On Wed, 03 Sep 2003 16:42:33 +0200, i did a dream of electric sheep, when from
Post by Gray MouserNo, quello lo vedo come diritto economico.
Chiamo diritto morale quello dal quale non deriva necessariamente
guadagno, per esempio il diritto a venire riconosciuto come autore.
Uhmm, d'accordo sul diritto economico (su questo non mi sono mai trovato
contrario), ma non mi sembra di aver mai negato che ad un autore debba essere
riconosciuta la paternita' di un'opera. A pensarci bene, non l'ho mai
esplicitato nei miei discorsi, pero' una componente fondamentale e' sempre
quella del riconoscimento (morale?) di chi ha creato l'opera. Se un fumetto
viene diffuso via internet, troverei intollerabile che venisse attribuito a (per
fare un esempio) me, invece che all'autore originario. Ma questo mi sembrava
lapalissiano aggiungerlo.
[l'artigiano che produce delle scarpe]
Post by Gray MouserDiro' forse un'ovvieta' (anzi, veramente ne diro' tante, chiedo scusa
^_^;;), ma mi viene da ribattere che c'e' differenza tra prodotti
intellettuali e beni materiali. Tant'e' vero che appunto non esiste il
diritto d'autore anche su questi.
Si, d'accordo il paragone era un po' forzato (ma lo sono quasi tutte le
analogie). Avevo voglia di scrivere qualcosa di 'provocante', e' questo e' stato
il risultato.
Comunque, a mia difesa, mi sento di dire che alla fine in certi prodotti
ultracommerciali, piatti e prodotti in serie(siano essi comics, manga o bonelli)
c'e' molto meno 'sentimento' e 'pensiero dell'autore' che in un paio di scarpe
artigianali.
Post by Gray MouserIl rapporto che c'e' tra un autore e il suo romanzo e' diverso - IMHO -
da quello tra l'artigiano che descrivi e il suo prodotto. In un'opera
intellettuale ci sono facilmente anche le idee dell'autore, pensieri,
ecc., qualcosa insomma che merita un po' di attenzione.
Fatico a trovare qualche idea interessante in un fumetto come Demon Hunter. In
una scarpa ben fatta, ci potrebbe essere comunque un qualcosa sulla fattura o la
linea che possa anche essere considerato arte. Se l'archittettura puo' essere
arte, lo puo' anche essere il design in generale, compreso quello dello scarpe.
Post by Gray MouserA parte questo, pero', trovo che l'esempio che fai (e qui torniamo su un
discorso economico) dei clienti che si scambiano le scarpe, equivalente
all'ipotesi che i lettori si prestino tra loro libri e fumetti, sia in
un certo senso fuorviante rispetto a cio' di cui parliamo (eBook, voglio
dire). Scambiarsi il prodotto dell'artigiano implica infatti che coloro
che se lo trovano per le mani ne beneficino in pieno, e ne godano tutti
i pregi. E' pur sempre l'originale quello che passa di mano, ed e' una
copia sola. Invece il caso di un e-Book e' diverso. L'oggetto e' un
pallido surrogato, una copia digitalizzata la cui fruizione non e'
paragonabile a quella che si puo' avere con l'originale (senza contare
l'altra differenza, che cioe' puo' essere moltiplicato all'infinito).
E' anche vero che certe multinazionali si oppongono fortemente anche al prestito
dei beni materiali.
Comunque non parlavamo strettamente di EBook (che sono un mezzo che ancora si
deve sviluppare per bene e il cui primo tentativo di commercializzazione e'
stato un mezzo fallimento (per fortuna)), ma di propagazione attraverso il mondo
digitale di opere che hanno un correspettivo fisico tangibile.
E per questo il mio esempio delle scarpe era un po' fuorvariante. Il problema e'
che molti vedono una differenza (morale?) tra il prestito di un'opera fisica e
la sua diffusione in versione digitale, differenza che secondo me non susiste.
Entrambi gli atti hanno lo stesso scopo: far conoscere ad altri quello che noi
conosciamo.
Ma come mai molti accettano che io possa prestare un fumetto ad un mio amico, ma
non posso mettere a disposizione lo stesso fumetto in formato digitale?
Qui su iaf si sente spesso di persone che hanno letto un fumetto a scrocco da un
amico, ne sono rimasti entusiasti e poi lo hanno acquistato. E c'e' da
scommettere che poi prenderanno anche opere degli stessi autore.
Mentre se uno e' venuto a conoscenza di un fumetto (ancora disponibile!
ORRORE!!!) per vie digitali e' da demonizzare, perche' si e' letto gia' letto la
storia e SICURAMENTE non comprera' il fumetto originale e mai si sognera' di
comprare altri fumetti perche' sapra' che li potra' leggere gratis su internet.
Perche' anche il lettore digitalizzato non puo' passare al fumetto originale?
Dove sta scritto?
Eppure la versione digitale (come tu giustamente sottolinei) ha un grosso
handicap: non e' la versione originale. Non si posso sfogliare le pagine del
fumetto digitale, non lo si puo' tenere in mano e portarselo in bagno, eccetera.
A me viene da pensare che e' piu' probabile che uno voglia passare alla versione
originale da un fumetto digitale che dal prestito.
Oh si, certo, il problema del prestito e' che il fumetto prima o poi ritornera'
al leggittimo padrona, ma e' anche vero che non posso tutte le volte stare ad
accendere il computer se voglio leggermi una storia quando posso prenderla dalla
libreria, inoltre non sempre le persone restituiscono quello che hanno ricevuto
in prestito....
Ah, in termini di mercato, la versione digitale ha anche un altro enorme
vantaggio: e' molto piu' veloce del prestito fisico (e di questo il mercato se
ne giova).
Post by Gray MouserCopia digitalizzata... Qualcosa, tra l'altro, con cui hanno a che fare
soltanto i prodotti intellettuali. Al punto che, volendo proseguire
l'analogia che hai fatto, dell'artigiano e delle scarpe, mi trovo in
seria difficolta'.
^______^
Post by Gray MouserAndando avanti con questa analogia, infatti, dovremmo dire che non e'
tanto come se i clienti si prestassero tra loro il prodotto, ma come se
trovassero il modo di farne delle copie che siano allo stesso tempo del
tutto identiche (come gli scan di pagine disegnate) ma anche largamente
imperfette, e disagevoli (come gli scan, leggibili in maniera goffa e
difficile). Copie tali pero', che molti, "artigiano" compreso, possano
ritenere, a torto o a ragione, in grado di sostituire l'originale.
Allora, accetto l'ipotesi della riproduzione digitale (in fondo puo' sempre
darsi che il cliente dell'artigiano, abbia provato a riprodurre l'opera in casa
tramite degli scanner 3-d e regalato le copie ai vicini scalzi), ma non il
'largamente imperfette e disagevoli', in quanto fanno pensare che le copie
digitali diano un'idea negativa del prodotto. In realta' le copie digitali
riproducono abbastanza bene i pregi ed i difetti (e forse sono questi che si
vogliono tenere nascosti bandendo le copie digitali...........) dell'originali,
ma non sono la stessa cosa, quindi non possono sostuire l'originale (e quindi
l'artigiano ha torto)
Post by Gray MouserPenso che l'artigiano si opporrebbe se _credesse_ di trovarsi davanti
alla diffusione di un prodotto copiato dal suo e regalato a tutti i suoi
potenziali clienti.
Secondo me l'analogia funziona meglio cosi'. E la domanda giusta
dovrebbe essere: sarebbe suo diritto opporsi a questo?
Per me si'.
Per me no. Perche' i potenziali clienti sapranno che esistono delle differenze
tra le copie digitali e gli originali e quindi si muoveranno di conseguenze.
Inoltre, visto che le mie ipotesi sono state allergate, faccio un ulteriore
aggiunta: esisterebbero degli artigiani concorrenti. Io preferisco sapere in
anticipo quale paio di scarpe e' per me piu' comodo (senza spendere una lira,
ossia attraverso le copie), perche' cosi' poi mi comprerei le scarpe vere e
comode dall'artigiano che le sa produrre meglio.
Post by Gray MouserPenso che il problema stia tutto nel fatto che questa possibilita' (la
digitalizzazione di un fumetto o di opere di altro tipo riproducibili
allo stesso modo) e' ancora qualcosa di tanto nuovo da non essere al
momento valutato correttamente. La maggior parte delle persone che si
soffermano a pensarci IMHO crede (sbagliando) che queste copie
sostituiscano bene l'originale, e che quindi la loro diffusione danneggi
senz'altro le vendite del prodotto "vero". Cosi' come farebbe
l'apparizione in edicola (tanto per dire) di un'edizione pirata
_gratuita_ dello stesso fumetto.
Su questo sono d'accordo.
Post by Gray MouserSe l'autore e' di questo avviso, e se si oppone alla diffusione on line
- credo che oggi siano la maggioranza, silenziosa oppure no - io gli
direi che sbaglia ma sarei incline a rispettare il suo volere.
E' un discorso di rispetto dell'autore
Per me e' piu' un discorso di rispetto delle leggi (che, oggi come oggi, sono
piu' tendenti al 'proibizionismo') e di dispiacere per un autore che vede le
cose in una maniera imho sbagliata.
Post by Gray MouserQualora pero' in futuro venisse riconosciuto da tutti, e diventasse
senso comune, che queste copie _non_ sono in grado di sostituire
l'originale, ma che invece in una certa misura, e in un certo senso, lo
pubblicizzano (!), allora probabilmente le cose andrebbero in maniera
diversa. Sarebbero pochi gli autori ad opporsi, e sarebbero questi
l'eccezione, al contrario di oggi.
Ma mi pare che siamo ancora lontani.
Su questo pda.
Imho quest'opera di 'culturizzazione' andrebbe fatta anche verso i consumatori,
perche' imho c'e' il rischio che questi, con il tempo, non si rendano piu' conto
dell'esistenze materiali delle opere e non solo di 'fumetti' come una serie di
jpg, un disco come un insieme di file mp3...
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Ciao
Andy Roid
(i was a teenage Maximortal, #iaf: "quello con l'amica tettona?")
to be a Hillbilly Wolf, you gotta be just like me
"Non date mai niente per scontato! Quell'innocuo rettangolo
potrebbero essere due triangoli che fanno sesso!"
-Jack B. Quick