kappas
2005-09-08 08:50:13 UTC
Se lo fà una donna, eeehhh, è mica un "mostro" a caccia di turismo
sessuale... Ma scherziamo?
Se lo fa una donna E' UN'EROINA MISTERIOSA
Se lo fa una donna ""è solo una donna che vuole credere in un mondo
ideale, libero, almeno per un mese all'anno, durante le sue vacanze
nell'isola"
""Un'eroina misteriosa, leggermente disturbante, che per soddisfare la sua
voglia di una realtà "altra" non esita a pagare il più bello tra i ragazzi
locali che frequentano la spiaggia, Legba.""
Io non ci trovo niente di male nel turismo sessuale, mentre ci trovo molto
di male nella politica dei "due pesi, due misure", tenuta da oltre
trent'anni, quando a fare una cosa è un uomo e quando , invece, è una
donna
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/rampli/rampli/rampli.html
La Rampling in "Vers le Sud" di Cantet, ambientato ad Haiti
"E' una donna che vuole credere in un mondo ideale, libero"
Charlotte a caccia di tenerezza
"Non è turismo sessuale femminile"
Ambientato ad Haiti, il film mette in scena il contrasto
fra tre signore e i giovani dell'isola sotto la dittatura
dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE
foto Charlotte Rampling a Venezia
VENEZIA - Bella ed enigmatica come sempre, indifferente al tempo che
passa, Charlotte Rampling rifiuta l'etichetta di "film sul turismo
sessuale femminile" con cui viene bollato "Vers le Sud" di Larent Cantet,
di cui è protagonista. La storia di tre donne di mezza età nordamericane a
caccia di emozioni nella Haiti di fine anni Settanta, malgrado la povertà
e la violenza del regime.
"Non ho avuto alcun imbarazzo ad affrontare il mio personaggio, Ellen -
racconta la diva - è solo una donna che vuole credere in un mondo ideale,
libero, almeno per un mese all'anno, durante le sue vacanze nell'isola. La
sua insomma è una sorta di utopia: il vivere nel piacere, nel desiderio.
Senza vergogna, e senza paura". Un'eroina misteriosa, leggermente
disturbante, che per soddisfare la sua voglia di una realtà "altra" non
esita a pagare il più bello tra i ragazzi locali che frequentano la
spiaggia, Legba. Concupito anche da una delle due signore che come lei
frequentano l'albergo, la fragile Brenda (Karen Young).
Fin qui, tutto a posto. Anche perché, come fa notare il regista, "il
cinema parla poco del desiderio femminile, specie al di sopra dei
quarant'anni". E allora ben venga un film che squarcia il velo sul tema.
Il problema è che in "Vers le Sud" - di scena oggi qui alla Mostra, nel
concorso principale - c'è anche di più. E cioè il contrasto tra queste tre
donne, che si possono permettere di pagare il loro sogno - sessuale,
sentimentale - e gli haitiani giovani. Vittime della povertà, e dunque
lieti di fare compagnia alle attempate turiste, pur di sfuggire alla fame
e avere un po' di tenerezza. In una realtà feroce come quella della
dittatura di "Baby Doc" Duvalier, in cui si può morire anche per futili
motivi. Un lato oscuro che anche le tre donne, nell'ultima parte del film,
saranno costrette a guardare.
Insomma: una storia a tinte forti, tutta giocata sulle antitesi:
maschile/femminile, giovinezza/maturità, ricchezza/povertà,
tenerezza/ferocia, Nord/Sud (come suggerisce il titolo). E in cui il
commercio dei corpi e dei sentimenti, che vede il bellissimo Legba
protagonista, fa da contraltare alla disumanità del regime. E' per tutti
questi motivi che il regista, così come la protagonista, trova riduttiva
la definizione di "film sul turismo sessuale": "E' vero, questo aspetto
c'è - ammette - così come il tema della prostituzione. Ma a mio giudizio
c'è anche molto di più: il tema della distanza, tra un'immagine da
cartolina - le palme, la spiaggia - e il fatto che siamo di fronte alla
dittatura".
Il messaggio, in definitiva, è chiaro: niente soluzioni semplici, niente
definizioni affrettate. "E comunque, più che di turismo sessuale - spiega
ancora Cantet - parlerei di ricerca di qualcosa, da parte di donne mature.
In una società che favorisce solo la gioventù e la bellezza. Un tema che
ho cercato di trattare con rispetto e delicatezza". E questo, almeno da un
punto di vista visivo, è vero: chi si aspetta scene bollenti tra le
protagoniste e i loro accompagnatori, resterà deluso. Con l'autore
interessato a guardare nelle loro anime, più che mostrare con la cinepresa
i loro corpi.
(Repubblica 7 settembre 2005)
sessuale... Ma scherziamo?
Se lo fa una donna E' UN'EROINA MISTERIOSA
Se lo fa una donna ""è solo una donna che vuole credere in un mondo
ideale, libero, almeno per un mese all'anno, durante le sue vacanze
nell'isola"
""Un'eroina misteriosa, leggermente disturbante, che per soddisfare la sua
voglia di una realtà "altra" non esita a pagare il più bello tra i ragazzi
locali che frequentano la spiaggia, Legba.""
Io non ci trovo niente di male nel turismo sessuale, mentre ci trovo molto
di male nella politica dei "due pesi, due misure", tenuta da oltre
trent'anni, quando a fare una cosa è un uomo e quando , invece, è una
donna
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/rampli/rampli/rampli.html
La Rampling in "Vers le Sud" di Cantet, ambientato ad Haiti
"E' una donna che vuole credere in un mondo ideale, libero"
Charlotte a caccia di tenerezza
"Non è turismo sessuale femminile"
Ambientato ad Haiti, il film mette in scena il contrasto
fra tre signore e i giovani dell'isola sotto la dittatura
dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE
foto Charlotte Rampling a Venezia
VENEZIA - Bella ed enigmatica come sempre, indifferente al tempo che
passa, Charlotte Rampling rifiuta l'etichetta di "film sul turismo
sessuale femminile" con cui viene bollato "Vers le Sud" di Larent Cantet,
di cui è protagonista. La storia di tre donne di mezza età nordamericane a
caccia di emozioni nella Haiti di fine anni Settanta, malgrado la povertà
e la violenza del regime.
"Non ho avuto alcun imbarazzo ad affrontare il mio personaggio, Ellen -
racconta la diva - è solo una donna che vuole credere in un mondo ideale,
libero, almeno per un mese all'anno, durante le sue vacanze nell'isola. La
sua insomma è una sorta di utopia: il vivere nel piacere, nel desiderio.
Senza vergogna, e senza paura". Un'eroina misteriosa, leggermente
disturbante, che per soddisfare la sua voglia di una realtà "altra" non
esita a pagare il più bello tra i ragazzi locali che frequentano la
spiaggia, Legba. Concupito anche da una delle due signore che come lei
frequentano l'albergo, la fragile Brenda (Karen Young).
Fin qui, tutto a posto. Anche perché, come fa notare il regista, "il
cinema parla poco del desiderio femminile, specie al di sopra dei
quarant'anni". E allora ben venga un film che squarcia il velo sul tema.
Il problema è che in "Vers le Sud" - di scena oggi qui alla Mostra, nel
concorso principale - c'è anche di più. E cioè il contrasto tra queste tre
donne, che si possono permettere di pagare il loro sogno - sessuale,
sentimentale - e gli haitiani giovani. Vittime della povertà, e dunque
lieti di fare compagnia alle attempate turiste, pur di sfuggire alla fame
e avere un po' di tenerezza. In una realtà feroce come quella della
dittatura di "Baby Doc" Duvalier, in cui si può morire anche per futili
motivi. Un lato oscuro che anche le tre donne, nell'ultima parte del film,
saranno costrette a guardare.
Insomma: una storia a tinte forti, tutta giocata sulle antitesi:
maschile/femminile, giovinezza/maturità, ricchezza/povertà,
tenerezza/ferocia, Nord/Sud (come suggerisce il titolo). E in cui il
commercio dei corpi e dei sentimenti, che vede il bellissimo Legba
protagonista, fa da contraltare alla disumanità del regime. E' per tutti
questi motivi che il regista, così come la protagonista, trova riduttiva
la definizione di "film sul turismo sessuale": "E' vero, questo aspetto
c'è - ammette - così come il tema della prostituzione. Ma a mio giudizio
c'è anche molto di più: il tema della distanza, tra un'immagine da
cartolina - le palme, la spiaggia - e il fatto che siamo di fronte alla
dittatura".
Il messaggio, in definitiva, è chiaro: niente soluzioni semplici, niente
definizioni affrettate. "E comunque, più che di turismo sessuale - spiega
ancora Cantet - parlerei di ricerca di qualcosa, da parte di donne mature.
In una società che favorisce solo la gioventù e la bellezza. Un tema che
ho cercato di trattare con rispetto e delicatezza". E questo, almeno da un
punto di vista visivo, è vero: chi si aspetta scene bollenti tra le
protagoniste e i loro accompagnatori, resterà deluso. Con l'autore
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i loro corpi.
(Repubblica 7 settembre 2005)
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questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
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