Mko
2009-06-15 13:37:01 UTC
Ovvero: "le tragicomiche avventure di due meccanici in erba contro i
mostri giapponesi".
Io vi avverto: stavolta ad arrivare in fondo non ce la fate.
CAPITOLO I: SABATO MATTINA
Nella mia mente il programma del sabato me lo ero immaginato così: mi
alzo bello fresco, faccio un salto da Decathlon e Mediaworld a vedermi
un pacchetto di affari miei, poi vado da mio fratello e sistemiamo le
moto. Semplice, elementare, rapido e indolore. Ricordatevi queste
parole.
In realtà le cose sono andate in modo molto diverso. Tragicamente
diverso.
Sabato mattina, alle 9 sono pronto a uscire. Mi chiama mio fratello:
"senti, che mi passeresti da Made in Japan a prendere le candele? Tanto
ci metti 5 minuti, che ce vo'!"
Dopo 2 ORE di traffico sto da made in Japan:
"Salve, vorrei le candele per un CBR 1000 del 2004"
"Ah, sì, quelle in pietra lunare tornite a mano dai bambini seleniti?"
"Quelle!"
"Ecco qua, fanno 123 euri!"
"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHHAAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHA!!!
Vabbè, mi ha fatto ridere, che zuzzerellone! Guardi che a me ne servono
quattro, mica tutto il bancale! Controlli bene, ci deve essere un
errore..."
"Ah, in effetti un errore c'è: sono 123 euri *e due centesimi*! Che
faccio, incarto?"
"Sì, arigatò!" (che suona come "grazie" in giapponese, ma siccome i
giapponesi pronunciano aspirato e senza accenti in realtà significa
"l'animadelimejomortaccivorstri, de Soichiro e dei piccoli tornitori
giapponesi!").
Poi mi viene in mente che mi servirebbero pure un paio di viti in
plastica per il VFR. Chiedo.
"Guardi, avremmo giusto giusto queste ricavate dal pieno in pelo di
culo di godzilla rifinite a mano dalle giovani vedove di guerra
giapponesi..."
"Vabbè, ho capito, lasci perdere... Ari-arigatò!!"
Esco e finalmente mi appresto a riprendere il mio simpaticissimo
programma. Squilla il telefono, è Tiziana (che sta al mare con le
amiche, ndr.):
"Senti, *già che stai per strada* per favore mi passeresti da Unionbike
a prendere i pezzi della Givi che avevo ordinato? Tanto ci metti 5
minuti, che ce vo'!"
Dopo 3 ore di traffico ho traversato mezza Roma (tanto sto di
strada...) e sono da unionbike, ritiro i pezzi e riparto. Mi viene un
dubbio: "E' andato tutto troppo liscio", mi dico. Mi fermo a un
semaforo e controllo: come non detto! Mancano un paio di pezzi. Torno
indietro:
"Arigatò che te lo dico a fare, mancano un paio di pezzi"
Mi portano i pezzi mancanti, riparto di corsa mentre il commesso mi
propone l'acquisto di un paio specchietti retrovisori in kevlar "come
quelli di goldrake".
Torno a casa, poso la macchina e prendo il VFR. Parto di corsa,
svernicio otto milioni di romani in coda sulla cristoforo colombo e
arrivo a casa di mia madre e mio fratello. Mio fratello non c'è. Oramai
la mattinata è andata, il mio bel programma anche. Mi dico: "Vabbè, se
non altro faccio in tempo almeno a smontare qualcosa prima di pranzo".
Come no!? Si affaccia mia madre: "Senti, che mi daresti una mano a
sistemare una cosa in giardino? Tanto ci metti 5 minuti, che ce vo'!"
In giardino fanno 46°C, ma un'ora dopo ho arato le pianure fertili tra
il Tigri e l'Eufrate, irrigato i giardini pensili di Babilonia,
bonificato le paludi del Rio de la Plata e spianato le alture del
Golan.
Ma finalmente è ora di pranzo: "Mi mangio al volo 'na cosa leggera e mi
metto al lavoro in garage". A pranzo siamo solo in due. Mia madra ha
preparato per 12, menù tipicamente estivo: pasta al pesto con ripieno
di quaglie e cozze veraci e le fettine panate semplici fritte fritte
fritte. Alla terza forchettata ho una fitta al fegato, alla fine del
primo piatto ho i calcoli al rene, ma non si sa come finisco tutto. Ma
mia madre incalza "E vabbé, te ogni volta che vieni qui non ti mangi
niente!" Io mi chiedo se mia madre conosca il significato del termine
"arigatò", ma per fortuna iniziano le prove della moto Gp e la
tranquillità famigliare è salva.
CAPITOLO II: SABATO POMERIGGIO
Mio fratello arriva alle 15, dopo aver passato la mattinata a girettare
in barca, che detto così pare una cosa fica, ma se vi dico che era coi
suoceri vi renderete conto che forse troppo fica non è.
Alle 16.00 spaccate siamo finalmente pronti a metterci al lavoro. Tra
me e me penso: "E meno male che mamma non ha finito di cucire le tende
della veranda, se no..."
Si affaccia mia madre: "Oh, meno male che siete tutti e due! Ho giusto
giusto finito di cucire le tende, che me le mettete su? Tanto ci
mettete 5 minuti, che ce vo'!"
Trascorriamo le due ore successive a montare le tende in veranda, ma
grazie alla costante supervisione di mia madre, attenta e per nulla
invasiva siamo ancora "a caro amico". Finalmente mi affiorano alla
bocca le parole magiche: "A ma', ma perche non te levi dai cojoni e ce
lasci lavora'!?". Funziona, tempo 5 minuti e le tende sono montate e
funzionanti. Fanno pure ombra.
Alle 18.30 apriamo la saracinesca del garage. Il vaso di Pandora me lo
ricordavo più in ordine. Si impone una rapida operazione di pulizia e
razionalizzazione.
Alle 20.00 finalmente il garage è sgombro, lindo e pinto. Pare una sala
operatoria di "Greisanatomi", ma con meno sangue in giro. Su uno
scaffale fa bella mostra di sè una bomboletta nuova di pacca di WD40.
Possiamo cominciare a lavorare.
Decidiamo di operare in parallelo, quindi portiamo giù le due moto e
cominciamo a smontare le carene. 16 milioni di viti più tardi le carene
sono tolte. Oramai siamo pratici e ci impieghiamo meno di un'ora, e non
abbiamo perso neanche una vite. Ma oramai cala il tramonto su una
proficua giornata di lavori meccanici. Praticamente abbiamo impiegato
una giornata intera per arrivare a smontare due carene. Non c'è male,
bella media. Per fortuna siamo stati previdenti: è solo sabato, domani
e domenica, e abbiamo una intera giornata a disposizione per fare il
tagliando al CBR e cambiare il DOT4 sul VFR. Siamo ottimisti. Ce la
possiamo ancora fare.
CAPITOLO III: DOMENICA MATTINA
Armato di rinnovata energia e di belle speranze alle 9.30 sono già da
mio fratello, e finalmente siamo pronti a mettere le mani sulle moto.
Decidiamo di partire dall'operazione più laboriosa: cambiare le candele
al CBR. Una rapida occhiata al manuale d'officina e partiamo.
Prima, fondamentale, operazione: accendere uno zampirone.
Quindi togliamo il radiatore, 4 milioni di tubi e 20 milioni di viti,
ma l'operazione ha successo e il radiatore è smontato. Bene. Rapido,
pulito e indolore. Ce la facciamo, cazzo, di questo passo in due ore
finiamo il tagliando!
Ora si tratta di smontare il bocchettone che da sotto porta l'aria
all'air box. Che culo, sono solo quattro viti! Una, due, tre, quattro,
tiri qua e... Nulla. Il bocchettone non si sfila. "Ma magari avrà un
dentino a scatto?" Controlliamo, non sembrano esserci agganci a scatto,
ma il pezzo non si sfila.
Leggiamo di nuovo il manuale: dice solo "sfilare il bocchettone", ma
non dice come. Risaliamo a ritroso il manuale, e ci viene in mente che
potrebbe essere utile alzare il serbatoio e vedere cosa c'è sotto l'air
box.
Smontiamo il serbatoio. Bene, nonostante qui ci siano molti più pezzi
di quanti ne immaginavamo, nel complesso il blocco ha un'aria
famigliare: questo deve il coperchio dei filtri, qua sotto ci sono i
corpi farfallati... Insomma, siamo quasi esperti.
Togliamo 25 milioni di viti e il coperchio dei filtri viene via.
Guardiamo sotto: il bocchettone che ci interessa si vede, si muove un
po, ma non si sfila. Ok. Vuoi la guerra? E noi ti diamo la guerra! 5
minuti e 30 milioni di viti dopo abbiamo i corpi farfallati a vista, ma
il bocchettone ancora non fa una piega. A questo punto ci coglie
qualche scrupolo. Il CBR è completamente aperto in due: ricorda
vagamente il vecchio CBR 600 di mio fratello, ma dopo aver fatto
l'incidente. Cazzo, non è possibile che per togliere quel pezzo si
debba tirar giù tutto!
Decidiamo di prenderci una pausa di riflessione: richiudiamo il
coperchio dell'air box (35 milioni di viti...) e stendiamo un velo sul
CBR e passiamo al VFR. Cominciamo da una cosa facile? Ok, cambiamo il
liquido della frizione.
Apriamo la vaschetta. Dentro non c'è il DOT4. Ci sono sei kg di morchia
verde fluorescente. La prima cosa che viene in mente è questa:
http://tinyurl.com/mqc4ku
http://tinyurl.com/kpplov
Mentre mio fratello per scrupolo ccmpone il numero dei Ghostbusters
("che non si sa mai..."), io mi armo di scottex e siringa e tiriamo via
il tutto. Non basta, nella finestrella pare abbia starnutito il mostro
della laguna. Allora ci armiamo di scottex, siriga e compressore. Viene
via tutto. Il resto dell'operazione è facile, 5 minuti e abbiamo
finito. E la leva della frizione sfriziona pure. Bene! Quanto siamo
fichi, quanto siamo forti!
Ora che si fa? Carichi di nuove energie buttiamo di nuovo un occhio
all'air box del CBR. Le energie rinnovate si smosciano subito.
Decidiamo di continuare con qualcosa di semplice: cambiamo il DOT4 sul
CBR, tanto ormai ci abbiamo preso la mano. Per una volta le cose vanno
come deve andare. Giusto un po' di cautela, ma l'operazione in una
mezz'oretta va a buon fine.
Accendiamo il secondo zampirone come offerta votiva.
Ora però siamo di fronte a una decisione drammatica: o torniamo a
mettere le mani sul bocchettone dell'aria del CBR, oppure affrontiamo
di petto la grande chimera della meccanica nipponica: il sistema CBS
del VFR!!! Non siamo ancora pronti. Dopotutto è quasi mezzogiorno, non
è il caso di imbarcarsi in una impresa di portata simile. Insomma, di
fronte al CBS ci caghiamo sotto e torniamo al bocchettone. Riapriamo la
scatola dei filtri dell'aria (40 milioni di viti), riapriamo il
coperchio dei corpi farfallati, controlliamo e ricontrolliamo, ma
nulla, non c'è verso di smontare il bocchettone.
Intorno alle 11.40 ho un colpo di genio: "Ma certo! C'è IHM!!! Vuoi che
di domenica, a quest'ora, non ci sia qualche ihmista esperto di motori
di CBR seduto davanti a un PC?". Corro al computer e lancio un
disperato grido d'allarme sul web! Ok, ora si tratta solo di aspettare,
qualcuno sicuramente correrà al più presto in nostro aiuto! Aspetto 30
secondi. Refresh. Niente. Vabbé, diamogli tempo, dopotutto è domenica.
Due minuti. Refresh. Niente. Cazzo, vuoi vedere che sono andati al
mare? Refresh, cinque minuti, doppio refresh. Niente. Minchia! Dove
cazzo siete andati tutti quanti!!?? Durante l'orario di lavoro tutti
qui a flammare e cazzeggiare, e una volta che mi servite a mezzogiorno
di una domenica di solleone davanti agli schermi non c'è nessuno!!??
Arigatò!
Proviamo con Google. Troviamo solo messaggi di gente disperata che dal
web urla: "Come cazzo si smonta quel cazzo di bocchettone!!!???".
Ovviamente nessuna risposta utile. Solo un paio di prese per il culo e
l'offerta per una partita di cialis scontato.
Oramai siamo alla disperazione più cupa. all'una e un quarto persino
mia madre che si affaccia non è più un problema: "Già che ci siete (e
certo... Ndr.) perché non accendete la carbonella e fate un po' di
carne alla brace? Tanto ci mettete 5 minuti, che ce vo'!"
"E certo, fuori fanno solo 60° all'ombra, la carbonella manco serve che
la accendiamo..."
Ma è comunque un diversivo, per cui accettiamo e trascorriamo la
mezz'ora successiva a spegnere incendi nei pozzi petroliferi del Qwait.
Pausa pranzo. Dopotutto la ciccia è buona e c'è la MotoGP che ci
rallegra. Che spettacolo!!
CAPITOLO IV: DOMENICA POMERIGGIO
Scendiamo di nuovo in garage alle 15 in punto. Accendiamo il terzo
zampirone. Ora mai puzziamo di zampirone e braciola, che fa anche
"pandan", ma le zanzare non danno tregua lo stesso.
Ok, siam pronti alla pungna! "Spetta un attimo..." Corro al PC:
refresh, refresh, doppio refresh veloce... Niente.
Torniamo a consulto davanti al CBR. Ci chiniamo per guardare meglio, e
all'improvviso un rutto alla braciola esplode portando con se
un'illuminazione devastante: vuoi vedere che per arrivare a quel
cacchio di bocchettone bisogna smotare tutto!!?? Ma proprio tutto tutto
tutto!!!!
Togliamo il coperchio (55 milioni di viti...), togliamo i filtri,
togliamo un secondo coperchio, altri mille mila tubicini, 80 milioni di
viti e altri miliardi di componenti.
Il CBR è letteralemente in pezzi. L'ultima volta che ho visto una moto
ridotta così era sulla cianografia dell'esploso con le parti di
ricambio. Ma alla fine ci siamo! Una volta smontato *tutto* che c'è tra
il serbatoio e il telaio, finalmente il bocchettone viene via! Ed
eccole lì, le teste delle bobine con gli spinotti! Tiriamo via tutto
quanto di corsa, ce l'abbiamo fatta! Pare quasi incredibile! E infatti
non è vero. Le candele hanno i condotti con un'inclinazione tale che
raggiungerle è impossibile con una chiave normale. Ce ne vuole per
forza una apposita di mamma Honda. Dopo tanto lavoro sulle candele alla
fine ci ritroviamo a tirar giù "moccoli" come se piovesse. Bene,
cambio candele abortito, mio fratello si mette l'anima in pace e
aspetta di passare lunedì alla honda a comprare la chiave.
Ok. Sono le 4 del pomeriggio. E' giunto il momento di affrontare il
mostro dei mostri: il CBS! Prendiamo il coraggio a quattro mani e diamo
un'occhiata al manuale d'officina, giusto per avere le idee chiare sui
passi da seguire.
Leggiamo: "punto primo: per cambiare il liquido dei freni smontare il
serbatorio della benzina"... Per cambiare il liquido dei freni smontare
il serbatoio della benzina??? Ma siamo scemi!? Che minchia c'entra? Il
serbatoio della benza sta un metro più su delle pinze! Che c'azzecca!?
Poi mi viene in mente che i giapponesi sono quelli che per far arrivare
Tetsuya Tsurugi nel grande Mazinga gli facevano fare due minuti di
piroette, scivolate coi razzi al culo e salti mortali nelle cascate,
invece che prendere l'ascensore come tutti. Quindi la logica torna. Per
cambiare il liquido dei freni si smonta il serbatoio della benzina. Non
fa un piega! Bene, proseguiamo, almeno cerchiamo di capire in che
ordine spurgare le valvole, che per chi non lo sapesse sono 7. Avete
letto bene: 7 (sette. Set-te).
Poco male. Il manuale recita: "Partire dalla pinza dx, valvola in alto;
poi passare a sx; proseguire sempre dritto fino al parco della Vittoria
e stare fermi un turno; Fai una giravolta, falla un'altra volta, guarda
in su, guarda in giù, compra una vocale e gira la ruota."
Merda. Io non c'ho capito un caxxo. Andiamo a vedere sul forum di VFR
Italia: se non trovo la risposta lì... Leggiamo: "Prendere una carta
'imprevisti' e tirare un dado a 20"... AAAAAhhhh nnamo bbene!!
Fanculo ai manuali! Da adesso in poi si naviga a vista e si procede a
cazzo, tanto peggio di così non può andare. Oramai sono le 5 passate,
torniamo in garage. In giro ci sono talmente tante viti e pezzi di
plastica che ci vengono fuori un paio di Burgman.
Apriamo i serbatoi del DOT4. Se non altro qui non ci sono mostri di
melma, solo un po' di posa nera. Spurghiamo le pinze davanti. Tutto ok.
Passiamo alla valvola PCV. Con la leva non va. Ok, andrà col pedale.
Sticazzi, la vediamo dopo. Passiamo alla pinza posteriore... Già. La
pinza posteriore!! DOVE CAXXO L'AVETE INFILATA 'STA CAZZO DI PINZA
POSTERIORE, BRUTTI MUSI GIALLI DI MERDA!!!!!
Il manuale recita: "Smontare la ruota posteriore"... Mavvaffanculo! Col
cazzo! Ci amputiamo un paio di dita per mano e finalmente riusciamo ad
allentare la pinza senza tirar giù la ruota. Giapponesi, tiè!
Riprendiamo a spurgare. Spurga qui, spurga lì, rifacciamo tutto il giro
sei volte. Un'ora e mezza a fare "Apri!", "Vai!", "Chiudi!", "Vai!" e
via così. Sette valvole. Sette valvole, li mortacci vostra!
Ma alla fine la battaglia è vinta. Ovviamente ormai la pinza posteriore
è serrata a morte su uno spigolo del disco, ma sticazzi, ormai siamo
lanciati e non ci fermiamo davanti a niente. Allarghiamo la pinza e la
rimontiamo. Tiriamo fuori il VFR e proviamo la frenata sulla strada. Io
sono in pantaloncini e canotta, senza casco. Parto a velocità smodata.
O frena, o muoio nel tentativo!! Incredibile: FRENA!
Torniamo in garage e accendiamo due zampironi come "ex voto". Il CBR
ormai è abbandonato al suo destino, per cui mi accingo a rimontare le
carene. Otto triliardi di viti. Di cui la metà spanate. Non fa niente,
testa bassa e giù ad avvitare. Al terzo pezzo di plastica lo zampirone
mi dà alla testa, sento "Kashmir" dei Led Zeppelin mixata con "Lucy in
the sky with diamonds" dei Beatles, davanti agli occhi mi scorre la
scena della visione mistica di "Un uomo chiamato cavallo". Oramai non
distinguo più una brugola da un parafango. ma continuo ad avvitare.
Alla fine in giro non rimane più una sola vite. Le ho rimontate tutte:
129 fantastiliardi di viti. E una sola gira a vuoto. Bene. Il VFR è a
posto! Oramai sono quasi le 20, siamo veramente distrutti, ma possiamo
festeggiare! Ci attende il riposo dei giusti.
Ma proprio in quel momento si affaccia Tiziana. Reduce da un pomeriggio
intero di shopping trova ancora il coraggio di dire: "Beh, ma non
avevate detto che provavate a montare i telaietti della Givi sulla mia?
Tanto ci mettete 5 minuti, che ce vo'!"
La guardo. Guardo l'FZ6. In pochi secondi mi vengono alla mente 101
sistemi per disintegrarle la moto, tutti a mani nude. Poi guardo mio
fratello. Lui guarda me.
Senza una parola prendiamo la cassetta delle chiavi e assaltiamo il
codone. Tempo tre secondi e ci troviamo di fronte al Quarto segreto di
Fatima, quello che recita la verità mai detta del mondo motociclistico:
la Yamaha fa le viti più merdose mai costruite urbi et orbi dall'uomo
da prima ancora che fosse inventato il cavallo. E se le fa pagare 4
euri l'una. Più IVA.
Smontato il codino su dieci viti due sono inchiodate irreparabilmente e
con la testa di burro. Neanche le guardiamo, ma la testa di una si sfa
lo stesso. Mezz'ora di tentativi, ma niente. Mio fratello tira fuori
dal suo antro tutti gli strumenti possibili e immaginabili, tranne il
trapano a colonna, la fiamma ossidrica e "'O strumento". Ma a questo
punto accade un colpo di scena epocale: cerca che ti ricerca viene
fuori un borsello marchiato Honda. Mio fratello lo apre con le mani che
tremano. EUREKA!! C'è una chiave Honda per le candele!!! Mio fratello
riprende vita, molla tutto e si butta a capofitto sulla testata del
CBR. Sono le 20.30 passate.
Io torno alla vite con la croce sfatta. Mi rimangono solo tre
alternative. Per il momento preferisco evitare il trapano a colonna e
la fiamma ossidrica, quidni afferro "'O strumento". Una pinza da
idraulico da sedici kg, appertenuta in passato a tale Gigetto Ciafroni,
detto "lo schiantaviti". Tiziana ha un mancamento.
Guardo la vite. Guardo la pinza. Inspiro una profonda boccata di
zampirone, penso al Nirvana che mi aspetta e sento i sette chakra che
si aprono. Assalto la vite in modalità Berserker. T-TRAAACK!!! La vite
viene via. Sul codino neanche un segnetto. Lancio la vite
nell'iperuranio al grido "YAMAHAFFANCULOOOOOO!!!"
In quello stesso istante vedo mio fratello estrarre la prima candela,
strapparsi la maglia di dosso e cominciare a correre per il giardino
urlando: "CAMPIONI DEL MONDO! CAMPIONI DEL MONDO! CAMPIONI DEL MONDO!"
Lo lascio andare e mi accingo al montaggio dei supporti speciali per il
telaietto, che richederà un'altra mezz'ora abbondante di lavoro, sangue
e lacrime.
Alla fine Tiziana vede il risultato compiuto e dice: "E vabbé, ma poi
li togliete, vero? Mica me li devo tenere montati così!?"
Mio fratello fa giusto in tempo a togliermi dalle mani "'0 strumento".
Poi tutto si fa buio e non ricordo più nulla...
E così le nostre avventure hanno (quasi) termine. Cadono le tenebre su
una giornata che rimarrà marchiata d'infamia nella storia della
meccanica. Dodici ore di lavoro per fare due spurghi, smontare quattro
candele e montare due supporti. Ma nel frattempo una guerra è stata
combattuta e vinta. Cari giapponesi, voi avrete pure sconfitto i mostri
Aniba, ma noi abbiamo sconfitto voi!
Nei prossimi due giorni mio fratello dovrà ripulire e rimettere insieme
tutti i pezzi del CBR. La via lattea in versione meccanica.
Poi si tratterà di montare il resto dei telaietti sull'FZ6.
Quisquiglie, pinzellacchere! Oramai possiamo tutto.
Non ci credo che siate arrivati a leggere fin qui. Ma se lo avete fatto
posso solo dirvi: arigatò!
Ciao a tutti.
mostri giapponesi".
Io vi avverto: stavolta ad arrivare in fondo non ce la fate.
CAPITOLO I: SABATO MATTINA
Nella mia mente il programma del sabato me lo ero immaginato così: mi
alzo bello fresco, faccio un salto da Decathlon e Mediaworld a vedermi
un pacchetto di affari miei, poi vado da mio fratello e sistemiamo le
moto. Semplice, elementare, rapido e indolore. Ricordatevi queste
parole.
In realtà le cose sono andate in modo molto diverso. Tragicamente
diverso.
Sabato mattina, alle 9 sono pronto a uscire. Mi chiama mio fratello:
"senti, che mi passeresti da Made in Japan a prendere le candele? Tanto
ci metti 5 minuti, che ce vo'!"
Dopo 2 ORE di traffico sto da made in Japan:
"Salve, vorrei le candele per un CBR 1000 del 2004"
"Ah, sì, quelle in pietra lunare tornite a mano dai bambini seleniti?"
"Quelle!"
"Ecco qua, fanno 123 euri!"
"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHHAAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHA!!!
Vabbè, mi ha fatto ridere, che zuzzerellone! Guardi che a me ne servono
quattro, mica tutto il bancale! Controlli bene, ci deve essere un
errore..."
"Ah, in effetti un errore c'è: sono 123 euri *e due centesimi*! Che
faccio, incarto?"
"Sì, arigatò!" (che suona come "grazie" in giapponese, ma siccome i
giapponesi pronunciano aspirato e senza accenti in realtà significa
"l'animadelimejomortaccivorstri, de Soichiro e dei piccoli tornitori
giapponesi!").
Poi mi viene in mente che mi servirebbero pure un paio di viti in
plastica per il VFR. Chiedo.
"Guardi, avremmo giusto giusto queste ricavate dal pieno in pelo di
culo di godzilla rifinite a mano dalle giovani vedove di guerra
giapponesi..."
"Vabbè, ho capito, lasci perdere... Ari-arigatò!!"
Esco e finalmente mi appresto a riprendere il mio simpaticissimo
programma. Squilla il telefono, è Tiziana (che sta al mare con le
amiche, ndr.):
"Senti, *già che stai per strada* per favore mi passeresti da Unionbike
a prendere i pezzi della Givi che avevo ordinato? Tanto ci metti 5
minuti, che ce vo'!"
Dopo 3 ore di traffico ho traversato mezza Roma (tanto sto di
strada...) e sono da unionbike, ritiro i pezzi e riparto. Mi viene un
dubbio: "E' andato tutto troppo liscio", mi dico. Mi fermo a un
semaforo e controllo: come non detto! Mancano un paio di pezzi. Torno
indietro:
"Arigatò che te lo dico a fare, mancano un paio di pezzi"
Mi portano i pezzi mancanti, riparto di corsa mentre il commesso mi
propone l'acquisto di un paio specchietti retrovisori in kevlar "come
quelli di goldrake".
Torno a casa, poso la macchina e prendo il VFR. Parto di corsa,
svernicio otto milioni di romani in coda sulla cristoforo colombo e
arrivo a casa di mia madre e mio fratello. Mio fratello non c'è. Oramai
la mattinata è andata, il mio bel programma anche. Mi dico: "Vabbè, se
non altro faccio in tempo almeno a smontare qualcosa prima di pranzo".
Come no!? Si affaccia mia madre: "Senti, che mi daresti una mano a
sistemare una cosa in giardino? Tanto ci metti 5 minuti, che ce vo'!"
In giardino fanno 46°C, ma un'ora dopo ho arato le pianure fertili tra
il Tigri e l'Eufrate, irrigato i giardini pensili di Babilonia,
bonificato le paludi del Rio de la Plata e spianato le alture del
Golan.
Ma finalmente è ora di pranzo: "Mi mangio al volo 'na cosa leggera e mi
metto al lavoro in garage". A pranzo siamo solo in due. Mia madra ha
preparato per 12, menù tipicamente estivo: pasta al pesto con ripieno
di quaglie e cozze veraci e le fettine panate semplici fritte fritte
fritte. Alla terza forchettata ho una fitta al fegato, alla fine del
primo piatto ho i calcoli al rene, ma non si sa come finisco tutto. Ma
mia madre incalza "E vabbé, te ogni volta che vieni qui non ti mangi
niente!" Io mi chiedo se mia madre conosca il significato del termine
"arigatò", ma per fortuna iniziano le prove della moto Gp e la
tranquillità famigliare è salva.
CAPITOLO II: SABATO POMERIGGIO
Mio fratello arriva alle 15, dopo aver passato la mattinata a girettare
in barca, che detto così pare una cosa fica, ma se vi dico che era coi
suoceri vi renderete conto che forse troppo fica non è.
Alle 16.00 spaccate siamo finalmente pronti a metterci al lavoro. Tra
me e me penso: "E meno male che mamma non ha finito di cucire le tende
della veranda, se no..."
Si affaccia mia madre: "Oh, meno male che siete tutti e due! Ho giusto
giusto finito di cucire le tende, che me le mettete su? Tanto ci
mettete 5 minuti, che ce vo'!"
Trascorriamo le due ore successive a montare le tende in veranda, ma
grazie alla costante supervisione di mia madre, attenta e per nulla
invasiva siamo ancora "a caro amico". Finalmente mi affiorano alla
bocca le parole magiche: "A ma', ma perche non te levi dai cojoni e ce
lasci lavora'!?". Funziona, tempo 5 minuti e le tende sono montate e
funzionanti. Fanno pure ombra.
Alle 18.30 apriamo la saracinesca del garage. Il vaso di Pandora me lo
ricordavo più in ordine. Si impone una rapida operazione di pulizia e
razionalizzazione.
Alle 20.00 finalmente il garage è sgombro, lindo e pinto. Pare una sala
operatoria di "Greisanatomi", ma con meno sangue in giro. Su uno
scaffale fa bella mostra di sè una bomboletta nuova di pacca di WD40.
Possiamo cominciare a lavorare.
Decidiamo di operare in parallelo, quindi portiamo giù le due moto e
cominciamo a smontare le carene. 16 milioni di viti più tardi le carene
sono tolte. Oramai siamo pratici e ci impieghiamo meno di un'ora, e non
abbiamo perso neanche una vite. Ma oramai cala il tramonto su una
proficua giornata di lavori meccanici. Praticamente abbiamo impiegato
una giornata intera per arrivare a smontare due carene. Non c'è male,
bella media. Per fortuna siamo stati previdenti: è solo sabato, domani
e domenica, e abbiamo una intera giornata a disposizione per fare il
tagliando al CBR e cambiare il DOT4 sul VFR. Siamo ottimisti. Ce la
possiamo ancora fare.
CAPITOLO III: DOMENICA MATTINA
Armato di rinnovata energia e di belle speranze alle 9.30 sono già da
mio fratello, e finalmente siamo pronti a mettere le mani sulle moto.
Decidiamo di partire dall'operazione più laboriosa: cambiare le candele
al CBR. Una rapida occhiata al manuale d'officina e partiamo.
Prima, fondamentale, operazione: accendere uno zampirone.
Quindi togliamo il radiatore, 4 milioni di tubi e 20 milioni di viti,
ma l'operazione ha successo e il radiatore è smontato. Bene. Rapido,
pulito e indolore. Ce la facciamo, cazzo, di questo passo in due ore
finiamo il tagliando!
Ora si tratta di smontare il bocchettone che da sotto porta l'aria
all'air box. Che culo, sono solo quattro viti! Una, due, tre, quattro,
tiri qua e... Nulla. Il bocchettone non si sfila. "Ma magari avrà un
dentino a scatto?" Controlliamo, non sembrano esserci agganci a scatto,
ma il pezzo non si sfila.
Leggiamo di nuovo il manuale: dice solo "sfilare il bocchettone", ma
non dice come. Risaliamo a ritroso il manuale, e ci viene in mente che
potrebbe essere utile alzare il serbatoio e vedere cosa c'è sotto l'air
box.
Smontiamo il serbatoio. Bene, nonostante qui ci siano molti più pezzi
di quanti ne immaginavamo, nel complesso il blocco ha un'aria
famigliare: questo deve il coperchio dei filtri, qua sotto ci sono i
corpi farfallati... Insomma, siamo quasi esperti.
Togliamo 25 milioni di viti e il coperchio dei filtri viene via.
Guardiamo sotto: il bocchettone che ci interessa si vede, si muove un
po, ma non si sfila. Ok. Vuoi la guerra? E noi ti diamo la guerra! 5
minuti e 30 milioni di viti dopo abbiamo i corpi farfallati a vista, ma
il bocchettone ancora non fa una piega. A questo punto ci coglie
qualche scrupolo. Il CBR è completamente aperto in due: ricorda
vagamente il vecchio CBR 600 di mio fratello, ma dopo aver fatto
l'incidente. Cazzo, non è possibile che per togliere quel pezzo si
debba tirar giù tutto!
Decidiamo di prenderci una pausa di riflessione: richiudiamo il
coperchio dell'air box (35 milioni di viti...) e stendiamo un velo sul
CBR e passiamo al VFR. Cominciamo da una cosa facile? Ok, cambiamo il
liquido della frizione.
Apriamo la vaschetta. Dentro non c'è il DOT4. Ci sono sei kg di morchia
verde fluorescente. La prima cosa che viene in mente è questa:
http://tinyurl.com/mqc4ku
http://tinyurl.com/kpplov
Mentre mio fratello per scrupolo ccmpone il numero dei Ghostbusters
("che non si sa mai..."), io mi armo di scottex e siringa e tiriamo via
il tutto. Non basta, nella finestrella pare abbia starnutito il mostro
della laguna. Allora ci armiamo di scottex, siriga e compressore. Viene
via tutto. Il resto dell'operazione è facile, 5 minuti e abbiamo
finito. E la leva della frizione sfriziona pure. Bene! Quanto siamo
fichi, quanto siamo forti!
Ora che si fa? Carichi di nuove energie buttiamo di nuovo un occhio
all'air box del CBR. Le energie rinnovate si smosciano subito.
Decidiamo di continuare con qualcosa di semplice: cambiamo il DOT4 sul
CBR, tanto ormai ci abbiamo preso la mano. Per una volta le cose vanno
come deve andare. Giusto un po' di cautela, ma l'operazione in una
mezz'oretta va a buon fine.
Accendiamo il secondo zampirone come offerta votiva.
Ora però siamo di fronte a una decisione drammatica: o torniamo a
mettere le mani sul bocchettone dell'aria del CBR, oppure affrontiamo
di petto la grande chimera della meccanica nipponica: il sistema CBS
del VFR!!! Non siamo ancora pronti. Dopotutto è quasi mezzogiorno, non
è il caso di imbarcarsi in una impresa di portata simile. Insomma, di
fronte al CBS ci caghiamo sotto e torniamo al bocchettone. Riapriamo la
scatola dei filtri dell'aria (40 milioni di viti), riapriamo il
coperchio dei corpi farfallati, controlliamo e ricontrolliamo, ma
nulla, non c'è verso di smontare il bocchettone.
Intorno alle 11.40 ho un colpo di genio: "Ma certo! C'è IHM!!! Vuoi che
di domenica, a quest'ora, non ci sia qualche ihmista esperto di motori
di CBR seduto davanti a un PC?". Corro al computer e lancio un
disperato grido d'allarme sul web! Ok, ora si tratta solo di aspettare,
qualcuno sicuramente correrà al più presto in nostro aiuto! Aspetto 30
secondi. Refresh. Niente. Vabbé, diamogli tempo, dopotutto è domenica.
Due minuti. Refresh. Niente. Cazzo, vuoi vedere che sono andati al
mare? Refresh, cinque minuti, doppio refresh. Niente. Minchia! Dove
cazzo siete andati tutti quanti!!?? Durante l'orario di lavoro tutti
qui a flammare e cazzeggiare, e una volta che mi servite a mezzogiorno
di una domenica di solleone davanti agli schermi non c'è nessuno!!??
Arigatò!
Proviamo con Google. Troviamo solo messaggi di gente disperata che dal
web urla: "Come cazzo si smonta quel cazzo di bocchettone!!!???".
Ovviamente nessuna risposta utile. Solo un paio di prese per il culo e
l'offerta per una partita di cialis scontato.
Oramai siamo alla disperazione più cupa. all'una e un quarto persino
mia madre che si affaccia non è più un problema: "Già che ci siete (e
certo... Ndr.) perché non accendete la carbonella e fate un po' di
carne alla brace? Tanto ci mettete 5 minuti, che ce vo'!"
"E certo, fuori fanno solo 60° all'ombra, la carbonella manco serve che
la accendiamo..."
Ma è comunque un diversivo, per cui accettiamo e trascorriamo la
mezz'ora successiva a spegnere incendi nei pozzi petroliferi del Qwait.
Pausa pranzo. Dopotutto la ciccia è buona e c'è la MotoGP che ci
rallegra. Che spettacolo!!
CAPITOLO IV: DOMENICA POMERIGGIO
Scendiamo di nuovo in garage alle 15 in punto. Accendiamo il terzo
zampirone. Ora mai puzziamo di zampirone e braciola, che fa anche
"pandan", ma le zanzare non danno tregua lo stesso.
Ok, siam pronti alla pungna! "Spetta un attimo..." Corro al PC:
refresh, refresh, doppio refresh veloce... Niente.
Torniamo a consulto davanti al CBR. Ci chiniamo per guardare meglio, e
all'improvviso un rutto alla braciola esplode portando con se
un'illuminazione devastante: vuoi vedere che per arrivare a quel
cacchio di bocchettone bisogna smotare tutto!!?? Ma proprio tutto tutto
tutto!!!!
Togliamo il coperchio (55 milioni di viti...), togliamo i filtri,
togliamo un secondo coperchio, altri mille mila tubicini, 80 milioni di
viti e altri miliardi di componenti.
Il CBR è letteralemente in pezzi. L'ultima volta che ho visto una moto
ridotta così era sulla cianografia dell'esploso con le parti di
ricambio. Ma alla fine ci siamo! Una volta smontato *tutto* che c'è tra
il serbatoio e il telaio, finalmente il bocchettone viene via! Ed
eccole lì, le teste delle bobine con gli spinotti! Tiriamo via tutto
quanto di corsa, ce l'abbiamo fatta! Pare quasi incredibile! E infatti
non è vero. Le candele hanno i condotti con un'inclinazione tale che
raggiungerle è impossibile con una chiave normale. Ce ne vuole per
forza una apposita di mamma Honda. Dopo tanto lavoro sulle candele alla
fine ci ritroviamo a tirar giù "moccoli" come se piovesse. Bene,
cambio candele abortito, mio fratello si mette l'anima in pace e
aspetta di passare lunedì alla honda a comprare la chiave.
Ok. Sono le 4 del pomeriggio. E' giunto il momento di affrontare il
mostro dei mostri: il CBS! Prendiamo il coraggio a quattro mani e diamo
un'occhiata al manuale d'officina, giusto per avere le idee chiare sui
passi da seguire.
Leggiamo: "punto primo: per cambiare il liquido dei freni smontare il
serbatorio della benzina"... Per cambiare il liquido dei freni smontare
il serbatoio della benzina??? Ma siamo scemi!? Che minchia c'entra? Il
serbatoio della benza sta un metro più su delle pinze! Che c'azzecca!?
Poi mi viene in mente che i giapponesi sono quelli che per far arrivare
Tetsuya Tsurugi nel grande Mazinga gli facevano fare due minuti di
piroette, scivolate coi razzi al culo e salti mortali nelle cascate,
invece che prendere l'ascensore come tutti. Quindi la logica torna. Per
cambiare il liquido dei freni si smonta il serbatoio della benzina. Non
fa un piega! Bene, proseguiamo, almeno cerchiamo di capire in che
ordine spurgare le valvole, che per chi non lo sapesse sono 7. Avete
letto bene: 7 (sette. Set-te).
Poco male. Il manuale recita: "Partire dalla pinza dx, valvola in alto;
poi passare a sx; proseguire sempre dritto fino al parco della Vittoria
e stare fermi un turno; Fai una giravolta, falla un'altra volta, guarda
in su, guarda in giù, compra una vocale e gira la ruota."
Merda. Io non c'ho capito un caxxo. Andiamo a vedere sul forum di VFR
Italia: se non trovo la risposta lì... Leggiamo: "Prendere una carta
'imprevisti' e tirare un dado a 20"... AAAAAhhhh nnamo bbene!!
Fanculo ai manuali! Da adesso in poi si naviga a vista e si procede a
cazzo, tanto peggio di così non può andare. Oramai sono le 5 passate,
torniamo in garage. In giro ci sono talmente tante viti e pezzi di
plastica che ci vengono fuori un paio di Burgman.
Apriamo i serbatoi del DOT4. Se non altro qui non ci sono mostri di
melma, solo un po' di posa nera. Spurghiamo le pinze davanti. Tutto ok.
Passiamo alla valvola PCV. Con la leva non va. Ok, andrà col pedale.
Sticazzi, la vediamo dopo. Passiamo alla pinza posteriore... Già. La
pinza posteriore!! DOVE CAXXO L'AVETE INFILATA 'STA CAZZO DI PINZA
POSTERIORE, BRUTTI MUSI GIALLI DI MERDA!!!!!
Il manuale recita: "Smontare la ruota posteriore"... Mavvaffanculo! Col
cazzo! Ci amputiamo un paio di dita per mano e finalmente riusciamo ad
allentare la pinza senza tirar giù la ruota. Giapponesi, tiè!
Riprendiamo a spurgare. Spurga qui, spurga lì, rifacciamo tutto il giro
sei volte. Un'ora e mezza a fare "Apri!", "Vai!", "Chiudi!", "Vai!" e
via così. Sette valvole. Sette valvole, li mortacci vostra!
Ma alla fine la battaglia è vinta. Ovviamente ormai la pinza posteriore
è serrata a morte su uno spigolo del disco, ma sticazzi, ormai siamo
lanciati e non ci fermiamo davanti a niente. Allarghiamo la pinza e la
rimontiamo. Tiriamo fuori il VFR e proviamo la frenata sulla strada. Io
sono in pantaloncini e canotta, senza casco. Parto a velocità smodata.
O frena, o muoio nel tentativo!! Incredibile: FRENA!
Torniamo in garage e accendiamo due zampironi come "ex voto". Il CBR
ormai è abbandonato al suo destino, per cui mi accingo a rimontare le
carene. Otto triliardi di viti. Di cui la metà spanate. Non fa niente,
testa bassa e giù ad avvitare. Al terzo pezzo di plastica lo zampirone
mi dà alla testa, sento "Kashmir" dei Led Zeppelin mixata con "Lucy in
the sky with diamonds" dei Beatles, davanti agli occhi mi scorre la
scena della visione mistica di "Un uomo chiamato cavallo". Oramai non
distinguo più una brugola da un parafango. ma continuo ad avvitare.
Alla fine in giro non rimane più una sola vite. Le ho rimontate tutte:
129 fantastiliardi di viti. E una sola gira a vuoto. Bene. Il VFR è a
posto! Oramai sono quasi le 20, siamo veramente distrutti, ma possiamo
festeggiare! Ci attende il riposo dei giusti.
Ma proprio in quel momento si affaccia Tiziana. Reduce da un pomeriggio
intero di shopping trova ancora il coraggio di dire: "Beh, ma non
avevate detto che provavate a montare i telaietti della Givi sulla mia?
Tanto ci mettete 5 minuti, che ce vo'!"
La guardo. Guardo l'FZ6. In pochi secondi mi vengono alla mente 101
sistemi per disintegrarle la moto, tutti a mani nude. Poi guardo mio
fratello. Lui guarda me.
Senza una parola prendiamo la cassetta delle chiavi e assaltiamo il
codone. Tempo tre secondi e ci troviamo di fronte al Quarto segreto di
Fatima, quello che recita la verità mai detta del mondo motociclistico:
la Yamaha fa le viti più merdose mai costruite urbi et orbi dall'uomo
da prima ancora che fosse inventato il cavallo. E se le fa pagare 4
euri l'una. Più IVA.
Smontato il codino su dieci viti due sono inchiodate irreparabilmente e
con la testa di burro. Neanche le guardiamo, ma la testa di una si sfa
lo stesso. Mezz'ora di tentativi, ma niente. Mio fratello tira fuori
dal suo antro tutti gli strumenti possibili e immaginabili, tranne il
trapano a colonna, la fiamma ossidrica e "'O strumento". Ma a questo
punto accade un colpo di scena epocale: cerca che ti ricerca viene
fuori un borsello marchiato Honda. Mio fratello lo apre con le mani che
tremano. EUREKA!! C'è una chiave Honda per le candele!!! Mio fratello
riprende vita, molla tutto e si butta a capofitto sulla testata del
CBR. Sono le 20.30 passate.
Io torno alla vite con la croce sfatta. Mi rimangono solo tre
alternative. Per il momento preferisco evitare il trapano a colonna e
la fiamma ossidrica, quidni afferro "'O strumento". Una pinza da
idraulico da sedici kg, appertenuta in passato a tale Gigetto Ciafroni,
detto "lo schiantaviti". Tiziana ha un mancamento.
Guardo la vite. Guardo la pinza. Inspiro una profonda boccata di
zampirone, penso al Nirvana che mi aspetta e sento i sette chakra che
si aprono. Assalto la vite in modalità Berserker. T-TRAAACK!!! La vite
viene via. Sul codino neanche un segnetto. Lancio la vite
nell'iperuranio al grido "YAMAHAFFANCULOOOOOO!!!"
In quello stesso istante vedo mio fratello estrarre la prima candela,
strapparsi la maglia di dosso e cominciare a correre per il giardino
urlando: "CAMPIONI DEL MONDO! CAMPIONI DEL MONDO! CAMPIONI DEL MONDO!"
Lo lascio andare e mi accingo al montaggio dei supporti speciali per il
telaietto, che richederà un'altra mezz'ora abbondante di lavoro, sangue
e lacrime.
Alla fine Tiziana vede il risultato compiuto e dice: "E vabbé, ma poi
li togliete, vero? Mica me li devo tenere montati così!?"
Mio fratello fa giusto in tempo a togliermi dalle mani "'0 strumento".
Poi tutto si fa buio e non ricordo più nulla...
E così le nostre avventure hanno (quasi) termine. Cadono le tenebre su
una giornata che rimarrà marchiata d'infamia nella storia della
meccanica. Dodici ore di lavoro per fare due spurghi, smontare quattro
candele e montare due supporti. Ma nel frattempo una guerra è stata
combattuta e vinta. Cari giapponesi, voi avrete pure sconfitto i mostri
Aniba, ma noi abbiamo sconfitto voi!
Nei prossimi due giorni mio fratello dovrà ripulire e rimettere insieme
tutti i pezzi del CBR. La via lattea in versione meccanica.
Poi si tratterà di montare il resto dei telaietti sull'FZ6.
Quisquiglie, pinzellacchere! Oramai possiamo tutto.
Non ci credo che siate arrivati a leggere fin qui. Ma se lo avete fatto
posso solo dirvi: arigatò!
Ciao a tutti.
--
Mko
Honda NX 650 "Scippo" Dominator
Honda VFR 800 "Brigante"
Mko
Honda NX 650 "Scippo" Dominator
Honda VFR 800 "Brigante"