FF68
2005-09-05 21:38:00 UTC
La soia fa bene anzi malissimo
di Maurizio Blondet
Da quanto tempo salutisti, vegetariani, "verdi", igienisti ci hanno
raccontato che la soya è sana? Sostituisce la carne; riduce il
colesterolo. Eppure esistono "centinaia di studi clinici" che hanno
fatto luce sui danni della soya alimentare.
Da quanto tempo salutisti, vegetariani, "verdi", igienisti ci hanno
raccontato che la soya è sana? Sostituisce la carne; riduce il
colesterolo. Nutre ed è leggera. I cinesi e giapponesi la mangiano da
millenni sotto forma di caglio di soya (tofu); dunque mangiatela anche
voi: latte di soya "più digeribile", olio di soya, bistecche di soya,
gelato alla soya, barrette energetiche alla soya. Il tutto a prezzo
maggiorato, perché, si sa, la soya è "naturale".Adesso, il contrordine.
Il Ministero della Sanità israeliano ha emanato un avviso pubblico in
cui raccomanda di consumare la soya solo con moderazione; e soprattutto
, di evitare di darne ai bambini. Questa raccomandazione segue quelle,
nello stesso senso, diffuse dalla British Dietetic Association.
A quanto pare, esistono "centinaia di studi clinici" che hanno fatto
luce sui danni della soya alimentare. Un gruppo di nutrizionisti,
oncologi e pediatri israeliani ha studiato quella letteratura per un
anno prima di indurre il Ministero a lanciare il suo allarme.
A rendere pericoloso il legume asiatico sono i fito-estrogeni che
contiene, ossia composti vegetali di formula quasi identica all'ormone
femminile. Gli studi clinici suddetti hanno dimostrato senza ombra di
dubbio che i fito-estrogeni della soya riducono i livelli di
testosterone nell'uomo, riducendo la fertilità maschile. In compenso,
accrescono il rischio di cancro del seno. La convinzione, diffusa dalle
riviste femminili, che la soya allevii i sintomi della menopausa è
"una leggenda". In USA vanno molto le farine lattee per l'infanzia a
base di soya. Ora si scopre che ciò espone i neonati a livelli di
estrogeni pari a 2 mila volte la norma. Che ne danneggia o sregola il
funzionamento della tiroide, a causa degli isoflavoni presenti nella
formula. Che accresce il rischio di problemi del comportamento, di
"declino cognitivo" e perfino di demenza. La farina lattea alla soya
contiene concentrazioni eccessive di alluminio e manganese,
potenzialmente dannose. Decine di studi hanno denunciato "danni
digestivi, malnutrizione, disordini riproduttivi e indebolimento del
sistema immunitario" dovuta all'alimentazione a base di soya.
Ma allora i cinesi e i giapponesi, che la consumano "da millenni"?
Risulta che usano la soya solo in forma fermentata in vari alimenti
tradizionali (natto, miso e tempeh), e in quantità limitata. Non come
200 milioni di americani, che mangiano prodotti alla soya a quintali e
in composti altamente "industrializzati" come i bocconcini e gli
hamburger di soya, "testurizzati" e arricchiti di additivi per farli
somigliare alla carne. Il lettore ingenuo si chiederà come mai, per
decenni, "centinaia di studi clinici" che riconoscevano la dannosità
della soya non abbiano trovato spazio nella libera stampa occidentale,
che invece ha vantato le miracolose proprietà del legume.
Provate a chiederlo alla Archer Daniel Midland: è una delle sei
"sorelle del grano", ossia di quelle multinazionali monopoliste
mondiali delle granaglie. E' stata la Archer Daniel - probabilmente
trovatasi ad affrontare una produzione eccessiva di soya da smaltire -
a fornire ai giornalisti le notizie mirabolanti. E a brevettare il
latte di soya e i vari altri prodotti.
Effedieffe - 31 agosto 05
(http://www.effedieffe.com)
di Maurizio Blondet
Da quanto tempo salutisti, vegetariani, "verdi", igienisti ci hanno
raccontato che la soya è sana? Sostituisce la carne; riduce il
colesterolo. Eppure esistono "centinaia di studi clinici" che hanno
fatto luce sui danni della soya alimentare.
Da quanto tempo salutisti, vegetariani, "verdi", igienisti ci hanno
raccontato che la soya è sana? Sostituisce la carne; riduce il
colesterolo. Nutre ed è leggera. I cinesi e giapponesi la mangiano da
millenni sotto forma di caglio di soya (tofu); dunque mangiatela anche
voi: latte di soya "più digeribile", olio di soya, bistecche di soya,
gelato alla soya, barrette energetiche alla soya. Il tutto a prezzo
maggiorato, perché, si sa, la soya è "naturale".Adesso, il contrordine.
Il Ministero della Sanità israeliano ha emanato un avviso pubblico in
cui raccomanda di consumare la soya solo con moderazione; e soprattutto
, di evitare di darne ai bambini. Questa raccomandazione segue quelle,
nello stesso senso, diffuse dalla British Dietetic Association.
A quanto pare, esistono "centinaia di studi clinici" che hanno fatto
luce sui danni della soya alimentare. Un gruppo di nutrizionisti,
oncologi e pediatri israeliani ha studiato quella letteratura per un
anno prima di indurre il Ministero a lanciare il suo allarme.
A rendere pericoloso il legume asiatico sono i fito-estrogeni che
contiene, ossia composti vegetali di formula quasi identica all'ormone
femminile. Gli studi clinici suddetti hanno dimostrato senza ombra di
dubbio che i fito-estrogeni della soya riducono i livelli di
testosterone nell'uomo, riducendo la fertilità maschile. In compenso,
accrescono il rischio di cancro del seno. La convinzione, diffusa dalle
riviste femminili, che la soya allevii i sintomi della menopausa è
"una leggenda". In USA vanno molto le farine lattee per l'infanzia a
base di soya. Ora si scopre che ciò espone i neonati a livelli di
estrogeni pari a 2 mila volte la norma. Che ne danneggia o sregola il
funzionamento della tiroide, a causa degli isoflavoni presenti nella
formula. Che accresce il rischio di problemi del comportamento, di
"declino cognitivo" e perfino di demenza. La farina lattea alla soya
contiene concentrazioni eccessive di alluminio e manganese,
potenzialmente dannose. Decine di studi hanno denunciato "danni
digestivi, malnutrizione, disordini riproduttivi e indebolimento del
sistema immunitario" dovuta all'alimentazione a base di soya.
Ma allora i cinesi e i giapponesi, che la consumano "da millenni"?
Risulta che usano la soya solo in forma fermentata in vari alimenti
tradizionali (natto, miso e tempeh), e in quantità limitata. Non come
200 milioni di americani, che mangiano prodotti alla soya a quintali e
in composti altamente "industrializzati" come i bocconcini e gli
hamburger di soya, "testurizzati" e arricchiti di additivi per farli
somigliare alla carne. Il lettore ingenuo si chiederà come mai, per
decenni, "centinaia di studi clinici" che riconoscevano la dannosità
della soya non abbiano trovato spazio nella libera stampa occidentale,
che invece ha vantato le miracolose proprietà del legume.
Provate a chiederlo alla Archer Daniel Midland: è una delle sei
"sorelle del grano", ossia di quelle multinazionali monopoliste
mondiali delle granaglie. E' stata la Archer Daniel - probabilmente
trovatasi ad affrontare una produzione eccessiva di soya da smaltire -
a fornire ai giornalisti le notizie mirabolanti. E a brevettare il
latte di soya e i vari altri prodotti.
Effedieffe - 31 agosto 05
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