On Mon, 24 Jul 2006 14:40:17 +0000 (UTC), "Luca Brunori"
Post by Luca BrunoriPost by Moreno RoncucciE' questa la gente che ha ridotto cosi' da schifo il fumetto. Sarebbe
stato meglio se si fossero dedicati alle figurine o alle Barbie.
Che il fumetto sia ridotto a schifo e' una tua opinione non totalmente
condivisibile.
Al riguardo sono molto ambivalente.
Vedo da una parte un OFFERTA di fumetti di un livello altissimo, di gran
lunga la migliore (sia per quantita' che per qualita') che si sia mai
vista. Oggi come oggi trovo sia la ristampa cronologica di Gasoline
Alley (roba che decenni e' stata fantascienza) che nuove opere che fino
a pochissimi anni fa sarebbero state inimmaginabili. Dal punto di vista
dell'offerta, questa e' la vera "golden age" del fumetto (e la crisi di
idee di alcune case editrici anche grandi e importanti come Marvel, DC e
Bonelli e' una goccia nel mare di nuove proposte che ogni lettore ha a
disposizione.
Dall'altra, vedo una DOMANDA di fumetti ai minimi termini. Mai in
passato il pubblico dei fumetti e' stato piu' rappresentato dalla figura
del fan beota che non si lava e vive nel mondo dei suoi eroi. Se l'ampia
offerta di opere ti farebbe dire "i fumetti non sono piu' solo per
bambini", un occhiata al pubblico tipico delle fumtterie o delle mostre
ti farebbe aggiungere "ora sono anche per cretini". Una folla di
esaltati vocianti e ottusi che vede solo il loro personaggio preferito e
che rappresenta il pubblico peggiore possibile per opere profonde e
attuali come quelle che sempre piu' spesso vengono pubblicate ora.
Il meglio del fumetto, attualmente, e' troppo di qualita' per poter
essere apprezzato da gente che legge fumetti, si potrebbe dire...
Poi, magari e' vero (come spero tantissimo) che sia solo un impressione,
che quelli di cui parlavo prima siano una esigua minoranza e che la
maggior parte dei lettori non sia riconducibile a questo stereotipo. Ma
vedo come tutte le mostre e fiere corteggino sempre di piu' questo
pubblico (che compra acriticamente ogni schifezza) degnando di sempre
minore interesse qualunque valenza artistica o culturale del fumetto.
E' questo andazzo che definivo "uno schifo". Non per il fatto che non ci
siano ottimi fumetti, ma per il fatto che si tratti troppo spesso di
vere perle ai porci.
E non si puo' liquidare questo con la classica frasetta "lasciali fare,
che fastidio ti danno?" perche' e' una frase imbecille. Di fastidio ne
danno tantissimo perche', esattamente come in economia la mometa cattiva
scaccia quella buona, nell'ambito dell'editoria a fumetti questo tipo di
pubblico premia e promuove edizioni tirate via fatte con i piedi,
incuria totale nella produzione e importazione delle opere, riduce lo
spazio per la vera cultura a fumetti fino ad eliminarlo dalla maggior
parte delle mostre, allontana il pubblico evoluto di cui il fumetti ha
uno stramaledetto bisogno, spinge gli autori a cagare le solite
schifezze a macchinetta che rende molto di piu' che il cercare di
produrre opere sincere.
Post by Luca BrunoriPost by Moreno RoncucciChe imparino a leggere, piuttosto!
Se nel corso dei decenni ci fossero stati piu' "lettori / collezionisti"
che "lettori e basta" forse Un uomo un'avventura continuerebbe
tutt'oggi.
Non credo. Non aveva il personaggio fisso. Non ci puoi fare nemmeno
cosplaying.
Il vero lettore-collezionista-bampa non poteva soffrire la collana Un
Uomo Un Avventura. Vedeva Bonelli pubblicare opere di Toppi e
Battaglia, invece di pubblicare in quello stesso formato storie di Tex,
Zagor, Akim (sarebbe stata l'occasione giusta per mostrare le origini
segrete del perizoma di Akim, o del fazzoletto di Tex. Dubbi
esistenziali su cui hanno dibattuto intere generazioni)
Ma per fortuna all'epoca i collezionisti-bampa erano ancora un esigua
minoranza, e questo ha consentito non solo Un uomo Un avventura, ma
anche la rivoluzione umanoide, e prima ancora il fumetto underground
Oggi come oggi, il fumetto underground non se lo cagherebbe nessuno
perche' non hanno le cover metallizzate e non sono collector's item con
le segrete origini delle mutande di Wolverine. E Bonelli si e' adeguato
ai tempi e invece di un uomo, un avventura adesso pubblica i volumi
giganti di Dylan Dog e Tex (con le faccine ridisegnate da Monti sui
disegni di Wilson per non turbare il bampa texiano)
Quello che riesce a salvare il fumetto e a permettere questa relativa
"golden age" nell'offerta non e' il pubblico, ridotto ormai ad uno
stereotipo sconsolante, quanto la tecnologia di stampa, la distribuzione
e i prezzi. Ora come ora puoi riuscire ad andare in pari con 300 copie.
Per fortuna, perche' ora col cavolo che trovi il buon numero di lettori
che negli anni 80 leggeva Ken Parker...
Post by Luca BrunoriSe la Eura potesse contare solo su lettori e non anche su collezionisti,
quanto sarebbe durata la Euracomix?
Credo che tu stia equivocando. A chiedere un edizione COMODA in volume
e' il lettore, non il collezionista.
Il collezionista NON VUOLE ristampe in volume: diminuiscono il valore
dei suoi albi originali!!
il collezionista non e' chi conserva i fumetti, magari imbustandoli, o
ne cerca un edizione migliore. Questo e' semplicemente un cercare le
cose belle e cercare di mantenerle belle senza rovinarle con incuria e
disattenzione.
Esattamente come il lettore non e' chi compra e legge solo manga.
Anche a livello intuitivo, "lettore" suona meglio di "collezionista", e
quindi in questo strampalato sogno bampesco che ha preso il pubblico
(residuo) dei fumetti, il comportamento seguito dalla "massa" (comprare
sempre e solo la stessa roba, non essere mai curiosi su niente,
rifiutare a priori qualunque cosa che non sia uguale a quello che hai
gia' letto, non ragionare mai sul valore artistico di quello che compri
ma dare per scontato che sia il meglio del meglio a priori) viene
chiamato "essere lettori" (anche se e' l'apoteosi del bampismo piu'
becero), mentre il cercare buone edizioni delle cose valide
artisticamente, il conservarle con cura, l'essere disposti a pagare di
piu' per avere le cose di qualita', e il seguire gli autori e non una
fede cieca nei personaggi e' chiamao (essendo "strano" per l'ottuso
lettore di fumetti medio) "collezionismo".
Basta non essere totalmente rimbambiti per vedere che invece e' l'esatto
contrario.
Post by Luca BrunoriIl lettore e' (o dovrebbe essere) quello che si aggira furtivo in
libreria,
scorge una copertina stimolante, sfoglia velocemente ed acquista...
Ma puo' essere anche quello che dopo aver letto se ne frega di tutto,
non
cerca altri titolo dello stesso autore, dello stesso genere o magari
dello stesso editore.
Mischi fischi con fiaschi.
Prima di tutto, se un lettore apprezza molto un opera, per lo stile
dell'autore, o per la qualia' editoriale, e poi NON FA CASO AI NOMI e
non ne tiene conto nei suoi prossimi aquisti, potra' anche essere un
lettora, ma e' un lettore pirla. Non mi pare il caso di portarlo ad
esempio.
Post by Luca BrunoriIl collezionista e' quella persona ottusa che tu descrivi, ma e' anche
uno informato, che sa cosa cercare, che pretende...
Mi danno l'idea che tu veda solo due stereotipi, quello del
"collezionista informato" e quello del "lettore pirla".
A parte che sono proprio solo stereotipi da mettere a pari con il
"genovese avaro" e "i giapponesi che sanno tutti il kung fu", sono anche
due stereotipi incredibilmente rari e contraddittori.
Non e' l'essere pirla che fa il lettore. Le due cose sono completamente
slegate. Anzi, il lettore pirla tende in genere dopo un po' a
estinguarsi per eccessiva accumulazione di delusioni (diventando un
lettore un po' meno pirla iniziando a far caso a quello che compra, o
smettendo di leggere), mentre il collezionista "informato" in genere e'
uno che della sua "informazione" se ne fa una pippa, vistro che potra'
anche sapere che il numero 34532 di pinzopanzo l'ha disegnato Pratt e il
numero 3245 l'ha disegnato Caghino de Caghinis, ma di questa
informazione non se ne fa nulla perche' gli tocca comprarseli entrambi.
Forse cerchi rifugio in questi stereotipi per non affrontare la realta'
(e non saresti il solo, a leggere certi commenti in giro), per cercare
di definire i collezionisti ancora in qualche maniera come la minoranza,
e i lettori come la maggioranza. E allora colleghi i lettori ai pirla,
che sono sempre in gran numero.
Ma la maggior parte degli acquirenti attuali di fumetti, sia che siano
pirla sia che non lo siano, con le loro "collezioni complete" e il "non
leggo manga" o "non leggo Bonelli", o "leggo solo Bonelli", sono
collezionisti. Anche se quello che comprano lo leggono. Non e' questo
che li contraddistingue dal semplice lettore. E' tutto l'approccio con
l'opera.
Post by Luca BrunoriSe io sono un amante di Giraud / Moebius e compro tutto quello che
trovo del mio idolo, sono un collezionista?
No, perche' Moebius e' un autore. Un lettore ha sempre autori preferiti
di cui compra ragionevolmente tutto.
Ma tu compri tutto di Blueberry? Anche se lo disegnasse Cassaro? E ti
rifiuti di comprare Il Garage Ermetico perche' non e' Blueberry?
Ritieni questi comportamenti aberranti legati ad una minoranza? Beh,
allora da' un occhiata a quanto vendono di Dampyr di Dotti, e quanto
vendono invece i volumi di Dotti non bonelliani...
Post by Luca BrunoriQuesto e' piuttosto un conflitto generazionale ^_^
Quelli della nostra generazione "collezionavano" Tex o Diabolik, non
"tutto quanto esce della Bonelli" o "tutti i fumetti neri".
La differenza fondamentale e' che quando arrivava Alan Ford non si
diceva "no, non lo provo nemmeno, non e' Bonelli"
Post by Luca BrunoriAvevamo pochi soldi in tasca e ci siamo abituati a fare delle scelte.
Se fosse solo questo, allora perche' alla fine di roba ne leggiamo di
piu?
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Ciao,
/\/\oreno