Lori
2004-04-17 10:28:48 UTC
La verità
Davanti a Pilato che lo interrogava Gesù ha detto di essere venuto nel
mondo “per rendere testimonianza alla verità” e che “chiunque è dalla
verità” ascolta la sua voce.
L'inattesa misteriosa affermazione avrà certamente creato qualche
problema nel Procuratore Romano che si è limitato a formulare una strana
domanda, rivolta forse più a se stesso che al suo interlocutore:
“Che cos'è la verità? (Gv 18, 37).
Cari amici, non sappiamo se Ponzio Pilato nella sua vita, prima e dopo
aver incontrato Gesù, abbia avuto un serio, sincero interesse per la
verità e sia riuscito a dare una qualche risposta alla sua domanda.
Sappiamo però che l'uomo saggio è da sempre un attento ricercatore della
verità. In Cicerone leggiamo: “Nella nostra mente risiede una brama
insaziabile di verità”(Tuscul.,I,c.1). E in S. Agostino:”Che cosa
l'anima desidera più ardentemente della verità?” (Tract.in Joann.XXVI,
5,PL 35,1609). Penso che tutti nella vita ci ritroviamo ogni tanto a tu
per tu con gli interrogativi "esiste la verità?" "Possiamo conoscerla?"
In questi giorni anch'io mi sono ritrovata a pensare alla verità.
E' venuta fuori questa riflessione che vi affido. L'ho scritta, come
in genere mi è naturale, pensando insieme a voi. La prima persona
plurale perciò non è “maiestatis”, secondo l'ironia bonaria di qualche
amico, ma solo fraterna. Accettatela con bontà, se potete. Grazie!
Iniziamo la nostra riflessione provando a ipotizzare che la verità non
esiste. Ci conviente perché, se l'ipotesi è valida e ci piace, possiamo
risparmiarci di pensare troppo e magari di intraprendere una ricerca
tanto impegnativa che potrebbe risultare poi perfettamente inutile.
Ma può essere valida, può piacere un'ipotesi che prospetti la nostra
esistenza immersa nell'errore, nell'esatto contrario della verità che
non esiste? Può non ripugnare l'idea di vedere la nostra intelligenza
per sempre completamente oscurata e la nostra vita in balia del falso?
E se la verità non esiste ha senso la nostra libertà?
Non ci vuole molto, cari amici, per capire che l'ipotesi non è buona, ma
addirittura ripugnante e assurda. Cestiniamola! E non ci vuole molto
neppure per capire che è da cestinare anche l'altra ipotesi, parente
stretta della prima, secondo cui la verità esiste ma noi non possiamo
conoscerla. Sarebbe come dire che l'acqua, indispensabile per dissetare
la nostra sete, esiste ma noi non possiamo conoscerla e quindi non
possiamo dissetarci! Lo sappiamo, è la stessa logica a dirci che ad ogni
nostra vera esigenza corrisponde una realtà oggettiva, “altro” da noi,
capace di soddisfarla; che il valore oggettivo della verità è la
risposta alla nostra profonda esigenza di conoscere il vero. E' risaputo
che la verità è luce, nutrimento, vita della nostra intelligenza; guida
essenziale al nostro corretto vivere umano e sociale di persone e
cittadini dei nostri Paesi e del mondo intero. E allora concludiamo
questa prima tappa della nostra riflessione aprendo il nostro cuore alla
gioiosa certezza che la verità esiste e che noi possiamo conoscerla!
Ma non basta sapere che la verità esiste e che possiamo conoscerla.
E' necessario sapere anche che ricercarla, conoscerla è un nostro sacro
diritto che nessuno può violare e soprattutto un sacrosanto dovere che
deve impegnarci responsabilmente, con serietà e tenacia, sulla base
delle nostre personali capacità di ricerca. Saremmo degli imperdonabili
incoscienti se ad esempio mettessimo sulle nostre tavole cibi e bevande
senza prima conoscere la verità sulla loro bontà per la salute nostra e
delle nostre famiglie; se decidessimo di abitare le nostre case senza
prima conoscere la verità sulla loro stabilità; se ci immettessimo in
strade o in sentieri di alta montagna senza prima conoscere la verità
sulla loro direzione. Intraprendere una meravigliosa, affascinante
ricerca che conduce alla conoscenza della verità su ciò che ci riguarda
è per noi esigenza, diritto, dovere! E questa è la seconda gioiosa
certezza! A questo punto però s'impone la risposta a qualche
interrogativo. Cos'è in realtà che ci riguarda? Solo ciò che è inerente
alla nostra vita biologica, alla nostra convivenza civile? E come fare
a sapere qual è “la verità” tra tutte le verità diverse e contrastanti
tra loro che esistono sulla terra? Questi interrogativi, amici, non
fanno che riflettere le ben note divergenze fra noi! Qualcuno potrebbe
pensare che la nostra riflessione possa considerarsi già conclusa,
meglio, bloccata. Non è così! Possiamo proseguire tranquillamente.
Anche nel nostro caotico e confuso mondo, anche nella nostra nuova
Babele possiamo conoscere tutta la verità! E' possibile? E' certo! Come?
Semplice! Mi verrebbe da dire che basterebbe ricercare le informazioni
corrette su tutte le presunte verità e passarle al vaglio rigoroso di
una sana razionalità. Ma trovo più semplice e anche più bello seguire un
altro percorso, quello che porta non fuori di noi, ma dentro di noi a
riflettere sul mistero che ciascuno di noi è a se stesso, sul mistero
del nostro io sano, logico, profondo che in libertà pensa, crea, agisce
senza mai esaurirsi nei suoi pensieri, nelle sue creazioni, nelle sue
azioni; che è soggetto sempre presente nei diversi momenti della nostra
vita e trascende e conserva con cura tutto quello che facciamo e quello
che dovremmo fare, i successi e le cantonate, le fedeltà e le infedeltà,
le gioie e le ferite. Ho detto che questo secondo me è il percorso più
semplice e più bello per giungere alla verità. Ma perché? Provo a
chiarire. Dalla riflessione sul valore del nostro io e sul suo ruolo
prezioso nella nostra complessa realtà umana e cioè dalla coscienza
della nostra natura speciale rispetto a tutti gli altri esseri viventi
può scaturire molto logico il desiderio vivo, sincero e umile di sapere
perché siamo tanto speciali. Bene, se questo avviene in noi, come è
logico che avvenga, possiamo essere certi di essere arrivati alla porta
che apre alla verità tutta intera. C'è un "se" però! Ho detto “se questo
avviene in noi”. Eh, sì, purtroppo in noi a questo punto può succedere
anche dell'altro. Potremmo ad esempio ritrovarci piuttosto pigri e
indolenti, privi di interesse a scoprire il vero motivo per cui siamo
tanto speciali e soprattutto potremmo non voler conoscere tutta la
verità nell'eventualità che essa possa orientarci a fare delle scelte di
vita diverse da quelle che ci piacciono tanto. Non solo. In noi a questo
punto può succedere anche qualcosa di peggio. Potremmo ritrovarci con la
testa così montata, così esaltata di fronte al grande valore del nostro
io, che potremmo perfino crederci dio e ritenerci padroni della nostra
vita e forse anche della vita degli altri. Ma per ora, amici, non
pensiamo a queste brutte eventualità, pensiamo invece a quello che è
solo giusto che avvenga. Siamo gente sensata, con la testa ancora sul
collo! E come gente con la testa sul collo, arrivati alla terza tappa
del nostro percorso, con sincerità e umiltà vogliamo conoscere tutta la
verità su noi. Sappiamo che la verità su noi ci supera, ci trascende,
perché non ci siamo fatti noi, siamo stati fatti. Ma sappiamo pure che
la verità su noi è una nostra reale esigenza che non può assolutamente
rimanere insoddisfatta. Ed eccoci finalmente alla più grande e più
gioiosa certezza: Colui che è sempre il primo a conoscere quello che
avviene dentro di noi, perchè è costantemente più presente in noi di noi
stessi, vedendo la nostra umiltà e la nostra sincerità nella ricerca
della verità si fa presenza viva e palpitante davanti a noi e si pone a
nostra completa disposizione per immetterci nella verità tutta intera!
Gesù Risorto, il Figlio di Dio, l'infinita Sapienza generata dal Padre,
l'“immagine del Dio invisibile” (Col 1,15), la “luce del mondo” (Gv
8,12), “la Verità” (Gv 14,6), Colui che davanti a Pilato ha detto
chiaramente di essere venuto fra noi a testimoniare la verità e che
“chiunque è dalla verità”, dalla stessa parte della verità, ascolta la
sua voce, si curva su noi, ci stringe sul cuore, ci prende per mano e
con tutta la pedagogia divina di cui dispone ci guida attraverso un
serio cammino di fede personale e comunitario nella sua Chiesa, a
continuare nel mondo affascinante del Soprannaturale la ricerca sulla
verità iniziata nel nostro povero mondo naturale!
E piuttosto in fretta Gesù ci farà capire che la verità, una volta
trovata e conosciuta, è da amare, da vivere e che non possiamo
assolutamente amare e vivere la verità se non amiamo sul serio il nostro
prossimo. E ci farà capire ben bene anche che, se davvero amiamo il
prossimo, non lo inganniamo con la menzogna, non gli roviniamo la
reputazione che ha diritto al rispetto di tutti; non riteniamo vera,
senza sufficiente fondamento, una sua eventuale colpa morale; non lo
calunniamo con affermazioni contrarie alla verità o con vani sospetti
trasformati dalla propria fantasia in solide certezze; non ne riveliamo
eventuali difetti e mancanze a chi non ha assolutamente diritto a sapere...
L'amore per il prossimo è così importante per Gesù che, se mettiamo in
pratica la sua prima lezione di verità-carità, saremo da Lui introdotti
in fretta nell'approfondimento della verità tutta intera.
Col supplemento di luce e le abbondanti diottrie spirituali che Egli ci
regala potremo vedere finalmente chiari tanti fatti veramente
importanti, in particolare questi:
- La verità è una sola. Dio è “sorgente di ogni verità” (cf Prv 8,7;
2Sam 7,28). Tutte le luci più o meno splendenti che esistono sulla terra
e nell'universo, in particolare la luce “uomo”, non sono altro che
bagliori, riflessi dell'infinito splendore dell'unico vero Dio!
- Il meraviglioso Dio Trinitario è per natura Amore e solo per amore ci
ha plasmati col suo stesso Spirito, ha immesso in noi il suo stesso
“alito” divino rendendoci immortali, facendoci “persone” (= esseri per,
esse ad), a immagine e somiglianza delle Tre Divine Persone e perciò
capaci di pensare, creare, amare in libertà prima nel tempo, nella
breve sosta provvisoria sulla terra, poi in modo meravigliosamente
potenziato e glorioso nell'eterno, nel felice nuovo ordine cosmico!
- Gesù, la Seconda delle tre Divine Persone, l'Amore fatto uomo, è morto
ed è risorto per farci capire la grande verità che noi siamo preziosi e
che perciò dobbiamo morire al peccato in cui è il nostro vero male, la
nostra vera rovina umana e sociale e dobbiamo risorgere in Lui alla vita
nuova nello Spirito per essere figli di Dio, in Lui Figlio, e per
regnare per sempre con Lui come “dei”, partecipi della sua stessa natura
divina.
Amici, domani è la festa della Divina Misericordia.
Festeggiamo l'amore infinito di Dio per noi!
Vi saluto tutti con affetto nel nostro Gesù e nella sua e nostra Madre.
Lori
Davanti a Pilato che lo interrogava Gesù ha detto di essere venuto nel
mondo “per rendere testimonianza alla verità” e che “chiunque è dalla
verità” ascolta la sua voce.
L'inattesa misteriosa affermazione avrà certamente creato qualche
problema nel Procuratore Romano che si è limitato a formulare una strana
domanda, rivolta forse più a se stesso che al suo interlocutore:
“Che cos'è la verità? (Gv 18, 37).
Cari amici, non sappiamo se Ponzio Pilato nella sua vita, prima e dopo
aver incontrato Gesù, abbia avuto un serio, sincero interesse per la
verità e sia riuscito a dare una qualche risposta alla sua domanda.
Sappiamo però che l'uomo saggio è da sempre un attento ricercatore della
verità. In Cicerone leggiamo: “Nella nostra mente risiede una brama
insaziabile di verità”(Tuscul.,I,c.1). E in S. Agostino:”Che cosa
l'anima desidera più ardentemente della verità?” (Tract.in Joann.XXVI,
5,PL 35,1609). Penso che tutti nella vita ci ritroviamo ogni tanto a tu
per tu con gli interrogativi "esiste la verità?" "Possiamo conoscerla?"
In questi giorni anch'io mi sono ritrovata a pensare alla verità.
E' venuta fuori questa riflessione che vi affido. L'ho scritta, come
in genere mi è naturale, pensando insieme a voi. La prima persona
plurale perciò non è “maiestatis”, secondo l'ironia bonaria di qualche
amico, ma solo fraterna. Accettatela con bontà, se potete. Grazie!
Iniziamo la nostra riflessione provando a ipotizzare che la verità non
esiste. Ci conviente perché, se l'ipotesi è valida e ci piace, possiamo
risparmiarci di pensare troppo e magari di intraprendere una ricerca
tanto impegnativa che potrebbe risultare poi perfettamente inutile.
Ma può essere valida, può piacere un'ipotesi che prospetti la nostra
esistenza immersa nell'errore, nell'esatto contrario della verità che
non esiste? Può non ripugnare l'idea di vedere la nostra intelligenza
per sempre completamente oscurata e la nostra vita in balia del falso?
E se la verità non esiste ha senso la nostra libertà?
Non ci vuole molto, cari amici, per capire che l'ipotesi non è buona, ma
addirittura ripugnante e assurda. Cestiniamola! E non ci vuole molto
neppure per capire che è da cestinare anche l'altra ipotesi, parente
stretta della prima, secondo cui la verità esiste ma noi non possiamo
conoscerla. Sarebbe come dire che l'acqua, indispensabile per dissetare
la nostra sete, esiste ma noi non possiamo conoscerla e quindi non
possiamo dissetarci! Lo sappiamo, è la stessa logica a dirci che ad ogni
nostra vera esigenza corrisponde una realtà oggettiva, “altro” da noi,
capace di soddisfarla; che il valore oggettivo della verità è la
risposta alla nostra profonda esigenza di conoscere il vero. E' risaputo
che la verità è luce, nutrimento, vita della nostra intelligenza; guida
essenziale al nostro corretto vivere umano e sociale di persone e
cittadini dei nostri Paesi e del mondo intero. E allora concludiamo
questa prima tappa della nostra riflessione aprendo il nostro cuore alla
gioiosa certezza che la verità esiste e che noi possiamo conoscerla!
Ma non basta sapere che la verità esiste e che possiamo conoscerla.
E' necessario sapere anche che ricercarla, conoscerla è un nostro sacro
diritto che nessuno può violare e soprattutto un sacrosanto dovere che
deve impegnarci responsabilmente, con serietà e tenacia, sulla base
delle nostre personali capacità di ricerca. Saremmo degli imperdonabili
incoscienti se ad esempio mettessimo sulle nostre tavole cibi e bevande
senza prima conoscere la verità sulla loro bontà per la salute nostra e
delle nostre famiglie; se decidessimo di abitare le nostre case senza
prima conoscere la verità sulla loro stabilità; se ci immettessimo in
strade o in sentieri di alta montagna senza prima conoscere la verità
sulla loro direzione. Intraprendere una meravigliosa, affascinante
ricerca che conduce alla conoscenza della verità su ciò che ci riguarda
è per noi esigenza, diritto, dovere! E questa è la seconda gioiosa
certezza! A questo punto però s'impone la risposta a qualche
interrogativo. Cos'è in realtà che ci riguarda? Solo ciò che è inerente
alla nostra vita biologica, alla nostra convivenza civile? E come fare
a sapere qual è “la verità” tra tutte le verità diverse e contrastanti
tra loro che esistono sulla terra? Questi interrogativi, amici, non
fanno che riflettere le ben note divergenze fra noi! Qualcuno potrebbe
pensare che la nostra riflessione possa considerarsi già conclusa,
meglio, bloccata. Non è così! Possiamo proseguire tranquillamente.
Anche nel nostro caotico e confuso mondo, anche nella nostra nuova
Babele possiamo conoscere tutta la verità! E' possibile? E' certo! Come?
Semplice! Mi verrebbe da dire che basterebbe ricercare le informazioni
corrette su tutte le presunte verità e passarle al vaglio rigoroso di
una sana razionalità. Ma trovo più semplice e anche più bello seguire un
altro percorso, quello che porta non fuori di noi, ma dentro di noi a
riflettere sul mistero che ciascuno di noi è a se stesso, sul mistero
del nostro io sano, logico, profondo che in libertà pensa, crea, agisce
senza mai esaurirsi nei suoi pensieri, nelle sue creazioni, nelle sue
azioni; che è soggetto sempre presente nei diversi momenti della nostra
vita e trascende e conserva con cura tutto quello che facciamo e quello
che dovremmo fare, i successi e le cantonate, le fedeltà e le infedeltà,
le gioie e le ferite. Ho detto che questo secondo me è il percorso più
semplice e più bello per giungere alla verità. Ma perché? Provo a
chiarire. Dalla riflessione sul valore del nostro io e sul suo ruolo
prezioso nella nostra complessa realtà umana e cioè dalla coscienza
della nostra natura speciale rispetto a tutti gli altri esseri viventi
può scaturire molto logico il desiderio vivo, sincero e umile di sapere
perché siamo tanto speciali. Bene, se questo avviene in noi, come è
logico che avvenga, possiamo essere certi di essere arrivati alla porta
che apre alla verità tutta intera. C'è un "se" però! Ho detto “se questo
avviene in noi”. Eh, sì, purtroppo in noi a questo punto può succedere
anche dell'altro. Potremmo ad esempio ritrovarci piuttosto pigri e
indolenti, privi di interesse a scoprire il vero motivo per cui siamo
tanto speciali e soprattutto potremmo non voler conoscere tutta la
verità nell'eventualità che essa possa orientarci a fare delle scelte di
vita diverse da quelle che ci piacciono tanto. Non solo. In noi a questo
punto può succedere anche qualcosa di peggio. Potremmo ritrovarci con la
testa così montata, così esaltata di fronte al grande valore del nostro
io, che potremmo perfino crederci dio e ritenerci padroni della nostra
vita e forse anche della vita degli altri. Ma per ora, amici, non
pensiamo a queste brutte eventualità, pensiamo invece a quello che è
solo giusto che avvenga. Siamo gente sensata, con la testa ancora sul
collo! E come gente con la testa sul collo, arrivati alla terza tappa
del nostro percorso, con sincerità e umiltà vogliamo conoscere tutta la
verità su noi. Sappiamo che la verità su noi ci supera, ci trascende,
perché non ci siamo fatti noi, siamo stati fatti. Ma sappiamo pure che
la verità su noi è una nostra reale esigenza che non può assolutamente
rimanere insoddisfatta. Ed eccoci finalmente alla più grande e più
gioiosa certezza: Colui che è sempre il primo a conoscere quello che
avviene dentro di noi, perchè è costantemente più presente in noi di noi
stessi, vedendo la nostra umiltà e la nostra sincerità nella ricerca
della verità si fa presenza viva e palpitante davanti a noi e si pone a
nostra completa disposizione per immetterci nella verità tutta intera!
Gesù Risorto, il Figlio di Dio, l'infinita Sapienza generata dal Padre,
l'“immagine del Dio invisibile” (Col 1,15), la “luce del mondo” (Gv
8,12), “la Verità” (Gv 14,6), Colui che davanti a Pilato ha detto
chiaramente di essere venuto fra noi a testimoniare la verità e che
“chiunque è dalla verità”, dalla stessa parte della verità, ascolta la
sua voce, si curva su noi, ci stringe sul cuore, ci prende per mano e
con tutta la pedagogia divina di cui dispone ci guida attraverso un
serio cammino di fede personale e comunitario nella sua Chiesa, a
continuare nel mondo affascinante del Soprannaturale la ricerca sulla
verità iniziata nel nostro povero mondo naturale!
E piuttosto in fretta Gesù ci farà capire che la verità, una volta
trovata e conosciuta, è da amare, da vivere e che non possiamo
assolutamente amare e vivere la verità se non amiamo sul serio il nostro
prossimo. E ci farà capire ben bene anche che, se davvero amiamo il
prossimo, non lo inganniamo con la menzogna, non gli roviniamo la
reputazione che ha diritto al rispetto di tutti; non riteniamo vera,
senza sufficiente fondamento, una sua eventuale colpa morale; non lo
calunniamo con affermazioni contrarie alla verità o con vani sospetti
trasformati dalla propria fantasia in solide certezze; non ne riveliamo
eventuali difetti e mancanze a chi non ha assolutamente diritto a sapere...
L'amore per il prossimo è così importante per Gesù che, se mettiamo in
pratica la sua prima lezione di verità-carità, saremo da Lui introdotti
in fretta nell'approfondimento della verità tutta intera.
Col supplemento di luce e le abbondanti diottrie spirituali che Egli ci
regala potremo vedere finalmente chiari tanti fatti veramente
importanti, in particolare questi:
- La verità è una sola. Dio è “sorgente di ogni verità” (cf Prv 8,7;
2Sam 7,28). Tutte le luci più o meno splendenti che esistono sulla terra
e nell'universo, in particolare la luce “uomo”, non sono altro che
bagliori, riflessi dell'infinito splendore dell'unico vero Dio!
- Il meraviglioso Dio Trinitario è per natura Amore e solo per amore ci
ha plasmati col suo stesso Spirito, ha immesso in noi il suo stesso
“alito” divino rendendoci immortali, facendoci “persone” (= esseri per,
esse ad), a immagine e somiglianza delle Tre Divine Persone e perciò
capaci di pensare, creare, amare in libertà prima nel tempo, nella
breve sosta provvisoria sulla terra, poi in modo meravigliosamente
potenziato e glorioso nell'eterno, nel felice nuovo ordine cosmico!
- Gesù, la Seconda delle tre Divine Persone, l'Amore fatto uomo, è morto
ed è risorto per farci capire la grande verità che noi siamo preziosi e
che perciò dobbiamo morire al peccato in cui è il nostro vero male, la
nostra vera rovina umana e sociale e dobbiamo risorgere in Lui alla vita
nuova nello Spirito per essere figli di Dio, in Lui Figlio, e per
regnare per sempre con Lui come “dei”, partecipi della sua stessa natura
divina.
Amici, domani è la festa della Divina Misericordia.
Festeggiamo l'amore infinito di Dio per noi!
Vi saluto tutti con affetto nel nostro Gesù e nella sua e nostra Madre.
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