum, molto utilizzata fino
a qualche decennio fa per produrre capi di abbigliamento. A differenza
degli altri oli vegetali, ricchi di grassi omega 6, l'olio di lino è molto
ricco di acido linolenico, il capostipite dei grassi omega 3. Ne contiene
fino al 58%: per soddisfare il fabbisogno giornaliero di grassi omega 3 ne
bastano solamente 6 grammi al giorno!
L'acido linolenico è il più delicato tra gli acidi grassi: si ossida molto
facilmente e di conseguenza il processo di estrazione dell'olio di lino
deve essere fatto accuratamente, possibilmente in assenza di aria e a
temperatura controllata.
Fino a qualche anno fa l'olio di lino spremuto a freddo veniva prodotto
esclusivamente con il metodo Baglioni, a temperatura controllata, per lo
più da piccole aziende biologiche.
Ora che il consumo è aumentato le aziende più grandi hanno adottato metodi
molto meno delicati nei confronti del prodotto, che viene portato a
temperature molto più alte che possono ossidare l'acido linolenico.
Inoltre nessun produttore propone confezioni totalmente opache che
proteggano l'olio dalla luce; nessun negoziante lo conserva in frigorifero
per proteggerlo dalla temperatura.
La probabilità di trovare un prodotto veramente fresco, quindi, è molto
bassa.
Consigliamo quindi di evitare il consumo di olio di lino, a meno di non
approvvigionarsi direttamente dal produttore, assicurandosi che utilizzi il
metodo Baglioni e che conservi in frigorifero l'olio così prodotto.
Il prodotto va conservato in frigorifero in bottiglie scure, e va consumato
nel giro di qualche settimana.
Ha un sapore caratteristico di noce, leggermente amarognolo. Quando
irrancidisce prende un sapore sgradevole di pesce.
===
Questi problemi cmq riguarderebbero l'*olio* di semi di lino, non i semi di
lino in quanto tali, mi pare...
Dell' acido linoleNico si parla anche qui
http://www.dietaweb.it/content/acidolinolenico.asp
ma, sarà la mia testa dura, anche questo testo ancora non mi chiarisce del
tutto le idee...
Qui invece
http://www.lecurenaturali.com/lino.htm
trovo alcuni " Accorgimenti pratici nell'uso dei semi di lino e dell'olio
di semi di lino." nonché, da www.naturalia.net, alcuni usi curativi
tradizionali (non so se realmente validi o scientificamente dimostrati,
però...)
===
Ad ogni modo, i semi di lino potrebbero avere anche altre virtù non
collegate agli omega 3, come diceva raf67 nel thread di fine agosto sugli
Omega 3:
raf67 Aug 30 2004, 8:42 am:
"I semi di lino,invece,presi in moderate quantità ( vd ALA e omega 6)
sembrano avere delle virtù legate alla presenza di lignani e
fitoestrogeni."
http://groups-beta.google.com/group/it.salute.alimentazione/browse_frm/thread/4b146e65779a2635/7df627b7e3800c4a?q=linolenico&rnum=10&hl=en#7df627b7e3800c4a
Ti ho confuso abbastanza le idee? :-DDD
Quanto li paghi i semi di lino? Io li ho visto a 3 euro e 60 al chilo. Cmq
sono buoni di sapore! :-)
Ciao!
--
Enrico C