On Wed, 28 Mar 2018 11:48:11 +0200, Giovanni Drogo
Post by Giovanni DrogoPost by Valerio VanniLa cosa ha abbastanza senso: anche se in italiano la zeta tra due
vocali è sempre pronunciata doppia,
Nell'italiano dei lombardi se una z e' scritta singola la pronuncio
singola e se e' scritta doppia la pronuncio doppia.
Immagino... parlavo dell'italiano sviluppato per via orale.
Post by Giovanni DrogoPost by Valerio Vannila sillaba scritta "-iz" aiuta a mettere più in chiaro la natura della
sillaba (chiusa).
Uh? che cosa mai e' una "sillaba chiusa" ?
La sillaba è chiusa se finisce in consonante, è aperta se finisce in
vocale.
Col punto separo le sillabe, con l'apostrofo indico l'accento:
/pa're.te/ -> aperta - aperta - aperta
/kon'tEn.to/ -> chiusa - chiusa - aperta
/nas'kos.to/ -> chiusa - chiusa - aperta
/pro'tEs.ta/ -> aperta - chiusa - aperta
Può sembrare un dettaglio insignificante ma non lo è per niente, è un
tratto che nello sviluppo della lingua ha avuto un peso notevole.
Ed è attivo ancora oggi. Anche chi non sa cos'è una sillaba aperta o
chiusa con l'orecchio le tratta diversamente (vedi sotto).
Vale per l'italiano, così come per le altre lingue locali che si sono
sviluppate dal latino.
Post by Giovanni DrogoE come potrebbe essere scritta se non "iz" ?
Qui viene fuori uno dei difetti del nostro sistema ortografico. Che è
quasi fonetico... questo è uno dei pochi motivi del "quasi".
In italiano standard la zeta tra due vocali è pronunciata sempre
doppia. In alcuni casi, però, è scritta singola.
"carezza" è scritta in maniera fonetica, quadra molto bene con la
pronuncia /ka'rets.tsa/
"nazista" invece è scritta male, rispetto alla pronuncia
/nats'tsis.ta/
Nel testo manca una zeta, e la prima sillaba sembra finire in "a"
invece che in "z".
Post by Giovanni DrogoSi dovrebbe pronunciare Basovìzza o Basòviza ? Nova Gorìzza o Nova
Gòriza ? A me la doppia z "attira" l'accento sulla i, la singola non
necessariamente.
Qui riprendo dal "vedi sotto". La combinazione tra sillabe aperte,
chiuse e posizione dell'accento non è libera del tutto in italiano.
Lasciamo perdere bi-tri-sdrucciole, che non sono presenti in parole
normali ma solo in voci verbali e in presenza di clitici [1].
Restando sulle normali posizioni dell'accento (ultima sillaba,
penultima, terzultima), possiamo osservare che:
Se ci sono tutte sillabe aperte l'accento può stare dappertutto.
"càpito", "capìto", "capitò" esistono davvero.
"paréte" esiste, ma sarebbe altrettanto possibile "pàrete"
Se ci sono anche sillabe chiuse, il punto cruciale è la penultima.
Se la penultima è chiusa, si prende l'accento e non lo lascia
risalire.
"moménto" è decisamente così, a nessuno salta in mente di dire
"mòmento" o "mómento". [2]
E' esattamente quello che capita a te, quell'accento ti viene attirato
dalla doppia zeta scritta perché la pronunci, ma non dalla singola
scritta perché nella tua pronuncia è singola.
Insomma, riconosci la sillaba aperta da quella chiusa :-)
[1] Tra l'altro, questo può essere un motivo per cui in italiano
diventa difficile accentare una parola bisdrucciola straniera. Non è
una voce verbale, non ha particelle aggiunte, è una parola vera e
propria insomma... cosa ci fa quell'accento lassù?
[2] Ci sono eccezioni, ma sono veramente poche. Polizza, arista,
mandorla, e qualche città come Otranto. Se uno non le ha mai sentite,
sposta avanti l'accento che è una meraviglia ;-)
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Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.