Moritz Benedikt
2007-07-17 15:30:41 UTC
L'ultima cosa di cui si ha voglia una volta veramente laggiù è andare al
cinema. Siamo già nel film! Il problema è proprio questo, cercare di vedere
veramente quel che c'è senza farsi sviare continuamente dagli ovvi e
continui deja vù.
Così aiutano i particolari: per esempio che la spiaggia di Malibu piena di
surfer sia ricoperta di masse di alghe ed il mare sia ricoperto di nuvole;
che il caldo di LA sia tutt'altro che intollerabile, secco e ventilato; che
il 'ghetto' sia, a prima vista, pochissimo drammatico; che le strade di San
Francisco, dove abbiamo visto le macchine della polizia volano sui continui
dossi, siano estremamente difficili da negoziare a piedi, specie le discese;
che gli americani riuniti per il pic nic patriottico siano rilassatissimi e
non si veda un telefonino; in compenso nella Coit Tower di SF ci sono
vistosi murales marxisti degli anni 30. E l'ovvia domanda: ci sono tanti più
disabili in carrozzella che in Italia o solo escono più spesso di casa?
Non del tutto volontariamente (sulla cartina pareva una metropolitana,
invece era una light railway) attraverso avanti e indietro South Central,
Watts e Compton. Anche per l'ora (fra le dieci e l'una) per strada non si
vede quasi nessuno. Un mare di casette unifamiliari sotto un solo
impeccabile. Grazie al mio Virgilio so cosa devo guardare: le sbarre alle
finestre. Quasi tutte le case ce l'hanno, tanto che l'attenzione finisce per
concentrarsi su quelle che NON ce l'hanno: si immagina che lì stiano tipi
talmente pericolosi e noti che nessuno si azzarda a fare niente. Del resto,
accanto alle attese degradazioni, ci sono molte case ben tenute, con bei
giardini - niente piscine però.
Stesso discorso per il quartiere messicano attraversato in autobus a causa
di un treno sbagliato. E' sera e le strade sono piene, anche di polizia.
Tutto è molto più colorato e vissuto ma anche qui le sbarre si sprecano.
Avvicinandosi alla Union Station c'è la degradazione vera: un pezzo di città
che ha cercato di assomigliare a New York ed oggi è in decadenza estrema,
una Broadway con i resti di grandi cinema e teatri in cui si affollano i
barboni e le missioni sono protette dalla polizia. Non ci sono taxi mentre
un turista nervoso aspetta l'autobus e si preoccupa che la rissa che si sta
sviluppando a dieci metri da lui non degeneri.
A San Francisco albergo centrale e vecchio ma carino. Esco: mi dirigo a
sinistra e ci sono i teatri e le gallerie d'arte e Union Square e Macy's; mi
dirigo a destra ed è subito catastrofe. Letteralmente tutto cambia da un
lato all'altro della strada. LA invece è così amorfa e dilatata che i poveri
bisogna andarli a cercare - ma a quel punto uno preferisce Wiltshire
Boulevard e Venice Beach e, inevitabilmente, Hollywood Boulevard insieme
agli altri turisti a commentare l'ordine casuale delle stelle sui
marciapiedi.
Templi massonici belli ed eleganti e vistosi; la Cattedrale di LA
modernissima e luminosa; le chiese nei quartieri difficili che sembrano
garage e magazzini; la chiesa cattolica di Camarillo - finalmente una vera
chiesa!
A SF la catena 'Pizza Orgasmica'.
Sempre a SF trovo una cosa che non sapevo di desiderare ardentemente prima
di vederla: un Nietzsche di peluche: 'filosofo tedesco che attacco' i
pregiudizi popolari prima che fosse di moda farlo'. La serie è Little
Thinkers e la trovate su Amazon: ci sono anche Gesù, Marx, Freud,
Shakespeare, Virginia Woolf... Van Gogh con l'orecchio staccabile...
Ma il posto veramente esotico, quello che in Italia o in Europa non si
concepisce davvero (malgrado i tentativi di imitazione) è il suburb, the
Land of the Unreal. Tante belle case a due piani con giardino e garage e
(spesso) piscina che si succedono con regolarità e dove, a parte il parco
giochi, non c'è un solo posto dove andare a piedi. Le modifiche alle case
devono essere approvate dai vicini e non solo dalle autorità, che non si
facciano cose strane che abbassino il valore della proprietà e del vicinato.
Quella in cui mi trovavo non era proprio una 'gated community' ma quasi -
oltretutto c'era un'alta concentrazione di agenti (in servizio o ex)
dell'FBI. Niente sbarre alle finestre.
Se le strade della metropoli erano cinema quella era proprio televisione,
sitcom. Per fortuna, all'esterno californiano, corrispondeva nel mio caso un
meraviglioso cuore italiano, grazie al mio Virgilio, A********* C********, a
sua moglie ed al bambino di 17 mesi che hanno accolto il middle-aged italian
underachiever like a visiting dignitary from the mother country.
Considerazione generale: l'area su cui sorge LA è notoriamente arida e
l'acqua deve essere portata da grandi distanze: Colorado, Arizona, stati
aridi anch'essi. Considerando anche le infinite freeways e la quantità
immensa di roba consumata dalla metropoli, un trionfo della volontà sulla
necessità. Ovviamente ci si chiede cosa succederà quando finirà il petrolio
(per non parlare dell'acqua potabile, prospettiva ancor più realistica). Lo
stesso trionfo dell'idea sul pragmatismo è la schema a griglia romano delle
strade imposto alla diinamica topografia di SF.
Notte sulla freeway: scompaiono le montagne, non si vedono le stelle, solo
le luci delle macchine e la foresta dei brand e dei logo, 'infinita e
perioidica'.
Banalità: la frase di Mark Twain, 'l'inverno peggiore che abbia mai passato
è stato un'estate a San Francisco' è letteralmente VERA! Gigantesche spiagge
con sabbia meravigliosa deserte, a parte gente col maglione che porta a
spasso il cane, a luglio.
Musei visitati a LA: il Getty Center ed il Museum of Jurassic Technology,
due modi differenti di onorare l'ingegno umano.
E ci sarebbe da descrivere tutto il viaggio in Greyhound da LA a SF and back
lungo la Central Valley e i deserti e le colline brulle e i campi sterminati
e i camion aperti carichi di pomodori e l'allevamento di mucche lungo
chilometri con migliaia di animali e le schiere di colline ricoperte di
eliche per l'energia elettriche e l'immenso viluppo di rampe autostrali per
le quali si entra nel Bay Bridge...
Niente terremoti, apparentemente. Ma ad Acres of Books, a Long Beach, il più
grande negozio di libri usati della California, i libri continuavano a
cadere dagli scaffali senza che nessuno li toccasse. O erano microscosse o
poltergeist.
Riassunto: San Francisco è bella, ci vivrei pure, ma quella veramente
affascinante e inquietante è Los Angeles.
Moritz Benedikt
'San Francisco fronts the sea, and you can sniff the spices of Cathay; it is
a Baghdad of the West. But no fewer than 400,000 southern Californians are
Iowa born; Los Angeles is Iowa with palms' - John Gunther, 1947
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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
cinema. Siamo già nel film! Il problema è proprio questo, cercare di vedere
veramente quel che c'è senza farsi sviare continuamente dagli ovvi e
continui deja vù.
Così aiutano i particolari: per esempio che la spiaggia di Malibu piena di
surfer sia ricoperta di masse di alghe ed il mare sia ricoperto di nuvole;
che il caldo di LA sia tutt'altro che intollerabile, secco e ventilato; che
il 'ghetto' sia, a prima vista, pochissimo drammatico; che le strade di San
Francisco, dove abbiamo visto le macchine della polizia volano sui continui
dossi, siano estremamente difficili da negoziare a piedi, specie le discese;
che gli americani riuniti per il pic nic patriottico siano rilassatissimi e
non si veda un telefonino; in compenso nella Coit Tower di SF ci sono
vistosi murales marxisti degli anni 30. E l'ovvia domanda: ci sono tanti più
disabili in carrozzella che in Italia o solo escono più spesso di casa?
Non del tutto volontariamente (sulla cartina pareva una metropolitana,
invece era una light railway) attraverso avanti e indietro South Central,
Watts e Compton. Anche per l'ora (fra le dieci e l'una) per strada non si
vede quasi nessuno. Un mare di casette unifamiliari sotto un solo
impeccabile. Grazie al mio Virgilio so cosa devo guardare: le sbarre alle
finestre. Quasi tutte le case ce l'hanno, tanto che l'attenzione finisce per
concentrarsi su quelle che NON ce l'hanno: si immagina che lì stiano tipi
talmente pericolosi e noti che nessuno si azzarda a fare niente. Del resto,
accanto alle attese degradazioni, ci sono molte case ben tenute, con bei
giardini - niente piscine però.
Stesso discorso per il quartiere messicano attraversato in autobus a causa
di un treno sbagliato. E' sera e le strade sono piene, anche di polizia.
Tutto è molto più colorato e vissuto ma anche qui le sbarre si sprecano.
Avvicinandosi alla Union Station c'è la degradazione vera: un pezzo di città
che ha cercato di assomigliare a New York ed oggi è in decadenza estrema,
una Broadway con i resti di grandi cinema e teatri in cui si affollano i
barboni e le missioni sono protette dalla polizia. Non ci sono taxi mentre
un turista nervoso aspetta l'autobus e si preoccupa che la rissa che si sta
sviluppando a dieci metri da lui non degeneri.
A San Francisco albergo centrale e vecchio ma carino. Esco: mi dirigo a
sinistra e ci sono i teatri e le gallerie d'arte e Union Square e Macy's; mi
dirigo a destra ed è subito catastrofe. Letteralmente tutto cambia da un
lato all'altro della strada. LA invece è così amorfa e dilatata che i poveri
bisogna andarli a cercare - ma a quel punto uno preferisce Wiltshire
Boulevard e Venice Beach e, inevitabilmente, Hollywood Boulevard insieme
agli altri turisti a commentare l'ordine casuale delle stelle sui
marciapiedi.
Templi massonici belli ed eleganti e vistosi; la Cattedrale di LA
modernissima e luminosa; le chiese nei quartieri difficili che sembrano
garage e magazzini; la chiesa cattolica di Camarillo - finalmente una vera
chiesa!
A SF la catena 'Pizza Orgasmica'.
Sempre a SF trovo una cosa che non sapevo di desiderare ardentemente prima
di vederla: un Nietzsche di peluche: 'filosofo tedesco che attacco' i
pregiudizi popolari prima che fosse di moda farlo'. La serie è Little
Thinkers e la trovate su Amazon: ci sono anche Gesù, Marx, Freud,
Shakespeare, Virginia Woolf... Van Gogh con l'orecchio staccabile...
Ma il posto veramente esotico, quello che in Italia o in Europa non si
concepisce davvero (malgrado i tentativi di imitazione) è il suburb, the
Land of the Unreal. Tante belle case a due piani con giardino e garage e
(spesso) piscina che si succedono con regolarità e dove, a parte il parco
giochi, non c'è un solo posto dove andare a piedi. Le modifiche alle case
devono essere approvate dai vicini e non solo dalle autorità, che non si
facciano cose strane che abbassino il valore della proprietà e del vicinato.
Quella in cui mi trovavo non era proprio una 'gated community' ma quasi -
oltretutto c'era un'alta concentrazione di agenti (in servizio o ex)
dell'FBI. Niente sbarre alle finestre.
Se le strade della metropoli erano cinema quella era proprio televisione,
sitcom. Per fortuna, all'esterno californiano, corrispondeva nel mio caso un
meraviglioso cuore italiano, grazie al mio Virgilio, A********* C********, a
sua moglie ed al bambino di 17 mesi che hanno accolto il middle-aged italian
underachiever like a visiting dignitary from the mother country.
Considerazione generale: l'area su cui sorge LA è notoriamente arida e
l'acqua deve essere portata da grandi distanze: Colorado, Arizona, stati
aridi anch'essi. Considerando anche le infinite freeways e la quantità
immensa di roba consumata dalla metropoli, un trionfo della volontà sulla
necessità. Ovviamente ci si chiede cosa succederà quando finirà il petrolio
(per non parlare dell'acqua potabile, prospettiva ancor più realistica). Lo
stesso trionfo dell'idea sul pragmatismo è la schema a griglia romano delle
strade imposto alla diinamica topografia di SF.
Notte sulla freeway: scompaiono le montagne, non si vedono le stelle, solo
le luci delle macchine e la foresta dei brand e dei logo, 'infinita e
perioidica'.
Banalità: la frase di Mark Twain, 'l'inverno peggiore che abbia mai passato
è stato un'estate a San Francisco' è letteralmente VERA! Gigantesche spiagge
con sabbia meravigliosa deserte, a parte gente col maglione che porta a
spasso il cane, a luglio.
Musei visitati a LA: il Getty Center ed il Museum of Jurassic Technology,
due modi differenti di onorare l'ingegno umano.
E ci sarebbe da descrivere tutto il viaggio in Greyhound da LA a SF and back
lungo la Central Valley e i deserti e le colline brulle e i campi sterminati
e i camion aperti carichi di pomodori e l'allevamento di mucche lungo
chilometri con migliaia di animali e le schiere di colline ricoperte di
eliche per l'energia elettriche e l'immenso viluppo di rampe autostrali per
le quali si entra nel Bay Bridge...
Niente terremoti, apparentemente. Ma ad Acres of Books, a Long Beach, il più
grande negozio di libri usati della California, i libri continuavano a
cadere dagli scaffali senza che nessuno li toccasse. O erano microscosse o
poltergeist.
Riassunto: San Francisco è bella, ci vivrei pure, ma quella veramente
affascinante e inquietante è Los Angeles.
Moritz Benedikt
'San Francisco fronts the sea, and you can sniff the spices of Cathay; it is
a Baghdad of the West. But no fewer than 400,000 southern Californians are
Iowa born; Los Angeles is Iowa with palms' - John Gunther, 1947
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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/