In data giovedì 10 novembre 2005, Ermentrude B., nel post
Post by Ermentrude B.Post by CammagnoSi mette una bella noticina a piè di pagina che lo spiega.
E invece no, non si fa.
Su questo dissento completamente, in questi casi imo è la soluzione
migliore. Tanto è vero che è quella generalmente utilizzata per le
edizioni "curate" (ancor più se di libri "importanti"), mentre invece è
quella meno utilizzata per le prime edizioni e le edizioni tascabili.
Post by Ermentrude B.Perché la 'noticina' è una resa del traduttore,
è semplicemnte un comportamento onesto, imo. Se una cosa non è
traducibile, nonl si traduce. Sostituirla con una che il traduttore
ritiene di pari valenza è una forzatura.
Post by Ermentrude B.perché appesantisce la lettura,
mica vero, la appesantisce solo se uno la nota la vuole leggere.
In subordine, come dicevo, per tenere conto di questa osservazione, si
può "forzare" la traduzione ma mettere cmq una nota (a piè di pagina o
in una "nota all traduzione" apposita) che riporta l'originale e lo
spiega. E' quanto viene fatto nelle edizioni di alto livello (non
necessariamente legato all'alto costo, basta pensare alle Newton), ma
IMO sarebbe auspicabile che venisse fatto in tutte.
Post by Ermentrude B.perché gli editori non la vogliono e la concedono come ultima spiaggia
questo è notorio, ma non lo rende una decisione giusta, tutt'altro.
Post by Ermentrude B., perché l'idea che sta dentro quel nome va
resa in qualche modo, va reinventata se è il caso, ma quello che il lettore
dovrebbe avere in mano alla fine è un testo il più possibile *in italiano*.
Scusa, ma in parte dissento. IMO non è quello che il lettore vuole. Il
lettore vuole leggere una cosa quanto più possibile "vicina"
all'originale. uole il più possibile leggere l'autore, non il
traduttore. Tanto è vero che quando scopre quante cose il traduttore gli
ha cambiato senza ragioni apparenti, si incazza e parecchio.
Post by Ermentrude B.Liberissimo poi, il lettore che abbia voglia di farlo, di andarsi a cercare
i nomi originali e rifletterci su, liberissimo anche di pensare che lui
avrebbe fatto meglio di quel traduttore. Ma infarcire le pagine di note è
sbagliato, in narrativa.
Nessuno ha parlato di infarcire. Si tratta di casi molto rari, perchè
nella stragrande maggioranza dei casi non c'è proprio alcuna ragione per
tradurre i nomi. Qui si sta parlando dei rari casi in cui il nome
originale abbia le seguenti caratteristiche:
a) avere un significato importante;
b) non essere "traducibile" letteralmente
non mi dirai che in un normale romanzo sono casi comuni... se il romanzo
è per sua stessa natura particolare da questo punto di vista (certi
romanzi fantasy, come dicevi tu) basta una paginetta (più probabilmente
mezza) che riporti i nomi originali con relativa spiegazione letterale.
Cos'ha che non va questa soluzione?
Post by Ermentrude B.Che poi piaccia a te, non lo discuto;
semplicemente, non è così che si fanno i libri.
Eh, ed io che sto dicendo? Sto appunto dicendo che il modo in cui viene
comunemente gestita la traduzione dei libri (con per fortuna diverse e
consistenti eccezioni) non è imo il modo migliore, nè quello più
rispettoso dell'opera dell'autore e del volere del lettore.
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Cammagno
SEMPRE FORZA TORO
Siamo tornati. Per restare.