Don Zauker @ work
2008-02-27 12:37:29 UTC
http://tinyurl.com/29n3jf
Anche la seconda serata non va: 6 milioni 500 mila e il 32,33% di
share Il conduttore: "Lo spettatore vuole essere fottuto, senza
scandalo non si eccita"
Festival, gli ascolti vanno sempre più giù
Baudo: "E' la qualità in un'Italia di merda"
dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI
SANREMO - "Scazzottiamoci, prendiamoci a sputi in faccia, così
fottiamo il pubblico, lo imbarbariamo e avremo un'Italia di merda". Il
Festival continua a perdere spettatori (ancorsa un miline in meno
rispetto alla prima serata) e mentre il direttore di RaiUno, Fabrizio
Del Noce, parla di "riflessione necessaria", il conduttore e direttore
artistico della manifestazione Pippo Baudo va dritto al cuore del
problema: la qualità non paga, solo gli "sputi in faccia" smuovono lo
spettatore. La seconda serata è stata vista, nella prima parte, da
8.271.000 spettatori (oltre 3.500.000 in meno rispetto alla stessa
serata del 2007) con il 29,72% di share. Nella seconda parte, davanti
allo schermo c'erano 4.925.000 spettatori, 37,46% di share. La media
complessiva è di 6.500.000 con il 32,33% di share (lo scorso anno era
stata di 6.128.000, 43,67%). Nel prime time, a RaiUno va il 26,74% di
share. Stasera la gara si ferma per il calcio. Torna giovedì con i
duetti fra Campioni e artisti celebri. E ascolti a parte, altre grane
si abbattono sulla giornata.
"E' lo scandalo che fa l'evento". Se la qualità, dice Pippo, non paga,
è colpa di uno scadimento generale dei prodotti tv, che ha viziato il
pubblico. "Come dice Giorgio Bocca - osserva - abbiamo inventato
l'italiano medio per giustificare le nostre mediocrità. L'evento non
esiste più, o solo se c'è lo scandalo. Se Piero e io avessimo litigato
come Mike Buongiorno e Loretta Goggi a Miss Italia, lo spettatore si
sarebbe acceso".
"Cambia il pubblico tv". Il crollo di ascolti "è una responsabilità
che riguarda tutti noi, dobbiamo puntare sulla qualità, è una
crociata". Probabilmente "il Festival va riscritto - continua Baudo -
non ci sono rimproveri perché abbiamo lavorato in armonia e onestà.
Dati come questi non dipendono da momenti dello spettacolo ma dallo
spettacolo nella sua interezza. Senza dubbio viviamo in un periodo
particolare, quello preelettorale - osserva il conduttore - e
particolare per il pubblico televisivo, che sta cambiando
radicalmente".
Gli altri ascolti. Chi non ha scelto il Festival si è più o meno
equamente diviso tra le reti. Ballarò, con Casini e D'Alema, ha tenuto
(11.78% e 3 milioni 220 mila), bene anche Italia 1 con Tre metri sopra
il cielo (11.44% con 3 milioni 75 mila) e lo speciale di Retequattro
sui fratellini di Gravina (10.08% e 2 milioni 895 mila). Canale 5, che
nel prime time ha registrato il 14.60%, ha proposto il film La
maschera di Zorro (13.16%, 3 milioni 162 mila spettatori), RaiDue la
seconda parte del film Il triangolo delle Bermuda (9.53%, 2 milioni
493 mila). Bene su Sky il derby Juventus-Torino: un milione 359 mila e
il 4.77%.
"Il brano della Bertè è una cover". Sarebbe una canzone del 1988,
Ultimo segreto, tratta dall'album Sesto senso prodotto da Tullio De
Piscopo e Alberto Radius, cantata da Ornella Ventura e, "caso strano,
l'autore è sempre Radius e la casa discografica, la Nar, è la stessa
di vent'anni fa". A muovere l'accusa nei confronti del brano Musica e
parole sono De Piscopo e l'interprete dell'epoca, tuttavia convinti
dell"innocenza" della Bertè: "Sicuramente lei è ignara, ma questa è
una cover". "Quando l'ho sentito ero incredulo - dice De Piscopo - nei
prossimi giorni valuteremo se adire le vie legali. Non si può
rimandare un pezzo identico. Non l'avrei mai fatta, una cosa così".
Mogol: "Mi sono addormentato". Dichiarazione poco lusinghiera da
Mogol: "Mi sono addormentato davanti al Festival e non sono riuscito a
vedere mio figlio", ossia Francesco Rapetti, in gara fra i Giovani,
che si è esibito dopo mezzanotte. Precisa che il colpo di sonno è
stato accidentale: "La professionalità di Baudo non è in discussione.
Ma la formula va rivista". Proprio Mogol ha studiato e brevettato un
progetto per Sanremo: "Con le stesse forze si può fare molto di più".
(27 febbraio 2008)
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Anche la seconda serata non va: 6 milioni 500 mila e il 32,33% di
share Il conduttore: "Lo spettatore vuole essere fottuto, senza
scandalo non si eccita"
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Baudo: "E' la qualità in un'Italia di merda"
dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI
SANREMO - "Scazzottiamoci, prendiamoci a sputi in faccia, così
fottiamo il pubblico, lo imbarbariamo e avremo un'Italia di merda". Il
Festival continua a perdere spettatori (ancorsa un miline in meno
rispetto alla prima serata) e mentre il direttore di RaiUno, Fabrizio
Del Noce, parla di "riflessione necessaria", il conduttore e direttore
artistico della manifestazione Pippo Baudo va dritto al cuore del
problema: la qualità non paga, solo gli "sputi in faccia" smuovono lo
spettatore. La seconda serata è stata vista, nella prima parte, da
8.271.000 spettatori (oltre 3.500.000 in meno rispetto alla stessa
serata del 2007) con il 29,72% di share. Nella seconda parte, davanti
allo schermo c'erano 4.925.000 spettatori, 37,46% di share. La media
complessiva è di 6.500.000 con il 32,33% di share (lo scorso anno era
stata di 6.128.000, 43,67%). Nel prime time, a RaiUno va il 26,74% di
share. Stasera la gara si ferma per il calcio. Torna giovedì con i
duetti fra Campioni e artisti celebri. E ascolti a parte, altre grane
si abbattono sulla giornata.
"E' lo scandalo che fa l'evento". Se la qualità, dice Pippo, non paga,
è colpa di uno scadimento generale dei prodotti tv, che ha viziato il
pubblico. "Come dice Giorgio Bocca - osserva - abbiamo inventato
l'italiano medio per giustificare le nostre mediocrità. L'evento non
esiste più, o solo se c'è lo scandalo. Se Piero e io avessimo litigato
come Mike Buongiorno e Loretta Goggi a Miss Italia, lo spettatore si
sarebbe acceso".
"Cambia il pubblico tv". Il crollo di ascolti "è una responsabilità
che riguarda tutti noi, dobbiamo puntare sulla qualità, è una
crociata". Probabilmente "il Festival va riscritto - continua Baudo -
non ci sono rimproveri perché abbiamo lavorato in armonia e onestà.
Dati come questi non dipendono da momenti dello spettacolo ma dallo
spettacolo nella sua interezza. Senza dubbio viviamo in un periodo
particolare, quello preelettorale - osserva il conduttore - e
particolare per il pubblico televisivo, che sta cambiando
radicalmente".
Gli altri ascolti. Chi non ha scelto il Festival si è più o meno
equamente diviso tra le reti. Ballarò, con Casini e D'Alema, ha tenuto
(11.78% e 3 milioni 220 mila), bene anche Italia 1 con Tre metri sopra
il cielo (11.44% con 3 milioni 75 mila) e lo speciale di Retequattro
sui fratellini di Gravina (10.08% e 2 milioni 895 mila). Canale 5, che
nel prime time ha registrato il 14.60%, ha proposto il film La
maschera di Zorro (13.16%, 3 milioni 162 mila spettatori), RaiDue la
seconda parte del film Il triangolo delle Bermuda (9.53%, 2 milioni
493 mila). Bene su Sky il derby Juventus-Torino: un milione 359 mila e
il 4.77%.
"Il brano della Bertè è una cover". Sarebbe una canzone del 1988,
Ultimo segreto, tratta dall'album Sesto senso prodotto da Tullio De
Piscopo e Alberto Radius, cantata da Ornella Ventura e, "caso strano,
l'autore è sempre Radius e la casa discografica, la Nar, è la stessa
di vent'anni fa". A muovere l'accusa nei confronti del brano Musica e
parole sono De Piscopo e l'interprete dell'epoca, tuttavia convinti
dell"innocenza" della Bertè: "Sicuramente lei è ignara, ma questa è
una cover". "Quando l'ho sentito ero incredulo - dice De Piscopo - nei
prossimi giorni valuteremo se adire le vie legali. Non si può
rimandare un pezzo identico. Non l'avrei mai fatta, una cosa così".
Mogol: "Mi sono addormentato". Dichiarazione poco lusinghiera da
Mogol: "Mi sono addormentato davanti al Festival e non sono riuscito a
vedere mio figlio", ossia Francesco Rapetti, in gara fra i Giovani,
che si è esibito dopo mezzanotte. Precisa che il colpo di sonno è
stato accidentale: "La professionalità di Baudo non è in discussione.
Ma la formula va rivista". Proprio Mogol ha studiato e brevettato un
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