Post by FabioGuarda che con quel raccoglimento non hai scritto una cosa corretta,
Premetto che "sbagliare e' umano", ma, anche se la formula, in vero
originale, e' di debrando, pero' un controllo dimensionale ha mostrato che
e' corretta.
Infatti: v = m/s, a = m/s2, m = kg ci da' m2 kg / s3
cioe' dimensionalmente e' una potenza.
In ogni caso, la potenza e' definita come il lavoro compiuto nell'unita' di
tempo durante un intervallo di tempo infinitesimo: P = dL / dt
Il lavoro compiuto nello stesso tempo e' definio dL = F dx, cioe' il
prodotto della forza F applicata per lo spostamento dx causato.
Essendo v = dx / dt possiamo scrivere anche: P = F dx / dt = F v
d'altra parte F = m a, percio' P = m a v
Per l'esatteza ho posto un m/s = 0, cioe' le dimensioni restano. Ad essere
pignoli dovrei dire v tendente a zero (sono un po' arruginito sui limiti).
Post by Fabioin quella equazione viene un casino: ti si annulla il primo
membro mentre il secondo resta costante
D'accordo, allora considera l'istante quando abbiamo raggiunto la velocita'
di 1 m/s (3,6 kmh). In quel momento l'accelerazione e' di 1/4 di g. Quello
che concludo e' che prima di quell'istante l'accelerazione e' maggiore di
g. E dopo quell'istante e' inferiore.
Post by Fabioe poi non è una accelerazione
(pure dimensionalmente non torna: m2/s3)
Se da m2 / s3 tolgo m/s che ho azzerato, mi resta m / s2.
Quando si pone a zero una variabile, le sue dimensioni non scompaiono. Non
so se e' una tua svista o non hai dimestichezza con le nozioni sull'analisi
dimensionale Puoi trovarle, ad esempio, su un buon testo di fisica tecnica.
Post by FabioAnche se prima poni v=a*t ( considerando v(t0)=0 ) e scrivi a2=P/m*t non è corretto.
Non ti seguo. Se vogliamo introdurre il tempo t preferisco seguire una
strada piu' "convenzionale".
Post by FabioI transitori con la potenza tra le variabili in "ingresso" non si
risolvono così semplicemente, vanno trattati con le equazioni
differenziali, altrimenti non si esprime correttamente il legame tra a, v,
posizione e tempo.
...snip ...
Post by FabioP*t=1/2*m*v2
e con i dati: P=25 kW t=60s m=10ton
si ha che dopo un minuto di accelerazione a piena potenza, la carrozza
ultraleggera raggiunge la velocità di 17m/s, circa 60 km/h, ovviamente
facendo delle pesanti approssimazioni e trascurando i rendimenti del
motore e del regolatore... questo se tutti gli 1,5 MJ dell'accumulo sono
stati "trasferiti" alla carrozza, in realtà se ce ne arriva al metà è già
un bel risultato (su un transitorio così lungo le perdite nella fase
iniziale pesano molto) comunque in linea di massima la carrozza solare è "semovente".
... grazie :-)
Post by FabioSu questo sono pienamente d'accordo (ma non sulla stoccata ai "ragazzini")
Ma non sei intervenuto si questo thread, quindi perche' dovresti sentire la
stoccata ? :-)
Post by FabioIl problema è che i materiali ultraleggeri (alluminio, titanio e ancora di
+ i compositi) non hanno un limite di fatica come il buon vecchio acciaio,
in altre parole dopo un tot di tempo sono da sostituire o si rompono
Dipende anche dalle forze in gioco.
Post by Fabio(per
i pezzi areonautici le famigerate 10'000 ore) per i compositi il limite è
ancora + difficile da identificare,
Sono portati ai limiti strutturali, con coefficienti di sicurezza molto
bassi.
Post by Fabioinfatti c'è pieno di auto con la
carrozzeria in carbonio, ma nessuna ha il telaio portante in carbonio (e
non citarmi le monoposto, che dopo un anno di gara vanno in museo...)
mettersi a fare manutenzione sistematica e programmata sulle carrozze è
semplicemente antieconomico, per un aereo è un conto (non si può fare
altrimenti)
... si puo' fare altrimenti, semplicemente e' antieconomico a causa della
quantita' rilevante di carburante in gioco per ogni 1 kg in piu' ...
... inammissibile quando il petrolio costava 10 dollari al barile.
Seriamente, c'e' un punto in cui le perdite conseguenti a masse "inutili"
messe in movimento costano abbastanza in carburante da rendere conveniente
togliere ogni kg superfluo anche nella ferrovia. Gia' oggi siamo a rapporti
di 3,2 (quando un secolo fa eravamo piu' vicini a 20).
Post by Fabioabbiamo
carrozze in circolazione che risalgono quasi a 100 anni fa
... non esageriamo .... dopo il 1945 non e' rimasto quasi nulla ...
Post by Fabioe sono solo
state rimodernate negli interni. Questo senza considerare il costo
proibitivo di costruzione.
Il costo non e' proibitivo. Nell'aeronautica c'e' anche un problema di
controllo qualita'. Devi considerare che se, mentre l'aereo e' in volo, si
apre una crepa, e' problematico fermarsi in pochi minuti da qualche parte.
Se succede su un treno, si puo' fermare subito dove si trova, annullando le
forze che stanno provocando la rottura.
Post by FabioPost by PekilanTra parentesi, sapete perche' i treni piu' veloci non sono trainati da un
locomotore ? Perche' eserciterebbe um carico insopportabile sui binari,
sia per la potenza concentrata che per la massa necessaria a trasmetterla
senza slittare.
non capisco, avrà una accelerazione + lunga,
Se prendi un'elettrotreno con 10 MW di potenza e 10 motori distribuiti su 5
carrozze il carico concentrato sui binari e' 10 volte minore che se prendi
un locomotore con 10 MW di potenza che traina 5 carrozze senza motore.
L'accelerazione resta uguale, ma l'armamento deve essere molto piu'
pesante.
E' anche lo stesso motivo per cui negli USA i lunghi treni merci sono
trainati da 3-4 elettrodiesel e non da un solo megaelettrodiesel. Il
problema e' cioe' che l'unita' motrice che concentra tutto quel peso e
quella potenza richiede rotaie adeguatamente massicce e traversine
altrettanto robuste, senza parlare poi della massicciata che richiedera' un
numero piu' frequente di riassestamenti.
Ora, se consideri la quantita' di binari in gioco, puoi arrivare alla
conclusione che oltre certe potenze e' piu' economico costruire tanti
locomotori di media potenza piuttosto che uno grande e d'altra parte
mantenere un'armamento meno pesante e/o ridurre la manutenzione.
Nel caso di un treno ultraleggero (come lo sono ad esempio, tram e metro'),
anche un ripensamento sull'armamento puo' avere interessanti risvolti
economici.
Post by Fabioma una volta lanciato,
... vero, ma bisogna lanciarlo e se l'armamento non e' adeguato, le rotaie
vengono letteralmente divelte dal locomotore ...
Post by Fabioil
treno deve vincere forze molto + piccole, inoltre il grosso dell'attrito
lo becca la motrice di testa....
Quello dell'armamento non e' solo un problema di forze da vincere, ma di
masse, oltretutto cinetiche, da contrastare. Un locomotore da 10 MW
facilmente deve pesare oltre 100 t. Ti tocca costruire armamento e ponti e
tutto il resto in grado di sopportare piu' di 100 t, anche se il resto del
rotabile porta una massa inferiore al massimo a 30 t. Hai presente le
economie di scala sulle migliaia di chilometri di linee ?
Post by FabioSono causate in larga parte da mancata o negligente manutenzione,
Per essere precisi: "a causa di una manutenzione insufficiente a fronte dei
carichi e degli sforzi in gioco".
Bulloni, supporti, le rotaie stesse, a causa dell'azione di movimenti
oscillanti causati da forze che vanno e vengono in continuazione sono
sottoposte ad una usura che e' proporzionale alle forze stesse. Piu' le
forze sono elevate (risultato di una combinazione tra massa e velocita') e
piu' rapido e' il logoramento. Non mi meraviglierei che si in alcuni casi
la manutenzione NON e' diminuita rispetto agli anni precedenti, ma
semplicemente non e' stata incrementata per considerare le maggiori
velocita' (oggi le FFSS cercano di migliorare le penose medie, uguali a
quando c'erano ancora le locomotive a vapore) o masse dei locomotori.
Post by Fabiola voce
che fa alzare i costi e sulla quale le aziende (salvo rari esempi
illuminati) cercano sempre di lesinare. ma questa è solo una mia
convinzione
Quella della manutenzione ferroviaria e' un'argomento complicato.
A ripensarci, non mi meraviglierei se per mezzo secolo le velocita' massime
basse (nonostante le potenzialita' del materiale rotabile) tenute dalle
FFSS quando era di Stato, era proprio per risparmiare sulla manutenzione.
Infatti senza causare rischi, i costi della manutenzione si possono
limitare semplicemente limitando le prestazioni e le velocita' dei
treni :-) Essendo un'azienda che non doveva fare utile, ne' aveva problemi
di concorrenza, le FFSS non aveva quindi problemi a stabilire orari con
medie di 80 kmh come ai tempi delle vaporiere. E gli utenti se avevano
fretta dovevano rivolgersi al trasporto su gomma (altro motivo che ha
pesato rispetto a Germania e Gran Bretagna, alla proliferazione della gomma
qui in Italia, frequenti scioperi a parte).
Oggi le FFSS sono private, hanno problemi di utile e di concorrenza e quindi
cercano di dare un servizio migliore. Potenzialmente (dal punto di vistta
tecnico) hanno grandi possibilita', ma hanno ancora molta zavorra
(specialmente dipendenti) derivata dalla ex-azienda di Stato e dove
riescono a tagliare (o a non incrementare) e solo sul materiale, l'energia
e la manutenzione (compresa pulizia ed igiene).
Non noti un parallelo con il debito pubblico ? Invece di tagliare i veri
costi (troppa burocrazia), tagliano i servizi e la sicurezza ...
Insomma, la gente muore perche' c'e' il privilegiato posto di lavoro da
protteggere.
Pekilan