Bhisma
2012-07-24 21:42:32 UTC
La cattedrale del mare - Ildefonso Falcones
Robusto e vigoroso romanzone storico (più di 600 pagine) ambientato
nella Catalogna e nella Barcellona del 1300.
La storia di tre generazioni di servi della gleba in ascesa sociale,
che ruota attorno alla chiesa di Santa Maria del Mar, esempio
famosissimo di gotico catalano, ed importante per le implicazioni
storiche e sociali della sua costruzione.
Stile non eccelso, ma comunque efficace, di piacevole lettura e
movimentato, anche se un po' di stanchezza e di retorica eccessiva
sono a mio avviso ravvisabili nelle parti sentimentali.
Molto interessante per la cavalcata tra dinamiche sociali e
contrapposizioni contadini - nobili - liberi cittadini, gli aspetti
giuridici, la peculiare organizzazione sociale della città di
Barcellona, l'importanza economica e politica che riescono ad assumere
gilde individualmente composte di individui piuttosto miseri (i
"bastiaixos", gli scaricatori del porto) gli aspetti militari (la
"host" di Barcellona composta da tutti i liberi cittadini, il
tentativo fallito di sbarco di Pietro il Crudele, che sarebbe
addirittura la prima battaglia documentata con uso di bombarde sulle
navi e altre questioni interessanti che mi riprometto di verificare)
gli ebrei, l'inquisizione (compare in ruolo abbastanza importante un
Ncolau Eymerich decisamente più realistico di quello di Manfredi, le
sentenze contro le donne adultere, le banche ed il commercio etc.
Per quanto ne posso giudicare mi pare piuttosto benfatto, tanto che un
clamoroso anacronismo come la comparsa delle patate sulla tavola di un
contadino mi sembra più una strizzata d'occhio al lettore che un vero
errore.
Saluti da Bhisma
Robusto e vigoroso romanzone storico (più di 600 pagine) ambientato
nella Catalogna e nella Barcellona del 1300.
La storia di tre generazioni di servi della gleba in ascesa sociale,
che ruota attorno alla chiesa di Santa Maria del Mar, esempio
famosissimo di gotico catalano, ed importante per le implicazioni
storiche e sociali della sua costruzione.
Stile non eccelso, ma comunque efficace, di piacevole lettura e
movimentato, anche se un po' di stanchezza e di retorica eccessiva
sono a mio avviso ravvisabili nelle parti sentimentali.
Molto interessante per la cavalcata tra dinamiche sociali e
contrapposizioni contadini - nobili - liberi cittadini, gli aspetti
giuridici, la peculiare organizzazione sociale della città di
Barcellona, l'importanza economica e politica che riescono ad assumere
gilde individualmente composte di individui piuttosto miseri (i
"bastiaixos", gli scaricatori del porto) gli aspetti militari (la
"host" di Barcellona composta da tutti i liberi cittadini, il
tentativo fallito di sbarco di Pietro il Crudele, che sarebbe
addirittura la prima battaglia documentata con uso di bombarde sulle
navi e altre questioni interessanti che mi riprometto di verificare)
gli ebrei, l'inquisizione (compare in ruolo abbastanza importante un
Ncolau Eymerich decisamente più realistico di quello di Manfredi, le
sentenze contro le donne adultere, le banche ed il commercio etc.
Per quanto ne posso giudicare mi pare piuttosto benfatto, tanto che un
clamoroso anacronismo come la comparsa delle patate sulla tavola di un
contadino mi sembra più una strizzata d'occhio al lettore che un vero
errore.
Saluti da Bhisma
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...e il pensier libero, è la mia fé!
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