La zanzara 76
2006-12-04 09:16:07 UTC
Uno dei problemi principali dell'economia politica consiste nello
spiegare quali sono i fattori che determinano il prezzo di un bene. La
tradizionale microeconomia, almeno nelle formulazioni più generiche,
fa dipendere i prezzi dalle utilità dei beni, ossia il rapporto tra i
prezzi di due beni equivale il rapporto tra le utilità marginali.
Quindi con ogni euro speso il consumatore consegue la stessa utilità
marginale in relazione alla quantità di ogni bene che acquista,
cosicché più un bene è utile, più costa; in pratica c'è una
proporzionalità tra prezzo e utilità.
Tuttavia a me sembra che l'utilità non sia l'unico fattore che
determina i prezzi.
Infatti tali fattori sono molteplici. Cerco di elencarne i principali:
1) Il principale fattore che determina il prezzo di un bene sono i suoi
costi di produzione, che consistono nei costi variabili e nei costi
fissi: ossia se il bene richiede un certo numero di ore di lavoro per
essere prodotto, allora il denaro speso nei salari di quelle ore di
lavoro va computato nei costi di produzione del bene, come costo
variabile. Invece quando nei costi di produzione si computano tutti gli
altri costi necessari a produrre il bene in questione (ad esempio i
costi del macchinario, i costi di assicurazione, le tasse, l'affitto
dell'edificio, ecc.) questi sono classificati come costi fissi.
2) Il secondo fattore è la legge della domanda e dell'offerta: le
imprese immettono sul mercato il bene prodotto ad un certo prezzo
(calcolato secondo la formula: costi di produzione più una percentuale
di profitto), tuttavia se l'offerta supera la domanda il prezzo cala,
altrimenti se la domanda supera l'offerta il prezzo sale. In tal caso
il fattore utilità fa variare il prezzo iniziale calcolato solo sui
costi di produzione, infatti una utilità marginale molto alta
significa che i consumatori reputano molto utile il bene in questione,
tanto che sono disposti a pagare di più per avere il bene e questo fa
lievitare il prezzo quando l'offerta è scarsa rispetto alla domanda.
3) Il terzo fattore è il potere contrattuale delle parti: se gli
acquirenti hanno molto potere contrattuale rispetto ad un certo
venditore, allora possono spuntare un prezzo più vantaggioso. Ad
esempio, nei rapporti tra sindacati e datori di lavoro, se i sindacati
a causa di una eccessiva disoccupazione hanno un minore potere
contrattuale, allora non riusciranno ad elevare di molto il salario dei
lavoratori.
4) Il quarto fattore che influisce sul prezzo è la reputazione del
venditore, ossia se questi possieda un marchio affermato: in tal caso i
consumatori sono disposti a pagare un prezzo maggiore pur di ottenere
un prodotto prestigioso, mentre un bene che non possieda tali requisiti
lo reputano di minor prezzo.
Quindi il prezzo di mercato di un bene è il risultato di molti fattori
che agiscono contemporaneamente, quindi ha una dinamica molto complessa
perché tali fattori possono agire con pesi diversi, ed anche
equilibrarsi a vicenda. Questa complessità forse non viene compresa
dalla attuale microeconomia, la quale compiendo un processo di
astrazione molto spinto, trascura molte delle variabili che agiscono
sul prezzo, almeno nelle nozioni di base. Infatti essa tiene conto solo
del fattore 2, mentre capovolge il fattore 1, ossia fa dipendere i
costi di produzione dal prezzo di mercato mentre sono i primi ad agire
sul prezzo di mercato. Infatti si dice che l'impresa produce finché
i costi di produzione crescenti non uguaglino il prezzo di mercato del
bene prodotto, mentre in realtà i costi di produzione sono la base di
partenza della determinazione del prezzo.
spiegare quali sono i fattori che determinano il prezzo di un bene. La
tradizionale microeconomia, almeno nelle formulazioni più generiche,
fa dipendere i prezzi dalle utilità dei beni, ossia il rapporto tra i
prezzi di due beni equivale il rapporto tra le utilità marginali.
Quindi con ogni euro speso il consumatore consegue la stessa utilità
marginale in relazione alla quantità di ogni bene che acquista,
cosicché più un bene è utile, più costa; in pratica c'è una
proporzionalità tra prezzo e utilità.
Tuttavia a me sembra che l'utilità non sia l'unico fattore che
determina i prezzi.
Infatti tali fattori sono molteplici. Cerco di elencarne i principali:
1) Il principale fattore che determina il prezzo di un bene sono i suoi
costi di produzione, che consistono nei costi variabili e nei costi
fissi: ossia se il bene richiede un certo numero di ore di lavoro per
essere prodotto, allora il denaro speso nei salari di quelle ore di
lavoro va computato nei costi di produzione del bene, come costo
variabile. Invece quando nei costi di produzione si computano tutti gli
altri costi necessari a produrre il bene in questione (ad esempio i
costi del macchinario, i costi di assicurazione, le tasse, l'affitto
dell'edificio, ecc.) questi sono classificati come costi fissi.
2) Il secondo fattore è la legge della domanda e dell'offerta: le
imprese immettono sul mercato il bene prodotto ad un certo prezzo
(calcolato secondo la formula: costi di produzione più una percentuale
di profitto), tuttavia se l'offerta supera la domanda il prezzo cala,
altrimenti se la domanda supera l'offerta il prezzo sale. In tal caso
il fattore utilità fa variare il prezzo iniziale calcolato solo sui
costi di produzione, infatti una utilità marginale molto alta
significa che i consumatori reputano molto utile il bene in questione,
tanto che sono disposti a pagare di più per avere il bene e questo fa
lievitare il prezzo quando l'offerta è scarsa rispetto alla domanda.
3) Il terzo fattore è il potere contrattuale delle parti: se gli
acquirenti hanno molto potere contrattuale rispetto ad un certo
venditore, allora possono spuntare un prezzo più vantaggioso. Ad
esempio, nei rapporti tra sindacati e datori di lavoro, se i sindacati
a causa di una eccessiva disoccupazione hanno un minore potere
contrattuale, allora non riusciranno ad elevare di molto il salario dei
lavoratori.
4) Il quarto fattore che influisce sul prezzo è la reputazione del
venditore, ossia se questi possieda un marchio affermato: in tal caso i
consumatori sono disposti a pagare un prezzo maggiore pur di ottenere
un prodotto prestigioso, mentre un bene che non possieda tali requisiti
lo reputano di minor prezzo.
Quindi il prezzo di mercato di un bene è il risultato di molti fattori
che agiscono contemporaneamente, quindi ha una dinamica molto complessa
perché tali fattori possono agire con pesi diversi, ed anche
equilibrarsi a vicenda. Questa complessità forse non viene compresa
dalla attuale microeconomia, la quale compiendo un processo di
astrazione molto spinto, trascura molte delle variabili che agiscono
sul prezzo, almeno nelle nozioni di base. Infatti essa tiene conto solo
del fattore 2, mentre capovolge il fattore 1, ossia fa dipendere i
costi di produzione dal prezzo di mercato mentre sono i primi ad agire
sul prezzo di mercato. Infatti si dice che l'impresa produce finché
i costi di produzione crescenti non uguaglino il prezzo di mercato del
bene prodotto, mentre in realtà i costi di produzione sono la base di
partenza della determinazione del prezzo.