Bhisma
2010-11-07 11:15:35 UTC
Quelli che seguono sono dati relativi al triennio 2002 - 2004, ripresi
dal libro di Odifreddi "Perché non possiamo essere cristiani".
Il libro riporta ovviamente le fonti di ogni singolo dato, che per
brevità tralascio qui, ma sono pronto a fornire su richiesta.
Per chi non ha voglia di leggersi tutta la pappardella, anticipo qui
che la Chiesa Cattolica ci costa tra spese vive ed esenzioni fiscali e
privilegi varii, negli anni per cui sono disponibili i dati, circa 9
(NOVE) miliardi all'anno, a fronte di una legge finanziaria 2006 di 20
(VENTI) miliardi. In altri termini, risulta scontatamente fasulla la
sciocca propaganda dei boccaloni e dei disinformatori professionisti
filocattolici ed antiislamici che fingono di preoccuparsi per i costi
pubblici della religione islamica mentre fingono di credere che la CC
ci costi solo "spiccioli", e si conferma che la CC ci costa
l'equivalente annuale di quasi META' (per la precisione circa il 45%)
DELLA NOSTRA ANNUALE LEGGE FINANZIARIA.
In realtà, senza i versamenti e le esenzioni fiscali che vengono fatti
alla Chiesa Cattolica a spese nostre, in Italia sarebbe praticamente
possibile dimezzare le tasse, oppure investire in opere pubbliche e
pubblici servizi quasi la metà di quello che stiamo investendo ora.
Seguono dettagli:
1) L'otto per mille, da solo, frutta alla CC circa 1 (UN) miliardo di
euro all'anno. In realtà questo contributo non è veramente volontario,
perhé due terzi degli italiani omettono di specificare la destinazione
dell'otto per mille. Però, poiché in caso di mancata scelta da parte
del contribuente la destinazione dell'otto per mille si stabilisce in
proporzione alle spese espresse, ecco che la CC si pappa in modo
truffaldino l'ottantacinque per cento del gettito anche se la scelta
di destinarlo ad esso è largamente minoritaria. Malgrado la campagna
pubblcitaria della CC per avere questi soldi, in base alle cifre che
essa stessa pubblica, solo il 20% di questa cifra viene speso in
"opere caritative" (nelle quali rientrano secondo loro anche le spese
strutturali etc.) il resto viene impiegato per il sostentamento del
clero e per non meglio specificate esigenze di culto.
(Ecco perché, caro amico Vincenzo ;0) io destino il mio otto per mille
ai valdesi. Per il semplicissimo motivo che altrimenti i miei soldi
andrebbero ai cattolici, e anche in riconoscimento dell'onestà dei
Valdesi nell'accettare solo quello che viene esplicitamente destinato
loro, rifiutando invece la loro quota proporzionale della cifra non
destinata)
2) 478 milioni di euro se ne vanno per gli stipendi agli insegnanti di
religione, che ricordo sono di diretta nomina vescovile, e
progressivamente infiltrati poi nella scuola pubblica come insegnanti
di cattedra attraverso concorsini ad hoc a loro riservati, bypassando
chi come insegnante di cattedra precario lavora ormai da decenni,
commettendo così una palese ingiustizia, allo scopo evidente di
cattolicizzare sempre più l'insegnamento pubblico, alla faccia dei
criteri di merito e di anzianità di servizio, che dovrebbero stabilire
chi passa di ruolo. Ricordo che oltre alla nomina è sempre il vescovo
che decide eventualmente il ritiro di questi insegnanti: il caso
dell'insegnante di religione cui venne tolto il posto di lavoro perché
incinta e non sposata, discusso qui tempo fa, fa capire chiaramente i
risultati di questa situazione (e anche come per la CC sia in realtà
preferibile un'interruzione volontaria di gravidanza tenuta segreta a
una gravidanza pubblica in diversi casi, compresi quelli delle donne
missionarie costrette a soddisfare i bisogni sessuali dei preti da
quando la diffusione dell'AIDS in Africa e la santa proibizione
dell'uso del preservativo hanno reso problematico soddisfarli con le
donne indigene)
3) Altri 19 milioni di euro se ne vanno infatti proprio per il
passaggio di ruolo degli insegnanti di religione, aumentando
ulteriormente i costi che paghiamo per la cattolicizzazione ormai non
più tanto strisciante della scuola pubblica
4) 258 milioni di euro in finanziamenti alle scuole cattoliche, in
palese violazione del dettato costituzionale,
5) 18 milioni di euro per i buoni scuola degli studenti delle scuole
cattoliche.
6) 44 milioni di euro alle università cattoliche. Ecco che quasi un
altro miliardo di euro viene preso dalle nostre tasche, al solo scopo
di perpetuare ed aumentare il peso della CC nell'imbottire di ciance
religiose la testa dei nostri figli sin dalla più giovane età.
7) 25 milioni di euro per "servizi di fornitura idrica" (sic!) al
Vaticano. Mi domando cosa si nasconda dietro questa cifra, se
l'acquisto dell'acqua minerale per ogni convento chiesa struttura
cattolica e prete suora e frate d'Italia, o se qualcosa di più losco.
8) 20 milioni di euro per le struttura di ricerca biomedica dell'Opus
Dei, certo destinati ad una ricerca scientifica "vera" in quanto
finalmente asservita ai pregiudizi religiosi come vuole monsignor lo
Papa.
9) 9 milioni di euro per la sicurezza sociali dei dipendenti del
Vaticano (eh sì, cari miei, la pensione e la malattia dei loro
portieri, impiegati, operai, gliela paghiamo noi)
10) 9 milioni di euro per la ristrutturazione di edifici di proprietà
della CC
11) 8 milioni di euro per gli stipendi dei cappellani militari
12) 7 milioni di euro per il fondo di previdenza sociale del clero
13) 5 milioni di euro (cinque!) per l'Ospedale di Padre Pio a San
Giovanni Rotondo. (Ricordo che il buon Padre Pio, dichiarato
truffatore dalla stessa CC negli anni '20, sentenza del Sant'Uffizio
_mai revocata_, si accordò poi negli anni '60 con la CC per il
riconoscimento della veracità dei suoi miracoli in cambio della
cessione del giro d'affari miliardario che aveva intanto costituito.
E' semplicemente vergognoso che con le nostre tasse si alimenti questa
autentica macchina rubasoldi ai superstiziosi)
14) Una buona fetta dei finanziamenti pubblici alla Sanità, per case
di cura e servizi forniti da istituzioni cattoliche, che porta le
spese vive da noi sostenute per la CC a superare i 3.000.000.000 (TRE
MILIARDI) di euro
Ma ovviamente non basta, perché c'è da considerare il mancato introito
derivante dalla defiscalizzazione delle attività commerciali e delle
proprietà immobiliari della CC.
15) Gli enti ecclesiastici sono infatti circa 59.000 e posseggono
90.000 immobili il cui valore ammonta ad almeno 30 (TRENTA) miliardi
di euro, ma essi sono esenti da imposte su fabbricati, terreni,
reddito persone giuridiche, compravendita ed IVA, per non parlare
delle enormi proprietà immobiliari dirette del Vaticano, dentro e
fuori dai suoi confini, anch'esse esenti da ogni tassa sin dai tempi
di Mussolini, se non prima. In questo modo perdiamo in entrate fiscali
su un patrimonio ecclesiastico valutabile intorni a svariate centinaia
di miliardi di euro, 6 (SEI) miliardi di euro all'anno, arrivando ad
un totale di 9 (NOVE) miliardi di euro all'anno che ci costa la CC.
16) Escludo dal conto il furto costituito dall'esenzione dall'ICI agli
enti ecclesiastici di natura "non esclusivamente" commerciale, cioè
qualunque rivendita od attività commerciale di qualunque tipo di
proprietà della CC dotata di una cappellina o di un'immaginetta, che
negli anni in cui era in vigore comportava altri 2 miliardi e 250
milioni all'anno di mancato introito per i comuni italiani.
Considerando quindi solo lo Stato, e che la manovra finanziaria del
2006 è stata di 20 (VENTI) miliardi, ecco che la Chiesa Cattolica
costa allo stato italiano il 45% della sua finanziaria.
Saluti da Bhisma
--
... e il pensier libero, è la mia fé!
dal libro di Odifreddi "Perché non possiamo essere cristiani".
Il libro riporta ovviamente le fonti di ogni singolo dato, che per
brevità tralascio qui, ma sono pronto a fornire su richiesta.
Per chi non ha voglia di leggersi tutta la pappardella, anticipo qui
che la Chiesa Cattolica ci costa tra spese vive ed esenzioni fiscali e
privilegi varii, negli anni per cui sono disponibili i dati, circa 9
(NOVE) miliardi all'anno, a fronte di una legge finanziaria 2006 di 20
(VENTI) miliardi. In altri termini, risulta scontatamente fasulla la
sciocca propaganda dei boccaloni e dei disinformatori professionisti
filocattolici ed antiislamici che fingono di preoccuparsi per i costi
pubblici della religione islamica mentre fingono di credere che la CC
ci costi solo "spiccioli", e si conferma che la CC ci costa
l'equivalente annuale di quasi META' (per la precisione circa il 45%)
DELLA NOSTRA ANNUALE LEGGE FINANZIARIA.
In realtà, senza i versamenti e le esenzioni fiscali che vengono fatti
alla Chiesa Cattolica a spese nostre, in Italia sarebbe praticamente
possibile dimezzare le tasse, oppure investire in opere pubbliche e
pubblici servizi quasi la metà di quello che stiamo investendo ora.
Seguono dettagli:
1) L'otto per mille, da solo, frutta alla CC circa 1 (UN) miliardo di
euro all'anno. In realtà questo contributo non è veramente volontario,
perhé due terzi degli italiani omettono di specificare la destinazione
dell'otto per mille. Però, poiché in caso di mancata scelta da parte
del contribuente la destinazione dell'otto per mille si stabilisce in
proporzione alle spese espresse, ecco che la CC si pappa in modo
truffaldino l'ottantacinque per cento del gettito anche se la scelta
di destinarlo ad esso è largamente minoritaria. Malgrado la campagna
pubblcitaria della CC per avere questi soldi, in base alle cifre che
essa stessa pubblica, solo il 20% di questa cifra viene speso in
"opere caritative" (nelle quali rientrano secondo loro anche le spese
strutturali etc.) il resto viene impiegato per il sostentamento del
clero e per non meglio specificate esigenze di culto.
(Ecco perché, caro amico Vincenzo ;0) io destino il mio otto per mille
ai valdesi. Per il semplicissimo motivo che altrimenti i miei soldi
andrebbero ai cattolici, e anche in riconoscimento dell'onestà dei
Valdesi nell'accettare solo quello che viene esplicitamente destinato
loro, rifiutando invece la loro quota proporzionale della cifra non
destinata)
2) 478 milioni di euro se ne vanno per gli stipendi agli insegnanti di
religione, che ricordo sono di diretta nomina vescovile, e
progressivamente infiltrati poi nella scuola pubblica come insegnanti
di cattedra attraverso concorsini ad hoc a loro riservati, bypassando
chi come insegnante di cattedra precario lavora ormai da decenni,
commettendo così una palese ingiustizia, allo scopo evidente di
cattolicizzare sempre più l'insegnamento pubblico, alla faccia dei
criteri di merito e di anzianità di servizio, che dovrebbero stabilire
chi passa di ruolo. Ricordo che oltre alla nomina è sempre il vescovo
che decide eventualmente il ritiro di questi insegnanti: il caso
dell'insegnante di religione cui venne tolto il posto di lavoro perché
incinta e non sposata, discusso qui tempo fa, fa capire chiaramente i
risultati di questa situazione (e anche come per la CC sia in realtà
preferibile un'interruzione volontaria di gravidanza tenuta segreta a
una gravidanza pubblica in diversi casi, compresi quelli delle donne
missionarie costrette a soddisfare i bisogni sessuali dei preti da
quando la diffusione dell'AIDS in Africa e la santa proibizione
dell'uso del preservativo hanno reso problematico soddisfarli con le
donne indigene)
3) Altri 19 milioni di euro se ne vanno infatti proprio per il
passaggio di ruolo degli insegnanti di religione, aumentando
ulteriormente i costi che paghiamo per la cattolicizzazione ormai non
più tanto strisciante della scuola pubblica
4) 258 milioni di euro in finanziamenti alle scuole cattoliche, in
palese violazione del dettato costituzionale,
5) 18 milioni di euro per i buoni scuola degli studenti delle scuole
cattoliche.
6) 44 milioni di euro alle università cattoliche. Ecco che quasi un
altro miliardo di euro viene preso dalle nostre tasche, al solo scopo
di perpetuare ed aumentare il peso della CC nell'imbottire di ciance
religiose la testa dei nostri figli sin dalla più giovane età.
7) 25 milioni di euro per "servizi di fornitura idrica" (sic!) al
Vaticano. Mi domando cosa si nasconda dietro questa cifra, se
l'acquisto dell'acqua minerale per ogni convento chiesa struttura
cattolica e prete suora e frate d'Italia, o se qualcosa di più losco.
8) 20 milioni di euro per le struttura di ricerca biomedica dell'Opus
Dei, certo destinati ad una ricerca scientifica "vera" in quanto
finalmente asservita ai pregiudizi religiosi come vuole monsignor lo
Papa.
9) 9 milioni di euro per la sicurezza sociali dei dipendenti del
Vaticano (eh sì, cari miei, la pensione e la malattia dei loro
portieri, impiegati, operai, gliela paghiamo noi)
10) 9 milioni di euro per la ristrutturazione di edifici di proprietà
della CC
11) 8 milioni di euro per gli stipendi dei cappellani militari
12) 7 milioni di euro per il fondo di previdenza sociale del clero
13) 5 milioni di euro (cinque!) per l'Ospedale di Padre Pio a San
Giovanni Rotondo. (Ricordo che il buon Padre Pio, dichiarato
truffatore dalla stessa CC negli anni '20, sentenza del Sant'Uffizio
_mai revocata_, si accordò poi negli anni '60 con la CC per il
riconoscimento della veracità dei suoi miracoli in cambio della
cessione del giro d'affari miliardario che aveva intanto costituito.
E' semplicemente vergognoso che con le nostre tasse si alimenti questa
autentica macchina rubasoldi ai superstiziosi)
14) Una buona fetta dei finanziamenti pubblici alla Sanità, per case
di cura e servizi forniti da istituzioni cattoliche, che porta le
spese vive da noi sostenute per la CC a superare i 3.000.000.000 (TRE
MILIARDI) di euro
Ma ovviamente non basta, perché c'è da considerare il mancato introito
derivante dalla defiscalizzazione delle attività commerciali e delle
proprietà immobiliari della CC.
15) Gli enti ecclesiastici sono infatti circa 59.000 e posseggono
90.000 immobili il cui valore ammonta ad almeno 30 (TRENTA) miliardi
di euro, ma essi sono esenti da imposte su fabbricati, terreni,
reddito persone giuridiche, compravendita ed IVA, per non parlare
delle enormi proprietà immobiliari dirette del Vaticano, dentro e
fuori dai suoi confini, anch'esse esenti da ogni tassa sin dai tempi
di Mussolini, se non prima. In questo modo perdiamo in entrate fiscali
su un patrimonio ecclesiastico valutabile intorni a svariate centinaia
di miliardi di euro, 6 (SEI) miliardi di euro all'anno, arrivando ad
un totale di 9 (NOVE) miliardi di euro all'anno che ci costa la CC.
16) Escludo dal conto il furto costituito dall'esenzione dall'ICI agli
enti ecclesiastici di natura "non esclusivamente" commerciale, cioè
qualunque rivendita od attività commerciale di qualunque tipo di
proprietà della CC dotata di una cappellina o di un'immaginetta, che
negli anni in cui era in vigore comportava altri 2 miliardi e 250
milioni all'anno di mancato introito per i comuni italiani.
Considerando quindi solo lo Stato, e che la manovra finanziaria del
2006 è stata di 20 (VENTI) miliardi, ecco che la Chiesa Cattolica
costa allo stato italiano il 45% della sua finanziaria.
Saluti da Bhisma
--
... e il pensier libero, è la mia fé!