Discussione:
Ma gli etimi greci e latini...
(troppo vecchio per rispondere)
mircips
2013-09-18 16:09:09 UTC
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..presenti nella gran percentuale di vocaboli letti e parlati, sono
onomatopeici? La domanda permane qualora greco e latino derivino da
perdute lingue precedenti, infatti che dire degli etimi di cose che non
hanno suono?
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
edi'®
2013-09-18 16:56:01 UTC
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Post by mircips
..presenti nella gran percentuale di vocaboli letti e parlati, sono
onomatopeici?
Nella stragrande maggioranza dei casi, no.

E.D.
Christian Slutter, Luebeck
2013-09-18 16:59:34 UTC
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Post by mircips
..presenti nella gran percentuale di vocaboli letti e parlati, sono
onomatopeici?
Difficile. il greco e' altamente astratto, che suono ha un concetto?

La domanda permane qualora greco e latino derivino da
Post by mircips
perdute lingue precedenti,
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
mircips
2013-09-18 17:39:23 UTC
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Post by Christian Slutter, Luebeck
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Non senza mutazioni intermedie
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Dragonòt
2013-09-18 22:21:49 UTC
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Post by mircips
Post by Christian Slutter, Luebeck
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Non senza mutazioni intermedie
Ma non scherziamo.
Il sanscrito appartiene al ramo indiano dell'indoeuropeo.
Nessuna lingua indoeuropea deriva dal sanscrito.
Bepe
*GB*
2013-09-19 09:27:43 UTC
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Post by Dragonòt
Il sanscrito appartiene al ramo indiano dell'indoeuropeo.
Vero. Invasori provenienti dall'attuale Iran o dintorni soggiogarono
l'India e imposero la loro lingua.
Post by Dragonòt
Nessuna lingua indoeuropea deriva dal sanscrito.
Sicuro? E l'hindi?

Bye,

*GB*
Dragonòt
2013-09-19 13:13:36 UTC
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Post by *GB*
Post by Dragonòt
Il sanscrito appartiene al ramo indiano dell'indoeuropeo.
Vero. Invasori provenienti dall'attuale Iran o dintorni soggiogarono
l'India e imposero la loro lingua.
Post by Dragonòt
Nessuna lingua indoeuropea deriva dal sanscrito.
Sicuro? E l'hindi?
Sicuro, anche se volevo scrivere un'altra cosa. Le attuali lingue indiane
derivano da rami laterali dell'indo-ario, dai "pracriti", in cui sono ad
esempio scritti i codici buddisti dell'imperatore Asoka (almeno, così
scrivono i Ramat). Il sanscrito non avrebbe avuto discendenti diretti.

Poi, era stato scritto "Le lingue europee derivano dal sanscrito" ed io
volevo scrivere "Nessuna lingua EUROPEA deriva dal sanscrito".
Pur scrivendo errato, m'è andata bene.

Ciau,
Bepe
Barone Barolo
2013-09-23 11:26:19 UTC
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Post by Dragonòt
Ma non scherziamo.
Il sanscrito appartiene al ramo indiano dell'indoeuropeo.
Nessuna lingua indoeuropea deriva dal sanscrito.
Straquoto.

-- bb
Maurizio Pistone
2013-09-18 18:04:57 UTC
Permalink
Post by Christian Slutter, Luebeck
Post by mircips
..presenti nella gran percentuale di vocaboli letti e parlati, sono
onomatopeici?
Difficile. il greco e' altamente astratto, che suono ha un concetto?
bárbaros dovrebbe essere onomatopeico
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
*GB*
2013-09-18 18:45:33 UTC
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Post by Maurizio Pistone
bárbaros dovrebbe essere onomatopeico
Quello sì, perché come fa un di-discendente di Odino
a parlare bene il vostro idi-di-dioma debo-bosciato?

Bye,

*GB*
Klaram
2013-09-18 18:52:29 UTC
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Post by Maurizio Pistone
Post by Christian Slutter, Luebeck
Post by mircips
..presenti nella gran percentuale di vocaboli letti e parlati, sono
onomatopeici?
Difficile. il greco e' altamente astratto, che suono ha un concetto?
bárbaros dovrebbe essere onomatopeico
Se potessimo risalire all'origine del linguaggio, alle prime parole, è
probabile che ce ne fossero molte più di oggi.

k
orpheus
2013-09-18 18:56:23 UTC
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Klaram wrote:

[...]
Post by Klaram
Se potessimo risalire all'origine del linguaggio, alle prime parole,
è probabile che ce ne fossero molte più di oggi.
Ho sempre avuto l'impressione che la comunicazione "arcaica"
fosse basata più su qualcosa di simile alla telepatia,
che sull'uso delle parole...
differenziazione del linguaggio avvenuta con
la "civilizzazione" (se così si può dire).
Klaram
2013-09-18 19:12:36 UTC
Permalink
Post by orpheus
[...]
Post by Klaram
Se potessimo risalire all'origine del linguaggio, alle prime parole,
è probabile che ce ne fossero molte più di oggi.
Ho sempre avuto l'impressione che la comunicazione "arcaica"
fosse basata più su qualcosa di simile alla telepatia,
che sull'uso delle parole...
Telepatia???
Forse versi sempre più elaborati rispetto a quelli animali, gesti...
Post by orpheus
differenziazione del linguaggio avvenuta con
la "civilizzazione" (se così si può dire).
Dipende da che cosa intendi per "civilizzazione". E' sufficiente l'uso
di strumenti come pietre scheggiate, ossa ecc.?

Qalcuno fa risalire le prime forme di linguaggio al paleolitico
superiore, altri al medio (500mila anni fa), altri ancora prima.

k
orpheus
2013-09-18 19:15:31 UTC
Permalink
Klaram wrote:

[...]
Post by Klaram
Telepatia???
Forse versi sempre più elaborati rispetto a quelli animali, gesti...
[...]

Cercai di capire, in un certo periodo, persone in "odore" di telepatia;
naturalmente solita zazzumaglia, ciarlataneria, ecc.
Ma, invariabilmente, le persone risultate più "attendibili"
avevano un'aria alquanto "arcaica" :o)

Ci frega il pensare la telepatia come qualcosa di "evoluto",
magari di "futuristico", come a vrei pensato pure io.
Ma a pensarci bene, l'uomo, in completa simbiosi
con la propria "tribù", è come se spartisse
quasi un unico cervello collettivo.
ADPUF
2013-09-18 21:21:35 UTC
Permalink
Post by orpheus
Post by Klaram
Telepatia???
Forse versi sempre più elaborati rispetto a quelli animali,
gesti...
Cercai di capire, in un certo periodo, persone in "odore" di
telepatia; naturalmente solita zazzumaglia, ciarlataneria,
ecc. Ma, invariabilmente, le persone risultate più
"attendibili"
avevano un'aria alquanto "arcaica" :o)
Ci frega il pensare la telepatia come qualcosa di "evoluto",
magari di "futuristico", come a vrei pensato pure io.
Ma a pensarci bene, l'uomo, in completa simbiosi
con la propria "tribù", è come se spartisse
quasi un unico cervello collettivo.
La telepatia esiste, le mie gatte la usano benissimo per
costringermi a fare qualcosa...
--
Two signs from a Majorcan shop entrance:
-English well talking.
-Here speeching American.
Gianni Rosso
2013-09-19 15:02:07 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 18 Sep 2013 19:15:31 +0000 (UTC)
Post by orpheus
Ma a pensarci bene, l'uomo, in completa simbiosi
con la propria "tribù", è come se spartisse
quasi un unico cervello collettivo.
come dicevo : partecipazione mistica.
Presumibilmente i nostri antichi antenati avevano un ego ed una
coscienza molto meno sviluppata ma erano appunto capaci di molta più
empatia con l' intero mondo. Sotto certi aspetti assomigliavano nel
moderno a quelle coppie felici marito/moglie anziani che non
hanno quasi più bisogno di parlare tra di loro.
orpheus
2013-09-19 15:10:11 UTC
Permalink
"orpheus"
Post by orpheus
Ma a pensarci bene, l'uomo, in completa simbiosi
con la propria "tribù", è come se spartisse
quasi un unico cervello collettivo.
come dicevo : partecipazione mistica.
Presumibilmente i nostri antichi antenati avevano un ego ed una
coscienza molto meno sviluppata ma erano appunto capaci di molta più
empatia con l' intero mondo. Sotto certi aspetti assomigliavano nel
moderno a quelle coppie felici marito/moglie anziani che non
hanno quasi più bisogno di parlare tra di loro.
Insomma... un cervello comunista! :o)
Gianni Rosso
2013-09-19 15:14:53 UTC
Permalink
Il giorno Thu, 19 Sep 2013 15:10:11 +0000 (UTC)
Post by orpheus
Post by Gianni Rosso
come dicevo : partecipazione mistica.
Presumibilmente i nostri antichi antenati avevano un ego ed una
coscienza molto meno sviluppata ma erano appunto capaci di molta più
empatia con l' intero mondo. Sotto certi aspetti assomigliavano nel
moderno a quelle coppie felici marito/moglie anziani che non
hanno quasi più bisogno di parlare tra di loro.
Insomma... un cervello comunista! :o)
se lo guardi con la psicologia Junghiana si: erano più vicini all'
inconscio collettivo. Noi ce ne siamo un po' allontanati illudendoci
che non ci influenza più ma sotto-sotto e lì pronto a saltar fuori.
orpheus
2013-09-19 15:32:01 UTC
Permalink
Gianni Rosso wrote:

[...]
orpheus
Post by orpheus
Insomma... un cervello comunista! :o)
se lo guardi con la psicologia Junghiana si: erano più vicini all'
inconscio collettivo. Noi ce ne siamo un po' allontanati illudendoci
che non ci influenza più ma sotto-sotto e lì pronto a saltar fuori.
Ci identifichiamo nel nostro io,
con fantasie su nascita e morte,
ma le nostre identificazioni vengono da molto più lontano,
e travalicano i confini della morte corporale.

Ci stavo pensando ultimamente.
La tomba alla fine è un fotogramma di un film
la cui trama è molto più ampia... :-)
*GB*
2013-09-19 15:17:31 UTC
Permalink
Sotto certi aspetti assomigliavano nel moderno
a quelle coppie felici marito/moglie anziani
che non hanno quasi più bisogno di parlare tra di loro.
Anche perché a quei tempi l'oppio era legale: così se un anziano
giungeva alla demenza, gli bastava quello per cessare di gridare.

Bye,

*GB*
Bac
2013-09-20 19:01:38 UTC
Permalink
Post by orpheus
[...]
Post by Klaram
Telepatia???
Forse versi sempre più elaborati rispetto a quelli animali, gesti...
[...]
Cercai di capire, in un certo periodo, persone in "odore" di telepatia;
naturalmente solita zazzumaglia, ciarlataneria, ecc.
Ma, invariabilmente, le persone risultate più "attendibili"
avevano un'aria alquanto "arcaica" :o)
Ci frega il pensare la telepatia come qualcosa di "evoluto",
magari di "futuristico", come a vrei pensato pure io.
Ma a pensarci bene, l'uomo, in completa simbiosi
con la propria "tribù", è come se spartisse
quasi un unico cervello collettivo.
Il linguaggio non verbale, o meglio la comunicazione articolata non
verbale, era ancora diffusissimo nella società contadina, almeno dalle
mie parti. Mio nonno spesso colloquiava, seppur brevemente, con mia
nonna attraverso movimenti degli occhi, delle arcate sopraciliari,
qualche piega della bocca e le mani. La cosa mi stregava. Mi ricordo
ancora distintamente come dicesse a mia nonna che la bottiglia di vino
era da riempire guardando il contenitore e subito dopo mirando le scale
che portavano in cantina, con cipiglio ed autorità. Certo la cosa
implicava che l'ambiente fosse maschilista e che le donne fossero
costantemente sintonizzate sulle volizioni dei loro mariti… però
funzionava e non solo per una cosa banale come una bottiglia da
riempire.
--
) "Per Aspera ad Aspera"(sic!)
( Ave atque Vale
[_]> Bac
orpheus
2013-09-20 19:31:54 UTC
Permalink
Bac wrote:

[...]
Post by Bac
Il linguaggio non verbale, o meglio la comunicazione articolata non
verbale, era ancora diffusissimo nella società contadina, almeno
dalle mie parti. Mio nonno spesso colloquiava, seppur brevemente, con
mia nonna attraverso movimenti degli occhi, delle arcate
sopraciliari, qualche piega della bocca e le mani. La cosa mi
stregava. Mi ricordo ancora distintamente come dicesse a mia nonna
che la bottiglia di vino era da riempire guardando il contenitore e
subito dopo mirando le scale [...]
[...]

Partecipazione "mistica" (simbiosi)?
Siamo abituati a considerare il "misticismo"
come un fatto prettamente religioso...
Ma Il nazismo ed il fascismo non si basavano
sulla partecipazione mistica delle masse?
Vedendo le foto non è possibile dedurlo
dagli sguardi con quel classico
luccichìo dell'esaltazione mistica?

E cose come la "Breccia di Posta Pia"?
Non rapprsentarono per tanti la fine
di una società dove tale tipo
di partecipazione vedeva la fine,
come "totalità religiosa"
Per poi rispuntare nei fenomeni sociali?

Da parte mia credo che sia un'esigenza insopprimibile,
e che il crederla tramontata e non comprenderla
abbia portato ai tanti "misticismi selvaggi".

Come se avessimo due cervelli, la cui conciliazione
è difficile, quello sociale/collettivo
e quello personale/individuale.
Concordo con quanto diceva Ganni Rosso,
per gli junghiani la "riconciliazione"
riguarda tale'asse io/Sé, e si chiama "individuazione".
Valerio Vanni
2013-09-20 19:42:37 UTC
Permalink
On Fri, 20 Sep 2013 19:31:54 +0000 (UTC), "orpheus"
Post by orpheus
E cose come la "Breccia di Posta Pia"?
Eh, ogni tanto capita che un ufficio postale venga rapinato ;-)
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
orpheus
2013-09-20 19:51:25 UTC
Permalink
"orpheus"
Post by orpheus
E cose come la "Breccia di Posta Pia"?
Eh, ogni tanto capita che un ufficio postale venga rapinato ;-)
LOL
non me n'ero accorto :-)
Gianni Rosso
2013-09-22 09:22:31 UTC
Permalink
Il giorno Fri, 20 Sep 2013 19:31:54 +0000 (UTC)
Post by orpheus
Da parte mia credo che sia un'esigenza insopprimibile,
e che il crederla tramontata e non comprenderla
abbia portato ai tanti "misticismi selvaggi".
concordo. È un' esigenza innata che non "gestita" correttamente dalle
religioni di massa provoca ad esempio mostri tipo nazismo e
certi tipi di tifo calcistico.
Pochi possono affrontare il sacro singolarmente stando in equilibrio.
È come "ballare su una corda sospesa sull' abisso" (Nietzsche)
Post by orpheus
Come se avessimo due cervelli, la cui conciliazione
è difficile, quello sociale/collettivo
e quello personale/individuale.
Concordo con quanto diceva Ganni Rosso,
per gli junghiani la "riconciliazione"
riguarda tale'asse io/Sé, e si chiama "individuazione".
Certo. L' IO da centrale deve diventare un satellite del centro, il SE
e ruotarvi attorno.

Purtroppo quando a scuola si legge la famosa frase " Conosci te
stesso" nessuno si preoccupa di dire che il "me stesso" non è l' IO ma
il SE che in altri sistemi culturali ha altri nomi tipo : Cristo
interiore, Scintilla Divina, Ghianda.
E cosí si fa tutto quello che passa per la testa scambiandolo con l'
essere se stessi. Quindi essere capricciosi diventa una virtù.......
ADPUF
2013-09-22 20:41:03 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
Il giorno Fri, 20 Sep 2013 19:31:54 +0000 (UTC)
Post by orpheus
Da parte mia credo che sia un'esigenza insopprimibile,
e che il crederla tramontata e non comprenderla
abbia portato ai tanti "misticismi selvaggi".
concordo. È un' esigenza innata che non "gestita"
correttamente dalle religioni di massa provoca ad esempio
mostri tipo nazismo e certi tipi di tifo calcistico.
Pochi possono affrontare il sacro singolarmente stando in
equilibrio.
È come "ballare su una corda sospesa sull' abisso"
(Nietzsche)
Post by orpheus
Come se avessimo due cervelli, la cui conciliazione
è difficile, quello sociale/collettivo
e quello personale/individuale.
Concordo con quanto diceva Ganni Rosso,
per gli junghiani la "riconciliazione"
riguarda tale'asse io/Sé, e si chiama "individuazione".
Certo. L' IO da centrale deve diventare un satellite del
centro, il SE e ruotarvi attorno.
Purtroppo quando a scuola si legge la famosa frase " Conosci
te stesso" nessuno si preoccupa di dire che il "me stesso"
non è l' IO ma il SE che in altri sistemi culturali ha altri
Cristo interiore, Scintilla Divina, Ghianda.
E cosí si fa tutto quello che passa per la testa scambiandolo
con l' essere se stessi. Quindi essere capricciosi diventa una
virtù.......
Eh, ma se parlate così come lo scrivete, per forza che nessuno
capisce.
--
In a Belgrade hotel elevator:
"To move the cabin, push the button for wishing floor. If the
cabin should enter more persons, each one should press a number
of wishing floor. Driving is then going alphabetically by
national order."
Gianni Rosso
2013-09-23 15:19:12 UTC
Permalink
Il giorno Sun, 22 Sep 2013 22:41:03 +0200
Post by ADPUF
Eh, ma se parlate così come lo scrivete, per forza che nessuno
capisce.
hai ragione qui era molto OT.
Mi sono lasciato prendere la mano

In altri luoghi si capisce.
Maurizio Pistone
2013-09-18 22:12:11 UTC
Permalink
Post by orpheus
Post by Klaram
Se potessimo risalire all'origine del linguaggio, alle prime parole,
è probabile che ce ne fossero molte più di oggi.
Ho sempre avuto l'impressione che la comunicazione "arcaica"
fosse basata più su qualcosa di simile alla telepatia,
che sull'uso delle parole...
forse anche sull'uso del randello ... che anche in tristi tempi vicini a
noi veniva affettuosamente chiamato "der Dolmetscher" (l'interprete)
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Una voce dalla Germania
2013-09-19 08:49:33 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by orpheus
Post by Klaram
Se potessimo risalire all'origine del linguaggio, alle prime parole,
è probabile che ce ne fossero molte più di oggi.
Ho sempre avuto l'impressione che la comunicazione "arcaica"
fosse basata più su qualcosa di simile alla telepatia,
che sull'uso delle parole...
forse anche sull'uso del randello ... che anche in tristi tempi vicini a
noi veniva affettuosamente chiamato "der Dolmetscher" (l'interprete)
Chi te l'ha detto o dove l'hai letto?
Maurizio Pistone
2013-09-19 10:15:07 UTC
Permalink
Post by Una voce dalla Germania
Post by Maurizio Pistone
forse anche sull'uso del randello ... che anche in tristi tempi vicini a
noi veniva affettuosamente chiamato "der Dolmetscher" (l'interprete)
Chi te l'ha detto o dove l'hai letto?
qualcuno che l'ha provato personalmente

parecchio tempo fa avevo fatto una visita a Mauthausen con un
sopravvissuto
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Gianni Rosso
2013-09-19 14:57:02 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 18 Sep 2013 18:56:23 +0000 (UTC)
Post by orpheus
Ho sempre avuto l'impressione che la comunicazione "arcaica"
fosse basata più su qualcosa di simile alla telepatia,
che sull'uso delle parole...
e se fosse invece che telepatia qualcosa tipo :

" nel cui contesto Levy-Bruhl parla di "partecipazione mistica", dove
il divino è semplicemente presente ovunque, nelle piante, nei fiumi,
nella terra, in cielo, negli animali,"
Maurizio Pistone
2013-09-18 22:12:11 UTC
Permalink
Post by Klaram
Post by Maurizio Pistone
Post by Christian Slutter, Luebeck
Difficile. il greco e' altamente astratto, che suono ha un concetto?
bárbaros dovrebbe essere onomatopeico
Se potessimo risalire all'origine del linguaggio, alle prime parole, è
probabile che ce ne fossero molte più di oggi.
forse, ma l'origine del linguaggio dista da noi sicuramente parecchie
decine di migliaia di anni
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Klaram
2013-09-18 18:48:47 UTC
Permalink
Post by mircips
La domanda permane qualora greco e latino derivino da
Post by mircips
perdute lingue precedenti,
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Chi ha detto che le lingue europee derivano dal sanscrito?

k
*GB*
2013-09-18 18:47:03 UTC
Permalink
Post by Klaram
Post by Christian Slutter, Luebeck
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Chi ha detto che le lingue europee derivano dal sanscrito?
Gli stessi che dicono che gli esseri umani derivano dagli scimpanzè.

Bye,

*GB*
Maurizio Pistone
2013-09-18 22:12:11 UTC
Permalink
Post by *GB*
Post by Klaram
Post by Christian Slutter, Luebeck
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Chi ha detto che le lingue europee derivano dal sanscrito?
Gli stessi che dicono che gli esseri umani derivano dagli scimpanzè.
esatto
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Christian Slutter, Luebeck
2013-09-19 19:27:13 UTC
Permalink
Post by *GB*
Gli stessi che dicono che gli esseri umani derivano dagli scimpanzè.
non diciamo eresie, lo sanno tutti che gli uomini sono stati creati da
Dio, a sua immagine e somiglianza.
father mckenzie
2013-09-20 18:23:06 UTC
Permalink
Post by *GB*
Gli stessi che dicono che gli esseri umani derivano dagli scimpanzè.
Nessuno ha mai detto ciò. Uomini e scimpanzè hanno progenitori comuni,
ma è certo che nessuno scimpanzè ha mai dato origine a un uomo.
--
Audiente autem omni populo, dixit discipulis suis: “Attendite a scribis,
qui volunt ambulare in stolis et amant salutationes in foro et primas
cathedras in synagogis et primos discubitus in conviviis”.(Lc, 20,45-46)
*GB*
2013-09-20 18:31:11 UTC
Permalink
Post by father mckenzie
Nessuno ha mai detto ciò. Uomini e scimpanzè hanno progenitori
comuni, ma è certo che nessuno scimpanzè ha mai dato origine
a un uomo.
La stessa cosa vale per sanscrito e lingue europee: progenitore comune,
ma non discendenza diretta. Tutt'al più si può dire che il sanscrito
(come lo scimpanzè) è un po' più vicino all'arcaico progenitore comune,
di quanto non sia ad es. il latino.

Se vogliamo fare un altro esempio, l'italiano sembra più archetipico
del francese, ma questo non vuol dire affatto che il francese discenda
dall'italiano: vuol dire soltanto che l'italiano (come lo scimpanzè)
si è allontanato di meno dal vero progenitore comune (il latino).

Bye,

*GB*
Barone Barolo
2013-09-23 11:28:54 UTC
Permalink
Post by Christian Slutter, Luebeck
non diciamo eresie, lo sanno tutti che gli uomini sono stati creati da
Dio, a sua immagine e somiglianza.
Anche il latino.

-- bb
ADPUF
2013-09-18 21:20:39 UTC
Permalink
Post by mircips
La domanda permane qualora greco e latino derivino da
Post by mircips
perdute lingue precedenti,
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.

La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
--
"My one regret in life is that I am not someone else."
-- Woody Allen
Dragonòt
2013-09-18 22:30:50 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state ricostruite
migliaia di radici , e la ricostruzione della grammatica è molto
soddisfacente.
Bepe
ADPUF
2013-09-19 21:09:57 UTC
Permalink
Post by Dragonòt
Post by ADPUF
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma documenti?
--
"L'ozio è un'appendice della nobiltà."
-- Robert Burton (1577-1640), "Anatomia della malinconia".
Dragonòt
2013-09-20 07:34:41 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Dragonòt
Post by ADPUF
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma documenti?
Dai, non scherzare, nessuno pretende di avere un kilo di "bosoni di Higgs"
per accettarne l'esistenza.
Bepe
ADPUF
2013-09-20 22:35:43 UTC
Permalink
Post by Dragonòt
Post by ADPUF
Post by Dragonòt
Post by ADPUF
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma
documenti?
Dai, non scherzare, nessuno pretende di avere un kilo di
"bosoni di Higgs" per accettarne l'esistenza.
Signore e signori della giuria, il collega Bepe non porta
evidenze e si limita a battute scherzose.
:-)
--
"E' impossibile godere a fondo l'ozio se non si ha una quantità
di lavoro da fare."
-- Jerome K. Jerome (1859-1927), "Pensieri oziosi di un ozioso".
Una voce dalla Germania
2013-09-20 09:22:41 UTC
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Post by ADPUF
Post by Dragonòt
Post by ADPUF
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma documenti?
Dove pensi di trovare documenti scritti relativi a un'epoca
precedente all'invenzione della scrittura?
father mckenzie
2013-09-20 18:24:35 UTC
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Dove pensi di trovare documenti scritti relativi a un'epoca precedente
all'invenzione della scrittura?
Si potrebbero cercare registrazioni su nastro, o video dell'epoca :-)
--
Audiente autem omni populo, dixit discipulis suis: “Attendite a scribis,
qui volunt ambulare in stolis et amant salutationes in foro et primas
cathedras in synagogis et primos discubitus in conviviis”.(Lc, 20,45-46)
ADPUF
2013-09-20 22:36:08 UTC
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Post by Una voce dalla Germania
Post by ADPUF
Post by Dragonòt
Post by ADPUF
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma
documenti?
Dove pensi di trovare documenti scritti relativi a un'epoca
precedente all'invenzione della scrittura?
Signore e signori della giuria, il collega UVDG non porta
evidenze e invece chiede a me di provare l'esistenza di prove a
suo favore.
:-)
--
"Nell'ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a
galla."
-- Virginia Woolf (1882-1941), "Una camera propria".
Una voce dalla Germania
2013-09-21 07:10:07 UTC
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Post by ADPUF
Post by Una voce dalla Germania
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Post by Dragonòt
Post by ADPUF
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma
documenti?
Dove pensi di trovare documenti scritti relativi a un'epoca
precedente all'invenzione della scrittura?
Signore e signori della giuria, il collega UVDG non porta
evidenze e invece chiede a me di provare l'esistenza di prove a
suo favore.
:-)
Non capisco l'obiezione.
TU chiedi che vengano presentati dei documenti e io faccio
presente che non possono esistere.
Rispondo anche a fathermckenzie che ci avevo pensato
anch'io, ma dato che non ho trovato nessuna
audioregistrazione di Cicerone :-) per i noti motivi, mi
sembra ancora più impossibile trovarne una di cinquemila
anni fa.

Qual è la situazione sull'indoeuropeo, presunta lingua da
cui sarebbero derivate la greca e la latina e molte altre?
Non possiamo trovare documenti scritti o audioregistrazioni
e non vedo altri tipi di prove materiali immaginabili,
perciò possiamo solo fare delle supposizioni. Gran parte
degli studiosi ritiene che sia esistito perché sono state
ricostruite migliaia di radici e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.

Se il senso della richiesta di documenti è che secondo ADPUF
l'indoeuropeo non sarebbe mai esistito o che per lui è una
cosa a cui si può credere oppure no, benissimo: basta che ci
presenti una spiegazione delle evidenti somiglianze fra
greco, latino, lingue germaniche, slave e celtiche,
immensamente maggiori di quelle tra latino, turco, navajo e
cinese, che sia più logica e convincente di quella data da
una probabile origine comune. Finora non mi ha convinto.
Maurizio Pistone
2013-09-21 08:46:07 UTC
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Post by Una voce dalla Germania
Gran parte
degli studiosi ritiene che sia esistito perché sono state
ricostruite migliaia di radici e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
in realtà, così come per l'evoluzione delle specie, esiste una versione
vulgata ed una versione scientifica.

La versione vulgata dell'evoluzionismo è appunto che l'uomo deriva dalle
scimmie.

Anche in questo trèd, è questa la versione che è stata proposta - anzi,
esposta al ludibrio dei lettori.

È abbastanza chiaro perché le critiche degli anti-evoluzionisti
preferiscano prendersela con questo fantoccio.

Allo stesso modo si può prendere una versione "alla buona" della
linguistica e farne un bersaglio polemico.

Sappiamo con certezza che alcune migliaia di anni fa esisteva un popolo
che parlava l'indoeuropeo? E conosciamo con certezza quella lingua? Se
una macchina del tempo ci portasse indietro di qualche migliaio di anni,
sapremmo intavolare una conversazione con un inroeuropeofono?

Sicuramente no.

Quello che sappiamo è che nel corso della storia vi è stato un continuo
processo di mutazione lingustica, e per singoli segmenti di questa
mutazione siamo in grado di ricostruire delle precise leggi evolutive.
Sappiamo perché dal latino os viene l'italiano occhio. Abbiamo i
passaggi intermedi (os, ocellum, oclum, occhio), ed in altri casi, per
analogia, possiamo ricostruire i passaggi intermedi che ci mancano.

Allo stesso modo, per analogia, possiamo ricostruire una radice comune
diew- che ci spiega il latino Iu(ppiter) - Iov(is) e il greco Zeus -
Diós - e credo altre forme di altre lingue.

Questo non vuol dire che sappiamo con certezza che ottomila anni fa nel
Caucaso c'era un tizio che si alzava la mattina e guardava in cielo
implorando "Diew, Diew!". Vuol dire che diew- è un'ipotesi plausibile di
una forma originaria in grado di spiegare le forme storicamente
attestate.

Poiché con questo lavoro di ricostruizione è possibile dare una
spiegazione coerente della maggior parte del vocabolario di base della
maggior parte delle lingue che chiamiamo "indoeuropee" (una delle
famiglie più numerose e meglio documentate nell'ambito delle ligue
umane), e poiché nel frattempo le altre ipotesi di spiegazione (la
telepatia, gli extraterresti, i babilonesi) non sono riuscite a dare un
impianto esplicativo neppure minimamente paragonabile al primo, diciamo
che per ora l'ipotesi indoeuropea appare sufficientemente attendibile.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
*GB*
2013-09-21 14:40:11 UTC
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Post by Maurizio Pistone
Questo non vuol dire che sappiamo con certezza che ottomila anni fa
nel Caucaso c'era un tizio che si alzava la mattina e guardava
in cielo implorando "Diew, Diew!".
Nel Caucaso forse no, ma in Francia sì: "Mon Dieu, mon Dieu!".

NB: Lo so che oggi la pronuncia è diversa, ma nell'a.D. 900 circa
"Dieu" doveva essere pronunciato proprio come è scritto: /djEu/

Bye,

*GB*
Gianni Rosso
2013-09-22 10:12:18 UTC
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Il giorno Sat, 21 Sep 2013 10:46:07 +0200
Post by Maurizio Pistone
Quello che sappiamo è che nel corso della storia vi è stato un
continuo processo di mutazione lingustica, e per singoli segmenti di
questa mutazione siamo in grado di ricostruire delle precise leggi
evolutive. Sappiamo perché dal latino os viene l'italiano occhio.
Abbiamo i passaggi intermedi (os, ocellum, oclum, occhio), ed in
altri casi, per analogia, possiamo ricostruire i passaggi intermedi
che ci mancano.
Allo stesso modo, per analogia, possiamo ricostruire una radice comune
diew- che ci spiega il latino Iu(ppiter) - Iov(is) e il greco Zeus -
Diós - e credo altre forme di altre lingue.
tutto questo è affascinante e ha la sua coerenza interiore.

Poiché anche il sistema Tolemaico aveva una coerenza interiore, uno
spirito scientifico e quindi scettico dovrebbe ricordare almeno tre
cose:

1) è stata osservata in documenti scritti l' evoluzione ( non sono
linguista ed il termine potrebbe essere inesatto ma spero si capisca)
delle parole negli ultimi 2500 anni. Che sia avvenuta un' evoluzione
analoga nei precedenti 5500 anni è pura ipotesi non documentata

2) Oggi l' inglese, 2000 anni fa il latino e prima il Greco come lingue
dominati hanno fortemente influenzato altre lingue nel Mediterraneo.
Dal 6000 a.C. si sono succeduti in medio oriente e Africa del Nord
potenti regni di lingue non indoeuropee che hanno dominato anche il
Mediterraneo. È da scartare l' ipotesi che abbiano influenzato le
lingue indoeuropee con cui sono venuti a contatto? Ad esempio
i fenici , popolo di commercianti navigatori nel Mediterraneo di
lingua semitica, hanno inventato alfabeto usato anche dalle lingue
indoeuropee . Le lingue non indoeuropee hanno influenzato solo
per l' alfabeto ?

3) Il parallelo tra evoluzione linguistica ed evoluzione umana non è
corretto. Dell' evoluzione linguistica si hanno solo documenti recenti
(vedi punto 1), dell' evoluzione umana si hanno documenti ( i fossili)
anche molto antichi
Dragonòt
2013-09-22 10:41:35 UTC
Permalink
"Gianni Rosso" <***@rosso.org> ha scritto:
1) è stata osservata in documenti scritti l' evoluzione ( non sono
linguista ed il termine potrebbe essere inesatto ma spero si capisca)
delle parole negli ultimi 2500 anni.


4.000, non 2.500.
Bepe
Klaram
2013-09-22 10:55:54 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
3) Il parallelo tra evoluzione linguistica ed evoluzione umana non è
corretto. Dell' evoluzione linguistica si hanno solo documenti recenti
(vedi punto 1), dell' evoluzione umana si hanno documenti ( i fossili)
anche molto antichi
Non è solo questione di documenti antichi o recenti, si tratta di
meccanismi evolutivi completamente diversi.
Qualche studioso ha anche contestato l'espressione "leggi" evolutive
per la linguistica, che non sono "leggi" genetiche come quelle di
Mendel, e quindi sarebbe più approppriato chiamarle "regole".

k
Una voce dalla Germania
2013-09-22 12:05:05 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
1) è stata osservata in documenti scritti l' evoluzione ( non sono
linguista ed il termine potrebbe essere inesatto ma spero si capisca)
delle parole negli ultimi 2500 anni. Che sia avvenuta un' evoluzione
analoga nei precedenti 5500 anni è pura ipotesi non documentata
Mi permetto di farti la domanda opposta: cosa sarebbe
successo intorno al 500 a.C. che avrebbe portato a modalità
di mutamenti linguistici diverse da quelle prevalenti tra il
6000 a.C. e il 500 a.C. circa?
In altri termini: perché l'evoluzione non dovrebbe essere
analoga?
Post by Gianni Rosso
2) Oggi l' inglese, 2000 anni fa il latino e prima il Greco come lingue
dominati hanno fortemente influenzato altre lingue nel Mediterraneo.
Dal 6000 a.C. si sono succeduti in medio oriente e Africa del Nord
potenti regni di lingue non indoeuropee che hanno dominato anche il
Mediterraneo. È da scartare l' ipotesi che abbiano influenzato le
lingue indoeuropee con cui sono venuti a contatto? Ad esempio
i fenici , popolo di commercianti navigatori nel Mediterraneo di
lingua semitica, hanno inventato alfabeto usato anche dalle lingue
indoeuropee . Le lingue non indoeuropee hanno influenzato solo
per l' alfabeto ?
Declinazioni e coniugazioni indoeuropee non mostrano
praticamente nessuna influenza di lingue semitiche, che in
parte discendono dal fenicio.
In teoria i fenici, p. es., dovrebbero avere esportato
almeno alcune parole. Sono sicuro che molta gente le ha già
cercate, ma non mi risulta che ne abbiano trovate e anch'io
non so dirti il perché.
Gianni Rosso
2013-09-22 12:50:25 UTC
Permalink
Il giorno Sun, 22 Sep 2013 14:05:05 +0200
Post by Una voce dalla Germania
Mi permetto di farti la domanda opposta: cosa sarebbe
successo intorno al 500 a.C. che avrebbe portato a modalità
di mutamenti linguistici diverse da quelle prevalenti tra il
6000 a.C. e il 500 a.C. circa?
In altri termini: perché l'evoluzione non dovrebbe essere
analoga?
io non dico che non sia analoga, dico che non si può sapere con certezza
che sia stata analoga. I dubbi possano soprattutto esserci per l'
evoluzione del 6000-5000 a.C. rispetto a quella recente.
Un' ipotesi potrebbe essere la modificazione del sistema di fonazione
e/o udito, un' altra ipotesi che le osservazioni recenti sono su
lingue molto più complesse dell' antico indoeuropeo, un altra che i
popoli antichi comunicavano molto più di noi empaticamente, senza
parole.
Post by Una voce dalla Germania
In teoria i fenici, p. es., dovrebbero avere esportato
almeno alcune parole. Sono sicuro che molta gente le ha già
cercate, ma non mi risulta che ne abbiano trovate e anch'io
non so dirti il perché.
Nell' area medio orientale e nord africana in quel periodo sono nati il
diritto, la geometria e l' astrologia-astronomia. A me sembra molto
strano che siano passati nelle lingue indoeuropee i concetti ( cioé i
significati delle parole) ma non le parole stesse ( cioé i
significanti). Se così fosse vorrebbe dire che nell' indoeuropeo erano
giá presenti le parole che veicolavano quei concetti ma non vi era la
scienza che le usava. Osservando oggi come significanti e significati
di parole inglesi passano nell' italiano mi sembra il tutto molto
improbabile.
Dragonòt
2013-09-22 16:34:47 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
lingue molto più complesse dell' antico indoeuropeo,
Qualche esempio?
Anche uno solo ?
Bepe
Gianni Rosso
2013-09-22 16:53:05 UTC
Permalink
Il giorno Sun, 22 Sep 2013 18:34:47 +0200
Post by Dragonòt
Post by Gianni Rosso
lingue molto più complesse dell' antico indoeuropeo,
Qualche esempio?
Anche uno solo ?
Bepe
La mia memoria ha ormai parecchi buchi e non ricordo di aver scritto
la frase.
Forse hai quotato male
Dragonòt
2013-09-22 17:25:28 UTC
Permalink
Post by Dragonòt
Post by Gianni Rosso
lingue molto più complesse dell' antico indoeuropeo,
Qualche esempio?
Anche uno solo ?
La mia memoria ha ormai parecchi buchi e non ricordo di aver scritto la
frase.
Forse hai quotato male
La tua frase completa era (è registrata nel thread)
"Un' ipotesi potrebbe essere la modificazione del sistema di fonazione e/o
udito, un' altra ipotesi che le osservazioni recenti sono su lingue molto
più complesse dell' antico indoeuropeo, un altra che i popoli antichi
comunicavano molto più di noi empaticamente, senza parole."

Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più complesse
dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
Grazie,
Bepe
Gianni Rosso
2013-09-23 15:22:12 UTC
Permalink
Il giorno Sun, 22 Sep 2013 19:25:28 +0200
Post by Dragonòt
La tua frase completa era (è registrata nel thread)
"Un' ipotesi potrebbe essere la modificazione del sistema di
fonazione e/o udito, un' altra ipotesi che le osservazioni recenti
sono su lingue molto più complesse dell' antico indoeuropeo, un
altra che i popoli antichi comunicavano molto più di noi
empaticamente, senza parole."
Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più
complesse dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
le lingue moderne indoeuropee
Una voce dalla Germania
2013-09-23 15:29:46 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
Il giorno Sun, 22 Sep 2013 19:25:28 +0200
Post by Dragonòt
La tua frase completa era (è registrata nel thread)
"Un' ipotesi potrebbe essere la modificazione del sistema di
fonazione e/o udito, un' altra ipotesi che le osservazioni recenti
sono su lingue molto più complesse dell' antico indoeuropeo, un
altra che i popoli antichi comunicavano molto più di noi
empaticamente, senza parole."
Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più
complesse dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
le lingue moderne indoeuropee
Che cosa te lo fa credere?
Come definisci la complessità di una lingua: numero di
fonemi, numero di forme verbali, numero di casi dei nomi,
numero di persone del verbo? Da questi quattro punti di
vista il giapponese ha meno forme dell'italiano, però non me
la sentirei di affermare che il giapponese sia semplice.
Maurizio Pistone
2013-09-23 16:03:21 UTC
Permalink
Post by orpheus
non me
la sentirei di affermare che il giapponese sia semplice
"qualunque bambino giapponese sa parlare il giapponese, che pure è una
lingua molto compessa" (Shiniki Suzuki)
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Gianni Rosso
2013-09-23 17:33:24 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 23 Sep 2013 17:29:46 +0200
Post by Una voce dalla Germania
Post by Gianni Rosso
le lingue moderne indoeuropee
Che cosa te lo fa credere?
Come definisci la complessità di una lingua: numero di
fonemi, numero di forme verbali, numero di casi dei nomi,
numero di persone del verbo? Da questi quattro punti di
vista il giapponese ha meno forme dell'italiano, però non me
la sentirei di affermare che il giapponese sia semplice.
nel mio concetto di complessità un bambino di 5° elementare ( = 500
parole) parla una lingua meno complessa di un adulto di cultura media.

Non meno per le parole astratte che i due usano.

6000 anni prima di Cristo è probabile che usassero meno parole astratte
dei greci classici o di noi moderni
Barone Barolo
2013-09-23 19:51:45 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
nel mio concetto di complessità un bambino di 5° elementare ( = 500
parole) parla una lingua meno complessa di un adulto di cultura media.
Credo che un bambino di quinta elementare abbia un vocabolario ben più
ampio di quello :D
Post by Gianni Rosso
Non meno per le parole astratte che i due usano.
6000 anni prima di Cristo è probabile che usassero meno parole astratte
dei greci classici o di noi moderni
Escluderei che la lingua proto-indoeuropea fosse meno adatta della
nostra ad esprimere concetti astratti. Era senz'altro una lingua con una
sintassi elaborata e una grande abbondanza di suffissi derivazionali,
dunque gli strumenti per esprimersi in astratto c'erano già.

Nell'arte preistorica, pare che il passaggio dalla rappresentazione di
figure reali a quella di geometrie astratte coincida con l'inizio
dell'età neolitica. Volendo fare una congettura ardita, riesco a
immaginare che anche le lingue si siano fatte più astratte allora,
quindi qualche millennio prima del periodo in cui si parlava il
proto-indoeuropeo.

-- bb
Maurizio Pistone
2013-09-23 21:42:23 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
nel mio concetto di complessità un bambino di 5° elementare ( = 500
parole) parla una lingua meno complessa di un adulto di cultura media.
quindi per te "lingua complessa" significa ampiezza del vocabolario?

vabbe', l'importante è intendersi
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Barone Barolo
2013-09-23 15:46:21 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
Post by Dragonòt
Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più
complesse dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
le lingue moderne indoeuropee
Bisognerebbe definire la "complessità" di una lingua.
Non mi è affatto chiaro in che senso l'indoeuropeo fosse meno complesso dell'italiano, del tedesco, ecc.

-- bb
*GB*
2013-09-23 15:58:19 UTC
Permalink
Post by Barone Barolo
Bisognerebbe definire la "complessità" di una lingua.
lo scioccO RossO
dello scioccO RossO
allo scioccO RossO
lo scioccO RossO
o scioccO RossO
con lo scioccO RossO

stultUS RufUS
stultI RufI
stultO RufO
stultUM RufUM
o stultE RufE
cum stultO RufO

L'italiano impiega più preposizioni, oltre agli articoli, ma il latino
impiega flessioni nominali che l'italiano non possiede... difficile
dire quale dei due sia più complesso.

Bye,

*GB*
Gianni Rosso
2013-09-23 17:45:50 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 23 Sep 2013 17:58:19 +0200
Post by *GB*
Post by Barone Barolo
Bisognerebbe definire la "complessità" di una lingua.
lo scioccO RossO
dello scioccO RossO
allo scioccO RossO
lo scioccO RossO
o scioccO RossO
con lo scioccO RossO
le confutazioni ad personam nascondono incapacità a rispondere nel
merito
Una voce dalla Germania
2013-09-23 18:26:57 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
Il giorno Mon, 23 Sep 2013 17:58:19 +0200
Post by *GB*
Post by Barone Barolo
Bisognerebbe definire la "complessità" di una lingua.
lo scioccO RossO
dello scioccO RossO
allo scioccO RossO
lo scioccO RossO
o scioccO RossO
con lo scioccO RossO
le confutazioni ad personam nascondono incapacità a rispondere nel
merito
Se l'esempio con rosso e rufus non ti piace, cosa
comprensibile se Rosso non è uno pseudonimo, metti nero e niger.
Il commento di GB vale esattamente allo stesso modo: qual è
la tua risposta?
Gianni Rosso
2013-09-23 18:46:19 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 23 Sep 2013 20:26:57 +0200
Post by Una voce dalla Germania
Se l'esempio con rosso e rufus non ti piace, cosa
comprensibile se Rosso non è uno pseudonimo, metti nero e niger.
Il commento di GB vale esattamente allo stesso modo: qual è
la tua risposta?
che non sono in un aula di tribunale dove devo rispondere alle domande
del giudice "una voce dalla germania"
orpheus
2013-09-23 16:41:12 UTC
Permalink
Post by Barone Barolo
Post by Gianni Rosso
Post by Dragonòt
Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più
complesse dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
le lingue moderne indoeuropee
Bisognerebbe definire la "complessità" di una lingua.
Non mi è affatto chiaro in che senso l'indoeuropeo fosse meno
complesso dell'italiano, del tedesco, ecc.
Cercando di capire il tema in questione, mi sono imbattuto
in questo link, che forse può interessare a qualcuno,
ma che probabilmente già conoscerete
http://dnghu.org/
Maurizio Pistone
2013-09-23 21:42:23 UTC
Permalink
Post by orpheus
http://dnghu.org/
" ... You can also read a machine-translated HTML document: ... "

mi sembra che abbiano qualche problemino con l'HTML
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
orpheus
2013-09-23 21:47:52 UTC
Permalink
Maurizio Pistone wrote:

[...]
Post by Maurizio Pistone
mi sembra che abbiano qualche problemino con l'HTML
questo io lo vedo
http://dnghu.org/indoeuropean/indoeuropeo.htm
Maurizio Pistone
2013-09-23 16:03:21 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
Post by Dragonòt
Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più
complesse dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
le lingue moderne indoeuropee
piuttosto, vorrei capire cosa si intende per "lingua complessa"
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Dragonòt
2013-09-23 21:59:53 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by Gianni Rosso
Post by Dragonòt
Potresti per cortesia farci degli esempi di "lingue molto più
complesse dell'antico indoeuropeo", anche di 1 sola?
le lingue moderne indoeuropee
piuttosto, vorrei capire cosa si intende per "lingua complessa"
E in che cosa le lingue "moderne i.e." sono più complsse dello i.e.
ricostruito.
Bepe

ADPUF
2013-09-22 20:43:47 UTC
Permalink
Post by Una voce dalla Germania
Post by Gianni Rosso
2) Oggi l' inglese, 2000 anni fa il latino e prima il Greco
come lingue dominati hanno fortemente influenzato altre
lingue nel Mediterraneo. Dal 6000 a.C. si sono succeduti in
medio oriente e Africa del Nord potenti regni di lingue non
indoeuropee che hanno dominato anche il Mediterraneo. È da
scartare l' ipotesi che abbiano influenzato le lingue
indoeuropee con cui sono venuti a contatto? Ad esempio i
fenici , popolo di commercianti navigatori nel Mediterraneo
di lingua semitica, hanno inventato alfabeto usato anche
dalle lingue indoeuropee . Le lingue non indoeuropee hanno
influenzato solo per l' alfabeto ?
Declinazioni e coniugazioni indoeuropee non mostrano
praticamente nessuna influenza di lingue semitiche, che in
parte discendono dal fenicio.
Beh, si sa che la grammatica è più resistente agli influssi
esterni del lessico.
Post by Una voce dalla Germania
In teoria i fenici, p. es., dovrebbero avere esportato
almeno alcune parole. Sono sicuro che molta gente le ha già
cercate, ma non mi risulta che ne abbiano trovate e anch'io
non so dirti il perché.
Sembra strano e improbabile, di solito i termini tecnici vengono
copiati da chi è più avanzato tecnologicamente.
[attenti, frase a doppio senso. NdR]


C'era quel tale che sosteneva l'origine accadica delle lingue
i.e. ...
--
In an East African newspaper:
"A new swimming pool is rapidly taking shape since the
contractors have thrown in the bulk of their workers."
Maurizio Pistone
2013-09-22 21:14:15 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
Poiché anche il sistema Tolemaico aveva una coerenza interiore
e infatti il sistema tolemaico *non* è un sistema sbagliato

poiché non esiste un centro dell'universo, qualunque punto di vista va
bene

assumiamo come punto di vista la terra, anzi, un osservatore sulla
superficie della terra

rispetto a questo punto di vista la terra è ferma

rispetto a questo punto di vista i calcoli di Tolomeo sono di
un'esattezza straordinaria, considerando la povertà dei mezzi tecnici
che aveva a disposizione

il sistema tolemaico è un modello matematico che dà conto di tutti i
movimenti di tutti i corpi celesti osservabili ad occhio nudo

di un modello matematico non ci si chiede se è "vero", ma se è in grado
di descrivere con precisione i fenomeni che si propone di descrivere:
nel caso in questione, i movimenti delle stelle fisse, del Sole, dei
cinque pianeti allora osservabili, della luna, eclissi e precessione
degli equinozi ecc.

il sistema tolemaico prende come base movimenti circolari, poi si è
scoperto che i movimenti sono in realtà ellittici, ma anche con questa
limitazione le capacità predittive del sistema tolemaico sono eccellenti

è un sistema un po' complicato, il sistema eliocentrico è un po' più
semplice, ma non più "vero", se si rimane nelle limitazioni dette:
movimenti osservabili dei corpi celesti lungo orbite circolari

il progresso ha superato, non falsificato il sistema tolemaico, così
come la fisica newtoniana è stata superata dalla fisica relativistica,
ma se rimaniamo nell'ambito dei fenomeni che riguardano i movimenti di
oggetti di massa molto superiore ad un atomo, che si muovono a velocità
molto lontane dalla velocità della luce, il modello newtoniano è ancora
considerato un'approssimazione accettabile della realtà

il resto è metafisica

certo, c'è molta metafisica in Tolomeo, come ce n'è molta in Galileo, e
in Newton, perfino Einstein s'è un po' sbilanciato a parlare di Dio; e
della metafisica si può discutere se sia "vera" o no; ma fortunatamente
possiamo servirci della fisica, senza dover per forza aderire alla
metafisica che si è costruita sopra; possiamo servirci di Newton senza
il Grande Orologiaio, e quindi possiamo servirci di Tolomeo senza le sue
sfere di cristallo

un modello matematico viene superato da un altro quando questo dimostra
capacità superiori al primo di spiegare i fenomeni, non quando si dice
che il primo è "falso" e il secondo "vero"
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
orpheus
2013-09-22 22:02:49 UTC
Permalink
Maurizio Pistone wrote:

[...]
Post by Maurizio Pistone
il sistema tolemaico è un modello matematico che dà conto di tutti i
movimenti di tutti i corpi celesti osservabili ad occhio nudo
Ed il fatto che le orbite (Keplero) non fossero circolari,
non è una falsificazione? O__O
Enrico Gregorio
2013-09-22 22:29:40 UTC
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Post by orpheus
[...]
Post by Maurizio Pistone
il sistema tolemaico è un modello matematico che dà conto di tutti i
movimenti di tutti i corpi celesti osservabili ad occhio nudo
Ed il fatto che le orbite (Keplero) non fossero circolari,
non è una falsificazione? O__O
Perché mai? Il sistema Tolemaico combina moti circolari per
ottenere il movimento osservato e predire le posizioni nel
futuro, mica dice che i pianeti si muovono in cerchio attorno
alla Terra.

Ciao
Enrico
orpheus
2013-09-22 22:34:15 UTC
Permalink
Enrico Gregorio wrote:
[...]
Post by Enrico Gregorio
Post by orpheus
Ed il fatto che le orbite (Keplero) non fossero circolari,
non è una falsificazione? O__O
Perché mai? Il sistema Tolemaico combina moti circolari per
ottenere il movimento osservato e predire le posizioni nel
futuro, mica dice che i pianeti si muovono in cerchio attorno
alla Terra.
Devo approfondire l'argomento, la cosa non mi convince. :-)
Maurizio Pistone
2013-09-23 06:09:24 UTC
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Post by orpheus
Post by Maurizio Pistone
il sistema tolemaico è un modello matematico che dà conto di tutti i
movimenti di tutti i corpi celesti osservabili ad occhio nudo
Ed il fatto che le orbite (Keplero) non fossero circolari,
non è una falsificazione? O__O
il problema è che non sono neanche ellittiche...

Poiché un sistema solare è un sistema complesso in cui ogni corpo è
influenzato da tutti gli altri e li influenza tutti, le orbite dei
singoli pianeti sono una cosa piuttosto complessa: Nettuno fu scoperto
dopo complessi calcoli per spiegare le apparenti irregolarità
dell'orbita di Urano; Plutone per le irregolarità dell'orbita di
Nettuno.

La domanda è: quanta approssimazione della realtà ci serve? Ai tempi
dell'astronomia ad occhio nudo, il margine di errore del modello di
Tolomeo era più che accettabile; fino al XVIII secolo sembrava buono il
modello di Keplero; dalla metà del XIX secolo ci si comincia a
distillare il cervello sul problema dei tre corpi; oggi se introduciamo
la fisica relativistica le cose si complicano

La luce viaggia in linea retta? Più o meno: dipende.

Vogliamo prendere quel margine di errore (che col progresso della
ricerca potremo ridurre, ma mai annullare) per dire che tutta
l'altronomia è una bufala? perché no.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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orpheus
2013-09-23 07:07:13 UTC
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orpheus
Post by orpheus
Post by Maurizio Pistone
il sistema tolemaico è un modello matematico che dà conto di
tutti i movimenti di tutti i corpi celesti osservabili ad occhio
nudo
Ed il fatto che le orbite (Keplero) non fossero circolari,
non è una falsificazione? O__O
il problema è che non sono neanche ellittiche...
[...]

Per questo non ho parlato di "ellittiche" ma che
"non fossero circolari".
Dopo sono state falsificate anche le ellittiche.

Provo a fare un discorso da elementari, per capirsi.
Se Tizio dice che le pere sono gialle,
poi viene Caio e dice: guarda tu le vedi gialle
perché c'è il riflesso di quella tenda,
sposta la tenda e vedrai che le pere
sono gialle con sfumature marroni...

Il fatto che le pere siano gialle viene falsificato.
Poi può essere falsificato anche il nuovo colore,
facendo notare che influisce sulla visione
qualche altro fattore x, ecc.

Dire che non è falsificato a me parrebbe più un discorso
filosofico, che scientifico.
Nel senso ad esempio di un hegeliano "aufhebung",
invece che per "rivoluzioni scientifiche".

A questa maniera la vedevo io, finora.
Maurizio Pistone
2013-09-23 07:44:51 UTC
Permalink
Post by orpheus
poi viene Caio e dice: guarda tu le vedi gialle
perché c'è il riflesso di quella tenda,
sposta la tenda e vedrai che le pere
sono gialle con sfumature marroni...
Il fatto che le pere siano gialle viene falsificato
no, continuano ad essere gialle, anche se con sfumature marroni

non sono blu né bianconere né invisibili

sono gialle

o per lo meno: ci sono circostanze in cui "gialle" è una descrizione
accettabile, in altre no
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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http://blog.ilpugnonellocchio.it
orpheus
2013-09-23 08:12:23 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by orpheus
poi viene Caio e dice: guarda tu le vedi gialle
perché c'è il riflesso di quella tenda,
sposta la tenda e vedrai che le pere
sono gialle con sfumature marroni...
Il fatto che le pere siano gialle viene falsificato
no, continuano ad essere gialle, anche se con sfumature marroni
non sono blu né bianconere né invisibili
sono gialle
o per lo meno: ci sono circostanze in cui "gialle" è una descrizione
accettabile, in altre no
Ma infatti gran parte della ricerca scientifica si basa
sulla ricostruzione delle circostanze/condizioni giuste
per osservare l'esistenza o la non esistenza di qualcosa,
dopodiché, se esiste in una maniera e non in un'altra,
non può essere detto che sta un po' così o un po' cosà

e queste circostanze/condizioni devono essere riproducibili,
quindi verificabili e falsicabili da chiunque

nello specifico: che le pere fossero gialle in sé
è stato falsificato, certo le pere continueranno
ad essere gialle nella condizione osservabile
con la presenza della tenda
Valerio Vanni
2013-09-23 12:44:32 UTC
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On Mon, 23 Sep 2013 07:07:13 +0000 (UTC), "orpheus"
Post by orpheus
Post by Maurizio Pistone
il problema è che non sono neanche ellittiche...
[...]
Per questo non ho parlato di "ellittiche" ma che
"non fossero circolari".
Dopo sono state falsificate anche le ellittiche.
Secondo me l'aumento di precisione non implica necessariamente una
"falsità" della versione precedente.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Maurizio Pistone
2013-09-22 21:14:15 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
2) Oggi l' inglese, 2000 anni fa il latino e prima il Greco come lingue
dominati hanno fortemente influenzato altre lingue nel Mediterraneo.
Dal 6000 a.C. si sono succeduti in medio oriente e Africa del Nord
potenti regni di lingue non indoeuropee che hanno dominato anche il
Mediterraneo. È da scartare l' ipotesi che abbiano influenzato le
lingue indoeuropee con cui sono venuti a contatto?
e perché mai? Nessuno ha mai sostenuto una cosa del genere
Post by Gianni Rosso
Ad esempio
i fenici , popolo di commercianti navigatori nel Mediterraneo di
lingua semitica, hanno inventato alfabeto usato anche dalle lingue
indoeuropee . Le lingue non indoeuropee hanno influenzato solo
per l' alfabeto ?
sicuramente no
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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Gianni Rosso
2013-09-23 15:32:54 UTC
Permalink
Il giorno Sun, 22 Sep 2013 23:14:15 +0200
Post by Maurizio Pistone
e perché mai? Nessuno ha mai sostenuto una cosa del genere
Post by Gianni Rosso
Ad esempio
i fenici , popolo di commercianti navigatori nel Mediterraneo di
lingua semitica, hanno inventato alfabeto usato anche dalle lingue
indoeuropee . Le lingue non indoeuropee hanno influenzato solo
per l' alfabeto ?
sicuramente no
se ho capito bene:

allora si può dire che un certo numero di parole (quali?) presenti nelle
lingue indoeuropee deriva da antiche lingue Mediterranee non
indoeuropee e non è spiegabile con le leggi o regole dell' evoluzione
della maggior parte delle parole indoeuropee?
Maurizio Pistone
2013-09-23 16:03:22 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
si può dire che un certo numero di parole (quali?) presenti nelle
lingue indoeuropee deriva da antiche lingue Mediterranee non
indoeuropee e non è spiegabile con le leggi o regole dell' evoluzione
della maggior parte delle parole indoeuropee?
certamente

di parole derivate da antiche lingue semitiche non ti saprei dire (a
parte le ovvie entrate attraverso la religione), ma qualunque testo
elementare di linguistica indoeuropea cita una specie di araba fenice
che si chiama "sostrato mediterraneo", una serie piuttosto lunga di
radici che non può essere spiegata come derivazione indoeuropea

la più famosa è rosa gr. rhodon, ma ce ne sono parecchie altre
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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Gianni Rosso
2013-09-23 18:43:05 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 23 Sep 2013 18:03:22 +0200
Post by Maurizio Pistone
di parole derivate da antiche lingue semitiche non ti saprei dire (a
parte le ovvie entrate attraverso la religione), ma qualunque testo
elementare di linguistica indoeuropea cita una specie di araba fenice
che si chiama "sostrato mediterraneo", una serie piuttosto lunga di
radici che non può essere spiegata come derivazione indoeuropea
la più famosa è rosa gr. rhodon, ma ce ne sono parecchie altre
incuriosito ho usato google con le parole

indoeuropeo semitico.

tra i primi link è saltato fuori questo

http://movimentorespvblica.blogspot.it/2011/06/il-mito-indoeuropeo-un-origine-semita.html

da quanto capisco ci sarebbe chi sostiene che l' indoeuropeo è derivato
dalle lingue semitiche.

questa ipotesi alternativa a che fare con il "sostrato mediterraneo" di
cui parli ?

o è pura fantasia ?
Maurizio Pistone
2013-09-23 21:42:23 UTC
Permalink
Post by Gianni Rosso
http://movimentorespvblica.blogspot.it/2011/06/il-mito-indoeuropeo-un-o
rigine-semita.html
cioè gente che scrive nel titolo

un origine semita

sarebbe un ['] autorità linguistica?

=====


" ... Vediamo un po qual'è ... "

...
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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Dragonòt
2013-09-22 10:40:53 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Sappiamo perché dal latino os viene l'italiano occhio. Abbiamo i
passaggi intermedi (os, ocellum, oclum, occhio),
OCULUM, non OS.
Bepe
*GB*
2013-09-22 10:58:45 UTC
Permalink
Post by Dragonòt
Post by Maurizio Pistone
passaggi intermedi (os, ocellum, oclum, occhio),
OCULUM, non OS.
Sì, stavolta Pistone ha cannato. Tuttavia OCVLVM, nom. OCVLVS,
era diminutivo di OQVS (non più usato in epoca classica), stessa
origine del tedesco Auge. Quindi il percorso evolutivo è stato:

OQVS > OCVLVS > OCLVS, OCLVM > occhio

In greco abbiamo la trasformazione QV <-> P, quindi OQVS <-> OPS

Bye,

*GB*
ADPUF
2013-09-22 20:43:11 UTC
Permalink
Post by *GB*
Post by Dragonòt
Post by Maurizio Pistone
passaggi intermedi (os, ocellum, oclum, occhio),
OCULUM, non OS.
Sì, stavolta Pistone ha cannato. Tuttavia OCVLVM, nom. OCVLVS,
era diminutivo di OQVS (non più usato in epoca classica),
stessa origine del tedesco Auge. Quindi il percorso evolutivo
OQVS > OCVLVS > OCLVS, OCLVM > occhio
In greco abbiamo la trasformazione QV <-> P, quindi OQVS <->
OPS
In friulano si dice "vóli", presumo da un ipotetico "oclu".
--
"President Union will address the nation on the state of the
Bush."
-- Hampton Pearson, news reporter, WBZ TV
*GB*
2013-09-23 08:17:09 UTC
Permalink
Post by ADPUF
In friulano si dice "vóli", presumo da un ipotetico "oclu".
Ipotizzo:

voli < voil < uoil < oil (cfr. franc. oeil) < oc'l < ocl(um) < oculum

Bye,

*GB*
ADPUF
2013-09-22 20:42:10 UTC
Permalink
Post by Dragonòt
Post by Maurizio Pistone
Sappiamo perché dal latino os viene l'italiano occhio.
Abbiamo i passaggi intermedi (os, ocellum, oclum, occhio),
OCULUM, non OS.
Eh, "os" non è la bocca?

In medicina, "per os", "per via orale".

Ma col "per" dovrebbe andare l'ablativo, no? quindi il
nominativo di "os" è?


Merda, potevano anche insegnarmi latino all'asilo delle suore,
invece di stare sempre a giocare sull'altalena...


(A latere: ma sulle supposte è scritto "per anus"?)
--
"Le parodie e le caricature sono le critiche più acute."
-- Aldous Huxley, Point Counter Point
*GB*
2013-09-22 21:10:51 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Eh, "os" non è la bocca?
Sì, ed è un neutro, quindi il suo accusativo è uguale al nominativo.
Nota bene che os = bocca ha la O lunga (óos) e gen. oris (óoris),
mentre os = osso ha la O breve (òs) e gen. ossis (òssis).
Post by ADPUF
Ma col "per" dovrebbe andare l'ablativo, no?
(A latere: ma sulle supposte è scritto "per anus"?)
No, le supposte sono per anum, quindi vedi che "per" regge l'accusativo.
Ti confondevi con "pro" che regge l'ablativo (pro patria).

Bye,

*GB*
Maurizio Pistone
2013-09-22 22:10:58 UTC
Permalink
Post by Dragonòt
OCULUM, non OS.
è sbagliato anche tutto il resto, belìn

non so come ho fatto

ho forse lo so, sigh...
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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Maurizio Pistone
2013-09-23 06:09:24 UTC
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Post by Maurizio Pistone
è sbagliato anche tutto il resto, belìn
insomma, l'esempio era:

auris, auricula, oricla, orecchia (-o)

facendo un passettino indietro, ausis, connesso con il greco, il gotico
ecc.

poi c'è tutta l'elegia su tempo che passa...
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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ADPUF
2013-09-22 20:38:58 UTC
Permalink
Post by Una voce dalla Germania
Post by ADPUF
Post by Una voce dalla Germania
Dove pensi di trovare documenti scritti relativi a un'epoca
precedente all'invenzione della scrittura?
Signore e signori della giuria, il collega UVDG non porta
evidenze e invece chiede a me di provare l'esistenza di prove
a suo favore.
:-)
Non capisco l'obiezione.
TU chiedi che vengano presentati dei documenti e io faccio
presente che non possono esistere.
Rispondo anche a fathermckenzie che ci avevo pensato
anch'io, ma dato che non ho trovato nessuna
audioregistrazione di Cicerone :-) per i noti motivi, mi
sembra ancora più impossibile trovarne una di cinquemila
anni fa.
Qual è la situazione sull'indoeuropeo, presunta lingua da
cui sarebbero derivate la greca e la latina e molte altre?
Non possiamo trovare documenti scritti o audioregistrazioni
e non vedo altri tipi di prove materiali immaginabili,
perciò possiamo solo fare delle supposizioni. Gran parte
degli studiosi ritiene che sia esistito perché sono state
ricostruite migliaia di radici e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Se il senso della richiesta di documenti è che secondo ADPUF
l'indoeuropeo non sarebbe mai esistito o che per lui è una
cosa a cui si può credere oppure no, benissimo: basta che ci
presenti una spiegazione delle evidenti somiglianze fra
greco, latino, lingue germaniche, slave e celtiche,
immensamente maggiori di quelle tra latino, turco, navajo e
cinese, che sia più logica e convincente di quella data da
una probabile origine comune. Finora non mi ha convinto.
Tranquillo!


Avevo scritto questo:
23:20:39, mercoledì 18 settembre 2013
Post by Una voce dalla Germania
La domanda permane qualora greco e latino derivino da
Post by ADPUF
perdute lingue precedenti,
Le lingue europee derivano dal sanscrito.
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.

La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi »



e questo:
23:09:57, giovedì 19 settembre 2013
Post by Una voce dalla Germania
Post by ADPUF
Sarebbe meglio dire che le lingue indoeuropee, sanscrito
incluso, hanno un'origine comune.
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
La situazione non è così oscura. Dell'indoeuropeo sono state
ricostruite migliaia di radici , e la ricostruzione della
grammatica è molto soddisfacente.
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma documenti?«
--
"La Meccanica è il paradiso delle scienze matematiche, perché
con quella si viene al frutto matematico."
-- Leonardo da Vinci
Barone Barolo
2013-09-23 11:36:50 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Sì, certo, ricostruzioni logiche molto credibili, ma documenti?
Tu parli di un tipo di conoscenza molto preciso, che è quella dell'evidenza documentale. Ma anche nell'ipotesi (irrealizzabile) di scoprire un giorno un'iscrizione in lingua proto-indoeuropea, ne ricaveremmo una conoscenza lessicale e grammaticale molto limitata. Grazie al metodo comparativo, invece, sappiamo moltissimo, anche se con un margine di incertezza.

-- bb
Barone Barolo
2013-09-23 11:30:35 UTC
Permalink
Post by ADPUF
La lingua da cui sono derivate la greca e la latina è
sconosciuta e si possono solo fare ipotesi
Non è che è sconosciuta: è scomparsa.
Però molte cose le sappiamo lo stesso.

-- bb
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