Post by GiuseppeDiniIn realtà a me sembra che Marchionne non si occupi nemmeno di quello,
ma solo di finanza.
Questo può anche essere, di certo il mio intento non è quello di
prendere le difese di Marchionne.
Post by GiuseppeDiniHai omesso tutte le altre componenti di un'automobile (e sono la
maggior parte) che rendono le Fiat poco appetibili all'estero.
Ossia? Io ho fatto riferimento a ciò che è storicamente uno dei
punti di forza del r&d Fiat (i motori) e al design (che sia opera
del Centro Stile Fiat o delegato a prestigiosi designer italici).
Ma anche sull'elettronica non vedo quali appunti possano muoversi
(lo start&stop è uno dei più affidabili sul mercato, idem per
esp, abs, hill holder e compagnia bella). Le plastiche sono ormai
le stesse che si trovano sulle vetture migliori sul mercato (Opel
ad esempio ha ancora plastiche rigide anche sugli allestimenti
top di gamma delle segmento a/b), gli scricchiolii che storicamente
accompagnavano le vetture torinesi di qualche lustro fa sono un
vecchio ricordo...no, sinceramente non mi sembra che le Fiat
abbiano chissà quanti difetti in più delle Opel/Renault/Citroen/Peugeot.
Chiaramente mi riferisco agli allestimenti proposti nel periodo
di maturità del prodotto, in fase di declino vengono spesso
allestite vetture con interni più spartani a prezzi più bassi
(lo fanno tutte le case).
Se poi qualcuno dovesse nominare la Volkswagen, dovrebbe comunque
indicarmi in cosa sarebbero così superiori e dovrebbe tener conto
dei prezzi, quelli sì, molto più alti della concorrenza.
Post by GiuseppeDiniEd hai dimenticato anche il prezzo (particolare non da poco).
I prezzi Fiat sono mediamente allineati a quelli dei concorrenti,
a parità di target ovviamente. Con la differenza che i ricambi
costano molto meno. Se Fiat aggredisce i mercati stranieri meno
di quanto i francesi/tedeschi facciano con il nostro mercato
è probabilmente a causa della nostra ingiustificata esterofilia.
Post by GiuseppeDiniSono stato in Canada. Ogni tanto vedevo una 500, ma credo che la
comprassero più con lo spirito di avere qualcosa di esotico e non
guardassero se fosse realmente concorrenziale nella sostanza.
In pratica: puro marketing.
Beh, ma è chiaro che con la 500 si è fatto un discorso di brand
più di quanto non sia stato fatto con qualsiasi altro modello.
Brand 500 tra l'altro, non Fiat. Per introdurre sul mercato la
propria intera gamma bisogna adeguarla ai gusti locali. In Brasile,
dove Fiat sa di poter contare su un mercato fidelizzato, vengono
disegnate vetture apposite partendo dai modelli europei, ed ecco
che escono fuori modelli come la punto 3 volumi ribattezzata linea,
che da noi verrebbe vista come la reincarnazione della duna, ma
lì ha il suo mercato. Probabilmente la strategia di Fiat in
alcuni paesi era quella di aggredire il mercato con un prodotto
globale fuori dagli schemi (la 500 ha una linea talmente personale
da non potersi collocare nel gusto europeo/americano/sudamericano)
che facesse da traino per l'introduzione in quei mercati di
altri prodotti marchiati Fiat. Se poi questa fosse l'intenzione
e se, nel caso, abbia o meno avuto successo non è attinente alle
mie perplessità sulle posizioni di Della Valle.
Post by GiuseppeDiniNon ho visto il link, ma vidi la puntata a suo tempo e ricordo che venne
fuori esattamente il contrario.
Della Valle uscì a testa alta da quell'inchiesta come uno dei pochi che
realmente aveva fatto di tutto per mantenere la produzione in Italia,
aveva solo precisato di produrre all'estero le scarpe per bambini perché
sono un prodotto che non è destinato a durare molto e su quello si è
costretti ad abbassare il prezzo.
e che vuol dire?? se le case automobilsitiche francesi producono in
romania o in marocco non vale lo stesso discorso per Fiat, che si
trova costretta a delocalizzare per rimanere competitiva??
Tra l'altro, su diversi siti si legge che anche Hogan produce in Romania
http://italians.corriere.it/2012/04/09/della-valle-e-il-made-in-romania/
Post by GiuseppeDiniTempo fa vidi un video sul corriere in cui due economisti o esperti di
lavoro commentavano la notizia che in un sondaggio fatto tra i
lavoratori italiani era risultato che i più soddisfatti erano quelli che
lavoravano per gruppi stranieri in Italia.
La considerazione, sacrosanta secondo me, era che la mentalità degli
imprenditori italiani è quella di spremere i lavoratori (lo fanno anche
alla Ferrari, parlo per aver ascoltato testimonianze dirette), mentre
all'estero tendono sempre più a valorizzarli e considerarli una primaria
risorsa.
A quanto pare Marchionne è molto più italiano di quanto non voglia far
credere.
su questo sento di poter quotare, nessuno discute sul fatto che in
Volkswagen i lavoratori abbiano la giusta considerazione e siano fatti
sentire più dentro al progetto aziendale, tanto che, lessi tempo fa,
furono loro a decidere sull'aumento di stipendio dell'ad.
Post by GiuseppeDiniNon puoi spostarla da un segmento all'altro a piacimento senza
considerare il prezzo.
Se la sposti in un segmento più basso (ammesso che farlo sia un processo
arbitrario)devi consderare il prezzo.
In ogni caso ne esce con le ossa rotte.
Perchè segmento più basso? E' una segmento A a tutti gli effetti.
Che offre qualcosa in più in termini di linea, cura degli interni,
design rispetto alle altre segmento A (Panda, Ka, Agila, Twingo) e
per questo costa il 15-20% in più, in cui è chiaramente compreso
anche il 'costo' del brand 500. Se vuoi una segmento A in linea con
i prezzi dei concorrenti c'è la Panda.
Post by GiuseppeDiniSe vende qualcosa, a mio modesto parere, è solo per la linea che è
semplicemente geniale.
Cosa non ti convince negli interni retrò modernizzati, nella qualità
dei materiali interni, nell'elettronica, nei motori? Credo poi che
venda un po' più di qualcosa
http://tinyurl.com/kreg9y3
Ripeto, potremmo aprire un thread sulle critiche movibili alla gestione
Marchionne, ma il concetto che volevo far passare intervenendo nel
thread è che si sta tentando di incensare il pensiero di un imprenditore
che, a me sembra, sta semplicemente tentando di collocarsi nel
dibattito sociale per avere un po' di visibilità, con critiche spesso
campate in aria che nulla portano di costruttivo al dibattito.