"koalex75" <***@gmail.com> ha scritto nel messaggio news:da4a0804-acec-451e-8b7d-***@z3g2000prz.googlegroups.com...
Panella ha scritto un testo per l'ultimo Lp diBranduardi, GIRA LA
TESTA:
"Se per amore io perdo la testa,
la lascio cadere dal collo
[...]
Posso giocarla con te come palla
che salta al tuo petto, ti tocca e tu puoi
sotto sotto nasconderla
e in solitudine"
Anche in Le cose che pensano l'io della canzone assisteva attonito
alla scena surreale della testa dell'amata che rotola a terra, come
una palla che fa le smorfie. E' l'uso criminoso del modo di dire:
"perdere la testa" è sinonimo di innamorarsi.
Ce la ricordiamo tutti quello che disse panella Panella a proposito di
"giocare con l'ignoranza del pubblico è come giocare con le teste,
come se fossero palle."
Perdere la testa così platealmente per Don Giovanni è assai
ingegnoso e questo paradosso potrebbe starci benissimo.
Ma io propenderei guardare i fatti dal loro lato estetico ( il lato
annodato stretto delle cose) immaginando il terrore di una persona
con il destino segnato, consapevole che la sua testa un giorno o
l'altro forse sarebbe rotolata via. Per qualcuno fu veramente
una questione di vita. Chi conosce la storia del Caravaggio, saprà
benissimo come il grande artista si macchiò l'esistenza con un atto
delittuoso. Dopo innumerevoli zuffe e condanne ( poi condonate )
si inguaiò tragicamente di sangue con un rivale di gioco al Campo
Marzio ( una banale lite in una partita a pallacorda ) al quale recise
con una rasoiata l'arteria femorale. Cercò di discolparsi come incidente,
ma il tribunale non gli credette, il verdetto del processo per il delitto
di Campo Marzio fu severissimo. Caravaggio venne condannato alla
decapitazione, che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse
riconosciuto per la strada. In seguito alla condanna, nei dipinti
dell'artista cominciarono ossessivamente a comparire personaggi
giustiziati con la testa mozzata, dove il suo macabro autoritratto
prendeva spesso il posto del condannato. Cominciò a girovagare in
lungo e in largo l'Italia per sfuggire alla pena capitale, sempre inseguito
come spada di damocle sul capo da un boia sempre in agguato.
Il celebre Davide e Golia nacque come conseguenza del suo terrore,
con il capo mozzato del gigante in mano al pastorello raffigurante il suo
volto. Ma l'esempio più emblematico rimane il suo ritratto racchiuso
nello scudo cinquecentesco raffigurante la Medusa decapitata.
http://www.artinvest2000.com/caravaggio_medusa.html
Il mito della Medusa con il capo crinito di serpenti e la lingua cacciata
in fuori appare in tutte le antiche raffigurazioni. Perseo, seguendo una
rotta ben definita, volando fra i ghiacci e le nebbie, sopra oceani e verdi
distese, trovò l'isola che ospitava le tre Gorgoni addormentate, con Medusa
nel mezzo. Si avvicinò a lei camminando all'indietro, tenendo lo scudo
ricevuto da Atena in modo che rispecchiasse la mostruosa figura, poichè
la sua testa continuava a rendere di pietra chiunque osasse guardarla
direttamente. Sotto il groviglio di serpi che non smettevano di muoversi
nemmeno durante il sonno, prese la mira attraverso l'immagine riflessa nello
scudo, e la colpì con un solo colpo, staccando di netto la testa del mostro.
e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai...
I denti velenosi, la lingua biforcuta da serpente: il mito della Medusa
ha molte similitudini con la lingua dei rettili, che guizza in continuazione
dentro e fuori dalla bocca...
ciao