Racing
2018-08-08 15:19:36 UTC
"Non dimentichiamo che Marcinelle è una tragedia dell'immigrazione,
soprattutto ora che tanti vengono in Europa. Non sottostimiamo la
difficoltà di gestire un tale fenomeno ma non dimentichiamo che i
nostri padri e nonni erano migranti". Lo ha detto, nientepopodimenochè
il ministro degli Esteri Enzo Moavero, alla faccia di uno sbigottito
Salvini.
E Moavero rincara la dose:
"Siamo stati una nazione di emigranti - ha sottolineato Moavero - siamo
andati stranieri nel mondo cercando lavoro" e bisogna ricordarlo
"quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata
epoca".
L'ira dei Fratelli d'Italia:
"Il richiamo di Moavero o è inutile o è fuorviante rispetto alla
necessaria azione per impedire una invasione di clandestini che con gli
emigranti italiani non c'entra nulla - attacca il capogruppo di FdI
alla Camera, Francesco Lollobrigida, il ministro degli Esteri eviti
paragoni impropri e offensivi".
Ma cos'era successo a Marcinelle?
Ben 62 anni fa, la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone
Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, scoppiò un incendio causato
dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla
elettrica. L'incendio provocò la morte di 262 persone delle 275
presenti. Di questi 136 erano emigrati italiani, 95 belghe, 8 polacche,
6 greche, 5 tedesche, 5 francesi, 3 ungheresi, una inglese, una
olandese, una russa e una ucraina.
Cosa c'entra la tragedia di Marcinelle con l'immigrazione selvaggia con
i barconi in Italia?
Nulla.
Gl'italiani andavano all'estero con le valige di cartone alla luce del
sole, per trovare un lavoro, anche da sfruttati. Gl'immigrati nostrani,
arrivano con i barconi, non alla luce del sole, saccheggiati dai
mercanti di uomini, a rischiare di morire affogati in mare.
Roba diversa, mi pare.
In comune con Marcinelle ci vedo i migranti, raccoglitori di pomodori,
morti nelle strade. Sfruttati come i nostri minatori, morti come i
nostri minatori.
Egregio ministro, capisco che i sentimenti le scaturiscono dal cuore,
ma la pregherei di correggere il tiro. I nostri migranti hanno una
storia diversa, fatta di sfruttamento ma anche di fortune costruite dal
nulla, vorrei che lei focalizzasse di più sulla condizione di lavoro
dei migranti che sono arrivati da noi.
soprattutto ora che tanti vengono in Europa. Non sottostimiamo la
difficoltà di gestire un tale fenomeno ma non dimentichiamo che i
nostri padri e nonni erano migranti". Lo ha detto, nientepopodimenochè
il ministro degli Esteri Enzo Moavero, alla faccia di uno sbigottito
Salvini.
E Moavero rincara la dose:
"Siamo stati una nazione di emigranti - ha sottolineato Moavero - siamo
andati stranieri nel mondo cercando lavoro" e bisogna ricordarlo
"quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata
epoca".
L'ira dei Fratelli d'Italia:
"Il richiamo di Moavero o è inutile o è fuorviante rispetto alla
necessaria azione per impedire una invasione di clandestini che con gli
emigranti italiani non c'entra nulla - attacca il capogruppo di FdI
alla Camera, Francesco Lollobrigida, il ministro degli Esteri eviti
paragoni impropri e offensivi".
Ma cos'era successo a Marcinelle?
Ben 62 anni fa, la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone
Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, scoppiò un incendio causato
dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla
elettrica. L'incendio provocò la morte di 262 persone delle 275
presenti. Di questi 136 erano emigrati italiani, 95 belghe, 8 polacche,
6 greche, 5 tedesche, 5 francesi, 3 ungheresi, una inglese, una
olandese, una russa e una ucraina.
Cosa c'entra la tragedia di Marcinelle con l'immigrazione selvaggia con
i barconi in Italia?
Nulla.
Gl'italiani andavano all'estero con le valige di cartone alla luce del
sole, per trovare un lavoro, anche da sfruttati. Gl'immigrati nostrani,
arrivano con i barconi, non alla luce del sole, saccheggiati dai
mercanti di uomini, a rischiare di morire affogati in mare.
Roba diversa, mi pare.
In comune con Marcinelle ci vedo i migranti, raccoglitori di pomodori,
morti nelle strade. Sfruttati come i nostri minatori, morti come i
nostri minatori.
Egregio ministro, capisco che i sentimenti le scaturiscono dal cuore,
ma la pregherei di correggere il tiro. I nostri migranti hanno una
storia diversa, fatta di sfruttamento ma anche di fortune costruite dal
nulla, vorrei che lei focalizzasse di più sulla condizione di lavoro
dei migranti che sono arrivati da noi.