Zogo
2005-01-07 20:26:23 UTC
Dalle news del sito www.comicus.it .
Si tratta di una petizione, promossa da Brolli, Di Nocera, ComicUs e Lo
Spazio Bianco per chiedere all'UTET di ritirare dal commercio le copie
del libro "Storia del Fumetto", di cui si e' parlato anche qui e che
conterrebbe una valanga di strafalcioni. Che ne pensate?
L'indirizzo a cui si puo' firmare la petizione e':
http://www.petitiononline.com/sdf001/petition.html
[inizio quote]
Petizione contro l'UTET per il libro Storia del Fumetto
Per ogni appassionato lettore, il periodico pellegrinaggio in libreria,
è un momento sacro, l'irrinunciabile occasione per girovagare curiosi
tra le ultime novità e i grandi classici alla ricerca di sempre nuove
letture. Se il lettore in questione è anche un appassionato di fumetti,
trovare tra gli scaffali un volume come "Storia del Fumetto - Da Yellow
Kid ai manga" di Franco Restaino, edito dalla UTET, è una piacevolissima
sorpresa. Un bel volume di oltre quattrocento pagine, scritto da un
conosciuto accademico, pubblicato da una delle più prestigiose case
editrici italiane. Ce n'è abbastanza per avviarsi felici alla cassa,
sicuri di aver fatto un ottimo acquisto, premiando un testo che da un
nuovo e importante riconoscimento culturale al mondo del fumetto.
Ma appena oltrepassata la colorata copertina del volume, già ad una
veloce sfogliata, ecco che quella che era una piacevole sorpresa si
trasforma in uno sconcertato stupore. Stupore per l'esorbitante numero
di errori, refusi, leggerezze e imprecisioni disseminati senza
parsimonia in tutto il libro. Quella che dall'editore viene presentata
come una "accurata e raffinata Storia del fumetto che ci fa riscoprire
Topolino, Corto Maltese, Tintin e molti altri e ci consegna un libro in
cui l'analisi critica nulla toglie al piacere della lettura", si rivela
al contrario un testo privo di un qualsiasi rigore scientifico, frutto
evidente di una superficialità e di un pressappochismo imbarazzanti.
Stupisce in negativo che un simile esempio di mala editoria sia stato
messo alle stampe da una casa editrice prestigiosa e rinomata come la
UTET, generalmente contraddistinta da opere di ben altra caratura, e sui
cui testi accademici molti di noi sono abituati a studiare.
Ma non vorremmo mai che nessuno studiasse, o anche solo si avvicinasse
al fumetto, partendo da un libro come quello del Signor Restaino. Ed è
per questo che la redazione di Comicus.it si unisce all'appello di
Daniele Brolli e Alessandro Di Nocera, augurandosi l'immediato ritiro
del volume dal mercato. Invitiamo tutti i nostri lettori a fare
altrettanto.
La Redazione di Comicus.it
Il fumetto è un medium che in cento anni e più di vita ha subito
evoluzioni stilistiche importanti, si è affermato come arte e mezzo di
comunicazione con le proprie peculiarità e i propri codici. Un
linguaggio completo, che ha probabilmente ancora molto da scoprire, ma
che comunque ha raggiunto una sua maturità e dignità. Cento anni di
storia - e un proliferare di scuole,
generi e commistioni tra le une e le altre - dovrebbero infine aver
eliminato un preconcetto stupido: che del fumetto si possa conoscere
tutto. Provate a cercare tra i cineasti: per quanto esperto, nessuno si
riterrà capace di conoscere tutto del cinema, e probabilmente nessuno si
sentirà capace di scrivere una storia del cinema da solo o senza
investirvi tempo in una faticosa e impegnativa ricerca. Invece, nel
fumetto vige ancora questa convinzione che la materia sia tanto ridotta
da poter rivestire il ruolo di tuttologi. Magari come secondo o terzo
interesse. Sono convinzioni come questa che portano a scrivere libri
pieni di errori, imprecisioni, leggerezze. Che appaiono ancora più
stonate se l'editore è la UTET, da tempo specializzata in testi e guide
di peso nell'ambiente accademico, dal quale ci si aspetterebbe
quantomeno una verifica più accurata dei propri testi. Storia del
Fumetto, scritto dal professor Franco Restaino, è un libro pieno di
pecche, di refusi, di segni di ignoranza su diversi aspetti del fumetto.
Ne potete leggere qualche assaggio qua, e mano a mano che ne verranno
fuori di nuovi cercherò di segnalarli. Di fronte a tutto questo, è un
bene che qualcuno decida di farsi sentire, autori, editori, semplici
lettori, per evitare che questo libro diventi un testo di riferimento a
livello accademico e intellettuale.
Qualcuno potrebbe obiettare e fare l'avvocato del diavolo: forse il
mondo del fumetto italiano se l'è cercata un po', forse con una maggiore
professionalità generale dell'ambiente, un libro che tratti sullo stesso
argomento sarebbe già stato scritto in maniera più professionale. Ma
nonostante certe valutazioni possano far riflettere (e non poco) credo
che sia un gesto dovuto sottolineare l'inadeguatezza di un'opera
talmente lacunosa. Per questo, raccogliamo l'invito di Danile Brolli e
Alessandro Di Nocera, che pubblichiamo qua sotto.
La Redazione di Lo Spazio Bianco.it
Il fumetto è una forma di comunicazione, un linguaggio che in molti
percepiscono come semplice.
Non è così: il fumetto è un medium complesso e - nonostante le
difficoltà di accettazione culturale incontrate nel tempo - pienamente
legittimato.
C'è però chi confonde le due sfere di "accostamento" e interpretazione:
studiosi ed esegeti (o presunti tali) che, pur amando il fumetto in
quanto medium, pur considerandolo parte importante e integrante del
sistema dei linguaggi, ne dimenticano la sua complessità. E pensano che
per parlare di narrativa disegnata basti una passione da ragazzino e
qualche informazione generale raccattata qua e là.
Il libro "La Storia del Fumetto" del professor Franco Restaino
costituisce un perfetto esempio di questa tendenza: a traino di una
nostalgica fascinazione infantile, colleziona un vasto campionario di
sciocchezze ed è improntato su un rigore scientifico nullo.
Ci si potrebbe ridere sopra se non fosse per un fatto fondamentale: si
tratta di un'opera edita dalla UTET. Che un editore di tale portata
possa avallare un simile cumulo di inesattezze e pressappochismi, è una
cosa che fa ghiacciare il sangue nelle vene a chiunque abbia tentato di
portare avanti un discorso critico serio sul mondo dei comics.
L'idea che un libro così mal fatto debba, a questo punto,
NECESSARIAMENTE entrare in qualsiasi bibliografia universitaria
riguardante il fumetto (in quanto licenziata dalla UTET e pertanto,
considerando la credibilità scientifica dell'editore, non ignorabile)
rappresenta qualcosa di decisamente intollerabile.
E' per questo che sostengo la richiesta di Daniele Brolli.
Chiedo pertanto a chiunque sia interessato alla difesa del rigore
intellettuale e culturale nella saggistica italiana - e quindi non solo
agli appassionati di fumetti - di inviare alla UTET una e-mail in cui si
richieda il ritiro dal commercio del libro sulla storia del fumetto
scritto dal professor Franco Restaino.
Alessandro Di Nocera - critico e saggista
Scrivere la storia di un linguaggio, seguendo l'itinerario dei suoi
contenuti e delle sue trasformazioni, significa produrre un'opera
scientifica. Non è detto che sia oggettiva nel rilevare vicende,
personaggi e fatti (perché inclusioni ed esclusioni dipendono sempre dal
gusto, dalla cultura... dalle valutazioni dell'estensore). Ma si tratta
comunque di affermazioni e fatti accertati. L'estensore fa delle scelte,
discutibili finché si vuole, ma documentate. Non si inventa fatti mai
avvenuti, non scrive a vanvera. Non è questo il caso de "La storia del
fumetto" di Franco
Restaino, Utet editore, volume appena uscito in libreria. Impossibile
elencare l'insieme di informazioni erronee contenute nel libro, frutto
palese della disinformazione, della superficialità e
dell'improvvisazione. Un'opera che, se non ritirata dal commercio, dato
il prestigio dell'editore, rischia di finire in bibliografie di studio,
di diventare una pericolosa fonte di disinformazione per i
lettori/acquirenti che si aspettano da Utet un'opera che li introduca
all'argomento. In questo volume si è passati oltre il ridicolo, entrando
in pieno nella sfera dell'ignoranza. Senza elencare punto per punto le
corbellerie presenti, è giusto avvertire di quale genere siano: date
delle opere sbagliate; contenuti/sinossi delle opere sbagliati (forse
riassunti per sentito dire); mancanza di riferimenti bibliografici per i
testi citati (ma alcune volte viene citata un'edizione italiana senza
criteri bibliografici, a volte sbagliando anche l'editore); traduzioni
italiane dei titoli approssimative e letterali (non è stato verificato
il titolo italiano con cui sono conosciuti e in alcuni casi vocaboli
appartenenti allo slang statunitense non vengono riconosciuti e tradotti
con il loro vero equivalente); titoli sbagliati; nomi dei personaggi
sbagliati; autori dati per morti ancora viventi (e viceversa); case
editrici straniere sbagliate; cronologie errate; una quantità di refusi
da guinness dei primati...
Non credo che, nel caso di un'analoga storia della filosofia, il
professor Restaino e l'Utet avrebbero affidato tutto a una persona,
avrebbero suddiviso le voci, per esempio epoche e scuole di pensiero,
tra vari studiosi. Nel caso del fumetto però si è ritenuto che una sola
persona potesse pretendere di raccontare una storia di oltre cento anni,
con scuole e stili diversi in varie parti del mondo. Credo che una
storia della filosofia che fosse scritta come questa storia del fumetto
avrebbe sollevato l'indignazione di tutto il mondo accademico. Una cosa
è certa, l'indignazione questo volume l'ha comunque sollevata da più
parti, tanto che sarebbe ragionevole toglierla dalla circolazione.
Ovvero che Utet la ritirasse immediatamente dal commercio.
Daniele Brolli - scrittore, saggista, editore e disegnatore
[fine quote]
[inizio quote2]
Petizione contro l'Utet - Precisazioni
Permettetemi i miei personalissimi due cents di invito a firmare, con
alcune precisazioni in risposta ad alcune domande e argomentazioni poste
sul nostro forum.
Mi pare ovvio che il ritiro che chiediamo attraverso la petizione invita
di conseguenze ad una ristampa del volume in edizione riveduta e
corretta o a qualsiasi altra scelta che rimedi al meglio...questa è la
più drastica ma a nostro parere la migliore. E' una scelta PESANTE
rispetto a quella semplicemente di notificare gli errori o
pubblicizzarli in giro perchè non si tratta di due o tre errori, ma vari
e reiterati, dettati da superficialità dell'autore (poteva informarsi su
quattro traduzioni, o chiedere consulenze!) e dei correttori di bozze
(quindi dell'UTET stessa). Trattandosi di un MANUALE (nella tradizione
dell'UTET) e non di un saggio stampato in copisteria, c'è il rischio che
il lettore occasionale prenda per oro colato quanto passa, diffondendo
l'ignoranza. Quindi il nostro invito è a votare per un totale RITIRO
dalla circolazione delle copie (con la speranza che un volume
maggiormente curato possa vedere la luce al suo posto). Non si tratta di
censurare la libertà di espressione (non si fa cenno ai giudizi
espressi, nella petizione), ma di evitare che anche sui manuali ad opera
di sedicenti esperti si vedano le frivole uscite che tanto detestiamo
negli occasionali passaggi televisivi (della serie "Stan Lee disegnatore
di Spiderman")... se dovessimo aprire una petizione per ogni volta che
si sentono cose del genere alla TV dovremmo trasformarci in un sito di
petizioni, ed essendo i passaggi televisivi spesso ascoltati e subito
dimenticati, non credo ne valga la pena.
Col massimo rispetto per l'autore (che crediamo in buona fede e
certamente non del tutto ignorante in materia) e per l'editore (che in
una carriera di tutto rispetto potrebbe permettersi di avere delle
cadute di stile), ci teniamo a ribadire l'invito a firmare.
[fine quote2]
Si tratta di una petizione, promossa da Brolli, Di Nocera, ComicUs e Lo
Spazio Bianco per chiedere all'UTET di ritirare dal commercio le copie
del libro "Storia del Fumetto", di cui si e' parlato anche qui e che
conterrebbe una valanga di strafalcioni. Che ne pensate?
L'indirizzo a cui si puo' firmare la petizione e':
http://www.petitiononline.com/sdf001/petition.html
[inizio quote]
Petizione contro l'UTET per il libro Storia del Fumetto
Per ogni appassionato lettore, il periodico pellegrinaggio in libreria,
è un momento sacro, l'irrinunciabile occasione per girovagare curiosi
tra le ultime novità e i grandi classici alla ricerca di sempre nuove
letture. Se il lettore in questione è anche un appassionato di fumetti,
trovare tra gli scaffali un volume come "Storia del Fumetto - Da Yellow
Kid ai manga" di Franco Restaino, edito dalla UTET, è una piacevolissima
sorpresa. Un bel volume di oltre quattrocento pagine, scritto da un
conosciuto accademico, pubblicato da una delle più prestigiose case
editrici italiane. Ce n'è abbastanza per avviarsi felici alla cassa,
sicuri di aver fatto un ottimo acquisto, premiando un testo che da un
nuovo e importante riconoscimento culturale al mondo del fumetto.
Ma appena oltrepassata la colorata copertina del volume, già ad una
veloce sfogliata, ecco che quella che era una piacevole sorpresa si
trasforma in uno sconcertato stupore. Stupore per l'esorbitante numero
di errori, refusi, leggerezze e imprecisioni disseminati senza
parsimonia in tutto il libro. Quella che dall'editore viene presentata
come una "accurata e raffinata Storia del fumetto che ci fa riscoprire
Topolino, Corto Maltese, Tintin e molti altri e ci consegna un libro in
cui l'analisi critica nulla toglie al piacere della lettura", si rivela
al contrario un testo privo di un qualsiasi rigore scientifico, frutto
evidente di una superficialità e di un pressappochismo imbarazzanti.
Stupisce in negativo che un simile esempio di mala editoria sia stato
messo alle stampe da una casa editrice prestigiosa e rinomata come la
UTET, generalmente contraddistinta da opere di ben altra caratura, e sui
cui testi accademici molti di noi sono abituati a studiare.
Ma non vorremmo mai che nessuno studiasse, o anche solo si avvicinasse
al fumetto, partendo da un libro come quello del Signor Restaino. Ed è
per questo che la redazione di Comicus.it si unisce all'appello di
Daniele Brolli e Alessandro Di Nocera, augurandosi l'immediato ritiro
del volume dal mercato. Invitiamo tutti i nostri lettori a fare
altrettanto.
La Redazione di Comicus.it
Il fumetto è un medium che in cento anni e più di vita ha subito
evoluzioni stilistiche importanti, si è affermato come arte e mezzo di
comunicazione con le proprie peculiarità e i propri codici. Un
linguaggio completo, che ha probabilmente ancora molto da scoprire, ma
che comunque ha raggiunto una sua maturità e dignità. Cento anni di
storia - e un proliferare di scuole,
generi e commistioni tra le une e le altre - dovrebbero infine aver
eliminato un preconcetto stupido: che del fumetto si possa conoscere
tutto. Provate a cercare tra i cineasti: per quanto esperto, nessuno si
riterrà capace di conoscere tutto del cinema, e probabilmente nessuno si
sentirà capace di scrivere una storia del cinema da solo o senza
investirvi tempo in una faticosa e impegnativa ricerca. Invece, nel
fumetto vige ancora questa convinzione che la materia sia tanto ridotta
da poter rivestire il ruolo di tuttologi. Magari come secondo o terzo
interesse. Sono convinzioni come questa che portano a scrivere libri
pieni di errori, imprecisioni, leggerezze. Che appaiono ancora più
stonate se l'editore è la UTET, da tempo specializzata in testi e guide
di peso nell'ambiente accademico, dal quale ci si aspetterebbe
quantomeno una verifica più accurata dei propri testi. Storia del
Fumetto, scritto dal professor Franco Restaino, è un libro pieno di
pecche, di refusi, di segni di ignoranza su diversi aspetti del fumetto.
Ne potete leggere qualche assaggio qua, e mano a mano che ne verranno
fuori di nuovi cercherò di segnalarli. Di fronte a tutto questo, è un
bene che qualcuno decida di farsi sentire, autori, editori, semplici
lettori, per evitare che questo libro diventi un testo di riferimento a
livello accademico e intellettuale.
Qualcuno potrebbe obiettare e fare l'avvocato del diavolo: forse il
mondo del fumetto italiano se l'è cercata un po', forse con una maggiore
professionalità generale dell'ambiente, un libro che tratti sullo stesso
argomento sarebbe già stato scritto in maniera più professionale. Ma
nonostante certe valutazioni possano far riflettere (e non poco) credo
che sia un gesto dovuto sottolineare l'inadeguatezza di un'opera
talmente lacunosa. Per questo, raccogliamo l'invito di Danile Brolli e
Alessandro Di Nocera, che pubblichiamo qua sotto.
La Redazione di Lo Spazio Bianco.it
Il fumetto è una forma di comunicazione, un linguaggio che in molti
percepiscono come semplice.
Non è così: il fumetto è un medium complesso e - nonostante le
difficoltà di accettazione culturale incontrate nel tempo - pienamente
legittimato.
C'è però chi confonde le due sfere di "accostamento" e interpretazione:
studiosi ed esegeti (o presunti tali) che, pur amando il fumetto in
quanto medium, pur considerandolo parte importante e integrante del
sistema dei linguaggi, ne dimenticano la sua complessità. E pensano che
per parlare di narrativa disegnata basti una passione da ragazzino e
qualche informazione generale raccattata qua e là.
Il libro "La Storia del Fumetto" del professor Franco Restaino
costituisce un perfetto esempio di questa tendenza: a traino di una
nostalgica fascinazione infantile, colleziona un vasto campionario di
sciocchezze ed è improntato su un rigore scientifico nullo.
Ci si potrebbe ridere sopra se non fosse per un fatto fondamentale: si
tratta di un'opera edita dalla UTET. Che un editore di tale portata
possa avallare un simile cumulo di inesattezze e pressappochismi, è una
cosa che fa ghiacciare il sangue nelle vene a chiunque abbia tentato di
portare avanti un discorso critico serio sul mondo dei comics.
L'idea che un libro così mal fatto debba, a questo punto,
NECESSARIAMENTE entrare in qualsiasi bibliografia universitaria
riguardante il fumetto (in quanto licenziata dalla UTET e pertanto,
considerando la credibilità scientifica dell'editore, non ignorabile)
rappresenta qualcosa di decisamente intollerabile.
E' per questo che sostengo la richiesta di Daniele Brolli.
Chiedo pertanto a chiunque sia interessato alla difesa del rigore
intellettuale e culturale nella saggistica italiana - e quindi non solo
agli appassionati di fumetti - di inviare alla UTET una e-mail in cui si
richieda il ritiro dal commercio del libro sulla storia del fumetto
scritto dal professor Franco Restaino.
Alessandro Di Nocera - critico e saggista
Scrivere la storia di un linguaggio, seguendo l'itinerario dei suoi
contenuti e delle sue trasformazioni, significa produrre un'opera
scientifica. Non è detto che sia oggettiva nel rilevare vicende,
personaggi e fatti (perché inclusioni ed esclusioni dipendono sempre dal
gusto, dalla cultura... dalle valutazioni dell'estensore). Ma si tratta
comunque di affermazioni e fatti accertati. L'estensore fa delle scelte,
discutibili finché si vuole, ma documentate. Non si inventa fatti mai
avvenuti, non scrive a vanvera. Non è questo il caso de "La storia del
fumetto" di Franco
Restaino, Utet editore, volume appena uscito in libreria. Impossibile
elencare l'insieme di informazioni erronee contenute nel libro, frutto
palese della disinformazione, della superficialità e
dell'improvvisazione. Un'opera che, se non ritirata dal commercio, dato
il prestigio dell'editore, rischia di finire in bibliografie di studio,
di diventare una pericolosa fonte di disinformazione per i
lettori/acquirenti che si aspettano da Utet un'opera che li introduca
all'argomento. In questo volume si è passati oltre il ridicolo, entrando
in pieno nella sfera dell'ignoranza. Senza elencare punto per punto le
corbellerie presenti, è giusto avvertire di quale genere siano: date
delle opere sbagliate; contenuti/sinossi delle opere sbagliati (forse
riassunti per sentito dire); mancanza di riferimenti bibliografici per i
testi citati (ma alcune volte viene citata un'edizione italiana senza
criteri bibliografici, a volte sbagliando anche l'editore); traduzioni
italiane dei titoli approssimative e letterali (non è stato verificato
il titolo italiano con cui sono conosciuti e in alcuni casi vocaboli
appartenenti allo slang statunitense non vengono riconosciuti e tradotti
con il loro vero equivalente); titoli sbagliati; nomi dei personaggi
sbagliati; autori dati per morti ancora viventi (e viceversa); case
editrici straniere sbagliate; cronologie errate; una quantità di refusi
da guinness dei primati...
Non credo che, nel caso di un'analoga storia della filosofia, il
professor Restaino e l'Utet avrebbero affidato tutto a una persona,
avrebbero suddiviso le voci, per esempio epoche e scuole di pensiero,
tra vari studiosi. Nel caso del fumetto però si è ritenuto che una sola
persona potesse pretendere di raccontare una storia di oltre cento anni,
con scuole e stili diversi in varie parti del mondo. Credo che una
storia della filosofia che fosse scritta come questa storia del fumetto
avrebbe sollevato l'indignazione di tutto il mondo accademico. Una cosa
è certa, l'indignazione questo volume l'ha comunque sollevata da più
parti, tanto che sarebbe ragionevole toglierla dalla circolazione.
Ovvero che Utet la ritirasse immediatamente dal commercio.
Daniele Brolli - scrittore, saggista, editore e disegnatore
[fine quote]
[inizio quote2]
Petizione contro l'Utet - Precisazioni
Permettetemi i miei personalissimi due cents di invito a firmare, con
alcune precisazioni in risposta ad alcune domande e argomentazioni poste
sul nostro forum.
Mi pare ovvio che il ritiro che chiediamo attraverso la petizione invita
di conseguenze ad una ristampa del volume in edizione riveduta e
corretta o a qualsiasi altra scelta che rimedi al meglio...questa è la
più drastica ma a nostro parere la migliore. E' una scelta PESANTE
rispetto a quella semplicemente di notificare gli errori o
pubblicizzarli in giro perchè non si tratta di due o tre errori, ma vari
e reiterati, dettati da superficialità dell'autore (poteva informarsi su
quattro traduzioni, o chiedere consulenze!) e dei correttori di bozze
(quindi dell'UTET stessa). Trattandosi di un MANUALE (nella tradizione
dell'UTET) e non di un saggio stampato in copisteria, c'è il rischio che
il lettore occasionale prenda per oro colato quanto passa, diffondendo
l'ignoranza. Quindi il nostro invito è a votare per un totale RITIRO
dalla circolazione delle copie (con la speranza che un volume
maggiormente curato possa vedere la luce al suo posto). Non si tratta di
censurare la libertà di espressione (non si fa cenno ai giudizi
espressi, nella petizione), ma di evitare che anche sui manuali ad opera
di sedicenti esperti si vedano le frivole uscite che tanto detestiamo
negli occasionali passaggi televisivi (della serie "Stan Lee disegnatore
di Spiderman")... se dovessimo aprire una petizione per ogni volta che
si sentono cose del genere alla TV dovremmo trasformarci in un sito di
petizioni, ed essendo i passaggi televisivi spesso ascoltati e subito
dimenticati, non credo ne valga la pena.
Col massimo rispetto per l'autore (che crediamo in buona fede e
certamente non del tutto ignorante in materia) e per l'editore (che in
una carriera di tutto rispetto potrebbe permettersi di avere delle
cadute di stile), ci teniamo a ribadire l'invito a firmare.
[fine quote2]
--
Zogo, IAFer dal 19/11/1999, autoproclamatosi statistico del NG :-)
Per ogni problema complesso c'e' sempre una soluzione semplice.
Ed e' sbagliata. (G.B. Shaw)
Zogo, IAFer dal 19/11/1999, autoproclamatosi statistico del NG :-)
Per ogni problema complesso c'e' sempre una soluzione semplice.
Ed e' sbagliata. (G.B. Shaw)