Post by Clark KentIo opterei per uno da 3,3 uF... mi e' piu' 'simpatico' come valore :-)
Ciao e ancora grazie.
Clark Kent
ehehehe... se ti piace 3,3 uF... prova :-))
non succede mica niente ed è tutta esperienza in più
Perlopiù sono orientato ad apparecchi audio di concezione opposta al
T-amp... basati su progettazione e costruzione un po' particolari,
(a proposito... volevo chiederlo già da un po', anche se nicchiavo perchè
l'unica volta che ho fatto una domanda, peraltro ultrabanale, inerente
l'e-mail, non mi hanno minimamente cagato, continuando solo a farmi domande
su neutrini e cazzi vari... cmq laciamo stare, mi domandavo se esistesse un
NG dove si parla di realizzazione e modifiche di apparecchi audio, ma a
livello esoterico... non una roba sciacquascroto; esiste?)
ma ugualmente provo interesse per soluzioni tecnologicamente particolari.
intendiamoci... la Tripath non ha inventato nulla, già nel 1969 la Sinclair
inglese commercializzava un amplificatore PWM,
però l'architettura del TA2024 è particolarmente furba.
non è da meno l'implementazione che la Sonic Impact ne ha fatto... e qua
siamo arrivati al punto
nello stadio d'ingresso, con pochi componenti, hanno fatto su na storia
tanto carina, quanto articolata e quindi... delicata
non ne faremo una trattazione esaustiva, sarebbe in primo luogo troppo
lungo, oltre che, in definitiva, non necessario.
(l'altro pericolo è che poi ti dicono del Troll, come già mi è capitato in
altre discussioni sulla controreazione, pare che la cosa sia strettamente
legata a fenomeni del tipo: "io come tecnico ce l'ho più lungo del tuo")
nel caso invece qualcuno fosse desideroso di scrivere una tesina
sull'argomento... non solo potrebbe farlo, ma sarebbe certamente bene
accetto, perlomeno da parte mia.
in breve:
partendo dall'ingresso verso l'integrato, troviamo un filtraggio passa
basso, seguito da una cella serie LCR, che ovviamente si accorda ad una
precisa frequenza e ha un Q più o meno ampio in relazione al tipo di
componenti.
la cella così costituita ha certamente intenti bidirezionali, a prevenire
l'ingresso di fuffa ad alta frequenza proveniente da cellulari e
quant'altro, ma anche ad impedire che la modulazione ad alta frequenza del
chip torni indietro, sul percorso del segnale, incasinando le sorgenti (non
sarebbe mica la prima volta che un circuito audio a impulsi manda in palla
il lettore CD a monte)
seguendo il percorso opposto, ci troviamo la doppia funzione del
condensatore che da un lato disaccoppia l'ingresso, il quale risulta
sollevato per ottenere una massa virtuale e nel contempo riferisce a massa
la controreazione.
la controreazione per andare a massa deve quindi passare dalla resistenza da
20 k, poi il condensatore, poi l'induttanza, poi la resistenza da 10 K.
(qua il discorso si amplia a considerazioni collegate, infatti la resistenza
da 10 K muta il suo valore in ragione del parallelo col volume, il quale
presenta diverso valore a seconda della sua posizione, ma anche, in modo
minore, dall'impedenza d'uscita del generatore che si trova a monte. in
relazione a questo è possibile dire che la controreazione del piccolino è
variabile e dipendente dall'efficienza delle casse, oltre che dal tipo di
generatore... sarebbe ancora lunga, ma l'avevo detto che l'ingresso di sto
gingillo è molto fighino e studiato bene)
questi quattro elementi... la resistenza da 20 k, il condensatore,
l'induttanza e la resistenza da 10 K, vengono a formare una cella RCL serie,
con una sua frequanza ed un suo Q.
ciò non è vero a tutte le frequenze, infatti il condesatore da 100 pF, che
nei confronti dell'ingresso opera un passa basso, nei confronti del feedback
bypassa in alta frequenza la resistenza da 10 K, limitando quindi il suo
intervento.
non serve molta concentrazione per capire che... al centro... di tutto lo
zibaldone c'è il nostro condensatore da 0,33 uF.
esso influenza la risposta in basso, in funzione della frequenza con cui
accoppia in alternata la controreazione, ma nel farlo mette in essere una
cella risonante, atta a prevenire interferenze ed inneschi ad alta frequenza
inoltre dalla sua entità, in relazione ai valori di resistenza in circuito,
dipende la capacità di trattare i segnali impulsivi e quindi la performance
dinamica, mi riferisco alla costante di tempo che già avevo tirato in ballo
e che non sto a spiegarti visto che hai scritto di aver fatto 5 anni di
elettronica
(per altri appassionati di audio, ma non di estrazione elettrica, possono
approfondire in rete, google: costante tempo condensatore impulso)
dalla sua tipologia possono dipendere altri fattori, quali effetto memoria e
perdite varie.
per il momento mi fermo qua