Post by Shapiro used clothesPost by etwas langsamerScherzi a parte, c'è anche l'integrale di Kempff,
che io considero al livello di queste due.
Chiedo scusa, non concordo.
Si dice sempre che Arrau riassuma tutta un'epoca. A me pare una
definizione limitativa.
E' una grandissima interpretazione, complessivamente forse la più
riuscita in assoluto. Al di sopra metto solo Schnabel, penalizzato dal
fatto che molto va immaginato, più che sentito. Anche con le
straordinarie rimasterizzazioni naxos e via dicendo. Alla pari di questi
due, nessuno. Richter in alcune Sonate, ecco.
Ti direi che hai ragione, ma Kempff è un pianista troppo grande
(e ahimè un poco in ombra tra i grandissimi, o è una mia impressione?)
perché sia proprio io a doverlo scalzare dal piedistallo :-)
Forse è perché amo non tanto il suo Beethoven in particolare,
quanto il suo pianismo in generale.
Certo la sua integrale è diversissima da quella arrauiana,
non esente da imperfezioni tecniche, filologicamente non
attendibile (per dire, salta tutte le ripetizioni),
una qualità di registrazione inferiore,
ma con una fantasia dinamica e timbrica che non ha pari neanche
col cileno.
Se le immagini servissero a qualcosa, direi che il suono kempffiano
plana come dall'esterno sul dettato beethoveniano, per aderirvi
come un tessuto lussuoso ma a un tempo anche finissimo, capace
di rilevare la minima asperità.
L'arte di Arrau al contrario riesce a far risuonare "dal di dentro"
ciascuna nota di ciascuna pagina.
Con Arrau assisti al "farsi" della musica in ogni istante,
l'interprete è gigantesco nel diventare
il suo interpretato; con Kempff è in scena lo spettacolo
dell'interpretazione, capisci a ogni istante che è "un" Beethoven,
uno sguardo possibile. C'è più distanza, più indipendenza:
ne emerge il supremo controllo dell'artista
sul discorso musicale, ma - e tanto più nitidamente -
ne emerge la musica stessa, filtrata da cotanto senno.
Non riesco davvero a rinunciare a nessuno dei due, le vedo come due
integrali
assolutamente complementari che, in fondo, non fanno che riproporre
intatto il "mistero" dell'intepretazione, un ponte sospeso
tra l'abisso del soggetto interpretante e quello dell'oggetto interpretato.
Al di sopra, da un altro cielo, regna re Arthur,
ma come dicevi giustamente la qualità dell'incisione non aiuta.
(E rinuncio volentieri a Backhaus.)
Post by Shapiro used clothesTi dimentichi di due scartine come Richter e Gilels...:-)))
No certo, si parlava di integrali, anche se di fatto entrambi ci
sono arrivati vicino: Richter con una ventina, Gilels alla fine
quasi tutte.
ciao
E