Danny Costa
2009-04-17 20:30:21 UTC
La religione può salvare la vita di una persona o farla entrare (in
anticipo) nel regno dei cieli. In Abruzzo i Testimoni di Geova si sono
salvati, i cattolici hanno raggiunto il Paradiso. I geoviani, prima del
terremoto, hanno avvertito i membri della loro comunità del pericolo.
Raccomandato di dormire in macchina e di tenere con sé delle valigie con
il necessario. Sono tutti sopravvissuti.
Vescovi, arcipreti e parroci non erano al corrente di nulla? Non hanno
sentito la necessità di denunciare il pericolo? Forse si, forse no. Le
campane delle chiese sono rimaste mute. La voce della Chiesa non haS
prodotto la più piccola eco prima del sisma. Se Bertolaso fosse stato un
Testimone di Geova gli abruzzesi non avrebbero pianto centinaia di
morti. Per Radio Maria il terremoto è stato voluto dal Signore perché
anche gli abruzzesi partecipassero alla sofferenza della sua Passione...
"Gentile Signor Beppe Grillo,
chi le scrive lo fa da una parte dell'Abruzzo che, grazie a Dio non ha
subito danni, (paura a parte) visto che vive sulla costa.
Non posso darle torto quando sottolinea il fatto che, visto che da mesi
l'Aquila era soggetta a forti scosse, si poteva fare di più.
E le segnalo un fatto che lo conferma.
Ho molti parenti e conoscenti che sono appartenenti ai testimoni di
Geova. Questa comunità è molto unita pronta a soccorrersi a vicenda e,
in occasione del terremoto, le comunità vicine si sono subito mobilitate
per soccorrere i confratelli che ne avevano bisogno.
Su richiesta di mio figlio, membro attivo di questa religione, e anche
perché desiderosa di rendermi utile, ho reso disponibile la mia casa e
mi sono preparata per ospitare una famiglia, (una coppia con due
ragazzi) e mi sono preoccupata di quello che poteva servire con urgenza
loro, immaginando non avessero più nulla.
Immagini la mia meraviglia nel vederli arrivare con i bagagli al seguito!
Così mi hanno spiegato che già settimane prima, in tutte le comunità de
l'Aquila interessate da fenomeni sismici, alle loro riunioni
settimanali, era stato suggerito loro come prepararsi ed essere pronti
ad un eventuale cataclisma. Era stato trattato con cura l’argomento ed
erano state date delle vere e proprio direttive pratiche: preparare
valigie con l'occorrente per le prime necessità, non solo abiti ma anche
coperte, scorte di viveri e bottiglie d'acqua. Tenere sempre le macchine
pronte e cariche ma evitare di parcheggiarle nei garage ma parcheggiare
al sicuro, in spazi aperti. Tenere sempre i telefonini a portata di mano.
Tutto questo tratto da un articolo del giornalino "Svegliatevi" che era
stato stampato l'anno scorso e che trattava proprio di questo.
Infatti, dei più di 200 testimoni di Geova cittadini dell'Aquila nessuno
è rimasto vittima del sisma. E so di sicuro che molti altri, parenti e
vicini di casa devono almeno la vita a queste informazioni.
Tutto questo mi ha lasciato a bocca aperta!
Incredibilmente, seguendo pochi ed utili accorgimenti una piccola
comunità religiosa ha salvato molte vite! Ma allora mi chiedo: cosa
sarebbe successo se l'intera città avesse avuto le stesse pratiche
informazioni?
Ora lascio a lei trarre le opportune conclusioni.
Un grosso GRAZIE dal profondo del cuore per le sue battaglie!" M. B.
http://www.beppegrillo.it/2009/04/i_testimoni_di_geova_e_il_terremoto_in_abruzzo/index.html?s=n2009-04-17
anticipo) nel regno dei cieli. In Abruzzo i Testimoni di Geova si sono
salvati, i cattolici hanno raggiunto il Paradiso. I geoviani, prima del
terremoto, hanno avvertito i membri della loro comunità del pericolo.
Raccomandato di dormire in macchina e di tenere con sé delle valigie con
il necessario. Sono tutti sopravvissuti.
Vescovi, arcipreti e parroci non erano al corrente di nulla? Non hanno
sentito la necessità di denunciare il pericolo? Forse si, forse no. Le
campane delle chiese sono rimaste mute. La voce della Chiesa non haS
prodotto la più piccola eco prima del sisma. Se Bertolaso fosse stato un
Testimone di Geova gli abruzzesi non avrebbero pianto centinaia di
morti. Per Radio Maria il terremoto è stato voluto dal Signore perché
anche gli abruzzesi partecipassero alla sofferenza della sua Passione...
"Gentile Signor Beppe Grillo,
chi le scrive lo fa da una parte dell'Abruzzo che, grazie a Dio non ha
subito danni, (paura a parte) visto che vive sulla costa.
Non posso darle torto quando sottolinea il fatto che, visto che da mesi
l'Aquila era soggetta a forti scosse, si poteva fare di più.
E le segnalo un fatto che lo conferma.
Ho molti parenti e conoscenti che sono appartenenti ai testimoni di
Geova. Questa comunità è molto unita pronta a soccorrersi a vicenda e,
in occasione del terremoto, le comunità vicine si sono subito mobilitate
per soccorrere i confratelli che ne avevano bisogno.
Su richiesta di mio figlio, membro attivo di questa religione, e anche
perché desiderosa di rendermi utile, ho reso disponibile la mia casa e
mi sono preparata per ospitare una famiglia, (una coppia con due
ragazzi) e mi sono preoccupata di quello che poteva servire con urgenza
loro, immaginando non avessero più nulla.
Immagini la mia meraviglia nel vederli arrivare con i bagagli al seguito!
Così mi hanno spiegato che già settimane prima, in tutte le comunità de
l'Aquila interessate da fenomeni sismici, alle loro riunioni
settimanali, era stato suggerito loro come prepararsi ed essere pronti
ad un eventuale cataclisma. Era stato trattato con cura l’argomento ed
erano state date delle vere e proprio direttive pratiche: preparare
valigie con l'occorrente per le prime necessità, non solo abiti ma anche
coperte, scorte di viveri e bottiglie d'acqua. Tenere sempre le macchine
pronte e cariche ma evitare di parcheggiarle nei garage ma parcheggiare
al sicuro, in spazi aperti. Tenere sempre i telefonini a portata di mano.
Tutto questo tratto da un articolo del giornalino "Svegliatevi" che era
stato stampato l'anno scorso e che trattava proprio di questo.
Infatti, dei più di 200 testimoni di Geova cittadini dell'Aquila nessuno
è rimasto vittima del sisma. E so di sicuro che molti altri, parenti e
vicini di casa devono almeno la vita a queste informazioni.
Tutto questo mi ha lasciato a bocca aperta!
Incredibilmente, seguendo pochi ed utili accorgimenti una piccola
comunità religiosa ha salvato molte vite! Ma allora mi chiedo: cosa
sarebbe successo se l'intera città avesse avuto le stesse pratiche
informazioni?
Ora lascio a lei trarre le opportune conclusioni.
Un grosso GRAZIE dal profondo del cuore per le sue battaglie!" M. B.
http://www.beppegrillo.it/2009/04/i_testimoni_di_geova_e_il_terremoto_in_abruzzo/index.html?s=n2009-04-17