Post by BruntVale a dire stabilire a priori che qualcuno ha ragione e qualcun'altro
ha torto non puoi logicamente discutere, queste cose funzionano
solamente con la "fede" calcistica in cui non esiste oggettivamente una
ragione ed un torto (e quindi vale tutto ed il suo contrario) e nella
religione (ma qua il discorso diverso anche se le conclusioni che non
ci puoi discutere seriamente sono le stesse).
Mi tuffo nell'OT.
Probabilmente ci sono molte ragioni: in primis siamo un popolo di
sudditi che preferisce avere amministratori (eufemisticamente)
mediocri da poter dileggiare per i loro vizi o incapacità, magari dopo
averli portati in trionfo, piuttosto che di cittadini in grado di
prendersi la responsabilità di scegliere elementi validi o fare
direttamente la propria parte. Siamo allergici alla responsabilità
personale. I livelli medi di senso civico ed educazione mi sono
testimoni.
Poi c'è l'ignoranza.
In Italia la cultura con la C maiuscola è quella umanistica: quel che
riguarda scienza tecnica o economia è guardato con sospetto ed è
comunque cultura che sta un gradino sotto.
Questo contribuisce a spiegare fenomeni come Wanna Marchi, la cura
DiBella, qualsiasi partito politico e le varie posizioni più o meno
beppegrillanti su signoraggio o monetizzazione del debito che
imperversano sul web.
Su quest'ultimo punto mi ha fatto riflettere un articolo letto tempo
fa (non ricordo dove, purtroppo) che faceva notare come una ricerca su
Google a proposito della crisi economica in Islanda riconducesse a
contenuti significativamente diversi a seconda della lingua (fregnacce
in italiano, studi un po' più seri e aderenti alla realtà in inglese).
Questo da anche un'idea della portata del fenomeno.
Oltre a tutte queste belle cose, abbiamo 20 anni di politica
spettacolo alle spalle. Con politici mantenuti in vita dall'apparire
in televisione, con talk show modellati a questo scopo, con TG
trasformati in spazio autogestito dei politici, dove possono
proclamare qualsiasi bischerata impunemente, senza un commento o una
domanda scomoda. Con movimenti o partiti "personali", dalla Lega (il
primo) al M5S (l'ultimo). In barba alle differenze che rivendicano,
impongono o comunque ottengono a mani basse un'adesione messianica ai
loro leader.
Post by BruntE' un po' come leggere i giornali di partito
(L'Unità , il giornale o simili) i cui lettori devono rispecchiarsi in
toto nel messaggio del partito altrimenti sono illeggibili per chiunque
altro.
Qualsiasi giornale. In ogni caso c'è un pubblico di riferimento a cui
cucinare il polpettone secondo il rispettivo palato. Quando è nato Il
fatto quotidiano avevo ritrovato il piacere di passare in edicola la
mattina a prendere il giornale. Il progetto di un giornale slegato da
partiti o gruppi industriali/editoriali/finanziari sembrava buona. E'
durata poco: ora leggo ben poco pure l'edizione online. Se vai a
vedere, le suona canta e balla per un ben preciso pubblico e infatti
il livello dei commenti agli articoli è quasi sempre infimo.
Post by BruntQuesto per dire che serve essere di destra o di sinistra (sempre se
hanno senso al di fuori dall'appartenenza di fede)
Non ha alcun senso una distinzione del genere. L'unica evidente
distinzione che c'è oggi in Italia sta tra chi lavora e produce
ricchezza e chi la divora gravando sugli altri.
Post by Bruntnon serve nemmeno
aspettare la storia ci semplicemente davanti agli occhi e gioire
perché un governo (pessimo, ma posso pure motivarlo) come l'attuale non
riesce a mantenere bassi i tassi del debito pubblico è solamente
dimostrare di ...di....come dire...non avere capito un cazzo? Si può dire?
Come no! Ma del resto parli di gente che applica le categorie del tipo
"è retrocessa la squadra rivale, vado a festeggiare" al proprio
avvenire. Non fosse che siamo nella stessa barca, sarebbe da augurar
loro di raccogliere quel che hanno contribuito a seminare. Ma neanche
in quel caso ci capirebbero qualcosa.
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- JF - (ge, 36, 42)
"Per fortuna c'è sempre la mia A112"