Post by Johann Se BastaOn Sat, 31 May 2008 09:42:23 +0200, "Raffaele Benzi"
Post by Raffaele BenziPost by Johann Se Bastascusate l'intromissione in questo vostro flirt :-), ma non c'è
paragone con i vari Primitivi di Manduria che ho conosciuto in molti
anni ... l'altro giorno ne ho bevuto uno che sfiorava i 20 gradi.
Il Primitivo non e' un vino da pasto, a causa di alcune sue
caratteristiche organolettiche, e' un vino da fine pasto, per accompagnare
la pasticceria di mandorle della zona, poi, semidolce e vagamente frizzante,
non vedo proprio con quale alimento abbinarlo, se non frutta secca,
mostaccioli, e simili, neanche i formaggi gradiscono una gradazione tanto
alta, che sull'etichetta dovrebbe essere indicato in quale arcano modo
sarebbero stati ottenuti...( nel senso che io non berrei un vino a 20 gradi
se non ne conoscessi la storia...)
Sbagli, il Primitivo è un ottimo vino da pasto, e si abbina benissimo
a tanti cibi.
Soprattutto gli spiedini di carne di capretto e funghi cantarelli...
Comunque io ho parlato di vari Primitivi, in quanto ci
Post by Johann Se Bastasono differenze, seppur lievi, tra i primitivi di diverse zone del
tarantino. Quelli che si trovano più facilmente, ora anche nelle
enoteche di tutta Italia ed anche fuori, sono a 14 gradi, ma il vero
primitivo è dai 16 in su, per non parlare di quello cosiddetto "del
contadino", che non trovi in enoteca.
Per fortuna. Con le manciate di bisolfito che ci buttano dentro per
sopperire al gradiente termico sfavorevole, io ci ho rimediato tanti di quei
mal di testa da non raccontare...
Io conosco, purtroppo, la Puglia, e ne conosco vini e vinai, il mio
preferto er a il Patriglione di Cosimo Taurino, ma prima che morisse e
l'azienda finisse nelle incapaci mani della figlia e del distributore
tedesco...
Io ho fatto pace con il primitivo in enoteca, dopo ripetuti assaggi di ben
studiati produttori...
Quello che citavo io in effetti
Post by Johann Se Bastaè un po' al limite, in quanto comincia ad essere un po' troppo dolce
per il pasto (anche se lì dipende anche dai gusti) oltre che da usare
con più moderazione rispetto al vino normale.
Come i vini spagnoli, troppo alcool e troppo tannino per essere appetibili
qaunto si potrebbe, un po' di moderazione nella vinificazione e sarebbero
ottimi vini.
Post by Johann Se BastaPost by Raffaele BenziNon e' facile fare un vino ed ottenere quella gradazione in maniera
naturale, senza usare uve appassite ( l'alcool deriva dallo zucchero, se
non c'e zucchero, l'alcool deve essere aggiunto, in qualche modo, e per dare
20 gradi alcoolici, il tenore zuccherino del mosto sarebbe fuori scala per
una normale fermentazione...), in pratica, quei Primitivi sono come i
Recioto ed i Passiti di Pantelleria.
Per capire la forza del Primitivo, ti basterebbe assaggiare l'uva
primitiva, da cui si fa, e allora capiresti.
Esiste un'equazione per prevedere il grado alcolico da quello zuccherino
dell'uva. Ma se si vinifica a temperature troppo alte, come succedeva in
puglia e sicilia prima dei tino refrigerati, il risultato non e' sempre
gradevole.
E' un vino che da sempre
Post by Johann Se Bastaè stato sottostimato, anche per una inesistente politica di marketing
dei suoi produttori, anche se in questi ultimi vent'anni si è preso
molte soddisfazioni, tra le quali la vincita di diversi premi
internazionali e la crescita esponenziale della considerazione degli
esperti.
Possiamo dire che sia sempre stato usato per tagliare i blasonati Barolo,
Barbaresco, Nebbiolo ed i nobilissimi Borgogna? E' vero, ma non dovremmo
dirlo....
Cisterne di Primitivo partono regolarmente dalla puglia e cambiano nome
all'arrivo....
Post by Johann Se Bastaciao
P.S. io non produco nè vendo primitivo eh ... lo bevo soltanto,
chiariamo :-)))
Ma sarebbe la stessa cosa, il Primitivo ha corpo e struttura per essere
potenzialmente un grande vino, il tutto rovinato dall'avidita' dei vignaioli
che hanno sacrificato la qualita' alle grandi rese ed al poco lavoro.
Sai, per fare un grande vino ci vuole tanto lavoro e scarsissima resa...( le
viti dei Bordaux portano a maturazione tre grappoli a pianta, che valgono,
se di prima scelta, anche 20 euro a grappolo), ma a monte di tutto questo,
c'e' un lavoro di potatura in funzione dell'insolazione, , di invaiatura a
seconda della vegetazione, di selezione preventiva dei grappoli in funzione
del numero di foglie sul tralcio, di misurata irrigazione in caso di
siccita', di prevenzione del ristagno in caso di eccesso di pioggia, di
raccolta manuale di ciascun grappolo, insomma, ci vuole passione e fede.
Se i pugliesi avessero fede nella loro terra anziche' negli improbabili
santi, ecco che con un duro lavoro, si otterrebbero dei prodotti
eccezionali, ma, in Puglia, non c'e' fede nella propria terra ed il lavoro
e' chiamato travaglio....( con le rarissime eccezioni, come il ristorante
che sta a Barletta , un paio di masserie dignitose anche nel cibo, e forse
cinque vinificatori che hanno capito...)
Post by Johann Se Basta____________________________________________________________________________________
- La musica non la si ascolta più, la si sente in un continuo sottofondo
spesso fastidioso.
- L'ascolto dovrebbe essere un processo attivo.
- Saper ascoltare la musica ti insegna anche a saper ascoltare gli altri e
a saper ascoltare il tuo cuore.
Bhe, dipende da cio' che consideri musica....Le variazioni Goldberg suonate
da Genn Gould, ad esempio, oppure le intavolature per organo di Frescobaldi,
oppure ancora i quintetti per archi di Boccherini...
Fino aai primi compositori russi c'e' ancora qualche barlume, poi, le
tenebre sono cadute sul mondo, e come diceva il Divino Ludovico, "... Una
societa' puo' essere definita dalla musica che ascolta...."
Raffaele