Post by Mr. XSe fai mente locale ti accorgerai tu stesso della lenta traslazione
della discussione da un punto all'altro.
Rispondevo a te, che definivi tecnica una decisione che io ritengo politica.
Post by Mr. XGli ultimi post riguardavano invece un discorso diciamo "tecnico"
d'investigazione riferito ad un determinato esempio.
Il tuo discorso successivo d'integrazione esula dai numeri romani
rumeni, o rumeni romani...
anche perchè prima comunque devi estirpare l'eventuale presenza di
clan organizzati.
Non basta virgolettare un aggettivo, per legittimarlo. Se esiste una
soluzione "tecnica" al problema della criminalità, tu non l'hai indicata, ma
(come il titolo del tuo post chiarisce ad abundantiam) volevi prendertela
(al solito) con gli "ideologi" che non vogliono vedere "la realtà", non
accorgendoti che con queste categorie bypassi allegramente un secolo e passa
di epistemologia e di socciologia.
Post by Mr. XPost by NamibQuindi, sterminare tutti i presunti delinquenti, magari senza
processo
siamo già finiti alle squadre della morte di "favelliana" memoria??
Dai, non siamo messi così male...
E' una proposta per assurdo. Se unicamente i successi stabilissero la
ragionevolezza di un'azione (e se "tecnicamente" dovessimo isolare
quest'azione dal contesto sociale), lo sterminio a priori dei delinquenti
sarebbe un buon metodo. Ma scommetto che tu non lo approveresti, e
giustamente, *per le ricadute sociali* orripilanti che avrebbe. Quindi,
faresti un discorso politico che casserebbe quello tecnico.
Post by Mr. XLa questione iniziale verteva sul fatto di non considerare normale ciò
che è normale, non c'era nessuna ambiziona di dettare politiche.
Ma il crimine *è* normale. Dev'essere combattuto, ma non è una condizione di
patologia sociale: è la normalità. Non esistono società senza crimine (salvo
quelle "primitive", e non tutte).
Post by Mr. XOvviamente potrei scrivere anch'io di una nuova gestione relativa
all'integrazione, ma sei tu che fai la vergine non considerando che in
un certo tempo ci può essere un problema.
Certo che ci possono essere problemi, ma non li si risolve imputandoli ad un
gruppo etnico. La Bossi-Fini non c'entra nulla, in questa vicenda? Non è
forse criminogena, fattualmente parlando?
Post by Mr. XAlla dissoluzione dello stato albanese vi fu il problema delle ondate
di questi sulle nostre coste.
Era razzismo o x un paio d'anni vi fu un problema oggettivo??
Direi di no, visto che ormai se lo sono tutti dimenticato, pur essendo il
numero degli immigrati albanesi quasi uguale a quello degli immigrati
rumeni. Sono diventati buoni?
Post by Mr. XOra i nostri organi preposti parlano del problema rumeno, partito, in
particolar modo, all'entrata del loro stato nella UE.
Probabilmente tale problema esisterà x un certo periodo, magari anche
lì un paio d'anni, il tempo necessario x coordinarsi con il governo
rumeno e x far stabilizzare la situazione.
Razzismo o realtà??
Razzismo percepito come realtà. I rumeni che vengono qui vi vengono perché
la loro posizione sociale è indebolita dalle leggi anti-immigrazione e dai
"realisti" che le appoggiano, il che rende ottimamente agli italiani,
considerando il fatto che ciò serve a sottopagarli. "Collateral damage" di
tutto ciò è che qualcuno pensi di sfruttare gli sfruttatori, non perché sia
un leveller o un comunista brado, ma perché, come saoggetto economico
razionale (quindi amorale) preferisce guadagnare molto rischiosamente
piuttosto che poco, e ugualmente con un certo margine di rischio. Il
problema, quindi, non potendo essere "rumeno", non è "poliziesco", bensì
politico. Sono le leggi anti-immigrazione (anche la ex Turco-Napolitano) che
generano il crimine, non chi le deve subire. Poi, anche in assenza di leggi
stupidamente repressive, esisterà sempre una quota di criminali; ma quella
va repressa con gli usuali strumenti di polizia (monitoraggio del
territorio - NON delle comunità -, controllo dei flussi finanziari,
prontezza d'intervento, rete di infiltrati o informatori, collaborazione con
le altre forze di polizia, ecc.), non con il racial profiling.
Namib
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