fuzzy
2005-03-21 11:09:04 UTC
Al mio ritorno in patria mi accorgo di una piccola
discussione. Rispondo qui a tutti gli interventi sensati
sul tema Kant e la Relativita di Einstein.
un po' la questione: ho letto il capitolo scritto
da Boniolo nel testo "filosofia della fisica" cap.3.
Quasi tutto sbagliato, per i motivi accennati anche da
Pastore. Oltretutto non viene neanche mai sfiorato da
questi autori, un problema che e' invece primario:
lo schematismo trascendentale.
Conosco piuttosto bene Kant.
La RG c'entra poco o niente, come pero' non c'entra niente
neanche la RR. Come spieghero' sotto i fisici che leggono Kant
fanno molta confusione.
La prima piu' generale e macroscopica confusione è che Kant
non sta parlando di fisica, ma la sua viene anche definita
una rivoluzione copernicana. Sta parlando delle condizioni
di possibilita' della conoscenza (oggettiva) del soggetto,
e non da un punto di vista psicologico (hume), ma filosofico
(trascendentale). Tanto che sul frontespizio della CRPura
riporta un motto di Bacone "De nobis ipsis silemus"..
Altra cosa: Kant ha interesse a salvare-fondare
l'OGGETTIVITA' della conoscenza.
Un'altra cosa da tenere ben stampata in testa: per Kant noi
conosciamo SOLO FENOMENI, non OGGETTI IN SE, il nuomeno
è inconoscibile (questione ancora intatta oggi).
Gli oggetti per il soggetto che conosce sono sempre e solo "fenomeni".
Kant usa i termini in modo precisissimo, quindi ogni variazione
che un lettore fa alle definizioni di Kant comporta una completa
distorsione. Per la complessita' dell'argomento non posso che
riportare accenni.
Einstein confonde le cose e mette insieme cose che per
Kant sono ben distinte. Bisognerebbe vedere l'originale.
Innanzitutto la deduzione delle categorie (es. unita' o causa-effetto) non
c'entra niente con le forme a priori dell'intuizione sensibile
(spazio e tempo). Mentre E. continua a parlare delle due cose,
mettendole insieme.
"Esperienza" per Kant è una sola: la conoscenza acroamatica per concetti,
la quale è possibile sono dall'incontro delle due facolta':
intelletto e sensibilita'. Quindi non ha senso parlare di per es.
"esperienza sensoriale".
E. confonde anche i giudizi logici a priori con le categorie a
priori (infatti la tavola delle categorie e dedotta dalla
travola dei giudizi).
La RR e la RG non c'entrano un fico secco con Kant. Che il mondo
sia curvo o quadrato o a 1, 2, 3, 4, 5, 6 dimensioni non c'entra
niente con la gnoseologia kantiana, e non contrasta con essa.
Kant parla del NOSTRO MODO DI CONOSCERE PER CONCETTI, in
tal senso le nostre CONDIZIONI NECESSARIE PER OGNI ALTRA
CONOSCENZA si fondano su categorie dell'intelletto, e in particolare
su intuizioni della sensibilita' molto semplici (alto basso, destra
sinistra, avanti dietro, giustapposizione di elementi). Geometria
euclidea va intesa in questo senso lato e sempre rif. al nostro
modo di conoscere. Non e' un caso infatti che le geometrie
non-euclidee siano scoperte recenti, e che ogni approccio
intuitivo ad esse passa e non puo' non passare che per
le forme dell'intuizione. In tal senso e SOLO in tal senso,
questa parte di Kant e' a tutt'oggi ancora valida e
confermata (es. Johnson, Lakoff "Metafora e vita quotidiana"
o altri studi di filosofia o psicologia sperimentale,
e confermabile banalmente da ciascuno. Di questo ne parla boniolo,
ma la sua conoscenza in materia di scienze congitive e' praticamente
nulla (si limita a citare uno studio, per altro largamente superato)).
Ripeto l'unico macroerrore di Kant è l'artificiosita' della deduzione
delle categorie dalla tavola dei giudizi logici (ma di questo
comincio a rendersi conto lui stesso nella Terza critica)
Ma qui stiamo parlando non di leggi fisiche, ma della facolta'
della conoscenza "in generale" (tra virgolette riporto un altro termine
tecnico).
Anzi Kant dedica una piccola parte della CRPura alle leggi della fisica,
(Analitica trascendentale dei principi) quel tanto che basta a dimostrare
COME dalla Ragione Pura si possano ricavare a priori alcune leggi
generali della natura (newtoniane).
Queste leggi generali le chiama "PRINCIPI PURI DELL'INTELLETTO"
(che non sono ne giudizi, ne categorie, ne forme della sensibilita')
Che le cose non stiano cosi' lo sappiamo tutti, ma la "mazzata" che
riceve qui Kant, la riceve tutta la fisica dell'epoca che non ha
inventato Kant, ma e' irrilevante rispetto al tema vero e proprio
della CRPura. Solo in questo senso ha ragione Einstein, ma
fa un po' di confusione.
...cut...
questione che all'epoca era patrimonio comune di filosofi e fisici,
e non era oggetto di dispute, e soprattutto non era oggetto del
lavoro di Kant.
Ha piu senso dire che la mazzata dalla fisica l'ha ricevuta
Newton che faceva il fisico, e che aveva elaborato una certa visione,
che non Kant che faceva filosofia, e che non fa altro che accordarsi
con la fisica dell'epoca, perchè la fisica non era l'oggetto
della sua riflessione (senno' faceva il fisico).
Per Kant il discorso è un altro. La nostra intuizione (cfr. biologia,
vedi per es. il nostro sistema di equilibrio) funziona e continua
a funzionare secondo semplici principi riconducibili a geometria
euclidea, sia che il mondo dei fisici sia euclideo piatto, curvo,
quadrato o trapezioidale. Noi lo intuiamo sempre in un modo.
Tra Kant (il suo tema principale e innovativo) e la relativita'
di Einstein non c'e' alcun contrasto soprattutto perche' parlano
di cose diverse.
il discorso generale di Kant rimane tutto intatto:
la visione categorial-euclidea della nostra facolta di
conoscere, tutt'oggi valida (a meno che tu non dimostri
che noi abbiamo una intuizione, che so, quadridimensionale
dell'esperienza comune quale base di ogni altra conoscenza).
conoscenza metafisica;
Era sottinteso che mi riferivo alla Critica della
Ragione Pura, che non riguarda questioni di fisica
(se non nel senso che ho spiegato a Cocciaro).
Le sue incursioni nella scienza sono storicamente
irrilevanti, e non mi sembra che la discussione del
rapporto con la RR o RG c'entri con i testi che dici,
per il semplice e ovvio fatto al tempo di Kant nessuno
conosceva se non la geometria euclidea.
E come spiegato, questo non è un problema molto rilevante
in rif. al tema centrale della CRPura.
la strada e' quella, e cmq complimenti per la cautela, piu' che
necessaria, soprattutto quando si maneggia uno come Kant.
Kant è un filosofo e va letto come tale, se lo si legge avendo in
testa la fisica, non si capisce niente, e' come vestirsi al
contrario: i calzini sopra le scarpe e la maglietta sopra la giacca.
alla scienza propriamente detta, mentre Kant sta parlando di
teoria della conoscenza, conoscenza in generale, quindi direi meglio
di "gnoseologia").
corretto, si e' oggi spostato sul tema dell'origine delle categorie
e delle forme a priori, sulla esperienza "precategoriale", ecc.
Le materie coinvolte sono appunto la psicologia sperimentale,
ancora la filosofia, e le scienze cognitive e biologiche in
generale.
Resta il fatto che noi conosciamo per categorie (che poi si possono
rivedere) a priori (rispetto all'esperienza concettuale cosciente).
Su questo non ci sono dubbi ne mazzate, solo approfondimenti.
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
discussione. Rispondo qui a tutti gli interventi sensati
sul tema Kant e la Relativita di Einstein.
La RG non lo so nemmeno io cosa c'entra.
La mia era una domanda retorica. Conoscoun po' la questione: ho letto il capitolo scritto
da Boniolo nel testo "filosofia della fisica" cap.3.
Quasi tutto sbagliato, per i motivi accennati anche da
Pastore. Oltretutto non viene neanche mai sfiorato da
questi autori, un problema che e' invece primario:
lo schematismo trascendentale.
Conosco piuttosto bene Kant.
La RG c'entra poco o niente, come pero' non c'entra niente
neanche la RR. Come spieghero' sotto i fisici che leggono Kant
fanno molta confusione.
La prima piu' generale e macroscopica confusione è che Kant
non sta parlando di fisica, ma la sua viene anche definita
una rivoluzione copernicana. Sta parlando delle condizioni
di possibilita' della conoscenza (oggettiva) del soggetto,
e non da un punto di vista psicologico (hume), ma filosofico
(trascendentale). Tanto che sul frontespizio della CRPura
riporta un motto di Bacone "De nobis ipsis silemus"..
Altra cosa: Kant ha interesse a salvare-fondare
l'OGGETTIVITA' della conoscenza.
Un'altra cosa da tenere ben stampata in testa: per Kant noi
conosciamo SOLO FENOMENI, non OGGETTI IN SE, il nuomeno
è inconoscibile (questione ancora intatta oggi).
Gli oggetti per il soggetto che conosce sono sempre e solo "fenomeni".
Nella replica che Einstein manda ai saggi scritti dai diversi autori per
lasua autobiografia scientifica ...
Grazie per la spiegazione, il passo e i rif. bibliograf.Kant ha imparato da Hume che vi
sono concetti (come, ad esempio, quello della connessione causale)
...sono concetti (come, ad esempio, quello della connessione causale)
portato fuori strada dalla falsa opinione - difficile da evitare ai suoi
tempi - che la geometria euclidea fosse necessaria al pensiero e fornisse
una conoscenza certa (cioe' indipendente dall'sperienza sensoriale) sugli
oggetti della percezione "esterna". Da questo errore facilmente
comprensibile egli dedusse l'esistena di giudizi sintetici a priori,
Questo passo, almeno com'e' riportato e' una cacofonia di errori.tempi - che la geometria euclidea fosse necessaria al pensiero e fornisse
una conoscenza certa (cioe' indipendente dall'sperienza sensoriale) sugli
oggetti della percezione "esterna". Da questo errore facilmente
comprensibile egli dedusse l'esistena di giudizi sintetici a priori,
Kant usa i termini in modo precisissimo, quindi ogni variazione
che un lettore fa alle definizioni di Kant comporta una completa
distorsione. Per la complessita' dell'argomento non posso che
riportare accenni.
Einstein confonde le cose e mette insieme cose che per
Kant sono ben distinte. Bisognerebbe vedere l'originale.
Innanzitutto la deduzione delle categorie (es. unita' o causa-effetto) non
c'entra niente con le forme a priori dell'intuizione sensibile
(spazio e tempo). Mentre E. continua a parlare delle due cose,
mettendole insieme.
"Esperienza" per Kant è una sola: la conoscenza acroamatica per concetti,
la quale è possibile sono dall'incontro delle due facolta':
intelletto e sensibilita'. Quindi non ha senso parlare di per es.
"esperienza sensoriale".
E. confonde anche i giudizi logici a priori con le categorie a
priori (infatti la tavola delle categorie e dedotta dalla
travola dei giudizi).
l'assoluta validita'. Io penso che la tua critica sia diretta non tanto
contro Kant in persona, quanto contro coloro che ancora oggi condividono
glicontro Kant in persona, quanto contro coloro che ancora oggi condividono
errori dei "giudizi sintetici a priori".
Appunto, ma tempo e spazio non sono ne' categorie, ne' giudizi a priori.... basta semplicemente la
definizione operativa delle misure di intervalli di spazio e di tempo
(legata quindi ovviamente ad esperienze "esterne" che si fanno con corpi
rigidi e con orologi) che viene posta a fondamento della RR? Cioe' la RG
aggiunge qualcosa o la "mazzata" e' tutta li'?
Ma in tal senso non c'e' nessuna mazzata.definizione operativa delle misure di intervalli di spazio e di tempo
(legata quindi ovviamente ad esperienze "esterne" che si fanno con corpi
rigidi e con orologi) che viene posta a fondamento della RR? Cioe' la RG
aggiunge qualcosa o la "mazzata" e' tutta li'?
La RR e la RG non c'entrano un fico secco con Kant. Che il mondo
sia curvo o quadrato o a 1, 2, 3, 4, 5, 6 dimensioni non c'entra
niente con la gnoseologia kantiana, e non contrasta con essa.
Kant parla del NOSTRO MODO DI CONOSCERE PER CONCETTI, in
tal senso le nostre CONDIZIONI NECESSARIE PER OGNI ALTRA
CONOSCENZA si fondano su categorie dell'intelletto, e in particolare
su intuizioni della sensibilita' molto semplici (alto basso, destra
sinistra, avanti dietro, giustapposizione di elementi). Geometria
euclidea va intesa in questo senso lato e sempre rif. al nostro
modo di conoscere. Non e' un caso infatti che le geometrie
non-euclidee siano scoperte recenti, e che ogni approccio
intuitivo ad esse passa e non puo' non passare che per
le forme dell'intuizione. In tal senso e SOLO in tal senso,
questa parte di Kant e' a tutt'oggi ancora valida e
confermata (es. Johnson, Lakoff "Metafora e vita quotidiana"
o altri studi di filosofia o psicologia sperimentale,
e confermabile banalmente da ciascuno. Di questo ne parla boniolo,
ma la sua conoscenza in materia di scienze congitive e' praticamente
nulla (si limita a citare uno studio, per altro largamente superato)).
Ripeto l'unico macroerrore di Kant è l'artificiosita' della deduzione
delle categorie dalla tavola dei giudizi logici (ma di questo
comincio a rendersi conto lui stesso nella Terza critica)
Ma qui stiamo parlando non di leggi fisiche, ma della facolta'
della conoscenza "in generale" (tra virgolette riporto un altro termine
tecnico).
Anzi Kant dedica una piccola parte della CRPura alle leggi della fisica,
(Analitica trascendentale dei principi) quel tanto che basta a dimostrare
COME dalla Ragione Pura si possano ricavare a priori alcune leggi
generali della natura (newtoniane).
Queste leggi generali le chiama "PRINCIPI PURI DELL'INTELLETTO"
(che non sono ne giudizi, ne categorie, ne forme della sensibilita')
Che le cose non stiano cosi' lo sappiamo tutti, ma la "mazzata" che
riceve qui Kant, la riceve tutta la fisica dell'epoca che non ha
inventato Kant, ma e' irrilevante rispetto al tema vero e proprio
della CRPura. Solo in questo senso ha ragione Einstein, ma
fa un po' di confusione.
Ora, sicuramente la conoscenza di geometria di Kant (e della sua epoca)
filosofici realmente importanti di Kant". Ed Einstein, cosi' come fai tu,
sottolinea che quei risultati filosofici sono proprio cio' che viene
chiarosottolinea che quei risultati filosofici sono proprio cio' che viene
alla luce una volta che la filosofia di Kant venga emendata dagli errori
(pressoche' inevitabili per l'epoca) dovuti alle vecchie concezioni di
geometria. ...
Bruno Cocciaro
Certo, ma il problema è che trovo sciocco attaccare Kant su una(pressoche' inevitabili per l'epoca) dovuti alle vecchie concezioni di
geometria. ...
Bruno Cocciaro
questione che all'epoca era patrimonio comune di filosofi e fisici,
e non era oggetto di dispute, e soprattutto non era oggetto del
lavoro di Kant.
Ha piu senso dire che la mazzata dalla fisica l'ha ricevuta
Newton che faceva il fisico, e che aveva elaborato una certa visione,
che non Kant che faceva filosofia, e che non fa altro che accordarsi
con la fisica dell'epoca, perchè la fisica non era l'oggetto
della sua riflessione (senno' faceva il fisico).
Per Kant il discorso è un altro. La nostra intuizione (cfr. biologia,
vedi per es. il nostro sistema di equilibrio) funziona e continua
a funzionare secondo semplici principi riconducibili a geometria
euclidea, sia che il mondo dei fisici sia euclideo piatto, curvo,
quadrato o trapezioidale. Noi lo intuiamo sempre in un modo.
Tra Kant (il suo tema principale e innovativo) e la relativita'
di Einstein non c'e' alcun contrasto soprattutto perche' parlano
di cose diverse.
Noi si parlava di cio` che scrive Max Jammer in "Storia
del concetto di spazio".. ecco ad esempio un suo passo
--cite--
Kant pensa di aver trovato qui una prova incontestabile
dell'esistenza e della realta` dello spazio assoluto,
indipendente dall'esistenza della materia.
--cite--
Si, ma una volta tolta la visione euclidea della fisica,del concetto di spazio".. ecco ad esempio un suo passo
--cite--
Kant pensa di aver trovato qui una prova incontestabile
dell'esistenza e della realta` dello spazio assoluto,
indipendente dall'esistenza della materia.
--cite--
il discorso generale di Kant rimane tutto intatto:
la visione categorial-euclidea della nostra facolta di
conoscere, tutt'oggi valida (a meno che tu non dimostri
che noi abbiamo una intuizione, che so, quadridimensionale
dell'esperienza comune quale base di ogni altra conoscenza).
Kant parla dei principi generale della conoscenza, e non
della fisica (ne parla ma come corollario)
Ma no.. cfr.: Monodologia fisica; Principi delladella fisica (ne parla ma come corollario)
conoscenza metafisica;
Ragione Pura, che non riguarda questioni di fisica
(se non nel senso che ho spiegato a Cocciaro).
Le sue incursioni nella scienza sono storicamente
irrilevanti, e non mi sembra che la discussione del
rapporto con la RR o RG c'entri con i testi che dici,
per il semplice e ovvio fatto al tempo di Kant nessuno
conosceva se non la geometria euclidea.
E come spiegato, questo non è un problema molto rilevante
in rif. al tema centrale della CRPura.
Ora, sicuramente la conoscenza di geometria di Kant (e della sua epoca)
gli pone dei limiti. Tuttavia il discorso che fa qui e', secondo me,
meno banale di quanto si vorrebbe. Io, tenterei di tradurlo in termini
moderni cosi': possiamo investigare sperimentalmente la geometria degli
eventi solo se abbiamo la capacita' di rappresentare gli eventi. Ma
questa capacita' non puo' nascere dagli eventi stessi. E contiene
elementi geometrici.
Bravo. Ovviamente il discorso e' molto piu' complesso e delicato, magli pone dei limiti. Tuttavia il discorso che fa qui e', secondo me,
meno banale di quanto si vorrebbe. Io, tenterei di tradurlo in termini
moderni cosi': possiamo investigare sperimentalmente la geometria degli
eventi solo se abbiamo la capacita' di rappresentare gli eventi. Ma
questa capacita' non puo' nascere dagli eventi stessi. E contiene
elementi geometrici.
la strada e' quella, e cmq complimenti per la cautela, piu' che
necessaria, soprattutto quando si maneggia uno come Kant.
Kant è un filosofo e va letto come tale, se lo si legge avendo in
testa la fisica, non si capisce niente, e' come vestirsi al
contrario: i calzini sopra le scarpe e la maglietta sopra la giacca.
Giusta o sbagliata che sia una posizione del genere, la considero sul
piano dell' epistemologia, che non e' quello della fisica.
Perfetto. (attenzione che "epistemologia" oggi viene usato in riferimentopiano dell' epistemologia, che non e' quello della fisica.
alla scienza propriamente detta, mentre Kant sta parlando di
teoria della conoscenza, conoscenza in generale, quindi direi meglio
di "gnoseologia").
ma non vedo
la possibilita' di verificare o falsificare questo un punto di vista
simile mediante esperimenti *fisici*. Forse la psicologia sperimentale
potrebbe dare degli spunti piu' interessanti...
Bravissimo. E infatti il discorso di Kant che rimane sostanzialmentela possibilita' di verificare o falsificare questo un punto di vista
simile mediante esperimenti *fisici*. Forse la psicologia sperimentale
potrebbe dare degli spunti piu' interessanti...
corretto, si e' oggi spostato sul tema dell'origine delle categorie
e delle forme a priori, sulla esperienza "precategoriale", ecc.
Le materie coinvolte sono appunto la psicologia sperimentale,
ancora la filosofia, e le scienze cognitive e biologiche in
generale.
Resta il fatto che noi conosciamo per categorie (che poi si possono
rivedere) a priori (rispetto all'esperienza concettuale cosciente).
Su questo non ci sono dubbi ne mazzate, solo approfondimenti.
Giorgio
fuzzy--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/