Post by michelePost by VRMa io so' agnostico... :-D
eh, lo so.....ti manca solo un piccolo passo per entrare a far parte della
Chiesa invisibile;
Mah... buon per te... :-D E quale sarebbe?
Post by michelesolo un piccolo passo....ma non dispero: una cosa alla volta. :-)
Aspetta.. aspetta...
Post by michelePost by VRInteressante... mi dai i riferimenti bibliografici precisi?
"einstein e la sua generazione" di un certo Feurstein, se non erro, dammi
tempo, adesso non ho voglia di controllare; non so se hai letto i post dei
fisici qui sotto: essi si stupiscono della posizione di Bohr, non capiscono
perché bohr vedeva nel realismo di einstein la fine della fisica...ecc. eh
eh eh, io lo so, perché ho letto il libro...e non solo; la scienza aveva e
continua ad avere ed avrà lo stesso significato di sempre: una risposta al
tentativo di stabilità esistenziale dell'uomo; lì troverai anche
considerazioni sull'eterno conflitto tra fenomenologia alla fuzzy e realismo
alla verolini
Post by VRCazzo.. questa mia "fame" mi svena... :-|
Ma meglio qui che in altri modi... :-D
?????? Intendi: con le donne? se è così, non sono d'accordo.
( o con la droga?)
La prima che hai detto.. la seconda mi fa' schifo..
Post by michelePost by VRProprio oggi ho acquistato "Le scienze" -
dove riportano di quel gorilla che con un bastone sondava la
profondità di un fiume... ma ti rendi conto?
terrificante! si potrebbe aprire un altro 3D: immagina se il gorilla capisse
che con il bastone può attaccare il leader del gruppo; o se, continuando a
capire....si rendesse conto che i bastoni appuntiti possono essere usati per
ferire o uccidere...nei gruppi sociali degli animali superori non sarebbe
più la sola forza ad essere importante per la competizione, ma
l'intelligenza; cioè, tutti potrebbero uccidere tutti. E per sopravvivere,
dovrebbero inventarsi una morale, per "sfogare" l'aggressività, i sacrifici.
E poi, il mito. E così che è venuta fuori la cultura, imho.
Dunque.. nun ci sarebbe problema interpretativo.. con quanto sarebbe
avvenuto.
Post by michelePost by VRE' un concetto o meno
quel che cercava? La "profondità" da mettere in relazione alla sua
possibilità o meno di proseguire nell'acqua....
non lo so, però....
vero!
;-)
Post by michelePost by VRNon e' "arcano" capirlo.. basta capire bene il senso di questo
paradigma potentissimo. Quel che cerco di far capire ai miei alunni...
ma che ca""""" di alunni hai? io insegno nei licei
Anche io... Perche'?
Post by michelee il mio obiettivo è che
arrivino all'esame di stato sapendo leggere rispettando la punteggiatura;
pensa che si litiga sull'insegnamento di darwin.....ai miei alunni non
interessa né darwin né la Genesi, né la filofia analitica del linguaggio
comune.....a quei rarissimi che interessa, possono bastare i libri, senza i
professori.
Beh... io non mi permetto - per rispetto delle convinzioni personali
altrui (ed in particolare di alunni, ovvero di individui nel pieno del
loro sviluppo personale) di mettermi ad esporre delle mie idee in
merito. Ma questo non toglie che io possa introdurre sia i fondamenti
dell'ambiente fissista proprio del periodo di Darwin (e della biologia
anteriore) che il senso del concetto di evoluzione... sia nelle
sfaccettature filosofico culturali che scientifiche (stiamo facendo un
progetto di approfondimento col collega di filosofia).
E sta venendo bene.. come riscontro...
Ma, ripeto, non entro in guerre di religione.. anche se ne potrei
dire...
Post by michelePost by VRDiciamo che io differenzio in grado i concetti.. senza introdurre una
distinzione dicotomica come fa l'altro. Ovvio - e preciso ancora - che
il concetto di "profondità" o "superficie" non e' minimamente alla
pari con quello di "integrale indefinito", di "poesia" o di "amore"...
Mi capisci?
sì, ti capisco.
OK.
Post by michelePost by VRPost by michelePost by VRPerfetto. Volevo postare un brano tratto da un libro molto bello...
forse lo faccio su di un altro tread... se lo segui mi fa' piacere...
(L'ho appena postato; Il subject e' "Kant e Lorenz")
quando l'ho letto, ho detto: se lo legge fuzzy, è finita; ed infatti, avevo
ragione; forse Kant è un po' più raffinato e complesso di come è presentato
lì....ma non voglio entrare nellla polemica.
Certo che e' piu' raffinato.. nel totale del suo pensiero. Ma "li'"
no. Li e' quello che ho riportato. Punto.
E per quanto riguarda eventuali interlocutori.. l'epilogo che c'e'
stato e' clamorosamente rivelatore.. sui contenuti e le capacità di
contestare.
Mi capisci?
Post by michelePost by VRPost by micheleho letto quel libro, è piaciuto anche a me; solo che lo spirito
Solo che spirito...? Se vuoi ovviamente...
Robbe', io ho in memoria 400 pagine di discussione con te su questo
problema....e la memoria del mio computer è molto limitata; e 'sto ca"""" di
problema ai muscoli del collo e del braccio mi è venuto fuori proprio
allora.....oltre ad avere ucciso il dogma cattolico, hai ferito anche me....
ricordatelo. :-D
Scusa... ma non ricordo molto... anche se "rammento" di essermi
confrontato con te... :-D
Post by michelePost by VRDiciamo cosi' (C'e' un documento nel mio sito che ne che ne parla...
l'ho letto due volte, mo' basta, però! Scherzo. Mi è piaciuto, solo che la
tua epistemologia ti impedisce di fare l'ultimo passo.....
Quale?
Post by michelePost by VRPrendi il sole, con intorno la terra etc.
Ora... logicamente se questo "fenomeno" non e' da intendere come
"reale"..
no, per me realmente la terra gira attorno al sole.....ma non so cosa sia la
terra in sé, il sole in sé...o i componenti che li costituiscono (gli atomi
ecc.). Su questo, ignorabimus, a meno che non vogliamo prendere in
considerazione altre "istanze " cognitive, solo che la scienza non può, bla
bla.....e allora mi fermo e alludo solamente, come l'oracolo.
OK.
Post by michelePost by VRsi implica che il "reale" possa essere qualcosa di diverso
"da quel che osserviamo fenomenologicamente". Concesso.
la scienza mette solo in relazione matematica i due corpi. Punto. I corpi
sono reali; cosa però siano, non lo so, a meno che.....
A meno che?
Post by michelePost by VRImmaginiamo che esista (lo pongo come provocazione sia chiaro) che si
abbia un fenomeno "sole etc." che indico con A che debba essere <>
dalla realta' B (noumenica). Possiamo immaginare uno scollamento...
ma, anche se facciamo questo dobbiamo concludere che il fenomeno A sia
in qualche modo dovuto alla realtà (insondabile) B.
diciamo che questo è un problema che c'è stato anche con Kant, che fu
accusato di cadere in un circolo vizioso ecc. Il fatto è che non c'è
relazione tra fenomeno e noumeno, ma il fenomeno è come appare a noi il
noumeno;
Ma questo "implica" che c'e' una relazione. Quanto ti ho detto sopra.
Post by micheleora per me, l'evoluzione ha fatto sì che le nostre rappresentazioni
(percezione, sui concetti mi astengo...) fossero utili per la sopravvivenza,
a prescindere dal loro valore di verità.....questo si vede per es., dalla
m.q., dove la verità scientifica è molto lontana da ogni possibilità umana
di visualizzazione......per vedere la mela, mi bastano degli occhi fatti
così e così, che mi permettano di distinguerla dallo sfondo e di prenderla;
da cosa sia composta e in che modo,e che cosa sia realmetne, non mi
interessa (per la sopravvivenza);
Perfetto.
Post by michelela tec, se vuoi, mi fa propendere per una
concezione realista del mondo e al limite, per una validità, più che delle
rappresentazioni percettive, delle categorie che abbiamo sviluppato per
dominarlo.....(le categorie non sono altro che relazioni degli "oggetti"
nello spazio e nel tempo).
Esatto. Bravissimo...
Post by michelePerò ho capito quello che vuoi dire: se
l'evoluzione mi ha dato una percezione cosiffatta della mela e questa
percezione ha funzionato, alcuni aspetti della percezione devono essere
'reali' (per es., la mela si estende effettivamente fin dove il mio sguardo
l'abbraccia); però si complica tutto: cos'è l'estensione? è la relazione
delle parti della mela tra di loro ecc. ecc.
Infatti.
Post by michelePost by VRBene. Se le cose stanno cosi'.. possiamo immaginare che A sia
totalmente indipendente (o perfettamente casuale) da B? ù
Si'. Possiamo pensarlo. Ma... "lo e'"?
Penso che non si abbia alcun elemento per proseguire in questa
ipotesi. Se sbaglio ditelo...
non è che sbagli, è che ti invischi nei famosi circoli viziosi postkantiani.
Anche i marxisti facevano lo stesso: dicevano"Alla fin fine, il noumeno di
cui parla kant, è la 'materia'; è lei che è veramente indipendente dalle
categoire, ecc.; però.... la materia rimanda alle forme dello spazio, alla
categoria di permanenza, ecc
Si... ma se lo dicevano cosi' i marxisti non avevano alcun riscontro.
Mi sembra che con la TEC qualcosa - non una prova tombale - ma
qualcosa di serio ci sia. Tutto qui.
Post by michelePost by VRL'altra ipotesi da tenere in considerazione e' che tra A e B ci sia
una qualche relazione. Ebbene, in questo caso... (riprendo quel che ho
gia' scritto) quanti gradi di libertà tra "fenomeno" e "noumeno"
possiamo immaginare? Sulla base di quel che vediamo dalla TEC pochi.
Dunque.. abbiamo "qualche indizio" oggettivo.. sul noumeno.
senti, tagliamo la testa al toro, senza dialettica; cos'è 'sto noumeno per
te, allora? Spiegalo. Quali le caratteristiche?
Ma non e' che "per me" il noumeno fosse "qualche" cosa... la' fuori.
E' proprio un'altra cosa quella che dico. Non si ha la possibilità di
identificare questa distinzione anche se la si puo' congetturare in
prima istanza.
Cerco di spiegarmi in sommi - ma sommi - capi.
L'empirismo/idealismo si muove - piu' o meno - sul fatto che noi non
si sia in grado di "dimostrare" l'esistenza di un mondo la' fuori, ne'
le sue caratteristiche oggettive. OK. Concordo.
Questo quesito deriva direttamente dall'analisi filosofica delle
percezioni e delle idee. Risultato? Siamo solo "fasci di percezioni",
possiamo solo avere un'evidenza sicura sul "cogito", siamo - e
concordo - solo idee e percezioni nel mentre ci mettiamo a
filosofeggiare e possiamo parlare solo di questo se andiamo a
stringere la questione etc.
Ora... sembra tutto ineccepible.. ma il mettere in dubbio questa
esistenza del mondo la' fuori (filosoficamente valido se si parla del
"percepit") rispecchia pero' solo una "parziale" analisi (benche'
corretta) filosofica. Anacronistica per giunta. Quella del "filosofo
scettico" gia' nella condizione di filosofare. Che gia' e', esiste.
Ma non dice nulla a livello ontologico. E questo e' il primo problema.
Ora, se ignoriamo per adesso questo aspetto... quali sono i paradigmi
interpretativi in cui si sono collocate, una volta messa in evidenza
questa perplessità filosofiche, le ipotesi poi proposte per un
tentativo di soluzione dello stesso? Vari... e cosi' andiamo dal
realismo "spicciolo" piu' duro all'idealismo solipsista. Ognuno dei
due estremi ha problemi e prerogative. OK.
Ora.. il problema non e' a questo livello filosofico.. ma a monte.
Anzi.. questo problema nasce perche' ci si limita a questo livello...
e non si indaga a monte.
A monte troviamo che entrambi i classici paradigmi solitamente
invocati in questo caso.. risentono - come ho avuto a dire - entrambi
troppo da vicino dell'influenza di un paradigma piu' generale, piu'
pervasivo di natura.... "animistico fissista".
Un paradigma - indovina da dove procede? - che assume in sostanza che
esista un "ente senziente" da un lato.. unico per origine e natura a
cui si poi riconoscere l'eventuale "somma di percezioni/realta'"... da
decifrare filosoficamente. Un paradigma questo che esprime - concordo
- quel che nella prassi ci troviamo ad esperire nella nostra
esistenza... ma che se andiamo a pensarlo in un'ottica piu' estesa,
dunque ontologica toppa che e' un amore dato che "presuppone/implica"
una separazione ontologica tra l'ente e le percezioni/realta' che non
ha nessuna base. Nessuna!!!!
Ovvero e' un paradigma che assume - anche se espresso laicamente -
un'idea fissista (del tutto infondata) e di conseguenza impone/assume
l'esistenza di una "distinzione/cesura" ontologica tra un
osservatore/filosofo da un lato e... tutto il resto (eventualmente)
dall'altro.
Guarda caso che questo paradigma e' proprio antitetico
all'evoluzionismo.
Esempio. Cartesio parlava di uno spirito che si divertiva a farci
apparire un mondo che in realtà era diverso. Altri, contando sul fatto
che esistano le illusioni percettive... rincaravano la dose ed
adombravano l'esistenza congetturale di realtà in se' che - a livello
ideale - potevano dispiegarsi come avvolta in un mistero assoluto
assolutamente inaccessibile. Vattela a pesca' come districarsi da
questi dubbi. Ecco dunque idealismi, fughe dalla realta' etc.
Dunque. Leciti in prima battuta questi interrogativi - sotto il
profilo logico. Concordo.
Ma... ancora leciti se seguitiamo ad analizzarli a fondo? Si pensa di
solito di "si'" ma e' tutto da vedere. Anzi... e' piu' no' che si'.
Ecco la mia A e B etc.
In sintesi... da un lato se poniamo intellettivamente queste
congetture.. allora non andiamo da nessuna parte. Non perche' non
siano "efficaci".. ma sono totalmente contingenti e non
rappresentative. Che hanno di peculiare? Nulla.
Se si pensa ad uno spirito si diverta a farci prendere delle
cantonate... e che questa e' una seria congettura?
Ma io posso (ad esempio) di seguito pensare ad uno spirito che si
prende la briga di sfottere un successivo spirito - quello che poi ci
farebbe prendere cantonate - facendo si' che questo spirito si possa
convincere di essere in grado di buggerarci... mentre e' lui il
buggerato perche' le cose sono davvero come le vediamo. E cosi'
all'infinito. E hai voglia nel tentare di risolvere questa ulteriore
eventualità!!! N'do' vai!!! :-D
Cmq sia.. queste congetture al di la' della loro validità in realta'
veicolavano un'idea di fondo.. seria. "Che le nostre
percezioni/concezioni del mondo non siano oggettive". Detto in altri
termini che quel che percepiamo... possa essere anche
incommensurabilmente diverso da quanto percepiamo.
Su questa idea di fondo si colloca dunque molto della riflessione
filosofica.. dell'idealismo (trascendentale o meno) etc.
Ok. Si soprassieda un attimo.
Se infatti passiamo a domandarci qualcosa "sull'Origine del filosofo
scettico che filosofa"... che cosa ci troviamo davanti?
Bella domanda.
Eccoci dunque a formulare ancora "congetture".
Ed ecco dove le congetture classiche monopolizzano ogni riflessione.
Ecco "questo" e' il problema. Non si ha alcun elemento a sostegno di
come tale "filosofo scettico" venga ad essere - perche' e' palese che
a livello ontogenetico si origini questo "filosofo scettico" - eppure
si introduce la discussione filosofica sulle
percezioni/realismo/idealismo/empirismo avendo sullo sfondo solo
"quelle" posizioni. Infondate. E perche' mai? E che hanno di
"autorevole"? Nulla.
E' ovvio che con "quelle" posizioni uno come Kant possa poi proporre
un concetto - piu' raffinato - di possibile distinzione
fenomeno/noumeno. E te credo.
E' comprensibilissimo.. e quel brano ne spiega facilmente il perche'.
Tanto di cappello dunque a Kant che ha proposto concetti come quelle
delle conoscenze a priori del suo idealismo trascendentale etc. etc..
Ma... ma Kant era irretito da quel concetto.. visto che non conosceva
- o immaginava - i contenuti del paradigma evolutivo... cosi' come li
dimostra la TEC. Dunque "doveva" assumere - magari riconoscendole come
"verosimili" proprio quelle congetture di contorno... E cosi' ha
fatto.. se vediamo i suoi scritti. Grazie al suo intuito immagino' e
formalizzo' l'esistenza dei giudizi a priori, la causalità, il tempo
etc. Ma non poteva trovarne una origine/soluzione efficace.
E' ovvio che se si assume l'esistenza implicita di una "dicotomia", da
un lato l'osservatore dall'altro... il "boh" che anche Kant lasciava
sullo sfondo... si possa poi, di conseguenze "caldeggiare" una qualche
distinzione tipo fenomeno/noumeno. Il noumeno concetto ideale, etc.
etc. "realta' in se'" a noi preclusa... e chi piu' ne ha piu' ne
metta. E' logico... e corretto... chi dice niente.
Ma il problema e' che si pone filosoficamente una "cesura" che ha
senso solo e solo se si procede ignorando il problema dell'origine
ontologica del filosofo e - ancor piu' - assumendo a priori,
gratuitamente, un'istanza fissista, un'origine "a se'" dell'ente
senziente umano. Se si assume che l'ente senziente sia stato
"collocato" in qualche modo... o in un mondo "la' fuori", dinnanzi ad
una "realta' in se'", o se l'ente senziente e' inteso come immerso in
un mare di percezioni, o quale mero spirito/ideale interfacciato "con
un niente" e solo dotato di percezioni... o quel che vuoi.. se l'ente
senziente e' pensato - a monte - cosi' separato da ogni altra
possibile entità ontologica o meno... certo... che alla fine si giunge
a certe considerazioni finali.
Ma questo e' ualcosa che e' - lo sappiamo tutti - "fondamento"
dell'antropocentrismo animistico religioso che informa tutta la nostra
cultura e con il quale si afferma l'"unicità" etc dell'essere umano
(come altri, in modo sfumato seguitano a fare,,, ).
E' logicamente inevitabile, "fatte" vere (reificazione indebita)
queste congetture (in realtà infondate) poter poi
discutere/dissertare dell'eventualità di un noumeno da cui derivi un
fenomeno... ma "buttate" quelle congetture... a monte... la
composizione logica di fondo e' poi del tutto da buttare. Diventa
insipida... infondata. Superata. E questo e' quel che propone
quell'articolo che ho postato. E la TEC in generale.
Dunque: io non ho da proporti un concetto di noumeno da contrapporre
al fenomeno. Ho solo la possibilità logica di mettere in relazione
quella dicotomia con un paradigma inesistente - imposto a priori. E di
riconoscere come anche il genio di Kant fosse stato "tarpato" da una
inadeguata collocazione.. quella che aveva derivato dalla sua cultura
dell'epoca.
Infatti se togli il paradigma.. quella logicità scompare.
Posso si' dire che "percepiamo" una frazione della realta' in se'...
ma non sono piu' legittimato a proporre come "aspetto" di fondo
evidente qualsivoglia "scollatura" tra questi due concetti, uno inteso
come ideale l'altro no.
Il fenomeno puo' essere un'ombra della realta' in se'.. cosi' come
quel che percepiamo puo' essere inteso - concetti classici ma riveduti
sotto una patina di modernismo che nulla aggiunge al problema - come
"ologramma" della realta' in se'... etc.
Il nostro mondo, che ci appare materiale, molecolare, particellare,
immerso in un tempo assoluto puo' non essere tale, nel senso che puo'
essere a-temporale, fatto da stringhe e cappi, ondulatorio e
relativistico... ma c'e' una relazione funzionale tra quel che
partecipiamo con le nostre percezioni e anche una pura superficialità
del cosiddetto "noumeno" (realta' in se').
In altri termini.. possiamo anche ammettere di ignorare estese
frazioni della realta' in se' (metafora... la nostra materia barionica
e' solo una piccola frazione della realta' se consideriamo la
materia/energia oscura... ) ma essa non e' totalmente "sconnessa" come
la favoletta dello spirito malvagio cartesiano puo' far evocare.
Tanto che le percezioni, le nostre prerogative intellettive "derivano
proprio da quella realta' che osserviamo". Ecco il titolo "L'altra
faccia dello specchio". L'altra faccia e' la superficie riflettente
dello specchio che produce l'immagine. Quel che osserviamo Noi siamo
fatti di elementi (noumenici) che stanno dalla parte di quella
superficie e osserviamo/percepiamo (fenomeno) con quegli stessi
elementi. E quegli elementi li mettiamo ontologicamente in
discussione? Nel dettaglio, in un certo dettaglio (vedi MQ e
relatività etc.) forse dobbiamo parlare si' di "illusioni" di "false
percezioni". Ma non di piu'.
In conclusione.. la TEC rende anacronistico e futile tutto questo
quadro di riferimento filosofico... nel suo complesso perche', dandoci
un indizio forte sulla nostra origine, e sull'origine dei nostri
sistemi percettivi... risolve il problema dissolvendolo non
"empiricamente", non deduttivamente, producendo prove "a valle" ma
concettualmente, dissolvendolo "a monte", a priori.
Post by michelePost by VRPost by michelese ti riferisci la fatto che kant sarebbe superato da einstein (come si
dice nell'estratto del libro "non siamo di questo mondo") sei
fottuto....sopportatelo tu adesso fuzzy! eh eh eh
Non mi riferisco a questo. Kant non e' superato da einstein
(filosoficamente parlando).
Uff... non sono fottuto.. :-D
però dal libro da te citato, risulta questo. E infatti fuzzy.......
No. Quel libro dice che l'aspetto che Kant voleva mettere in risalto
sulla validità delle nostre percezioni... e' da intendere in modo non
"assoluto".
Post by michelePost by VRPost by michelePost by VRAnzi, la novità della TEC e' tale da proporre addirittura uno "sforzo"
per addivenire a cornici metafisiche piu' consone, dunque per sfuggire
a quelle metafisiche e cosmologie oramai datate e consunte che in
realtà riecheggiano in molte correnti filosofiche.
ho capito: quelle mie......
???
la memoria a lungo termine, Robbe'!!!!! Ne abbiamo parlato per due tre mesi
verso genniao, febbraio .
Scusa.. ma ho dovuto riformattare il PC:. e ho perso tutto quanto
precedeva.
Post by micheleSenza iniziare un altro 3D, la scienza ha avuto la sua fondazione e i suoi
successi, quando è stata accompagnata dal neoplatonismo, sia nell'ellenismo,
sia nell'epoca moderna, sia con Heisenberg. Punto. Di' quel che vuoi, non
ribatto
Niente da ribattere.
Post by michelePost by VRPost by michelePost by VRSacrosanto. Perfetto. Non c'e' da commentare nulla...
ma questo la TEC non può dirlo!
Che c'entra la TEC? :-|
la tec non dice nulla sull'ordine del mondo, lo constata perché le culture
del mondo lo accettano più o meno, ma non dice perché c'è.
Ma la TEC "non puo' dir questo"!
La TEC parla solo dell'evoluzione degli enti viventi coscienti. Non
dell'ordine sottostante che troviamo a livello fisico chimico. Ma che
scherziamo?
Post by michelePost by VRPost by michelenessun pericoolo. Ma in alto mare....), ma riguardo alle forze naturali
indipendenti.....ci provano con le formule e i riti....
Si'.. ma non c'entra nulla...
come no? la scienza è nata con una critica spietata ai miracoli, che sono
l'aspetto raffinato della magia, e che implicano che l'ordine del mondo
possa essere sospeso......"a divinis". eh eh eh
Si'.. ma cosa c'entra. Quando sta' arrivando un tornado... o una
persona ha un problema di tipo psicopatologico puoi anche "pensare" di
deviarlo o risolverlo con una magia. Ma quando Devi tagliare la carne
di un mammuth... devi prendere una selce...
Bye...
VR
«Nell'intera psicologia del «Vangelo» manca il
concetto di colpa e punizione; similmente quello
di ricompensa. Il «peccato», qualsivoglia rapporto
di distacco tra Dio e uomo, è abolito, - e appunto
questa è la «buona novella». La beatitudine non
viene promessa, non viene vincolata a condizioni è
l'unica realtà, - il resto è figura per parlarne
L'istinto profondo di come uno debba vivere per
sentirsi «in cielo», per sentirsi «eterno», mentre
comportandosi in qualsiasi altro modo uno non si
sente affatto «in cielo»: questa sola è la realtà
psicologica della «redenzione».
Una nuova regola di vita, non una nuova fede...»
Friedrich Nietzsche, L'Anticristo.
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Un nuovo paradigma nella querelle scienza/religiosità.
Il contributo della teoria evoluzionistica contro le
ideologie religiose moderne.
Ovvero: come Darwin puo' aver confutato le congetture
del reverendo Paley..
Settembre 2005
__________________ www.Diolaico.it ______________