Post by Loreto van de VeldePost by Porco RossoSe un uomo uccide un altro uomo su richiesta dell'altro uomo non è
colpevole ne moralmente ne eticamente.
Altrimenti dovremmo mettere in galera la legge di gravità ogni
qualvolta qualcuno si getta da un ponte.
Non mi sembra un esempio calzante, non avendo la gravità nessun arbitrio.
Il punto è che tu puoi rifiutarti di aiutare qualcuno a morire nel
momento in cui l'aspirante suicida non è in grado di farlo da solo.
E su questo penso che tutti siamo ampiamente d'accordo, giusto?
Quello su cui ci dobbiamo mettere d'accordo è:
punto1
è un reato se qualcuno decide di accogliere la richiesta di suicidio
assistito di una persona?
punto2
è legittimo che una persona possa disporre della propria morte quando
più le sembra idoneo?
Se accettiamo il secondo punto, e credo che a meno di convinzioni
religiose che comunque non dovrebbero intervenire nella legislazione in
quanto LO STATO E' LAICO PER COSTITUZIONE, predisporre il reato per
coloro di cui al punto 1 significa implicitamente negare il punto 2.
Quindi siamo in piena contraddizione.
Esiste lo strumento dell'obiezione di coscienza per i soggetti di cui al
punto 1 ed esiste il libero arbitrio per i soggetti di cui al punto 2.
Intanto cominciamo a ragionare in questi termini, che forse facciamo più
chiarezza nella questione.
per Baal: ovviamente, essendo tu di destra, tiri fuori gli "istinti
naturali" e invochi il diritto naturale. Il diritto naturale NON ESISTE.
Non sta scritto da nessuna parte che le leggi dell'uomo debbano seguire
le leggi di natura. Anche perchè la storia della società umana è un
continuo susseguirsi di tentativi per emanciparsi dalla condizione di
natura, che sono le più barbare e crudeli che si conoscano, viste
dall'ottica dell'uomo.
Perchè puniamo l'omicidio? L'eliminazione fisica di un concorrente
nell'accumulazione delle risorse è una delle cose più naturali che
esistano, anzi direi che è pure quella a breve termine più efficace.
Potrei farti molti altri esempi in cui le leggi di natura vengono
corrette dalle leggi dell'uomo.
Una persona come Welby, allo stato di natura, sarebbe morta poco tempo
dopo aver sviluppato la malattia, per semplice incapacità di
procacciarsi il cibo.
E' la società che crea l'aberrazione naturale di un Welby vivo ma
fondamentalmente vegetale. Ed è la società stessa che deve fornire
all'individuo la possibilità di interrompere questo tipo di situazione.
Se non è dell'individuo stesso, di chi può essere il diritto di gestire
la propria vita e la propria morte?
Le religioni danno risposte a questo quesito, ma le leggi religiose non
sono attuabili, siamo uno stato laico e dobbiamo rispettare tutte le
idee, anche quelle degli atei o degli animisti etc etc.
Se ammettiamo che l'individuo stesso può decidere quando morire, e non
vedo su quali base non religiose non dovremmo ammetterlo, allora non
possiamo bloccare questo individuo nell'attuazione della sua volontà,
nel momento in cui questa non può realizzarsi perchè l'individuo stesso
non ha i mezzi per realizzarla.
Se tu metti in galera un medico che esegue meccanicamente la volontà del
suicida tetraplegico, automaticamente neghi al suicida tetraplegico la
possibilità di esercitare il suo diritto a morire.
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Porco Rosso
se vuoi denunciarmi all'Abuse per quello che scrivo, fallo pure,
ma manda una mail per conoscenza a porco.rossoATcheapnet.it,
dimostrerai di essere una persona che ha il coraggio delle proprie
azioni.