Post by FrancescoParliamo un po' di storia dei motori.
Il primo motore elettrico nasce più o meno intorno al 1885, quello
termico o a scoppio per meglio dire nasce un decennio prima, pressapoco
in quel periodo.
Quello termico nasce prima, non quello a scoppio.
Notare l'abile svicolamento da termico (corretto) a scoppio
(una "svista"). La data del 1885 delle auto elettriche e'
riferita alle prime auto circolanti, non alla prima auto
elettrica "prototipo". Parimenti sarebbe onesto considerare
le auto con motori a scoppio dei modelli circolanti, cosa
che avviene non prima del 1883.
Le auto che invece circolavano regolarmente prima del 1883-1885,
erano si', auto termiche, ma tutte auto a vapore (quindi a
combustione *esterna* del motore). Il motore a vapore non era
male, e raggiunse il suo apice negli anni '30 (tra le due
guerre mondiali). Era un auto che inquinava molto meno
(la combustione era regolare e non forzata a scoppi) e poteva
accettare una varieta' di combustibili (non aveva necessita'
di carburanti miscelati con precisione).
Ma allora cosa ha "ucciso" il motore a combustione esterna ?
(che nella sua evoluzione, il motore Stirling, poi mai piu'
sviluppato, presenta una efficienza del 40%, superiore anche
al diesel) Semplicemente una tassa sui motori a vapore che da
un giorno all'altro ha reso le auto a vapore anti-economiche.
Vogliamo andare ad indagare "quali poteri" hanno avevano
deciso quella tassa degli anni '30 ?
Evidentemente avere motori che funzionavano con solo un tipo
di combustibile, noto per questo con un termine specifico,
cioe' "carburante", faceva gola per l'idea di ottenere cosi'
un monopolio della fornitura.
Post by FrancescoPer il settore dei treni l'elettrificazione prese il
sopravvento,
Solo di recente, da quando l'elettricita' e' prodotta in
quantita' industriali. Per molto tempo la "regina" e' stata
la locomotiva a vapore. Poi ha preso piede il motore diesel,
che nei modelli piu' potenti aveva la trazione elettrica
perche' non esiste nessuna trasmissione in grado di portare
sulle ruota piu' di 600 CV. Solo nei paesi con importanti
fonti idroelettriche (tra cui negli anni '30 c'era anche
l'Italia) si e' posta attenzione alla trazione elettrica
diretta, senza generatore diesel a bordo. Ed ancora una
volta, l'evoluzione dei motori a combustione esterna e'
stata fermata. Infatti, la locomotiva a vapore era un
disastro di efficienza, consumava acqua in quantita'
industriali, e non riciclava il calore disperso. Le prime
"locomotive a condensazione" sono state usate per la
metropolitana (Londra), poi nei paesi dove l'acqua e'
scarsa (Sud Africa) e anche in Germania, durante la II GM
per evitare che il "fumo" del vapore segnalasse il
passaggio delle locomotive dall'alto agli aerei bombardieri.
l'evoluzione finale era quella di eliminare i pistoni e metterci
invece una turbina a vapore a ciclo chiuso. Ma anche questa
evoluzione venne fermata dalla scelta delle locomotive elettro-diesel.
La prima locomotiva a turbina a vapore fu costruita nel 1908 dalle
Officine Meccaniche Miani Silvestri Grodona Comi di Milano. Nel 1924
Krupp costruisce le locomotive T18 1001 e Maffei la T18 1002,
operative fino al 1929. Ambedue di circa 1,5 MW di potenza
(circa 2000 CV). L'eliminazione dei pistoni inoltre eliminava
il problema delle masse alternanti (che nelle locomotive
potenti danneggiava i binari):
<https://de.wikipedia.org/wiki/Dampfturbinenlokomotive>
e nelle ultime versioni:
"Günstiger war deshalb eine elektrische Kraftübertragung. Hierbei
trieb die Turbine einen Generator an. Die elektrische Energie
wurden dann mittels Elektromotoren auf die Räder übertragen."
Erano le prime versioni e eliminavano vari problemi della
trazione a locomotive convenzionali a vapore (a pistoni), ma
richiedevano uno sviluppo che non c'e' stato. E' come se i
primi motori a benzina o a gasolio non fossero piu' stati
sviluppati. Vogliamo parlare del perche' l'evoluzione e' stata
fermata, preferendo nelle tratte con meno traffico (e quindi
dove l'elettrificazione aerea non era conveniente), la trazione
con motori diesel ?
Post by Francescoma come è noto nell'evoluzione della storia dell'automobile
la storia è ben diversa e la scelta è sempre ricaduta sull'utilizzo del
motore termico, seppure in differenti soluzioni tecniche. Tuttavia non
sono mancate iniziative all'introduzione dei motori elettrici, timidi
tentativi ci furono sin dagli albori con continui fallimenti.
Altro che "fallimenti", dato che per decenni le auto a benzina e
gasolio erano un disastro, almeno nelle citta', dove l'autonomia
quindi non era un problema, le auto elettriche erano di gran lunga
preferite.
Post by FrancescoIl problema era sempre lo stesso fino ad arrivare ai giorni nostri: dove
stipare l'energia elettrica necessaria a dare un sufficiente grado di
autonomia al motore?
La risposta è sempre lo stessa da 130 anni e si chiama capacità della
batteria.
Vero. Ma questo problema della capacita' della batteria non giustifica
in alcun modo l'eliminazione delle auto elettriche a servizio cittadino.
Per esempio, i furgoni che distribuivano il latte ogni mattina (una
volte il lattaio portava il latte fino alla porta di casa ogni giorno,
chi se lo ricorda ancora ? Ma forse vi ricordate quello del pane che
arriva con un rumoroso motorino in Italia) a Londra erano elettricita'.
Un bel vantaggio quando alle sei del mattino la gente dormiva nei
quartieri residenziali.
E' assolutamente vero che l'unica auto per il traffico extra-urbano
poteva essere solo a combustione. Ma perche' doveva essere a combustione
interna ?
Ma ancora di piu', i veicoli di trasporto pubblico si erano convertiti
da cavalli e qualche assaggio a vapore, tutti in tram e filovie, con
grande soddisfazione degli utilizzatori. Poi, con la grave crisi
economica degli anni '30 e la depressione, un paio di soliti noti ha
acquistato le aziende di trasporto con i bilanci in rosso a causa
della crisi mondiale (i disoccupati non hanno i soldi per pagare il
biglietto), e come prima cosa, ha smantellato in pochi anni intere
reti di binari e filoviarie. Il metodo sistematico applicato cittadina
dietro cittadina negli USA ha fatto nascere la storia della congiura.
Ed invero c'e' stata un processo storico e una condanna:
<https://casetext.com/case/united-states-v-national-city-lines-4>
"Pacific undertook the procurement of funds from General Motors and
Firestone and also from Standard Oil of California, which operates
on the Pacific coast. Mack Truck Company was also solicited.
Eventually each of the suppliers entered into a contract with City
Lines defendants of the character we have described whereby City
Lines companies agreed that they would buy their exclusive
requirements from the contracting supplier and from no one else."
General Motors, Standard Oil, Firestone, tutti co-imputati.
Ma, a parte una sanzione pecunaria ($5000 del 1951), non si fece nulla,
e vinse il fatto compiuto.
Post by FrancescoDa anni stiamo assistendo ad un sistema congiunto di spinte politiche e
industriali, influenzati almeno all'apparenza da motivi ambientali
Mettiamola cosi': quelli che sono stati fregati (dal cittadino comune
agli imprenditori industriali) hanno capito che l'unico modo per
fermare un cartello cosi' potente era unirsi e usare lo stesso metodo.
E cosi', dopo avere fatto cani e porci, ora sono "i poteri forti"
(che ancora lo sono, basta guardare i fatturati e il controllo che
hanno ancora di grosse parti del sistema mediatico) a lamentarsi che
gli viene fatto lo stesso trattamento ?
Post by Francesco(il cui beneficio nell'utilizzo della EV è ancora tutto da dimostrare),
Quale "beneficio" ?
Post by Francescoche ci spinge a pensare all'auto elettrica come il futuro da qui ai prossimi
decenni. Benissimo. Stanno convincendo anche i sassi e come la goccia
che scava nella roccia con enormi influenze mediatiche e Grete Thumberg
di turno stanno riuscendo a convincere il mondo intero.
Ci sta riuscendo ? Sarebbe una buona notizia.
Post by FrancescoTuttavia la domanda delle domande rimane sempre la stessa: pensate
davvero che le batterie agli ioni di litio attuali siano la risposta che
in 130 anni si stava cercando?
Da sola ? No di certo! Ma riportando il traffico merci sui binari
(cioe' riportando al 80% su rotabile e solo 20% su strada, come era
prima della costruzione della rete autostradale nazionale),
ripristinando le filovie, e studiando metodi di alimentazione da una
"strada elettrica" anche per le auto su autostrade e superstrade,
puo' rendere le batterie agli ioni sufficienti.
Vorrei solo osservare che per creare il boom delle auto a pistoni e'
stata costruita una poderosa rete di distributori di carburanti,
nonostante i significativi criteri di sicurezza necessari (un
serbatoio pieno di decine di migliaia di litri di benzina non e'
esattamente una passeggiata). Quindi, quando si vuole, si vuole.
La forza di una lobby puo' essere proporzionale al suo fatturato
(quando e' "contro" la volonta' popolare) oppure proporzionale al
sostegno popolare che incontra. Ora che chi odia l'inquinamento ha
imparato ad unirsi per una azione concertata, il "potere economico"
delle lobby incombenti e' stato finalmente messo in ginocchio,
ma resta pur sempre un potere forte, in grado di corrompere
decine di parlamentari. Quindi occorre ancora attendersi colpi di
coda.
Post by Francescoche oggi spingono verso
l'elettrico pensano che sia questa la tecnologia adeguata per dare
quella rivoluzione che si stava cercando da oltre un secolo?
Erano gia' stati raggiunti risultati interessante e praticabili
(in rapporto alla tecnologia del tempo), ma "i poteri forti",
con tasse ad hoc, oppure giocando su una crisi economica epocale,
hanno completamente smantellato i risultati ottenuti Il fatto che
si torni indietro (ma ovviamente con gli avanzamenti tecnologici
di oggi), prova che non avrebbe esserci stato quello smantellamento,
ma bensi' un regolare utilizzo con ammodernamento graduale,
seguendo l'avanzamento dello stato dell'arte.
Ed invece vennero tassate in modo insostenibile. Indovini che
decide le tasse (come le tasse sul nucleare) ?
Post by FrancescoSecondo me NO, e la spinta prematura verso l'elettrico prima ancora che
la tecnologia sia pronta è un errore che potrebbe costare molto caro e
mettere in crisi seriamente tutto il settore
Mettere in seria crisi un settore, e' poco ma sicuro.
Ma si tratta di capire se e' un settore che a vissuto un epoca della
cuccagna oppure se e' una crisi della collettivita'.
In ogni caso, l'Italia non conta nulla, anche nel bene e quindi
non vedo come potrebbe ostacolare le auto elettriche senza
sanzioni, anche pesanti dalla Unione Europea.