Post by WolfgangPost by *GB*E' come "lo iodio" e "lo iato".
D'accordo con lo ieri e lo iodio, ma non con lo iato, parola la
cui i iniziale non è una semivocale (o semiconsonante che dir si
voglia) bensì una vocale vera a tutti gli effetti. Pertanto: l'iato.
Io lo ritengo un peccato perché è una perdita di sostanza. D'altra parte, se
«iato» è, come temo, l'unica parola che non segua la tendenza da te
osservata, allora è difficile che tale esotismo si affermerà alla lunga.
Lo Zingarelli si è già arreso, registrando alla voce «iato» come corrette
entrambe le <i>, sia quella vocalica, contrassegnata con una sottolineatura,
sia quella semiconsonantica, che rimane senza contrassegno.
Se si volesse davvero salvare la <i> vocalica di «iato», si dovrebbe tornare
all'uso del Pirandello, che scriveva <j> le <i> semiconsonantiche se non
precedute da una consonante, oppure usare la grafia del Treccani, che si
serve di una dieresi, scrivendo <ïato>. Ma non credo che una di queste due
varianti grafiche abbia alcuna chance di affermarsi nell'italiano moderno.
Anche il Devoto-Oli scrive la i di iato con la dieresi.
Da quanto avete detto, dunque, le i atone seguite da vocale a inizio
di parola sarebbero tutte semivocali eccetto iato?
Io però non sento differenza tra la i di iato e quella di iodio.
Quanto alla perdita del suono [j], diventato [i], non mi sembra tanto
grave, se non fosse che abbiamo perso anche il plurale dei nomi in -jo.
Siccome ne ho già parlato più volte, non vorrei annoiare. Sarò
brevissima:
il plurale di secchio è secchi, che in realtà è il plurale di secco,
mentre il plurale di secchia è giustamente secchie, e non secche.
Questo perchè non c'è più il suono [ji], secchji.
(per chi non lo sapesse, si pronuncia come Chantilly, toponimo o crema
è lo stesso)
http://it.forvo.com/word/cr%C3%A8me_chantilly/
k