Dr. Pianale
2017-03-30 16:28:51 UTC
CDO
Praticamente il trionfo del mio IMA su sistemi più
complessi/costosi/pesanti... :-)
Il futuro prossimo dell’auto è “mild hybrid”: “Saranno il 18% del mercato
nel 2025”
È un sistema sempre più diffuso: un piccolo motore elettrico recupera l’energia
in frenata e permette di risparmiare carburante
http://www.lastampa.it/2017/03/30/motori/ambiente/il-futuro-prossimo-dellauto-mild-hybrid-saranno-il-del-mercato-nel-Rz2kYXVJH2d8UtbqRNRT7O/pagina.html
Un totale di oltre 407 mila unità su 15,8 milioni: nel 2016 sono cresciute
di un sostanzioso 30% le vendite europee di auto ibride e ibride plug-in
(quelle che si possono ricaricare anche alla presa elettrica domestica). Un
dato incoraggiante nell’ottica di una futura mobilità ecosostenibile.
Tuttavia secondo l’opinione di molti analisti - ma pure di costruttori del
calibro di Volkswagen e Renault - il vero impatto sul mercato delle auto
amiche dell’ambiente sarà quello delle “mild hybrid”: si tratta di vetture
che presentano un comparto elettrico (e relativa batteria) di dimensioni e
complessità più contenuti rispetto alle ibride, con un prezzo di listino più
abbordabile delle hybrid tradizionali. A differenza delle ibride, il motore
elettrico delle “mild” non è in grado di muovere l’auto in modalità
puramente elettrica.
Attualmente questa tecnologia sfrutta un piccolo motore elettrico a 48 volt,
collegato direttamente all’albero motore e alimentato da una batteria che si
ricarica con l’energia generata durante le frenata e le decelerazioni:
supporta l’unità termica riducendone i consumi e le emissioni inquinanti. In
Italia, le “mild hybrid” sono assimilate in tutto alle ibride, e dunque
godono degli stessi vantaggi.
Secondo alcune stime di mercato di IHS Automotive, nel 2025 le mild hybrid
conteranno per il 18% del mercato europeo, il triplo delle ibride plug-in, e
6 volte la quota delle ibride e delle elettriche.
I primi esempi di mild hybrid a listino sono le Suzuki Baleno e Ignis: il
peso extra del comparto elettrico - integra un generatore che sostituisce l’alternatore
convenzionale - rispetto alla versione tradizionale a benzina è contenuto in
appena 25 kg. Renault è invece pronta al lancio della Scenic Hybrid Assist,
con propulsore a gasolio: anticiperà l’arrivo dell’“ibridino” sulla Mégane e
verrà presto applicato pure sulle motorizzazioni a benzina.
L’idea dell’ “ibrido dimezzato” piace anche a Sergio Marchionne, ad di FCA,
che al recente Salone di Ginevra ha specificato che i modelli di prestigio
del Gruppo si avvarranno dell’ibrido plug-in mentre su quelli più piccoli (e
di minore redditività) arriverà il mild hybrid con sistemi a 48 Volt.
Praticamente il trionfo del mio IMA su sistemi più
complessi/costosi/pesanti... :-)
Il futuro prossimo dell’auto è “mild hybrid”: “Saranno il 18% del mercato
nel 2025”
È un sistema sempre più diffuso: un piccolo motore elettrico recupera l’energia
in frenata e permette di risparmiare carburante
http://www.lastampa.it/2017/03/30/motori/ambiente/il-futuro-prossimo-dellauto-mild-hybrid-saranno-il-del-mercato-nel-Rz2kYXVJH2d8UtbqRNRT7O/pagina.html
Un totale di oltre 407 mila unità su 15,8 milioni: nel 2016 sono cresciute
di un sostanzioso 30% le vendite europee di auto ibride e ibride plug-in
(quelle che si possono ricaricare anche alla presa elettrica domestica). Un
dato incoraggiante nell’ottica di una futura mobilità ecosostenibile.
Tuttavia secondo l’opinione di molti analisti - ma pure di costruttori del
calibro di Volkswagen e Renault - il vero impatto sul mercato delle auto
amiche dell’ambiente sarà quello delle “mild hybrid”: si tratta di vetture
che presentano un comparto elettrico (e relativa batteria) di dimensioni e
complessità più contenuti rispetto alle ibride, con un prezzo di listino più
abbordabile delle hybrid tradizionali. A differenza delle ibride, il motore
elettrico delle “mild” non è in grado di muovere l’auto in modalità
puramente elettrica.
Attualmente questa tecnologia sfrutta un piccolo motore elettrico a 48 volt,
collegato direttamente all’albero motore e alimentato da una batteria che si
ricarica con l’energia generata durante le frenata e le decelerazioni:
supporta l’unità termica riducendone i consumi e le emissioni inquinanti. In
Italia, le “mild hybrid” sono assimilate in tutto alle ibride, e dunque
godono degli stessi vantaggi.
Secondo alcune stime di mercato di IHS Automotive, nel 2025 le mild hybrid
conteranno per il 18% del mercato europeo, il triplo delle ibride plug-in, e
6 volte la quota delle ibride e delle elettriche.
I primi esempi di mild hybrid a listino sono le Suzuki Baleno e Ignis: il
peso extra del comparto elettrico - integra un generatore che sostituisce l’alternatore
convenzionale - rispetto alla versione tradizionale a benzina è contenuto in
appena 25 kg. Renault è invece pronta al lancio della Scenic Hybrid Assist,
con propulsore a gasolio: anticiperà l’arrivo dell’“ibridino” sulla Mégane e
verrà presto applicato pure sulle motorizzazioni a benzina.
L’idea dell’ “ibrido dimezzato” piace anche a Sergio Marchionne, ad di FCA,
che al recente Salone di Ginevra ha specificato che i modelli di prestigio
del Gruppo si avvarranno dell’ibrido plug-in mentre su quelli più piccoli (e
di minore redditività) arriverà il mild hybrid con sistemi a 48 Volt.