Antonio Bruno
2004-02-10 11:51:11 UTC
Un vecchio spot pubblicitario diceva:
"Non esistono bambini cattivi ma solo bambini indisposti"... e poi si
lodavano le virtù di non ricordo più quale prodotto (forse un purgante).
Parafrasando quello spot, mi verrebbe voglia di dire: "Non esistono alieni
cattivi ma solo alieni indisposti..."
Sono d'accordo con ANKH quando dice che il mito degli alieni cattivi è un
prodotto della nostra moderna cultura occidentale. Molteplici, infatti,
potrebbero essere le spiegazioni psicologiche per cui la nostra civiltà
occidentale, ad un certo punto di quello che possiamo chiamare "progresso
tecnologico" ha sentito il bisogno quasi masochistico di "spaventarsi" con
la storia dei "marziani" invasori. Di sicuro, ne nomino velocemente qui solo
tre:
-Ritmi troppo veloci di tecnologizzazione che spersonalizzano l'essere
umano;
-Perdita degli antichi substrati religioso-spirituali con conseguente
smarrimento identificativo;
-Bisogno di un evento "risolutore", "purificatore", un po' come tutti quegli
individui che sembra non aspettino altro che la fine del mondo e quasi ci
restano male se non accade.
Se guardiamo alla storia delle grandi civiltà del passato, ed anche alle
tradizioni di tribù e popoli non contaminati dal moderno "progresso", non
faremo fatica ad individuare esempi in cui i cosiddetti "visitatori" erano
tutt'altro che distruttori cinici e crudeli o conquistatori senza cuore
pronti a mangiarsi i terrestri bensì "ammaestratori", "aiutatori", "esseri
di conoscenza"...E' quel tipo di concetto, quel tipo di possibile intervento
alieno che, a mio parere, dobbiamo recuperare.
Per i catastrofisti o gli amanti delle saghe stellari sarò un illuso, un
ingenuo. Ma si dà il caso che tutti i "segni" che credo di aver colto nel
corso della mia vita (e non solo io) a proposito di possibili presenze
aliene fra di noi sono segni pacifici e rispettosi, che danno un senso di
grande superiorità. Non sono un "new-agearo", no di certo; ma sono
profondamente portato a credere che, chiunque siano gli alieni, essi
attendano solo che noi possiamo essere "degni" di comunicare con loro.
Insomma, che ci attendono. Forse aiutano, proteggono, discretamente
istruiscono...Ma non parlo di "contattismo": ho ben poca fiducia nel
contattismo, visti i personaggi che, nei decenni recenti, se ne sono detti
esponenti...Parlo di qualcosa d'altro, di più elevato, discreto, umile e
forte al tempo stesso.
Certo, l'ufologia è piena di eventi inquietanti: dalle mutilazioni animali
alle abduction, ma siamo proprio certi che si tratti di interventi
alieni?...
Per concludere, non so se esistono davvero gli "alieni cattivi". A me
bastano ed avanzano gli *uomini cattivi* e, qualsiasi sia il tipo di alieno
che vorremmo incontrare, credo che nessun incontro sarà possibile finchè il
cuore dell'uomo non sarà molto meno incrostato di superba vacuità di quanto
non sia ancora oggi...
"Non esistono bambini cattivi ma solo bambini indisposti"... e poi si
lodavano le virtù di non ricordo più quale prodotto (forse un purgante).
Parafrasando quello spot, mi verrebbe voglia di dire: "Non esistono alieni
cattivi ma solo alieni indisposti..."
Sono d'accordo con ANKH quando dice che il mito degli alieni cattivi è un
prodotto della nostra moderna cultura occidentale. Molteplici, infatti,
potrebbero essere le spiegazioni psicologiche per cui la nostra civiltà
occidentale, ad un certo punto di quello che possiamo chiamare "progresso
tecnologico" ha sentito il bisogno quasi masochistico di "spaventarsi" con
la storia dei "marziani" invasori. Di sicuro, ne nomino velocemente qui solo
tre:
-Ritmi troppo veloci di tecnologizzazione che spersonalizzano l'essere
umano;
-Perdita degli antichi substrati religioso-spirituali con conseguente
smarrimento identificativo;
-Bisogno di un evento "risolutore", "purificatore", un po' come tutti quegli
individui che sembra non aspettino altro che la fine del mondo e quasi ci
restano male se non accade.
Se guardiamo alla storia delle grandi civiltà del passato, ed anche alle
tradizioni di tribù e popoli non contaminati dal moderno "progresso", non
faremo fatica ad individuare esempi in cui i cosiddetti "visitatori" erano
tutt'altro che distruttori cinici e crudeli o conquistatori senza cuore
pronti a mangiarsi i terrestri bensì "ammaestratori", "aiutatori", "esseri
di conoscenza"...E' quel tipo di concetto, quel tipo di possibile intervento
alieno che, a mio parere, dobbiamo recuperare.
Per i catastrofisti o gli amanti delle saghe stellari sarò un illuso, un
ingenuo. Ma si dà il caso che tutti i "segni" che credo di aver colto nel
corso della mia vita (e non solo io) a proposito di possibili presenze
aliene fra di noi sono segni pacifici e rispettosi, che danno un senso di
grande superiorità. Non sono un "new-agearo", no di certo; ma sono
profondamente portato a credere che, chiunque siano gli alieni, essi
attendano solo che noi possiamo essere "degni" di comunicare con loro.
Insomma, che ci attendono. Forse aiutano, proteggono, discretamente
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alieni?...
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http://www.edicolaweb.net/edicola.htm
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" SOLO SE SEI PRONTO A CONSIDERARE POSSIBILE L'IMPOSSIBILE
SEI IN GRADO DI SCOPRIRE QUALCOSA DI NUOVO "
Johann Wolfgang Goethe
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