Post by FreethinkerTutto è vecchio di 100 anni. A me il rischio pare il contrario: si
diventa minimalisti negli obiettivi.
Ma sono solo gli obiettivi dell'amministrazione pubblica (apposta non dico della
« politica » che ha un senso piu' vasto).
Bisogna mettere ogni cosa nel suo timeframe. Le elezioni fanno parte di un
timeframe piccolo e servono solo per il 'menage' quotidiano.
Timeframe piu' lunghi sono influenzati dal fermento culturale del paese, cui i
politici poi si aggrappano.
Non per niente facevo l'esempio di Cambridge. Loro negli anni trenta
organizzavano scontri in diretta a teatro davanti a un pubblico (di professori e
studenti) tra quelli che poi saranno i giganti dell'economia del secolo. Noi
facevamo gli occhi languidi a un ometto calvo e ignorante.
Non si puo' sempre dare la colpa ai politici, che sono solo la risposta alla
cultura generale del paese.
Post by FreethinkerIo ormai mi accontenterei di veder
cadere i privilegi e salvaguardare in qualche modo, qualunque modo, le
fasce veramente deboli.
Sono d'accordo.
I privilegi e la matassa di clientele a ogni livello del paese il costo del
consenso, come lo chiami tu - e' forse la prima priorita' dell'Italia.
Proprio perche' e' li' che c'e' la maggior inefficienza e dove si potrebbero
ottenere i maggiori risultati. Purtroppo e' difficile, e francamente non ci ho
creduto 11 anni fa (quando attraversai le Alpi) e non ci scommetterei neanche ora.
Strategicamente poi non sono convinto che sia la mossa migliore. Questo sistema
scomparira' solo quando il suo potere sara' insignificante. Avrei sperato quindi
che qualcos'altro prendesse piede, magari grazie alla maggiore integrazione
europea e internazionale, e che li rendesse piu' piccini. Purtroppo pero'
l'Europa e' un insieme di interessi nazionali, e non un unico interesse
internazionale. La crisi lo ha dimostrato, e anche questa speranza e' andata a
farsi benedire.
Post by FreethinkerDemando al privato mio personale il resto
perché non mi aspetto più niente da nessuna classe dirigente.
Effettivamente si occupassero di ascensori.
Questa e' la cosa fondamentale per ciascuno di noi. Nessun politico, nessun
sindacalista potra' mai assicurarti quello che puoi procurarti da solo.
Sono venditori di fumo, al pari dei cartomanti, maghi e sensitivi.
Post by FreethinkerPerò è brutto e pericoloso,
perché così non se ne esce mai, senza idee nuove e GRANDI siamo
destinati a trascinarci da una situazione di emergenza all'altra imo.
Abbiamo fatto il funerale a Utopia, e quindi dopo che ci sta?
E' vero che il mondo sembra andare talmente veloce che non si pensa piu'.
Qualche cosa di nuovo si puo' pensare ma nel suo contesto e richiede i suoi
tempi (il timeframe e' ampio).
Per esempio, il mondo sviluppato deve capire che la strategia della crescita
perpetua non e' forse l'unica possibile. Anche perche' senza grossi e inattesi
sconvolgimenti, di crescita non ce ne sara' piu'.
E allora bisogna rivederlo questo concetto. Che cosa significa crescita? Che
produco piu' PIL? Cioe' se un anno fa piu' freddo e tengo accesi di piu' i
riscaldamenti, le societa' energetiche fatturano di piu' (e noi paghiamo piu'
tasse) e cio' vuol dire che il paese e' andato meglio? Ma allora una bella
giornata di sole e' una sventura?!
Purtroppo hanno ragione loro. E' meglio che faccia freddo, perche' se non riesci
a generare quel PIL, e quel gettito fiscale - cioe' se non ti schiatti di freddo
- quelli che ti hanno prestato i soldi (i mercati) non hanno piu' fiducia che tu
possa ripagare il debito.
Si direbbe che siamo costretti a spendere (spesso per cose che non vorremmo o di
cui non abbiamo bisogno) solo per dimostrare di avere i conti a posto.
Come ci siamo arrivati ? Ci siamo arrivati perche' tutti dovevamo avere un
lavoro, ben pagato, andare in vacanza, comprare la macchina
e poi i telefonini,
i computer, i tablet. Non ci siamo chiesti se potevamo permettercelo, se
effettivamente queste erano le cose importanti che davano un senso alla vita
(beh, dovevano emancipare, evitare l'invidia sociale), tanto gli economisti
insegnano che ogni soldo pubblico speso crea occupazione, quindi il debito si
ripaghera'. Peccato che Keynes parlava di come uscire dalla crisi, quando c'era
totale assenza di investimenti privati e i capitali giacevano senza essere
investiti (spend the money!). Non era certo intesa come una strategia a lungo
termine.
Niente crescita significa smettere di spendere oltre le proprie possibilita'.
Anche il valore che si da al PIL va rivisto, perche' non necessariamente cio'
che viene prodotto e' sintomo di miglioramento. Se non avessimo debito da
ripagare potremmo anche cosiderare che forse non e' necessario lavorare cosi'
tanto (Keynes prevedeva che di questi tempi avremmo lavorato tutti 15 ore a
settimana, o giu' di li').
Magari possiamo capire che per vivere bene basta poco, che le cose piu' belle
della vita sono gratuite.
Ha davvero senso lavorare 80 ore settimanali (tra moglie e marito) per potersi
comprare una casa che altrimenti un'altra coppia che lavora 80 ore settimanali
puo' permettersi e noi no? E se ne lavorassimo tutti 40, che cosa cambierebbe ?
Nulla, solo che non saremmo piu' capaci di pagare il debito pubblico.