oppio-dei-popoli
2004-06-13 07:13:37 UTC
Ascoltando le attestazioni più o meno unanimi di encomio per la vita e
l'opera di Ronald Reagan, si può facilmente dimenticare che durante il
suo mandato, il presidente Reagan era considerato con disprezzo
pressoché totale dai nostri ipotizzati alleati dell'Europa
occidentale. Per pura coincidenza, il mio primo viaggio in Europa
avvenne nel 1984, in quella settimana in cui, durante un controllo
audio di una trasmissione radiofonica, l'ex presidente si lasciò
scappare una battuta sulla capacità di invadere l'Unione Sovietica in
dieci minuti. Il clamore che ne seguì e al quale dovetti assistere, fu
assordante. Secondo gli europei, Reagan era peggio di Hitler o di
Stalin. Era un guerrafondaio, deciso a tutti i costì ad un confronto
nucleare con i tranquilli socialisti dell'Unione Sovietica. Era un
cow-boy, uno zoticone senza istruzione, che si limitava a pronunciare
le parole preparate per lui dai suoi consiglieri. Era un burattino
dello Stato di Israele. E fatto ancora più incriminante agli occhi
degli europei, Reagan aveva il coraggio di ammettere pubblicamente la
sua fede in Dio. Reagan era così goffo, così genuino, così poco
«francese». Poi vennero i missili Cruise. Quando Reagan volle
rimodernare l'arsenale Nato, introducendo delle armi che potessero
effettivamente respingere un'invasione sovietica, dalla reazione degli
europei avreste potuto pensare che Reagan aveva in effetti invaso
l'Europa occidentale. E non dimentichiamo la sua iniziativa di difesa
strategica. L'idea di poter difendere il proprio Paese contro un
attacco nucleare era così sconvolgente per gli europei, che questi
erano davvero convinti che Reagan intendesse usarla come base per un
futuro attacco alla pacifica Unione Sovietica. Sì, gli europei
detestavano Ronald Reagan con un'intensità che ora riservano all'astio
verso George W. Bush. Ma dovete dirlo agli europei. Loro sono
coerenti. Gli europei odiano i neoconservatori, presenti fra i
consiglieri di Bush. Bene, 20 anni fa, odiavano i neoconservatori,
come Jeanne Kirkpatrick, che facevano parte del Gabinetto di Reagan.
Gli europei odiano i tagli alle tasse fatti da Bush, che hanno portato
a circa 800.000 nuovi posti di lavoro in America, solo negli ultimi
tre mesi. Bene, 20 anni fa, gli europei odiavano i tagli alle tasse
fatti da Ronald Reagan, che condussero a parecchi milioni di posti di
lavoro. Provate a tornare indietro e fare una ricerca degli articoli
apparsi sui giornali europei durante gli anni di Reagan e
confrontateli con gli articoli apparsi dall'inizio
dell'Amministrazione George W. Bush, e sarete meravigliati dalle
rassomiglianze. Ronald Reagan fu un grande uomo e un grande
presidente. Amava la libertà, la democrazia e la pace, e sapeva che
soltanto la forza, e non i cedimenti, possono realizzarle. Ronald
Reagan, a differenza dei suoi detrattori europei - le cui menti erano
confuse e stordite da decenni di nichilismo morale e di infatuazione
totalitaria - credeva nella supremazia dell'individuo sullo Stato.
Ronald Reagan fu capace di intuire la semplice verità che il
capitalismo democratico occidentale è un bene e il comunismo un male.
Ronald Reagan era anche abbastanza acuto da accorgersi che proprio
perché la verità è semplice non può essere falsa. Ronald Reagan era un
ottimista e un uomo di raro buon umore. Non era afflitto da ansia
esistenziale, ed è inconcepibile immaginarlo seduto in un caffè della
riva sinistra a rimpiangere il senso insignificante della vita.
Siccome sorrideva, gli europei pensavano che fosse scemo. E ciò che
veramente infastidiva i francesi era che Ronald Reagan non si curava
della loro opinione nei suoi confronti. Ronald Reagan vinse la guerra
fredda senza tirare un colpo. Provocò la caduta dell'Unione Sovietica.
Gli ex membri del Patto di Varsavia sono oggi mèmbri della Nato.
Milioni di europei orientali, oggi, vivono liberi, grazie alle
politiche estere e di difesa di Ronald Reagan. E Ronald Reagan
ripristinò l'economia americana in un periodo di snervante ristagno e
rimandò al lavoro milioni di americani. Se pensate che questi
risultati siano stati apprezzati dai nostri alleati dell'Europa
occidentale, vi sbagliate. Ciò che noi in America vediamo come un
grande risultato viene spesso visto come una catastrofe nel bizzarro
mondo dell'Europa. Prendete ad esempio la caduta del comunismo e la
dimostrazione conclusiva che il socialismo non funziona. Per decine di
milioni di europei, il socialismo - che si tratti di
nazionalsocialismo, comunismo sovietico o socialismo statale stile
scandinavo - è il dio pagano che essi hanno adorato per decenni.
Reagan ha distrutto le loro illusioni. E nel profondo della fetida
anima dell'Europa occidentale c'è la terribile consapevolezza che
Ronald Reagan aveva ragione e che gli europei occidentali avevano
torto. E questo è quanto i nostri «Alleati» non perdoneranno mai.
Perciò, nulla cambierà. Gli europei occidentali continueranno ad
impegnare, nella loro attività di sottovalutazione, la perspicacia
degli americani. L'America continuerà a fare ciò che è giusto e
ignorerà le fantasie paranoiche dei suoi «Alleati» dell'Europa
occidentale, che coccolano i terroristi. L'economia americana
continuerà ad espandersi e l'economia europea continuerà a restare in
crisi, vittima di tassazioni eccessive e di norme che annientano la
libertà, imposte dalla burocrazia dell'Unione Europea a Bruxelles.
L'America prevarrà nella guerra al terrorismo e milioni di persone
riavranno la libertà. E più l'America avrà successo, più sarà odiata
dai nostri «Alleati» dell'Europa occidentale. In altre parole, il
lascito di Ronald Reagan continuerà a restare in vita. E questo mi
conforta. (William E. Grim)
l'opera di Ronald Reagan, si può facilmente dimenticare che durante il
suo mandato, il presidente Reagan era considerato con disprezzo
pressoché totale dai nostri ipotizzati alleati dell'Europa
occidentale. Per pura coincidenza, il mio primo viaggio in Europa
avvenne nel 1984, in quella settimana in cui, durante un controllo
audio di una trasmissione radiofonica, l'ex presidente si lasciò
scappare una battuta sulla capacità di invadere l'Unione Sovietica in
dieci minuti. Il clamore che ne seguì e al quale dovetti assistere, fu
assordante. Secondo gli europei, Reagan era peggio di Hitler o di
Stalin. Era un guerrafondaio, deciso a tutti i costì ad un confronto
nucleare con i tranquilli socialisti dell'Unione Sovietica. Era un
cow-boy, uno zoticone senza istruzione, che si limitava a pronunciare
le parole preparate per lui dai suoi consiglieri. Era un burattino
dello Stato di Israele. E fatto ancora più incriminante agli occhi
degli europei, Reagan aveva il coraggio di ammettere pubblicamente la
sua fede in Dio. Reagan era così goffo, così genuino, così poco
«francese». Poi vennero i missili Cruise. Quando Reagan volle
rimodernare l'arsenale Nato, introducendo delle armi che potessero
effettivamente respingere un'invasione sovietica, dalla reazione degli
europei avreste potuto pensare che Reagan aveva in effetti invaso
l'Europa occidentale. E non dimentichiamo la sua iniziativa di difesa
strategica. L'idea di poter difendere il proprio Paese contro un
attacco nucleare era così sconvolgente per gli europei, che questi
erano davvero convinti che Reagan intendesse usarla come base per un
futuro attacco alla pacifica Unione Sovietica. Sì, gli europei
detestavano Ronald Reagan con un'intensità che ora riservano all'astio
verso George W. Bush. Ma dovete dirlo agli europei. Loro sono
coerenti. Gli europei odiano i neoconservatori, presenti fra i
consiglieri di Bush. Bene, 20 anni fa, odiavano i neoconservatori,
come Jeanne Kirkpatrick, che facevano parte del Gabinetto di Reagan.
Gli europei odiano i tagli alle tasse fatti da Bush, che hanno portato
a circa 800.000 nuovi posti di lavoro in America, solo negli ultimi
tre mesi. Bene, 20 anni fa, gli europei odiavano i tagli alle tasse
fatti da Ronald Reagan, che condussero a parecchi milioni di posti di
lavoro. Provate a tornare indietro e fare una ricerca degli articoli
apparsi sui giornali europei durante gli anni di Reagan e
confrontateli con gli articoli apparsi dall'inizio
dell'Amministrazione George W. Bush, e sarete meravigliati dalle
rassomiglianze. Ronald Reagan fu un grande uomo e un grande
presidente. Amava la libertà, la democrazia e la pace, e sapeva che
soltanto la forza, e non i cedimenti, possono realizzarle. Ronald
Reagan, a differenza dei suoi detrattori europei - le cui menti erano
confuse e stordite da decenni di nichilismo morale e di infatuazione
totalitaria - credeva nella supremazia dell'individuo sullo Stato.
Ronald Reagan fu capace di intuire la semplice verità che il
capitalismo democratico occidentale è un bene e il comunismo un male.
Ronald Reagan era anche abbastanza acuto da accorgersi che proprio
perché la verità è semplice non può essere falsa. Ronald Reagan era un
ottimista e un uomo di raro buon umore. Non era afflitto da ansia
esistenziale, ed è inconcepibile immaginarlo seduto in un caffè della
riva sinistra a rimpiangere il senso insignificante della vita.
Siccome sorrideva, gli europei pensavano che fosse scemo. E ciò che
veramente infastidiva i francesi era che Ronald Reagan non si curava
della loro opinione nei suoi confronti. Ronald Reagan vinse la guerra
fredda senza tirare un colpo. Provocò la caduta dell'Unione Sovietica.
Gli ex membri del Patto di Varsavia sono oggi mèmbri della Nato.
Milioni di europei orientali, oggi, vivono liberi, grazie alle
politiche estere e di difesa di Ronald Reagan. E Ronald Reagan
ripristinò l'economia americana in un periodo di snervante ristagno e
rimandò al lavoro milioni di americani. Se pensate che questi
risultati siano stati apprezzati dai nostri alleati dell'Europa
occidentale, vi sbagliate. Ciò che noi in America vediamo come un
grande risultato viene spesso visto come una catastrofe nel bizzarro
mondo dell'Europa. Prendete ad esempio la caduta del comunismo e la
dimostrazione conclusiva che il socialismo non funziona. Per decine di
milioni di europei, il socialismo - che si tratti di
nazionalsocialismo, comunismo sovietico o socialismo statale stile
scandinavo - è il dio pagano che essi hanno adorato per decenni.
Reagan ha distrutto le loro illusioni. E nel profondo della fetida
anima dell'Europa occidentale c'è la terribile consapevolezza che
Ronald Reagan aveva ragione e che gli europei occidentali avevano
torto. E questo è quanto i nostri «Alleati» non perdoneranno mai.
Perciò, nulla cambierà. Gli europei occidentali continueranno ad
impegnare, nella loro attività di sottovalutazione, la perspicacia
degli americani. L'America continuerà a fare ciò che è giusto e
ignorerà le fantasie paranoiche dei suoi «Alleati» dell'Europa
occidentale, che coccolano i terroristi. L'economia americana
continuerà ad espandersi e l'economia europea continuerà a restare in
crisi, vittima di tassazioni eccessive e di norme che annientano la
libertà, imposte dalla burocrazia dell'Unione Europea a Bruxelles.
L'America prevarrà nella guerra al terrorismo e milioni di persone
riavranno la libertà. E più l'America avrà successo, più sarà odiata
dai nostri «Alleati» dell'Europa occidentale. In altre parole, il
lascito di Ronald Reagan continuerà a restare in vita. E questo mi
conforta. (William E. Grim)