"Dulcamara" <***@gmail.com> ha scritto nel messaggio news:5f3d412a-2f43-47fb-a853-***@e27g2000yqm.googlegroups.com...
On 11 Ago, 13:24, "Dolcezza" <***@interfree.it> wrote
<E' proprio questo il punto, uno dei concetti più importanti della
<letteratura
<è la verosimiglianza, non la descrizione veritiera di fatti reali. Un
<buon
<romanzo è più vero del vero nel senso che è affine ai nostri processi
<mentali ed emozionali, è un'esperienza condivisa fra quanto colgono
<i lettori e quanto intendeva l'autore. Uno scrittore non è un
<giornalista
<la differenza è appunto questa, in un caso il canone è la
<verosimiglianza
<nell'altro la descrizione di fatti reali. E' molto più difficile
<scrivere qualcosa
<che abbia una coerenza interna e debba rispettare dei canoni storici e/
<o
<psicologici che non inventare cose tanto astruse quanto magnificenti
<che si
<basano sull'argilla.
Io forse non utilizzo un linguaggio ricercato e non conosco molte delle tesi
e delle teorie che spesso citate, semplicemente amo leggere fin da quando
ero bambina, leggo di tutto dai libri "impegnati" ai saggi, dai classici ai
romanzi d'amore, da testi d'attualità al fantasy o ai libri horror.
Quello che cerco in un libro sono emozioni e spunti di riflessione.
Non mi metto a fare recensioni degne di un critico perchè amo o odio i libri
semplicemente secondo il mio piacere e il mio pensiero.
Scelgo cosa leggere in base al tempo che ho a disposizione e al mio umore e
provo a lasciare che l'autore mi catturi con le sue parole. Se ci riesce
vuol dire che ha fatto un buon lavoro (indipendentemente dal fatto che il
libro mi piaccia oppure no) se non ci riesce ed ogni 3 righe mi distraggo e
mi devo "violentare" per andare alla riga successiva, purtroppo ritengo che
non abbia fatto un buon lavoro (anche qui indipendentemente che il libro mi
piaccia oppure no).
Per quanto riguarda Tolkien secondo me con Il Signore degli Anelli c'è
riuscito, mentre leggevo le pagine, davanti ai miei occhi scorreva la
storia, VEDEVO Frodo e la sua compagnia e non come li avete visti in TV li
vedevo come si erano creati nella mia testa, come le parole di Tolkien li
aveva evocati. Questo per me è fare un buon lavoro. A me poi il romanzo in
se è piaciuto, un po' pesante in alcune parti, e forse inutile in altre, ma
qui non entro nel merito perchè come già espresso non ho letto tutto di lui
e quindi magari ritengo pesante o superfluo qualcosa che si rivela
importante in altri scritti.
Se un libro ti suscita emozioni che siano di amore o di odio, di
condivisione o meno significa che l'autore è riuscito nel suo intento.
Se un libro sa farti arrabbiare, se vorresti prendere chi l'ha scritto e
dargli un pugno sul naso (a me è capitato di volerlo fare con tutta me
stessa), o se ti fa piangere vuol dire che l'autore ha fatto un bel lavoro.
Ma tutto quanto sopra riportato è sempe soggettivo perchè sono soggetti
quelli che leggono e i critici o gli esperti possono creare tutte le teorie
che vogliono, possono parlare di idee politiche o teorie psicologiche o
tematiche sociali od altro, ma alla fine il lettore è un soggetto e come
tale vive in prima persona l'esperienza della lettura.
Mi dispiace doverti dire che il nostro punto di vista non potrà mai
convergere in quanto io non leggo solo con la testa e per tale motivo non
posso condividere in alcun modo il tuo pensiero.
<...bensì arrogante e inevitabilmente
<fallace poichè la realtà supera sempre la fantasia. Tolkien e la
<fantasy in
<generale tentano un'operazione infruttuosa, ti rimando a quanto
<risposto in
<precedenza: Il creazimondismo o come diavolo lo chiamano i fanatici
<fantasy è
<un'operazione arrogante e sterile che porta all'inaridimento totale
<dell'immaginazione e della fantasia che risultano standardizzate in un
<iconografia tanto ridicola quanto infantile. Probabilmente non era
<precisamente il fine di Tolkien che voleva inizialmente ricreare un
<poema epico anglosassone non un mondo alternativo, penso che si sia
<fatto prendere la mano dall'orgoglio. Trovo comunque ridicola anche
<l'idea di scimmiottare poemi epici a 2000 anni distanza da quando
<queste forme espressive assumono un senso e uno scopo.
Secondo me parti proprio prevenuto il fantasy non ti piace e punto...
Perchè dovrebbe essere arrogante ricreare un mondo intero?
Pperchè devi necessariamente paragonare la vita reale al romanzo?
Perchè non provi ad estraniarti dal mondo quando leggi? Io lo faccio e tutto
attorno a me scompare è davvero meraviglioso.
E poi io penso che a volte le storie si scrivono da sole, ti faccio un
esempio per spiegarmi, sto scrivendo un romanzo e da quando mi è venuta
l'idea ho impostato le fasi essenziali della storia (la trama), ho creato i
personaggi principali, ho scelto l'ambientazione e ho iniziato a scrivere,
potrà sembrare strano, ma la storia viene da se è come se i personaggi una
volta messi sulla carta acquisiscano una propria vita, una propria capacità
di scelta e la storia si sviluppa, seguendo certo le linee guida che ho
messo, ma a volte arrivandoci in modi che non avevo neppure pensato. E ti
dirò di più, quando a volte rileggo a distanza di tempo i capitoli già
scritti per sistemare dei dettagli o aggiungere qualcosa o controllare altre
cose, mi ritrovo sorpresa di leggere cose che non mi sono nemmeno resa conto
di avere scritto (tipo pezzi di dialoghi e piccoli avvenimenti). Adesso
ovviamente non so se sia così per tutti gli scrittori, ma se per lui fosse
stato così? Se Tolkien avesse davvero creato i personaggi e la storia si
fosse "scritta da sola"? A volte mi piace pensarlo.
<La divina commedia è un poema ispirato ad una iconografia religiosa
<sedimentata da secoli di storia, il discorso è ben diverso. Non è che
<Dante abbia deciso in base a presunte ricostruzioni di culture perse
<o quasi di ricreare una mitopoiesi staccata totalmente dalla realtà,
<incoerente e con personaggi che sono macchiette senza alcuna
<profondità su sfondo epico/tragico come ha fatto Tolkien.
No semplicemente ha suddiviso persone dei suoi tempi e altre che lo hanno
preceduto in buoni, cattivi e così così e li ha messi qua e là a suo
piacimento e nell'inferno c'è finito pure qualcuno che non gli piaceva o era
di una fazione politica opposta...
Non voglio criticare il lavoro di Dante, però le cose non sono così diverse
come le descrivi tu.
Di fatto le idee a cui si è rifatto sono frutto della fantasia e basta.
Dolcezza