Post by carlo cfPost by Deus Ex MachinaPost by carlo cfLa pagina di facebook non la leggo,
E ci credo, ti smerda totalmente.
TOTALMENTE.
Senti, pezzo di merda
Toccato un nervo scoperto? ;)
Post by carlo cfche non sei altro: o mi rispondi, o eviti di
quotarmi con la picozza. Nell'attesa di una decisione, attrezzati per
andartene a fanculo.
Ti ha già rispostto Giachetti.
"La notizia è che Berlusconi perde 4 deputati della maggioranza e
scende a quota 316 cosa che gli renderà ancora più impossibile
governare fuori dai voti di fiducia. Siccome però noi siamo la
reincarnazione di Tafazi il punto centrale del nostro dibattito (si fa
per dire) è l'ennesima querelle con i radicali. Bene allora le cose
stanno così: tutti noi sapevamo che l'impresa di far mancare il numero
legale era un'impresa quasi impossibile. Occorreva che al netto di
tutte le defezioni dichiarate nella maggioranza, altri tre deputati
non votassero la fiducia. Tutti sapevamo che gli unici tre che
avrebbero potuto farlo (perchè in numerose sedi avevano manifestato
tale dubbio) erano Milo, Pisacane e Sardelli. Occorreva che tutti e
tre non votassero la fiducia (non uno o due, ma tutti e tre). La sorte
ha voluto che fosse sorteggiata per la chiama la lettera "S". Quindi
dopo pochi minuti il primo ad essere chiamato è stato Sardelli che non
ha votato. Ho sperato davvero che tra i tre ci fosse un accordo ed ho
atteso il momento di Milo. Purtroppo Milo alla chiamata ha risposto
votando "SI". A quel punto a tutti coloro che conoscevano la
situazione è stato chiaro che la partita era chiusa. La chiama è
andata avanti e, a pochi voti dalla fine della prima chiama, sono
arrivati i radicali e poi le minoranze linguistiche che hanno votato
no. Dopo il voto del primo radicale (Beltrandi) ci sono stati 17
deputati della maggioranza che hanno votato "Si". Erano tutti deputati
che certamente avrebbero votato si, tra cui molti membri del governo.
Alla fine della prima chiama, sono entrato in Aula mi sono recato
dagli uffici della Presidenza (che sono, ovviamente, neutri e che non
contano a mano ma leggono il risultato elettronico i quali mi hanno
comunicato l'esito del voto al termine della prima chiama: 322
votanti. 315 "si" e 7 "no" (5 radicali e 2 minoranze linguistiche).
Questo vuol dire che al termine della prima chiama la maggioranza
aveva ottenuto il numero legale da sola a prescindere da coloro che
avevano votato "no". Nella seconda chiama un solo deputato si aggiunge
a quelli che avevano votato nella prima chiama: Pisacane (irrilevante
ai fini del numero legale) e così la maggioranza sale a 316. Questi
sono i numeri ed i fatti veri, ufficiali. Conosco i radicali. So
perfettamente che se si riuniscono per decidere su una questione di
tale importanza lo fanno ben consapevoli di cosa potrebbe comportare
il loro voto, quindi sono certo che avrebbero votato (magari non tutti
convinti) anche se invece fosse stato chiaro che il loro voto sarebbe
stato determinante. Ritengo questa scelta come quella sulla fiducia a
Romano una cazzata assoluta ma in questa come nell'altra occasione è
evidente che la cazzata non è stata in alcun modo decisiva. Aggiungo
che ho trascorso (e non da solo) circa trenta ore (notte compresa) a
organizzare tutto fin nei minimi dettagli per garantire una possibile
vittoria e che questa decisione dei radicali ha reso la circonferenza
delle mie palle ben più ampia dell'asteroide che doveva colpire la
terra. Ma facciamo tutti politica (o almeno così dovrebbe essere...)
ed abbiamo il dovere di guardare i fatti. I fatti dicono in modo
incontrovertibile che la scelta dei radicali è stata del tutto
ininfluente. Alla luce di questo avrei sperato in un coro di
dichiarazioni che mettessero in risalto l'ulteriore indebolimento di
Berlusconi. Ed invece no. E' partita, guidata dalla solita Bindi la
caccia al radicale (chissà se dopo questa nota non toccherà anche a me
da parte del Presidente del Partito...). La delegazione radicale (che
è tale per accordo convenuto ad inizio legislatura con i vertici del
Partito e che quindi si presuppone abbia già in origine un suo livello
di autonomia) si è autosospesa dal gruppo (aggiungendo un ulteriore
grado di autonomia nelle scelte) in attesa di un chiarimento politico
con i vertici del PD. Questo chiarimento non c'è mai stato. Come
ricorderete subito dopo il caso Romano, dopo un incontro con la
Presidenza del Gruppo, sia i radicali sia Franceschini avevano
ritenuto indispensabile che maturasse, attraverso un incontro con i
vertici del PD, tale chiarimento politico. Questo non è mai accaduto.
Se questo impegno assunto con loro vi fosse stato forse, ripeto forse,
oggi le cose sarebbero andate diversamente. Invece siamo qui di nuovo
ad ascoltare il moltiplicarsi di labbra che pronunciano la parola
"espulsione". No chi pensa di risolvere i problemi politici con le
scorciatoie regolamentari e con le punizioni esemplari non solo non
troverà mai il mio consenso ma dimostra pochezza in termini di
lungimiranza politica e mette a serio rischio il disegno originario
del PD. Ho detto questo quando la questione riguardava una delle
persone più lontane dalle mie idee politiche, come la Binetti, lo
ribadisco a maggior ragione in questa occasione. Oggi sono i radicali
e con lo stesso sistema domani potrebbe essere il dissidente Follini,
il rottamatore Renzi, il conservatore Ichino e magari anche molto più
modestamente il sottoscritto... Abbiamo iniziato la legislatura che
eravamo più di 220, oggi siamo 205. Mi torna in mente quella
filastrocca che fa: se prima eravamo in dieci a cantare mapin mapon
ora sono rimasto solo a cantare mapin mapon.... Spero che la notte
porti un generale rinsavimento! Sono stanco... Me ne vado a letto
e.... "l'ultimo chiuda la prota!"
SDENG!