SERGIO
Capita. Dicevo solo che non avremmo bisogno di simboli se fossimo in
grado di conoscere il tutto con immediatezza.
Post by Carlo PieriniCP
La mia era una metafora per farti capire che la sapienza non coincide con l’onniscienza,
ma con la conoscenza del Principio.
Infatti, ciò che ha fatto grande e potente la Scienza non è l’onniscienza,
ma la scoperta di leggi e principi della fisica. Quindi, l’elaborazione
di un Principio universale
(che significherebbe ANCHE conoscenza delle leggi e dei principi della
metafisica)
produrrebbe un salto evolutivo del sapere umano comparabile a quello che
si ebbe
nel passaggio dalla filosofia classica alla Scienza moderna. Le
cosiddette discipline dello Spirito
(Teologia, Simbologia, Psicologia, la Storia, la Filologia, ecc.)
diventerebbero scienze rigorose nell’interpretazione di quell’immenso
tesoro di saggezza divina e di conoscenze che è racchiuso nei simboli
della grande Tradizione religiosa; e a loro volta, queste conoscenze
“metafisiche”
potrebbero fornire nuovi paradigmi-guida a tutte le scienze della
Natura, dalla Fisica alla Neurobiologia, …
in una apoteosica “Coniunctio Oppos
itorum” (fede-conoscenza, Dio-mondo, spirito e materia, fisica e
metafisica, ecc.).
Tutto ciò è molto interessante ma non toglie nulla alla mi asserzione di
impossibilità di conoscere il tutto, a mio avviso, potrei sbagliarmi però.
Post by Carlo PieriniCP
Perché chi non crede nell’esistenza di verità indubitabili reputa la filosofia
e qualunque discussione su qualunque argomento delle pratiche
perfettamente inutili e prive di senso, se non dannose
in quanto possono alimentare l’illusione che alla fine si
possa stabilire chi ha ragione e chi no. E allora un vero relativista
coerente con sé stesso,
quando ha aperto bocca per dire anche solo “A” in una discussione
filosofica,
ha già detto troppo, ha già sprecato futilmente il suo tempo. Un ateo
non dice messa.
Post by Carlo Pierini…E tu quanto pendi dalla parte del relativismo?
SERGIO
Questa tua visione è molto limitata/tante della possibliltà di
conoscenza secondo me. Le verità indubitabili possono essere colte
attraverso la ricerca di una terza via capace di far coesistere due poli
apparentemente in contraddizione fra loro. Non solo attraverso la
asserzione che un polo e vero e l'altro è falso, capisci? Fra l'altro
questa è la strada ermeneutica ebraica classica. LA ricerca fra due
estremi della terza via. Se questa via la chiami relativista...si sono
relativista...se per relativismo intendi altro non lo sono. Spero di
aver finalmente chiarito ora.
Post by Carlo PieriniPost by Carlo PieriniCP
...e nessun ALTRO Dio al di sopra di te?
Io invece non pongo ME STESSO al di sopra di tutto, ma Dio;
SER GIOTTO
Non è perché penso che la modestia sia un valore assoluto che non pongo D-o al suo leggittimo posto...ma che dici?
CP
Beh, se, come dici, non hai un tuo dio e nemmeno un dio degli altri,
la vedo difficile che tu possa mettere qualche rimanente dio al suo
legittimo posto.
SERGIO
Caro Carlo proprio non capisci che sto solo dicendo che a mio avviso
mettere dei possessivi accanto alla trascendenza è il massimo della
umanizzazione? Che possesso posso io, tu o altri avere di D-o? Sto
dicendo solo questo.
Non esiste alcun MIO d-o, nè TUO d-o. Solo questo sto dicendo. Il resto,
benchè interessante è un costrutto tuo.
Post by Carlo PieriniCP
Come dicevo sopra, non è l’onniscienza l’antidoto contro il relativismo,
ma la conoscenza del Principio.
Il Principio non coincide con la conoscenza del Tutto,
ma con l’inizio di un NUOVO cammino secolare di conoscenza del Tutto.
Altrimenti che Principio UNIVERSALE sarebbe?
SERGIO
Ma allora non mi spiego, non sono relativista nel senso che dai tu al
termine. Dico solo di non aver trovato ancora un assoluto. E percorro al
via ermeneutica che mi è stata insegnata che non conosce la polarità per
ricercarlo. La mia nonè un resa alla indeterminatezza, ma l'uso della
indeterminatezza per arrivare ad una comprensione. Mi pongo come
cercatore. Il che non significa nè che tale assoluto esista, nè che none
esista, sto parlando solo di un limite conoscitivo mio e secondo me ti
tutti gli uomini dal quale partire per fondare la conoscenza dell'uomo.
Post by Carlo PieriniCP
Se ti fai vanto di non credere in alcuna verità, hai già finito di cercare.
Dove non c'è verità non c'è niente da cercare.
SERGIO
Questo è un assunto per me superficiale (l'assunto non tu senza offesa
ovviamente) che dovresti argomentare. Mai detto di non credere nella
verità, dico solo di non averla ancora incontrata, pur continuando a
cercarla come sopra ho descritto...non è una sfumatura da nulla. dico
poi anche che sono convinto come parte della filosofia e della teologia
anche ebraica che ci possa essere il luogo di incontro degli opposti,
anche vero e non vero devono coesistere. Ma questo è un altro discorso
che nulla a che fare col relativismo facilone che mia attribuisci e che
rifiuto perchè non la mio livello, sinceramente..
Post by Carlo PieriniPost by Carlo PieriniSER GIOTTO
L'umanizzazione di D-o è ontologicamente cristiana non certo ebraica. :)
CP
Sì, ma l’umanizzazione di Dio nella visione cristiana è finalizzato
ad una divinizzazione dell’uomo;
SERGIO
Sicuro? io non lo so...conosco poco la teologia cristiana. Di sicuro
però non è ebraica.
Post by Carlo PieriniMa li vedi gli emoticon.......ammazza non sorridi mai? :)
CP
No, con i relativisti non sorrido mai! :)
Cosa sono gli emoticon?
SERGIO
Le faccine che sorridono. Guarda se non sorridi mai ti perdi molto.
L'ironia è una chiave potente per la comprensione della trascendneza,
insegnano i commentatori. Chi non ne fa uso si eprde un pezzo del
puzzle, dicono sempre loro.
Post by Carlo PieriniCP
La cosiddetta “Incarnazione di Dio” è un SIMBOLO, anche se i cristiani lo hanno erroneamente
interpretato come un personaggio storico. Ed è simbolo di tutte le cose
che hai detto tu:
è simbolo del Dio che si incarna come Verbo, cioè, come Parola (Torah,
Vangeli e scritture di tutte le religioni)
ed è simbolo dell’Uomo che si ELEVA a Dio.
Tutte le possibili forme di questo doppio movimento di sacralizzazione
sono simbolizzate
nell’espressione “Incarnazione di Dio” che è un attributo costante di
tutti i
messìa o i redentori o gli eroi civilizzatori o i semi-dei di ogni
tradizione.
SERGIO
Bello ciò che dici. Non attribuirlo però a me perchè non è ciò che dico
e sostengo io nè all'ebraismo perchè NON E' EBRAISMO, comunque
interessante. Voglio dire che tua personale teoria mi interessa molto ma
non è quella ebraica. E' la tua spiegazione simbolica che non appartiene
al mondo ebraico.
Post by Carlo PieriniL'ebraismo non ha un D-o che si FA uomo...
CP
Nell’ebraismo Dio si fa uomo nel senso di divenire Parola umana, la Parola scritta nei sacri testi.
E il Messìa che verrà sarà un uomo (o una umanità) che si divinizza
grazie alla comprensione definitiva di quella Parola.
SERGIO
Non è affatto così nell'ebraismo. E' il tuo pensiero ma non quello
ebraico che della Parola da un'altra spiegazione. Molto interessante
comunque ciò che dici, ci rifletterò sopra.
Post by Carlo PieriniMa l’idea del Dio che si incarna è implicita anche, per esempio, nell’idea - molto diffusa nella tradizione ebraica -
sull’esistenza di parti invisibili della Torah che un giorno
diventeranno visibili,
in una sorta di incarnazione progressiva del Verbo.
SERGIO
Anche questo molto interessante ma non è ciò che dice l'ebraismo, perchè
senti la necessità di attribuire all'ebraismo quello che evidentemente è
il tuo costrutto teologico, che rispetto, ma non è certo ebraico. Che
l'invisibilità di parte della Torah sia il simbolo della reincarnazione
di D-o l'ebraismo proprio non lo dice....perchè l'idea di reincarnazione
di D-o gli è estranea...fattene una ragione :) (emoticon) Davvero,
diventando serio di nuovo, secondo me tendi ad allargare la tua visione
come se fosse quella di altre tradizioni. Non è così. Lo fanno anche
molti cattolici quando dicono che Gesù E' Shabbath ad esempio, quando lo
Shabbath è tutt'altra cosa. A mio avviso è sempre pericoloso
appropriarsi di simboli di altre tradizioni (ad esempio la invisibilità
della Torah) dando loro un significato che in origine non hanno. E'
tipico di culture espansive che tendono a fare propri significati che in
origine non sono propri, lo hanno fatto i cristiani coi culti pagani e
celtici ed i buddisti con l'animismo tibetano ad esempio. Per cui
abbiamo un babbo natale che "coincide" con Gesù bambino... :) (EmoticoN
sorridente ) Ci vogliono letture per così dire più filologiche a mio avviso
Post by Carlo PieriniPost by Carlo PieriniSER GIOTTO
Se concepisci D-o che muore e si fa carne, non concepisci un D-o che soffre insieme a Noè per i limiti di Noè.
Strano :)
CP
Io posso concepirlo come simbolo generale di Dio
che partecipa del dolore dell'uomo, che ascolta il suo lamento
e risponde ad esso con dei simboli “curativi”, risolutori,
provvidenziali, redentori.
SERGIO
E non puoi concepirlo come simbolo alla esortazione a fare domande a
farsi partecipe prima del danno? Strano!!!
CP
Ma non posso concepirlo come un dio che da la colpa a Mosè del diluvio
che lui stesso ha scatenato a causa di un malinteso col patriarca.
SERGIO
Ma quello è un evidente escamotage letterario, una esagerazione per far
passare il concetto....D-o mio ma siamo a questo livello?!?!?
Secondo me lo sai anche tu che non credo in un D-o che scatena il
diluvio per ripicca a Noè...è talmente ovvio. Davo solo una chiave di
lettura psicologica di una storiella.
Post by Carlo PieriniCP
Ma io sono molto giudicante. …Esattamente come te, che giudichi me “molto giudicante”.
SERGIO
Questo è un sofismo ridicolo, senza offesa. Io non giudico ciò che dici
se non sulla base di una discussione teologica...tu invece mi
attribuisci pensieri non miei come quello sul relativismo. Ed è un
differente piano di giudizio. In altre parole:
Se tu dico A io discuto dicendo che per ma A è errato.
Se dico A io tu dici...secondo me pensi B...questo è giudicare non
discutere..
CP
Discutere significa giudicare.
SERGIO
Su questo scusa ma proprio non sono d'accordo. Non è quello che mi hanno
insegnato i meii maestri e che ho imparato.
CP
Come ho già detto a Marcello, il dilemma “male/bene” non sta in
“giudizio/non-giudizio”, ma in “giudizio-imparziale/giudizio-parziale”.
SERGIO
Questa è una asserzione personale secondo me e che non trova riscontro
in ciò che credo. Mi spiace. L'esempio di sopra ti dirà cosa intendo per
giudizio e la differenza con ciò che chiamo discussione teologica ed
ermeneutica, che per me è ben altro..
Post by Carlo PieriniPertanto mi aspetto delle critiche sulla parzialità o sull’inadeguatezza dei miei giudizi,
ma NON sull’atto stesso di esprimere dei giudizi.
Ma li ho fatti, ti ho detto cosa intendevo e che secondo me interpreti
in me un relativismo che non esiste...ma tu enti al necessità di
insistere...questo è un giudizio poco utile allo sviluppo di una
discussione. Forse vuoi avere ragione? Perchè guarda ad esempio a di
avere RAGIONE qui su questo NG, che mi diverte, ma non trovo certo una
accademia, importa davvero nulla...non nutro il mio ego con questo NG.
Avrei notato che se tu dici A e io dico B cerco poco di insistere per
farti cambiare idea. Forse perchè condizionato dalla mia tradizione, ma
l'idea di fare proselitismo mi interessa molto poco. Emoticon sorridente :)
SERGIOTTO
Post by Carlo PieriniEd io davvero non so interloquire con chi non si mette con me al livello di
comprensione e discussione semplice, ma di altezzoso insegnamento, di
giudizio a volte poco approfondito.
Post by Carlo PieriniCP
Vedi? Stai esprimendo dei giudizi, e anche piuttosto pesanti.
SERGIO
Assolutamente no. No rispondo ai tuoi assunti sul mio relativismo sul
quale insisti nonostante le mie infinite spiegazioni che non vorrei
ripetere.
CP
Solo che hai alzato il tiro sulla mia persona,
SERGIO
Ma questo è poco sincero. Tu mi attribuisci pensieri non miei. Io dico
che sono giudizi superficiali e tu di risenti...lo trovo assurdo.
CP
invece di puntare esclusivamente alle mie argomentazioni.
Io non rifiuto A-PRIORI il tuo giudizio sulle mie valutazioni “poco
approfondite”,
ma POI mi aspetto che tu ne contrapponga di più approfondite delle mie,
altrimenti qui l’altezzoso saresti tu, non io.. Dico bene?
SERGIO
No dici male...mi attirbuisci un relativismo che non è mio e poi
pretendi che non ti dica che sei giudicante?!?!?! Le tue argomentazioni
non le affronto perchè partono dall'assunto che io sia ciò che non sono
che il mio pensiero sia ciò che non è.
Se mi dici" caro Sergio TU SEI A, il tuo pensiero è A" (il caro no lo
metti mai però - emoticon sorridente), l'unica cosa che posso ribattere
è..."ti sbagli sono B". E tu dici ma no sei A si vede...ne ho incontrati
di A e con loro non rido mai."
Cosa devo dire se non che sono giudizi superficiali? Mica devo
controbattere su una teoria che non è la mia. EMOTICON SORRIDENTE :)
Post by Carlo PieriniQuale sarebbe, secondo te, una “discussione semplice”?
Quella in cui si può dire tutto e il contrario di tutto,
così, tanto per cinguettare un po’? Non c’è già Twitter per questo?
E’ vero che ciascuno è libero di pensare ciò che vuole,
ma NON di pensare il falso o l’impossibile e poi pretendere di sottrarsi
alle critiche sfoderando il vecchio motto dell’inquisizione “non
giudicare se non vuoi essere giudicato”.
SERGIO
Ecco il riferimento alla inquisizione...olè...
Sinceramente trovo inquisitorio il tuo ragionamento che pretende di dire
cosa uno possa o non possa pensare...senza nemmeno cercare di capire ciò
che dice ormai da lungo tempo senza essere ascoltato.
perchè tu butti su di me una idea (ilr elativismo facilone)che mi va
stratta e non è la mia...chiaaaaaaaaaroooooooooo ora?
CP
La conoscenza umana ha compiuto un salto evolutivo senza precedenti dal
momento in cui si è passati dall’ipse dixit al GIUDIZIO minuzioso,
metodico e scrupoloso di accertamento della veridicità dell’ipse dixit.
In altre parole, se non vuoi confrontarti con me, sei libero di farlo,
ma non sei libero di dare la colpa al fatto che qualcuno esprime dei
giudizi su ciò che scrivi.
Se no fai come il dio della tua storiella: dopo che il povero Noè,
giusto, santo e lavoratore, si è fatto un mazzo così a costruire quel
popo' di Arca-Concordia per salvare uomini e animali, lui gli dà pure la
colpa del diluvio! Proprio senza vergogna!!
Sergio
Davvero non hai capito.
Tu non esprimi giudizi su ciò che scrivo ma su ciò che tu *pensi abbia
scritto o peggio voluto dire*
Rileggi bene le mie risposte e i tuoi post e poi ripassa. Non posso
perdere tempo a continuare a ripetere all'infinito che non sono
relativista nella accezione che tu dai la termine...diventa non
inquisitorio ma persecutorio..emoticon sorridente :)
In altre parole sei tu che mi attribuisci pensieri non miei.
Se invece vuoi discutere non giudicare di teologia con me od sia altro
ben volentieri...ripeto trovo interessante ciò che dici molto spesso.
PUNTO (per me è davvero punto).
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Saluti a tutti
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(mes)Ser Giotto
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