Salve tutti,
mi presento, perche questo è il mio primo contributo. sono Hugo
Estrella e mia professione è il giornalismo, ma da anni lavoro su
conflitti, e ho fatto un master su gestione di conflitti
interculturali ed interreligiosi all'Università di pisa. Sono anche il
Presidente del Center for Inquiry-Italia, che fa parte la più grande
organizzazione laicista del mondo, essendo anche il rappresentate di
CFI (www.centerforinquiry.net) presso l'ONU a Ginevra.
Vi allego un lavoretto breve che ho fatto sulla storia delle ricerche
del Gesù storico sulla quale ci sono tantissime stupidagini in giro,
leggende, menzogne, e tanto di malattia mentale pure. Ho letto qualche
"cristologo" italiano, che fa paura con le cose che spara, essendo un
ex prete... via, l'importante è, secondo me, centrarsi sui fatti
storici e la veracità dei testimoni. Fin ora, non si è riuscito a
trovar nessun gran chè. leggete pure.
Un saluto cordiale,
Hugo
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La storia della ricerca del Gesù storico – Hugo Estrella T.
Diverse sono state nel tempo, le ricerche per scoprire l'esistenza
storica di Gesù, confrontare la tradizione con dei fatti comprovabili,
contrastabili o almeno testimonianze rintracciabili sulla persona di
Gesù o dei suoi seguaci.
Fino alla fine del XVIII Secolo, la generalità delle critiche
vangeliche era fatta in maniera metatestuale, in altre parole partendo
e tornando al testo dei vangeli. Non si metteva in dubbio la loro
esattezza neanche i fatti descritti. Tutto era accettato in maniera
letterale.
Da quei tempi molto è cambiato, ed oggi soltanto un piccolo gruppo
ritiene quest’approccio, generalmente manifestato nel "Bible belt" dai
fundamentalisti. Questi ritengono che il Vangelo sia "Plenario"
voldire che ogni parola è stata ispirata da dio stesso.
Nonostante, ci sono dei problemi, giacché i vangeli non solo non
raccontano la storia nella stessa maniera, ma anche a volte si
contraddicono, come in Matteo 8:5 e Luca 7:1. Nel primo il centurione
di Capernaum si avvicina a Gesù e invece nel secondo il centurione
invia gli anziani a parlare per lui.
Matteo anche dice che Giuda si impiccai dopo tradire Gesù (M 27:5),
mentre che nei fatti degli apostoli dice che morì per una caduta
incidentale (1:18)
Si vede così che il Nuovo Testamento non è infallibile.
La critica che studia i vangeli sia stilisticamente, letteralmente,
retoricamente e negli aspetti dottrinali indirizzati a capire ciò che
volevano esprimere i suoi autori.
La storia della ricerca storia del Gesù s'inizia con la cosiddetta
First Quest, o prima ricerca. Questa fu avviata dal tedesco Hermann
Reimarus, chi non disse niente a nessuno fino alla sua morte (1768),
quando lasciai il manoscritto che fu poi pubblicato sotto il titolo
"Sulle intenzioni e l'insegnamento di Gesù", nel cui si metteva in
dubbio la risorsa e si diceva che essa fu inventata dai discepoli che
presero il corpo ed inventarono tutta la storia.
La più importante influenza in questa maniera di capire, o avvicinarsi
al testo biblico, si trova nelle rivoluzione scientifiche e
filosofiche di quei tempi, che cambiarono irreversibilemente la
maniera di vedere il mondo, noi stessi e le credenze. La razionalità
guadagna sempre più spazio, e non viene a meno ricordare un testo
fondante allo stesso Hume, considerato il padre della scienza moderna,
chi scrisse nel 1757 una “Inchiesta sui miracoli”. In esso lui
continuava e contestava gli scritti di newton, chi come scienziato e
uomo di fede, vedeva in dio un onnipotente creatore di leggi
universali, che meravigliose quanto sono, poteva allo stesso tempo
violarle a piacere. Hume, invece, pensava che i miracoli non fossero
stati una prova del creatore, ma una bassa maniera di relazionarci con
delle credenze. Infatti, finiva che tutti i racconti di miracoli sono,
quanto meno, dubitabili, di seconda o terza mano e intestabili, e
quando sono provati, solitamente falliscono. Allora disse: “Nessun
testimonio è sufficiente a stabilire un miracolo, almeno che sia un
testimonio di una categoria tale che la sua falsità sia ancor più
miracolosa dello stesso fatto che esso stabilisce”
Dunque c’era una visione, la Newtoniana che vedeva al dio Signore
della Natura. E dall'altra parte quella di Spinosa che al contrario,
vedeva un dio così perfetto nella Natura, che era inconcepibile la
violazione delle stesse leggi mese appunto da lui. La teologia
dell’XVIII Secolo avvicinava dio e natura scientifica con quelle che
si chiamavano “Evidenze Cristiane”, decisive in tempi di Riforma
protestante.
La prima ricerca finisce con il poco conosciuto libro del Premio Nobel
per la Pace, medico e teologo Albert Schweitzer, chi finisce le sue
pagine nelle cui racconta con frustrazione che quel Gesù del Vangelo
sembrassi esser sistemato dai credenti tanto posteriori a lui, che non
rispettarono la vita, ma diedero più valore al Gesù redivivo. Allora
tutti i passi del Gesù persona sembrano scritti a posta per far sì che
la leggenda posteriore diventa consapevole con la vita. Anzi, secondo
lui gli insegnamenti che avrebbe fatto Gesù, sarebbero, per forza,
comprensibili nel suo spazio/tempo storico, allora incomprensibili o
inadatti per gli uomini e le società di secoli posteriori. Se lui
predicava la fine del mondo, allora non era un maestro d’Etica, ma un
profeta escatologico. La conclusione allora è che sia il Gesù della
pietà, sia quello della chiesa, non sono mai esistiti. Rimane, invece,
un uno ignoto.
"La cui immagine non è stata distrutta dal fuori, ma disintegratasi e
caduta a pezzi per problemi storici concreti che si succedono uno
all’altro.”.
Seconda Ricerca (Second Quest) è stata liderata dal Tedesco Rudolf
Bultmann dalla Marburg Universität. Bultmann usai un approccio
chiamato “Critica Formale” (Formgeschichte) mirato a decostruire la
narrativa dei vangeli togliendo le addizioni tardive. SI centrava in
piccole unità letterarie formali chiamate pericopie e queste erano
messe alla prova del linguaggio e dei soggetti storici comprovabili.
Bultmann concluse che I primi cristiani avevano poco interesse nel
vero Gesù, e questo fu sotterrato dalla retorica Paulina. Allora,
anche questa seconda ricerca finì per ammettere la sconfitta nel
trovare un Gesù storico, ma la conclusione di Bultmann fu che la
“mitologia esprime una certa consapevolezza dell’esistenza umana” e
sebbene non si potrà sapere chi fosse Gesù lo si può incontrare come
significante nella fede. Questa conclusione sta alla base del
Cristianesimo liberale d’oggi, e le diverse teologie come quella della
Liberazione.
Ma i critici dicono che questa è stata una “no quest” perché non sono
riusciti a trovare niente e non hanno accompagnato la ricerca dei
testi con una ricerca archeologica.
The Jesus Seminar
Questa terza ricerca e già quasi finita, e dopo più di vent’anni di
lavoro (iniziati nel 1985) con lo scopo proclamato di raggiungere
soltanto i reali detti di Gesù, arrivai alla conclusione che l’82% di
quelli del Vangelo ha fallito le prove, Gesù non avrebbe mai detto di
essere il Messia, che non avrebbe mai fatto l’ultima cena con i
seguaci (finita la messa!), e che non avrebbe composto il Pater
Noster. Tutte queste conclusioni vengono fuori in più di un centinaio
di libri.
Loro hanno applicato un sistema che mette i detti di Gesù in confronto
con 4 “filtri”:
1- Lingua
2- Teologia
3- Confronto? (attestation)
4- Originalità
E importante anche riconoscere la vita di Gesù dal dogma della Chiesa,
per esempio sul caso della Trinità, essa non esiste nel Vangelo, e la
persona di Gesù come parte della trinità non è stata affermata dalla
Chiesa sino al 451. Nei vangeli più antichi, come quello di Marco,
scritto nell’anno 70, Gesù non è dipinto come un essere supernaturale
e meno come un dio. Anzi, le frasi più note come quella di amare al
tuo prossimo ecc. sono farisaiche,e quella è stata cognata da Rabbi
Hillel nell’80 ac.
The Jesus Project
Questo ultimo approccio, iniziato da un anno nel Center for Inquiry –
sotto la direzione di R. Joseph Hoffmann, cerca di far un vero esame
storico, riunendo ai più noti accademici, sia dell’antropologia, che
dell’archeologia o la teologia, nell’arco di cinque anni dovrà
arrivare a conclusioni chiare e comprovabili sull’esistenza e fatti
del Gesù storico.