Post by NamibPost by Federico AntolaPost by NamibNON è problematico. O meglio: non sarebbe problematico (se mi
perdoni il bisticcio) se si fosse passati da una credenza
aproblematica ad una intelligenza problematica.
Non credo proprio che il medioevo fosse "credenza aproblematica".
Come quadro antropologico di fondo? Ti sei mai domandato come mai di ogni
secolo passato si possa fare una storia letteraria, mentre è assolutamente
impossibile farla per gli ultimi 50 anni (grosso modo)? Asor Rosa (che è un
tecnico) ha espresso apertis verbis questa precisa impossibilità, che nel
mio modesto foro interiore avevo già elaborato anch'io.
Non saprei dire se sia impossibile: sono abbastanza sicuro però che si
tratta di un lavoro sovrumano. La quantità di materiale prodotto è
immane.
.
Post by NamibPost by Federico AntolaAh, quindi nel Medioevo è fede, mentre oggi è superstizione. Namib,
dai giudizi di valore su ciò che non ti piace, accumulando aggettivi,
senza argomentare a sufficienza.
Citavo Nietzsche.
Il quale non è peraltro un autore not per il suo buonsenso.
o
Post by NamibPost by Federico AntolaSinceramente l'idea che oggi manchi una visione strutturata della
realtà mi pare molto positivo, almeno nell'accezioen che tendo a
dargli io.
Questo potrebbe essere un problema tuo, non della società. Trovo molto
narcisista il pensare che se la visione della società non rispecchia
la mia, allora sia sintomo di decandenza o inadeguatezza della società
stessa.
Post by Namibvolta alla ricerca.
Quale ricerca? Di che cosa?
Post by NamibPost by Federico AntolaSì, ritengo appunto questo. Non entro nel merito della qualità (cosa
che lascio ai posteri), peraltro nella convinzione che sia assurdo
confrontare le creazioni artistiche di epoche molto diverse. E in ogni
caso spetterà ai posteri decidere in merito.
Siamo già posteri del Rinascimento, però.
E infatti possiamo giudicare il Rinascimento. Non noi stessi. Nè
confropntarci con il Rinascimento.
Ma anche se potessimo... avrebbe senso questo confronto? Non è futile?
Post by NamibPost by Federico AntolaMa a prescindere da questo la pluralità della società attuale è molto
maggiore, non foss'altro perchè le possibilità di esprimersi sono
molto maggiori, anche soltanto dal punto di vista tecnologico e
sociale.
Il che non significa che l'expressum valga il supporto.
Questo è ovvio. Ma significa che classificare l'expressum diviene
sempre più difficile ogni giorno che passa. Se non è già impossibile,
poco ci manca.
Post by NamibPost by Federico AntolaPost by Namiboscillante dal
"conservatore" Botticelli al "progressista" Leonardo --- genii
opposti ed armonicamente compossibili) della contemporaneità
artistica, che non "verte" su una pluralità dialettica, ma si
peggio, *inabitabili*, a differenza delle chiese
quattro-secentesche)?
Stai divagando.
Si chiama "argomentare": con nomi e cognomi.
Se mi si passa il termine, è più "cazzeggio" che altro. Ti lamenti del
fatto che un mondo con 6 miliardi di abitanti, con capacità
tecnologiche molto superiori e tempio libero ben maggiore, prioduca
una quantità di "rumore" letterario e artistico molto maggiore. E
lamenti che oggi chiunque possa aprire un blog, scrivere un libro e in
generale parlando sparare le proprie boiate nell'etere, che sia
Sant'Agostino o Bondi.
Post by NamibPost by Federico AntolaChe a te non piaccia la società attuale è una tua
opinione, mica un dato di fatto.
Che tu possa usare il verbo "piacere" in questo contesto, beh, è appunto un
modesto segnale lessiccale di quanto dico.
No, Namib. La tua svicolata segnala piuttosto che ho colto
perfettamente nel segno.
Post by NamibPost by Federico AntolaPost by NamibE, soprattutto e francamente: quale periodo storico
*artistico* (è solo una cartina di tornasole, eh) è stato più
*produttivo*? La contemporaneità o il Rinascimento?
Credo proprio la contemporaneità. Naturalmente è questione di punti di
vista.
Mah. Secondo me, non ci credi nemmeno tu. Ogni studioso dell'arte e/o della
letteratura si trova inutilmente a tentar di stanare i motivi
dell'inarrivabile grandezza di Omero e/o di Raffaello.
Perchè? Se un'opera ci ha raggiunto attraverso millenni di traversie,
è evidente che è stata selezionata come particolarmente preziosa tra
migliaia di altre ritenute meno. Guerre, saccheggi, l'ingiuria del
tempo hanno fatto il resto.
Un po' come se a noi giungesse solo il contenuto selezionato di una
capsula del tempo.
Post by NamibMarx fa una pessima
figura, con il suo tentativo. Tu ti limiti a negare, e fai peggio di lui.
Più che negare, argomento. E non mi limito ad agitare il pugno al
cielo gridando "o tempora, o mores", "mundus senescit", etc.
Post by NamibPost by Federico AntolaIn ogni caso gli ultimi due secoli hanno visto una impressionante
accellerazione delle scoperte scientifiche e tecnologiche, e direi che
anche questo andrebbe messo sul piatto della bilancia.
Ma temo che l'uomo sia "inadeguato" alle proprie scoperte: solo a livelli di
celsitudine ormai rarissimi si riflette (produttivamente, intendo) sul senso
per l'uomo di tali scoperte.
Eh, dici che siamo inadeguati alla fisica quantistica e al Large
Hadron Collider? Mentre non lo eravamo a bussola, sestante e timone
unico?
Mi sembra invece che tu trovi frustrante che gli sviluppi scientifici
e sociali non rispecchino quella che è la tua visione. Mi sembra, di
nuovo, narcisistico.
Post by NamibPost by Federico AntolaPost by NamibE certo è un bel passo avanti, sia chiaro :)
Eh direi. Un passo avanti che ne consente tanti altri.
Che ne avrebbe consentiti tanti altri. Che non si sono visti.
Dipende da quali passi intendi: sospetto che non tutti li avrebbero
considerati passi avanti. Da qui la bellezza della pluralità di
visione che tanto hai in uggia.
Post by NamibPost by Federico AntolaAffatto: è un'opinione che mi attribuisci da parecchio, ma amerei
sapere su che basi. In realtà non ritengo che l'esistenza abbia un
senso, uno scopo o un fine ultimo.
Però, inavvertitamente, parli sempre di chi resta "indietro" e di chi è
"avanti".
Sviluppo tecnologico e condizioni di vita mi sembrano indicatori
abbastanza affidabili.
Vuoi dirmi che morire o non morire di pellagra o fame è indifferente
poichè l'esistenza è priva di senso? Po' esse. Ma io preferiso non
morire di fame e pelllagra (e di seguito: avere beni di consumo,
studiare, divertirsi, etc.) e considerare meglio (o in questo senso
"più avanti") una società che lo consente al maggior numero di persone
possibile.
Post by NamibPost by Federico AntolaPost by NamibMeglio sant'Agostino che
Bondi,
Spiacente Namib: c'erano i Bondi anche al tempo di Sant'Agostino.
Ma, nel tempo di Bondi, non vedo alcun Agostino.
Se anche ci fosse sarebbe difficile riconoscerlo per il "rumore"
sopracitato. E in ogni caso ai tempi di Sant'Agostino non avresti
saputo della sua esistenza per carenza di diffusione
dell'informazione.
Peraltro cosa intendi per un novello Sant'Agostino? Dopotutto quello
di cui si occupava, non è che oggi rivesta tanto interesse.
Se parliamo di qualcuno che indaga i fondamenti della realtà, forse
qualcuno di paragonabile è piuttosto un fisico del CERN. Se
ques'tultimo lascia scritti meno affascinanti (o persino comprensibili
per i più), consente però progressi ben più sostanziali.
Post by NamibPost by Federico AntolaHai
mai riflettuto sul fatto che solo una parte minima del patrimonio
scritto antico è arrivato ad oggi?
Tu non ci crederai, ma ci rifletto ogni giorno.
Ma io ci credo.
Post by NamibPost by Federico AntolaO sul fatto che i prodigi della
stampa e delle telecomunicazioni consentono di mettere nero su bianco
tutto (metaforicamente parlando), e non soltanto i capolavori o le
opere più importanti
Certo, questo aumenta a dismisura il lievoo di "rumore", ma tutto
sommato mi sembra un prezzo del tutto
Lo sarebbe.
Lo è
Post by NamibSe ci fosse un sant'Agostino.
Anche se non ci fosse. peraltro bisognerebbe valutare in che senso
esisterebbe un analogo odierno di Sant0'Agostino. Di che si
occuperebbe e che farebbe? Non necessariamente sarebbe un umanista o
un filosofo.
Stephen Hawking come lo valutiamo, ad esempio?
Post by NamibPost by Federico AntolaSpiacente Namib: il relativismo è anche uno shopping tra ciò che è
disponibile. A proprio piacere e secondo la propria opinione.
Le opinioni non sono componibili come i mobili ikea.
Io direi che posso smontarle, rimontarle e modificarle come voglio.
Cambiarle, trasformalre a mio piacimento. Sono fluide come il
mercurio, perchè cambiano sulla base di situazione ed informazioni
disponibili.
Post by NamibPost by Federico AntolaDi nuovo: rimane una tua opinione (peraltro non argomentata a
sufficienza), non un dato di fatto. La società italiana, con tutti i
suoi difetti, è più plurale e tollerante ora che 50 anni fa. Non so se
ciò sia inquadrabile nel progresso da A e B che ami attribuirmi.
Quello che è certo è che io non voglio tornare all'Italia di 50 anni
fa.
Volentes nolentes, qua dobbiamo restare. Ma continuo lo stesso a sentirmi
stanco di sentire *solo* rumore, ancorché rumore non vessato da intolleranza
veruna.
Ad alcuni succedeva anche ai tempi di Sant'Agostino, non preoccuparti.