Michele Amato 1956
2004-07-09 19:15:29 UTC
Dalle "Lezioni di San Giovanni d'Acri" [Akkà]
città della Palestina nella quale risiedeva
Abdu'l-Bahà. Quest'ultimo risponde a domande di
pellegrini cristiani che lo andarono a visitare
e spiega alcuni elementi della fede bahà'ì.
I colloqui si svolsero attorno al 1906.
[parte 59 di 84]
+++++++++++++++++++++++++++
59°
LA CONOSCENZA DI DIO NELL'UOMO
Domanda :
Fino a che punto può l'uomo comprendere Dio?
Risposta :
Questo argomento richiede molto tempo, e
spiegarlo in breve non è facile ; pur non di
meno ne parleremo brevemente.
Sappiate che esistono due specie di conoscenza;
la conoscenza dell'essenza delle cose, e la
conoscenza delle relative qualità. L'essenza di
una cosa si conosce attraverso le sue qualità,
altrimenti essa resta sconosciuta e celata.
Poiché la nostra conoscenza delle cose, anche
delle cose create e limitate, è conoscenza delle
qualità e non della essenza di esse, come sarà
possibile comprendere la Divina Realtà, nella sua
essenza che è illimitata? L'essenza di qualunque
cosa non è comprensibile, e soltanto le sue qualità
lo sono. Ad esermpio, la sostanza del sole è
sconosciuta, ma sono note le sue qualità, e cioè
il calore e la luce. La sostanza dell'essenza
dell'uomo è sconosciuta e non evidente, ma,
attraverso le sue qualità, essa viene caratterizzata
e resa nota. Così tutte le cose vengono a essere
conosciute attraverso le proprie qualità e non
nella essenza. Sebbene la mente abbracci tutte
le cose, e benché gli esseri esterni siano da essa
compresi, pure questi esseri restano sconosciuti
alla mente, in quanto essenza, e le sono noti solo
attraverso qualità o attributi.
Allora, come può il Signore eterno, immortale,
santificato dalla comprensione e concezione, essere
conosciuto nella Sua Essenza ? Se le cose possono
essere conosciute solo attraverso gli attributi, è
certo che l'Essenza della Divina Realtà rimane
del pari sconosciuta e la Realtà stessa viene a
essere conosciuta soltanto tramite i suoi attribuiti.
Inoltre, come può ciò che è realtà fenomenica
abbracciare la Realtà Preesistente?
Infatti il comprendere è la risultante di un
abbraccio spirituale che consente la comprensione,
mentre l'Essenza dell'Unità abbraccia tutto ma
non può essere abbracciata.
Così pure, la differenza delle condizioni nel
mondo degli esseri è un altro ostacolo alla
comprensione. Ad esempio ; un pezzo di minerale
appartiene al regno minerale ; per quanto esso
possa modificarsi, non riuscirà mai a
« comprendere » la facoltà di svilupparsi.
Le piante, gli alberi, per quante trasformazioni
possano avere, non possono concepire la facoltà
della vista o le facoltà di altri sensi fisici ;
l'animale non potrà immaginare la condizione di
uomo, cioè i poteri spirituali umani. Le differenze
di condizione sono un ostacolo alla conoscenza ;
il grado inferiore non può comprendere il grado
superiore. Come potrà dunque la realtà fenomenica
comprendere Ia Realtà Preesistente? Conoscenza di
Dio significa quindi comprensione e conoscenza
dei Suoi attributi, ma non della Sua Realtà.
Questa conoscenza degli attributi è anch'essa
proporzionata alla capacità e facoltà dell'uomo ;
non è assoluta. La filosofia consiste nel comprendere
la realtà delle cose esistenti, a seconda della capacità
e delle facoltà dell'uomo. Giacché la realtà fenomenica
può comprendere. gli attributi del Preesistente
soltanto entro il limite delle capacità umane.
Il mistero della Divinità viene santificato e purificato
dalla comprensione degli esseri, in quanto tutto ciò
che giunge alla immaginazione è ciò che l'uomo
comprende, e il potere umano di comprensione non
abbraccia la Realtà dell'Essenza Divina. L'uomo può
comprendere soltanto gli attributi della Divinità, la
Sua irradiazione apparente e visibile nei mondi e
nelle anime.
Quando guardiamo i mondi e le anime, vi leggiamo
i segni chiari ed evidenti di superiori perfezioni ;
la realtà delle cose testimonia così della Realtà
Universale. La Realtà della Divinità può essere
paragonata al sole, che, dall'alto della sua
magnificenza, brilla su tutti gli orizzonti, e ogni
orizzonte, ogni anima, riceve una parte dei suo fulgore.
Se questa luce e questi raggi non esistessero,
neppure gli esseri esisterebbero ; tutti gli esseri
esprimono qualcosa, partecipano al concentrarsi dei
raggi e ricevono parte di questa luce. Gli splendori
delle perfezioni, generosità, e attributi di Dio,
emanano e irradiano dalla realtà dell'Uomo Perfetto,
cioè l'Unico, la Manifesta- zione Universale di Dio.
Altri esseri ne ricevono solo un raggio, ma la
Manifestazione è lo specchio di questo Sole che
appare e si manifesta in esso, con tutte le sue
perfezioni, attributi, segni e prodigi.
La conoscenza della Realtà della Divinità è impossibile
e irragiungibile, ma la conoscenza della Manifestazione
di Dio è già conoscenza di Dio, perché le generosità,
gli splendori e gli attributi divini diventano apparenti
nella Manifestazione. Perciò, se l'uomo perviene alla
conoscenza delle Manifestazioni di Dio, giungerà pure
alla conoscenza di Dio ; mentre, se egli dà prova di
negligenza nel tentare di conoscere la Santa
Manifestazione, egli verrà privato della conoscenza
di Dio. È quindi accertato e dimostrato che le Sante
Manifestazioni sono il centro della generosità e dei
segni delle perfezioni di Dio. Benedetti coloro che
ricevono la luce della divina generosità dalle
illuminate Albe.
Noi speriamo che gli Amici di Dio, simili a un
catalizzatore di forze, trarranno queste grazie dalla
sua vera sorgente, e si leveranno con tale splendore
e offriranno tali prove da testimoniare l'esistenza
del Sole della Realtà.
città della Palestina nella quale risiedeva
Abdu'l-Bahà. Quest'ultimo risponde a domande di
pellegrini cristiani che lo andarono a visitare
e spiega alcuni elementi della fede bahà'ì.
I colloqui si svolsero attorno al 1906.
[parte 59 di 84]
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59°
LA CONOSCENZA DI DIO NELL'UOMO
Domanda :
Fino a che punto può l'uomo comprendere Dio?
Risposta :
Questo argomento richiede molto tempo, e
spiegarlo in breve non è facile ; pur non di
meno ne parleremo brevemente.
Sappiate che esistono due specie di conoscenza;
la conoscenza dell'essenza delle cose, e la
conoscenza delle relative qualità. L'essenza di
una cosa si conosce attraverso le sue qualità,
altrimenti essa resta sconosciuta e celata.
Poiché la nostra conoscenza delle cose, anche
delle cose create e limitate, è conoscenza delle
qualità e non della essenza di esse, come sarà
possibile comprendere la Divina Realtà, nella sua
essenza che è illimitata? L'essenza di qualunque
cosa non è comprensibile, e soltanto le sue qualità
lo sono. Ad esermpio, la sostanza del sole è
sconosciuta, ma sono note le sue qualità, e cioè
il calore e la luce. La sostanza dell'essenza
dell'uomo è sconosciuta e non evidente, ma,
attraverso le sue qualità, essa viene caratterizzata
e resa nota. Così tutte le cose vengono a essere
conosciute attraverso le proprie qualità e non
nella essenza. Sebbene la mente abbracci tutte
le cose, e benché gli esseri esterni siano da essa
compresi, pure questi esseri restano sconosciuti
alla mente, in quanto essenza, e le sono noti solo
attraverso qualità o attributi.
Allora, come può il Signore eterno, immortale,
santificato dalla comprensione e concezione, essere
conosciuto nella Sua Essenza ? Se le cose possono
essere conosciute solo attraverso gli attributi, è
certo che l'Essenza della Divina Realtà rimane
del pari sconosciuta e la Realtà stessa viene a
essere conosciuta soltanto tramite i suoi attribuiti.
Inoltre, come può ciò che è realtà fenomenica
abbracciare la Realtà Preesistente?
Infatti il comprendere è la risultante di un
abbraccio spirituale che consente la comprensione,
mentre l'Essenza dell'Unità abbraccia tutto ma
non può essere abbracciata.
Così pure, la differenza delle condizioni nel
mondo degli esseri è un altro ostacolo alla
comprensione. Ad esempio ; un pezzo di minerale
appartiene al regno minerale ; per quanto esso
possa modificarsi, non riuscirà mai a
« comprendere » la facoltà di svilupparsi.
Le piante, gli alberi, per quante trasformazioni
possano avere, non possono concepire la facoltà
della vista o le facoltà di altri sensi fisici ;
l'animale non potrà immaginare la condizione di
uomo, cioè i poteri spirituali umani. Le differenze
di condizione sono un ostacolo alla conoscenza ;
il grado inferiore non può comprendere il grado
superiore. Come potrà dunque la realtà fenomenica
comprendere Ia Realtà Preesistente? Conoscenza di
Dio significa quindi comprensione e conoscenza
dei Suoi attributi, ma non della Sua Realtà.
Questa conoscenza degli attributi è anch'essa
proporzionata alla capacità e facoltà dell'uomo ;
non è assoluta. La filosofia consiste nel comprendere
la realtà delle cose esistenti, a seconda della capacità
e delle facoltà dell'uomo. Giacché la realtà fenomenica
può comprendere. gli attributi del Preesistente
soltanto entro il limite delle capacità umane.
Il mistero della Divinità viene santificato e purificato
dalla comprensione degli esseri, in quanto tutto ciò
che giunge alla immaginazione è ciò che l'uomo
comprende, e il potere umano di comprensione non
abbraccia la Realtà dell'Essenza Divina. L'uomo può
comprendere soltanto gli attributi della Divinità, la
Sua irradiazione apparente e visibile nei mondi e
nelle anime.
Quando guardiamo i mondi e le anime, vi leggiamo
i segni chiari ed evidenti di superiori perfezioni ;
la realtà delle cose testimonia così della Realtà
Universale. La Realtà della Divinità può essere
paragonata al sole, che, dall'alto della sua
magnificenza, brilla su tutti gli orizzonti, e ogni
orizzonte, ogni anima, riceve una parte dei suo fulgore.
Se questa luce e questi raggi non esistessero,
neppure gli esseri esisterebbero ; tutti gli esseri
esprimono qualcosa, partecipano al concentrarsi dei
raggi e ricevono parte di questa luce. Gli splendori
delle perfezioni, generosità, e attributi di Dio,
emanano e irradiano dalla realtà dell'Uomo Perfetto,
cioè l'Unico, la Manifesta- zione Universale di Dio.
Altri esseri ne ricevono solo un raggio, ma la
Manifestazione è lo specchio di questo Sole che
appare e si manifesta in esso, con tutte le sue
perfezioni, attributi, segni e prodigi.
La conoscenza della Realtà della Divinità è impossibile
e irragiungibile, ma la conoscenza della Manifestazione
di Dio è già conoscenza di Dio, perché le generosità,
gli splendori e gli attributi divini diventano apparenti
nella Manifestazione. Perciò, se l'uomo perviene alla
conoscenza delle Manifestazioni di Dio, giungerà pure
alla conoscenza di Dio ; mentre, se egli dà prova di
negligenza nel tentare di conoscere la Santa
Manifestazione, egli verrà privato della conoscenza
di Dio. È quindi accertato e dimostrato che le Sante
Manifestazioni sono il centro della generosità e dei
segni delle perfezioni di Dio. Benedetti coloro che
ricevono la luce della divina generosità dalle
illuminate Albe.
Noi speriamo che gli Amici di Dio, simili a un
catalizzatore di forze, trarranno queste grazie dalla
sua vera sorgente, e si leveranno con tale splendore
e offriranno tali prove da testimoniare l'esistenza
del Sole della Realtà.