Lillo
2004-07-31 06:02:53 UTC
Salve a tutti. Ho alcuni dubbi che, da quanto leggo, non mi si
appianano, e una richiesta.
I dubbi:
- Una persona va su un sito: quando lo si definisce "pedopornografico"
e quando no, nel senso che magari mostra ragazzini senza scene di
sesso ma solo in posa e magari in costume da bagno? Insomma: basta il
nudo per la pornografia o ci vuole altro?
- La prova: bastano i log delle visite ai siti o ci vogliono i corpi
del reato (le foto salvate sul computer o sul dischetto)?
- La prova2: l'eventuale navigatore "civetta" che ha intercettato che
io ho scaricato una foto (per poi magari cancellarla ma lui non lo
sa), costituisce prova di reato?
La richiesta:
Ma com'è possibile concepire reato una detenzione? Se detengo la foto
di un chilo di droga sono forse un correo dello spacciatore? Se
detengo la foto di un morto ammazzato, sono forse complice
dell'omicida? E che valenza criminogena può avere scambiare foto
frutto di abusi già puniti, vecchie di decenni, di bambini a cui non
può nuocere più quel traffico? Infine: perché trafficare in
pedopornografia alimenterebbe il mercato e i crimini pedofili, e
invece trafficare in files musicali pirati il mercato lo deprime?
Da ciò, mi chiedo se non stia nascendo una riflessione su questa legge
del 1998 che, a parere di molti, è solo una legge che regolarizza una
caccia alle streghe ispirata dal moralismo cattolico, e che, questa è
la cosa peggiore, non tutela o protegge affatto i bambini,
considerando che i pedofili sono quelli che li violentano per strada e
in famiglia, non certo le persone esecrabili e abbruttite che "si
limitano" a utilizzare certe foto per piaceri solitari?
Le violenze contro i deboli, gli indifesi e quindi i bambini vanno
fermate e bloccate con l'intelligenza e la razionalità, non con il
pressappochismo medievale e l'umoralità che mi sembra prevalga. Tanto
più che non dà frutti...
appianano, e una richiesta.
I dubbi:
- Una persona va su un sito: quando lo si definisce "pedopornografico"
e quando no, nel senso che magari mostra ragazzini senza scene di
sesso ma solo in posa e magari in costume da bagno? Insomma: basta il
nudo per la pornografia o ci vuole altro?
- La prova: bastano i log delle visite ai siti o ci vogliono i corpi
del reato (le foto salvate sul computer o sul dischetto)?
- La prova2: l'eventuale navigatore "civetta" che ha intercettato che
io ho scaricato una foto (per poi magari cancellarla ma lui non lo
sa), costituisce prova di reato?
La richiesta:
Ma com'è possibile concepire reato una detenzione? Se detengo la foto
di un chilo di droga sono forse un correo dello spacciatore? Se
detengo la foto di un morto ammazzato, sono forse complice
dell'omicida? E che valenza criminogena può avere scambiare foto
frutto di abusi già puniti, vecchie di decenni, di bambini a cui non
può nuocere più quel traffico? Infine: perché trafficare in
pedopornografia alimenterebbe il mercato e i crimini pedofili, e
invece trafficare in files musicali pirati il mercato lo deprime?
Da ciò, mi chiedo se non stia nascendo una riflessione su questa legge
del 1998 che, a parere di molti, è solo una legge che regolarizza una
caccia alle streghe ispirata dal moralismo cattolico, e che, questa è
la cosa peggiore, non tutela o protegge affatto i bambini,
considerando che i pedofili sono quelli che li violentano per strada e
in famiglia, non certo le persone esecrabili e abbruttite che "si
limitano" a utilizzare certe foto per piaceri solitari?
Le violenze contro i deboli, gli indifesi e quindi i bambini vanno
fermate e bloccate con l'intelligenza e la razionalità, non con il
pressappochismo medievale e l'umoralità che mi sembra prevalga. Tanto
più che non dà frutti...