Discussione:
origine esortativo `dài!'
(troppo vecchio per rispondere)
Lorents
2017-05-15 09:42:10 UTC
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Come sapete in italiano si usa molto comunemente l'imperativo di dare
'dai!' come una particella esortativa, (`dai, sbrigati!' ecc.).
Un po' sorprendentemente lo stesso uso con l'imperativo di dare esiste
in russo (davaj!) e in polacco (dawaj!).
Mi chiedevo quale sia l'origine del nostro `dai' con questo significato
esortativo e da quanto tempo l'espressione è diffusa.

L.
Klaram
2017-05-15 10:57:27 UTC
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Post by Lorents
Come sapete in italiano si usa molto comunemente l'imperativo di dare
'dai!' come una particella esortativa, (`dai, sbrigati!' ecc.).
Un po' sorprendentemente lo stesso uso con l'imperativo di dare esiste
in russo (davaj!) e in polacco (dawaj!).
Mi chiedevo quale sia l'origine del nostro `dai' con questo significato
esortativo e da quanto tempo l'espressione è diffusa.
"Dai" come esortazione risale al XVI secolo. Probabilmente deriva dal
più antico "dagli" o "dalli": dagli addosso, dagli al ladro ecc.

k
ADPUF
2017-05-15 19:12:20 UTC
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Post by Klaram
Post by Lorents
Come sapete in italiano si usa molto comunemente
l'imperativo di dare 'dai!' come una particella esortativa,
(`dai, sbrigati!' ecc.). Un po' sorprendentemente lo stesso
uso con l'imperativo di dare esiste in russo (davaj!) e in
polacco (dawaj!). Mi chiedevo quale sia l'origine del nostro
`dai' con questo significato esortativo e da quanto tempo
l'espressione è diffusa.
"Dai" come esortazione risale al XVI secolo. Probabilmente
deriva dal più antico "dagli" o "dalli": dagli addosso,
dagli al ladro ecc.
Friulano:
dàimo!
sùpo!
supo! dàimo! mòviti! spessèe!


Ho visto che c'è anche in sloveno:
dàjmo!
http://en.pons.com/translate/slovenian-english/dajmo


--
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Lorents
2017-05-16 11:01:49 UTC
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[..]
Post by Klaram
"Dai" come esortazione risale al XVI secolo. Probabilmente deriva dal
più antico "dagli" o "dalli": dagli addosso, dagli al ladro ecc.
Grazie! Hai un riferimento? sul dizionario etimologico di Nocentini non
ho trovato riferimenti. In ogni caso `dagli' =dai a lui, quindi siamo
sempre molto vicini. Mi incuriosisce che usi simili basati sul verbo
dare esistano in lingue slave ma non, che io sappia, in inglese o in
francese. Qualcuno sa se ci sono espressioni simili per esempio in
spagnolo o rumeno?
*GB*
2017-05-16 20:05:05 UTC
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Post by Lorents
Mi incuriosisce che usi simili basati sul verbo
dare esistano in lingue slave ma non, che io sappia, in inglese o in
francese. Qualcuno sa se ci sono espressioni simili per esempio in
spagnolo o rumeno?
In spagnolo sì: usano "dale", equivalente a "dagli" e al romanesco
"daje". Vedi:

http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano-Spagnolo/parola/D/dai.aspx?query=dai

dai
\'dai\ [inter] ¡dale!, ¡vamos!, ¡hala!
| dai, mangia tutto!: ¡vamos, cómetelo todo! | dai, non mi seccare!:
¡dale, no me molestes!
FRAS | e dai!: ¡y dale!

L'altra forma "vamos" corrisponde all'italiano "andiamo" e all'inglese
"come on" (che può ricordare "suvvia").

Bye,

*GB*
Mad Prof
2017-05-16 22:17:29 UTC
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Post by *GB*
In spagnolo sì: usano "dale"
Si usa anche ¡aupa! (imperativo di aupar, sollevare qualcuno), che
ricorda il supo di ADPUF, ma probabilmente è solo un'assonanza…
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
ADPUF
2017-05-17 20:28:26 UTC
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Post by Mad Prof
Post by *GB*
In spagnolo sì: usano "dale"
Si usa anche ¡aupa! (imperativo di aupar, sollevare
qualcuno), che ricorda il supo di ADPUF, ma probabilmente è
solo un'assonanza…
Aupa... non è basco?

https://es.wikipedia.org/wiki/Aupa_Etxebeste!

(io l'ho visto)
--
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Mad Prof
2017-05-17 21:14:30 UTC
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Post by ADPUF
Aupa... non è basco?
Direi di no.

http://dle.rae.es/?id=4Ohsrbd

http://dle.rae.es/?id=4On8E7d
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Mad Prof
2017-05-17 21:17:49 UTC
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Post by Mad Prof
Post by ADPUF
Aupa... non è basco?
Direi di no.
http://dle.rae.es/?id=4Ohsrbd
http://dle.rae.es/?id=4On8E7d
O forse lo è e poi è stato assimilato nello spagnolo?

Tra l'altro mi sono sbagliato: il verbo aupar deriva da aupa, non
viceversa.
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
*GB*
2017-05-18 06:27:25 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
O forse lo è e poi è stato assimilato nello spagnolo?
Tra l'altro mi sono sbagliato: il verbo aupar deriva da aupa, non
viceversa.
Ti sei sbagliato due volte, perché si scrive "aúpa" (ïato con accento
sulla U):

http://www.wordreference.com/definicion/%C2%A1a%C3%BApa!

Quanto all'origine (euskera = basco):

http://blogs.20minutos.es/yaestaellistoquetodolosabe/cual-es-el-origen-del-termino-aupa/

Sobre la etimología de los términos ‘aúpa’ y ‘upa’ nos encontramos
que, según indican los expertos, ambas palabras tienen orígenes
diferentes, aunque por su mismo significado y similitud han terminado
siendo sinónimas entre si.

Por un lado, un gran número de fuentes apuntan que el término ‘aúpa’
proviene de la palabra en euskera ‘aupatu’ cuyo significado es
‘levantar’. Sobre el origen del término ‘upa’ señalan que proviene del
inglés ‘up’ (arriba).

Bye,

*GB*
Klaram
2017-05-18 12:11:52 UTC
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Post by *GB*
http://www.wordreference.com/definicion/%C2%A1a%C3%BAp
http://blogs.20minutos.es/yaestaellistoquetodolosabe/cual-es-el-origen-del-termino-aupa/
Curioso il punto 2, detto dai bambini per essere presi in braccio.
Anche da noi, prendendo i bambini in braccio, ho sentito dire upa/opa;
e quando li alzano in alto: oppa-la-la!

Inoltre, aúpa in basco è usato anche come saluto: ieup, aup o iep!,
iepele, aupa (wiki) e mi ricorda certi saluti dialettali come éla!,
wéla! ecc.

Se però "aúpa!" mantenesse il significato di alzare, stare su,
ricorderebbe i nostri saluti di commiato, come "sempre in gamba!"
"stammi bene!" ecc.
Post by *GB*
Sobre la etimología de los términos ‘aúpa’ y ‘upa’ nos encontramos que,
según indican los expertos, ambas palabras tienen orígenes diferentes, aunque
por su mismo significado y similitud han terminado siendo sinónimas entre si.
Por un lado, un gran número de fuentes apuntan que el término ‘aúpa’
proviene de la palabra en euskera ‘aupatu’ cuyo significado es ‘levantar’.
Sobre el origen del término ‘upa’ señalan que proviene del inglés ‘up’
(arriba).
Bye,
*GB*
edi'®
2017-05-17 11:54:18 UTC
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Post by Klaram
Post by Lorents
Come sapete in italiano si usa molto comunemente l'imperativo di dare
'dai!' come una particella esortativa, (`dai, sbrigati!' ecc.).
Un po' sorprendentemente lo stesso uso con l'imperativo di dare esiste
in russo (davaj!) e in polacco (dawaj!).
Mi chiedevo quale sia l'origine del nostro `dai' con questo significato
esortativo e da quanto tempo l'espressione è diffusa.
"Dai" come esortazione risale al XVI secolo. Probabilmente deriva dal
più antico "dagli" o "dalli": dagli addosso, dagli al ladro ecc.
Curioso che in turco, romeno e in vari paesi mediorientali si dica
"hàide" (in Grecia "ade") che potrebbe forse far pensare a un'etimologia
comune.

E.D.
Dragonòt
2017-05-17 19:24:27 UTC
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Curioso che in turco, romeno e in vari paesi mediorientali si dica "hàide"
(in Grecia "ade") che potrebbe forse far pensare a un'etimologia comune.
La radice i.e. era "de(h3)". In greco antico era "dìdomi", perché presentava
il raddoppiamento al presente.
Bepe
ADPUF
2017-05-17 20:34:13 UTC
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Post by edi'®
Post by Klaram
Post by Lorents
Come sapete in italiano si usa molto comunemente
l'imperativo di dare 'dai!' come una particella esortativa,
(`dai, sbrigati!' ecc.). Un po' sorprendentemente lo stesso
uso con l'imperativo di dare esiste in russo (davaj!) e in
polacco (dawaj!). Mi chiedevo quale sia l'origine del
nostro `dai' con questo significato esortativo e da quanto
tempo l'espressione è diffusa.
"Dai" come esortazione risale al XVI secolo. Probabilmente
deriva dal più antico "dagli" o "dalli": dagli addosso,
dagli al ladro ecc.
Curioso che in turco, romeno e in vari paesi mediorientali si
dica "hàide" (in Grecia "ade") che potrebbe forse far pensare
a un'etimologia comune.
Anche in serbocroato?

https://en.wiktionary.org/wiki/hajde


Si vede che hanno imparato quella parola per evitare le
staffilate dei padroni turchi...
--
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Fathermckenzie
2017-05-18 07:38:15 UTC
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Post by ADPUF
Anche in serbocroato?
La tennista (serba) Ana Ivanovic lo gridava dopo ogni punto vinto. Per
confronto, i tennisti ispanici dicono "vamos"
--
Et interrogabant eum turbae dicentes: “Quid ergo faciemus?”.
Respondens autem dicebat illis: “Qui habet duas tunicas,
det non habenti; et, qui habet escas, similiter faciat”.
(Ev. sec. Lucam 3,10-11)
ADPUF
2017-05-18 21:50:32 UTC
Permalink
Post by Fathermckenzie
Post by ADPUF
Anche in serbocroato?
La tennista (serba) Ana Ivanovic lo gridava dopo ogni punto
vinto. Per confronto, i tennisti ispanici dicono "vamos"
Una volta i tennisti erano dei gentiluomini che giocavano coi
pantaloni lunghi e non urlavano.

O tempora, o mores!
--
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Voce dalla Germania
2017-05-19 09:43:33 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Fathermckenzie
Post by ADPUF
Anche in serbocroato?
La tennista (serba) Ana Ivanovic lo gridava dopo ogni punto
vinto. Per confronto, i tennisti ispanici dicono "vamos"
Una volta i tennisti erano dei gentiluomini che giocavano coi
pantaloni lunghi e non urlavano.
Anche <https://it.wikipedia.org/wiki/Suzanne_Lenglen>?

Tanto per passare a un tema linguistico, direste "una volta"
anche parlando di
<https://it.wikipedia.org/wiki/Billie_Jean_King>
o quanti decenni bisognerebbe aspettare, secondo voi?
Klaram
2017-05-19 10:37:24 UTC
Permalink
Post by Voce dalla Germania
Post by ADPUF
Una volta i tennisti erano dei gentiluomini che giocavano coi
pantaloni lunghi e non urlavano.
Anche <https://it.wikipedia.org/wiki/Suzanne_Lenglen>?
Tanto per passare a un tema linguistico, direste "una volta"
anche parlando di
<https://it.wikipedia.org/wiki/Billie_Jean_King>
o quanti decenni bisognerebbe aspettare, secondo voi?
Io lo direi, ha iniziato a giocare alla fine degli anni Cinquanta.

Tra l'altro, a quell'epoca usava ancora il bon ton citato da ADPUF.

k
Klaram
2017-05-19 10:38:04 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Fathermckenzie
Post by ADPUF
Anche in serbocroato?
La tennista (serba) Ana Ivanovic lo gridava dopo ogni punto
vinto. Per confronto, i tennisti ispanici dicono "vamos"
Una volta i tennisti erano dei gentiluomini che giocavano coi
pantaloni lunghi e non urlavano.
E si applaudiva per un bel colpo, mai per l'errore dell'avversario.
Post by ADPUF
O tempora, o mores!
g***@campus.ul.pt
2017-05-20 17:45:37 UTC
Permalink
Questo messaggio potrebbe essere inappropriato. Clicca per visualizzarlo
Valerio Vanni
2017-05-20 19:02:26 UTC
Permalink
On Sat, 20 May 2017 10:45:37 -0700 (PDT),
Post by g***@campus.ul.pt
Innanzitutto, mi scuso molto per introdurre in questa discussione un argomento che ha ben poco a che vedere con questioni di linguistica. Sto scrivendo perché la pagina del mio indirizzo di posta elettronica (questo da cui scrivo in questo momento) dice che ho visualizzato recentemente il google group cultura linguistica. Io, sinceramente, non ricordo di averlo fatto, ma il fatto che non lo ricordi non annulla la possibilità dell'azione.
Potrebbe averlo fatto qualcun altro che usa il tuo computer.
Post by g***@campus.ul.pt
Quello che mi preoccupa è che tra i vari contenuti sono presenti dei video dai titoli osceni, con riferimenti a - e vi prego di perdonare le opzioni lessicali, che sono solo mimetiche - sborrate, culi...
E' uno spammatore seriale che infesta vari newsgroup, con neuro deliri
tutti in maiuscolo.
O forse più di uno, adesso compare un nome nuovo nel messaggio
"grandissima pornostar"
Post by g***@campus.ul.pt
Ma se questo mi preoccupa, sono invece terrorizzato dal fatto che compaiono video nel cui titolo appare la parola pedofilo. Qualcuno sa spiegarmi che cosa succede?
Nel gruppo non possono comparire video, ci possono essere dei
collegamenti dentro ai messaggi di spam.

In pratica: ignora quei messaggi e vivi sereno.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
edi'®
2017-05-20 21:17:35 UTC
Permalink
Quello che mi preoccupa è che tra i vari contenuti sono presenti dei video dai titoli osceni [...]
Sperando di poter ottenere delucidazioni, porgo i più cordiali saluti.
Questo è un newsgroup: siamo su Usenet ma (purtroppo...) si può accedere
anche tramite "newsgate" come il citato "gooogle groups".
Qui non possono esserci video. I messaggi cui ti riferisci sono di un
personaggio che infesta vari gruppi da anni... è sufficiente ignorarli e
passare oltre.

Sta' tranquillo, non c'è nulla di cui tu ti debba preoccupare.

E.D.
l***@gmail.com
2020-03-25 07:28:46 UTC
Permalink
Post by Lorents
Come sapete in italiano si usa molto comunemente l'imperativo di dare
'dai!' come una particella esortativa, (`dai, sbrigati!' ecc.).
Un po' sorprendentemente lo stesso uso con l'imperativo di dare esiste
in russo (davaj!) e in polacco (dawaj!).
Mi chiedevo quale sia l'origine del nostro `dai' con questo significato
esortativo e da quanto tempo l'espressione è diffusa.
L.
Ho un dubbio su come si scrive.....Dài! o Dai! ???
Klaram
2020-03-25 10:55:27 UTC
Permalink
Post by l***@gmail.com
Post by Lorents
Come sapete in italiano si usa molto comunemente l'imperativo di dare
'dai!' come una particella esortativa, (`dai, sbrigati!' ecc.).
Un po' sorprendentemente lo stesso uso con l'imperativo di dare esiste
in russo (davaj!) e in polacco (dawaj!).
Mi chiedevo quale sia l'origine del nostro `dai' con questo significato
esortativo e da quanto tempo l'espressione è diffusa.
L.
Ho un dubbio su come si scrive.....Dài! o Dai! ???
Dai!

Attestato con significato esortativo dal XVI secolo.

k
edi'®
2020-03-25 11:07:10 UTC
Permalink
Post by l***@gmail.com
Ho un dubbio su come si scrive.....Dài! o Dai! ???
In entrambi i modi.
Senza accento è più comune, fa' come preferisci... l'importante è non
scriverlo una volta in un modo e una volta nell'altro.

E.D. (che scrive dài...)
Wolfgang
2020-03-25 13:13:03 UTC
Permalink
Post by edi'®
Ho un dubbio su come si scrive.....Dài! o Dai!  ???
In entrambi i modi.
Senza accento è più comune, fa' come preferisci... l'importante
è non scriverlo una volta in un modo e una volta nell'altro.
Io metterei l'accento solo nei rari casi in cui la voce verbale
«dai» e l'omonima preposizione articolata possano essere confuse. Ma
non ne ho mai visti un esempio, mancandomi la fantasia per costruire
uno.

Ciao,
Wolfgang
Father McKenzie
2020-03-25 13:48:16 UTC
Permalink
Io metterei l'accento solo nei rari casi in cui la voce verbale «dai» e
l'omonima preposizione articolata possano essere confuse. Ma non ne ho
mai visti un esempio, mancandomi la fantasia per costruire uno.
Dai suoi colleghi salì il grido: "Dài"!
--
Et interrogabant eum turbae dicentes: “Quid ergo faciemus?”.
Respondens autem dicebat illis: “Qui habet duas tunicas,
det non habenti; et, qui habet escas, similiter faciat”.
(Ev. sec. Lucam 3,10-11)
--
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https://www.avast.com/antivirus
Wolfgang
2020-03-25 14:29:46 UTC
Permalink
Post by Father McKenzie
Post by Wolfgang
Io metterei l'accento solo nei rari casi in cui la voce verbale
«dai» e l'omonima preposizione articolata possano essere confuse.
Ma non ne ho mai visti un esempio, mancandomi la fantasia per
costruire uno.
Dai suoi colleghi salì il grido: "Dài"!
Grazie. Ma sarebbe davvero ambiguo codesto "Dài"! con tanto di punto
esclamativo se mancasse l'accento? Comunque, io non riesco a
immaginarmi che qualcuno gridi una preposizione articolata. Mancanza
di fantasia germanica...

Ciao,
Wolfgang
Valerio Vanni
2020-03-25 14:43:44 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Father McKenzie
Dai suoi colleghi salì il grido: "Dài"!
Grazie. Ma sarebbe davvero ambiguo codesto "Dài"! con tanto di punto
esclamativo se mancasse l'accento? Comunque, io non riesco a
immaginarmi che qualcuno gridi una preposizione articolata. Mancanza
di fantasia germanica...
Potrebbe essere una messa in rilievo. "Dai", come a rimarcare che non
si tratta di "ai" "coi" "nei" etc.
Come quando si parla dei morti "col" coronavirus e "per" coronavirus:
quelle preposizioni sono accentate, in contrasto al loro normale stato
atono nella frase.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Wolfgang
2020-03-25 15:10:16 UTC
Permalink
Post by Valerio Vanni
Post by Wolfgang
Post by Father McKenzie
Dai suoi colleghi salì il grido: "Dài"!
Grazie. Ma sarebbe davvero ambiguo codesto "Dài"! con tanto di
punto esclamativo se mancasse l'accento? Comunque, io non riesco
a immaginarmi che qualcuno gridi una preposizione articolata.
Mancanza di fantasia germanica...
Potrebbe essere una messa in rilievo. "Dai", come a rimarcare
che non si tratta di "ai" "coi" "nei" etc.
Già, ma una messa in rilievo si apprende normalmente già dal
contesto. L'uso dell'accento grafico lo limiterei ai veri e propri
casi di equivoco.
Post by Valerio Vanni
quelle preposizioni sono accentate, in contrasto al loro normale stato
atono nella frase.
Accentuate, ma non accentate.

Ciao,
Wolfgang
Valerio Vanni
2020-03-25 16:09:17 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Valerio Vanni
Potrebbe essere una messa in rilievo. "Dai", come a rimarcare
che non si tratta di "ai" "coi" "nei" etc.
Già, ma una messa in rilievo si apprende normalmente già dal
contesto. L'uso dell'accento grafico lo limiterei ai veri e propri
casi di equivoco.
Sì, non è molto frequente. Edi' ha messo degli esempi interessanti,
comunque.
Post by Wolfgang
Post by Valerio Vanni
quelle preposizioni sono accentate, in contrasto al loro normale stato
atono nella frase.
Accentuate, ma non accentate.
Sicuro di questa fine distinzione?
.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Wolfgang
2020-03-25 16:42:26 UTC
Permalink
Post by Valerio Vanni
Post by Wolfgang
Post by Valerio Vanni
Potrebbe essere una messa in rilievo. "Dai", come a rimarcare
che non si tratta di "ai" "coi" "nei" etc.
Già, ma una messa in rilievo si apprende normalmente già dal
contesto. L'uso dell'accento grafico lo limiterei ai veri e propri
casi di equivoco.
Sì, non è molto frequente. Edi' ha messo degli esempi interessanti,
comunque.
Post by Wolfgang
Post by Valerio Vanni
quelle preposizioni sono accentate, in contrasto al loro normale stato
atono nella frase.
Accentuate, ma non accentate.
Sicuro di questa fine distinzione?
Purtroppo no. Quando ero ancora giovane e il mio italiano molto
incerto, qualcuno mi insegnò che «accentare» vuol dire mettere un
segnaccento sulla vocale tonica, mentre la variante con la «u»
avrebbe un significato figurato, come «dare rilievo» o simile.

Ma nel frattempo mi sono venuti i dubbi che tutti la vedono così.
Alle volte, quando si offre l'occasione, faccio un test. In questo
caso col risultato negativo, o sbaglio?

Ciao,
Wolfgang
Valerio Vanni
2020-03-25 17:10:02 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Valerio Vanni
Post by Wolfgang
Accentuate, ma non accentate.
Sicuro di questa fine distinzione?
Purtroppo no. Quando ero ancora giovane e il mio italiano molto
incerto, qualcuno mi insegnò che «accentare» vuol dire mettere un
segnaccento sulla vocale tonica, mentre la variante con la «u»
avrebbe un significato figurato, come «dare rilievo» o simile.
Concordo sul significato più figurato di "Accentuato", che sicuramente
spazia anche al di fuori della linguistica. Che so, cerca su google
"crescita accentuata".

E' sul termine "accentato" che stringi troppo la definizione. Io non
pensavo proprio al segnaccento ma all'accento fonetico. Quelle parole,
nella frase con intento marcato di cui parlavo, hanno veramente un
accento a livello sonoro.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
edi'®
2020-03-25 15:22:01 UTC
Permalink
Io metterei l'accento solo nei rari casi in cui la voce verbale «dai» e
l'omonima preposizione articolata possano essere confuse. Ma non ne ho
mai visti un esempio, mancandomi la fantasia per costruire uno.
In effetti non è facile trovarne, ma approfittando del (troppo) tempo
libero che ho in questo brutto periodo ho provato a immaginarne qualcuno:

Dai semi alla terra / dài semi alla terra
Partendo dai cenni di intesa / partendo dài cenni di intesa
Guàrdati dai furbi e dai soldi facili / guàrdati dai furbi e dài soldi
facili
Per inizare dai buoni consigli / per iniziare dài buoni consigli

E.D.
Wolfgang
2020-03-25 16:51:02 UTC
Permalink
Post by edi'®
Post by Wolfgang
Io metterei l'accento solo nei rari casi in cui la voce verbale
«dai» e l'omonima preposizione articolata possano essere confuse.
Ma non ne ho mai visti un esempio, mancandomi la fantasia per
costruire uno.
In effetti non è facile trovarne, ma approfittando del (troppo)
tempo libero che ho in questo brutto periodo ho provato a
Dai semi alla terra / dài semi alla terra
Partendo dai cenni di intesa / partendo dài cenni di intesa
Guàrdati dai furbi e dai soldi facili / guàrdati dai furbi e dài soldi facili
Per inizare dai buoni consigli / per iniziare dài buoni consigli
Bellissimi codesti esempi! Grazie mille. Non è sempre ozioso l'ozio
forzato.

Ciao,
Wolfgang
Kiuhnm
2020-03-25 21:47:48 UTC
Permalink
Post by edi'®
Ho un dubbio su come si scrive.....Dài! o Dai!  ???
In entrambi i modi.
Senza accento è più comune, fa' come preferisci... l'importante è non
scriverlo una volta in un modo e una volta nell'altro.
Non credo che l'uniformità sia un requisito linguistico. E' una
questione di gusto personale. Se scrivo "po'" poi non posso più scrivere
"poco"?
--
Kiuhnm
edi'®
2020-03-26 08:11:21 UTC
Permalink
Post by Kiuhnm
Post by edi'®
In entrambi i modi.
Senza accento è più comune, fa' come preferisci... l'importante è non
scriverlo una volta in un modo e una volta nell'altro.
Non credo che l'uniformità sia un requisito linguistico. E' una
questione di gusto personale. Se scrivo "po'" poi non posso più scrivere
"poco"?
Capita, in ortografia come in altri campi, che si possano fare scelte.
Ad esempio Montanelli (e non solo lui) scriveva "obbiettivo" mentre la
maggioranza scrive "obiettivo": entrambe le varianti sono corrette, ma
non avrebbe senso scrivere il termine a volte in un modo a volte in un
altro... a mio parere si tratterebbe di sciatteria linguistica.
Lo stesso discorso potrei farlo per la Fallaci, che scriveva "ciliege"
invece di "ciliegie".
Oppure per i pochi che scrivono í invece di ì.
Oppure per chi scrive famigliare e non familiare, o bigliardo e non
biliardo.

Insomma, a seguito di un ragionamento personale si può protendere verso
una scelta minoritaria... ma una volta fatta questa scelta bisogna
adottarla sempre, non solo quando ci gira così.
Io scrivo "sé stesso" e non "se stesso", così come scrivo "dài" e non
"dai". Sono tutte grafie corrette, ma se nello stesso scritto qualcuno
scrivesse una volta "sé stesso" e un'altra "se stesso" troverei la cosa
fastidiosa.

E.D.
Mad Prof
2020-03-26 08:42:33 UTC
Permalink
si può protendere verso una scelta minoritaria...
Devo dire che l’uso di ‘protendere’ mi ha sorpreso non poco. Se non fosse
stato per ‘verso’ avrei pensato ad un errore di battitura per ‘propendere’.
Non credo di aver mai usato questo verbo, ad eccezione del participio
passato in funzione di aggettivo.
--
Sanity is not statistical
Roger
2020-03-26 08:49:49 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
si può protendere verso una scelta minoritaria...
Devo dire che l’uso di ‘protendere’ mi ha sorpreso non poco. Se non fosse
stato per ‘verso’ avrei pensato ad un errore di battitura per ‘propendere’.
Non credo di aver mai usato questo verbo, ad eccezione del participio
passato in funzione di aggettivo.
Protendere le braccia, protendersi dal balcone, dalla finestra, mi pare
siano espressioni piuttosto comuni.

Ma nel caso di edi'® forse sarebbe stato più giusto usare proprndere.
--
Ciao,
Roger
--
Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede
Roger
2020-03-26 08:53:13 UTC
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Post by Mad Prof
si può protendere verso una scelta minoritaria...
Devo dire che l’uso di ‘protendere’ mi ha sorpreso non poco. Se non fosse
stato per ‘verso’ avrei pensato ad un errore di battitura per ‘propendere’.
Non credo di aver mai usato questo verbo, ad eccezione del participio
passato in funzione di aggettivo.
Protendere le braccia, protendersi dal balcone, dalla finestra, mi pare
siano espressioni piuttosto comuni.

Ma nel caso di edi'® forse sarebbe stato più giusto usare propendere.
--
Ciao,
Roger
--
Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede
edi'®
2020-03-26 09:03:34 UTC
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Post by Mad Prof
si può protendere verso una scelta minoritaria...
Devo dire che l’uso di ‘protendere’ mi ha sorpreso non poco. Se non fosse
stato per ‘verso’ avrei pensato ad un errore di battitura per ‘propendere’.
Sorprende anche me!

Ricordo bene di aver scritto "protendere per..." (errore di battitura) e
rileggendo prima dell'invio ho corretto in "protendere verso..." invece
del più naturale "propendere per..."

Insomma, ho utilizzato un linguaggio aulico e desueto (protendere fig.
Aspirare a qualcosa, mirare (+ verso ). "protendere verso un obiettivo")
non per assumere pose da fine linguista ma per... boh! diciamo
inconsciamente.
A volte il mio cervello vaga per terre a me sconosciute ;-)

E.D.
Roger
2020-03-26 09:14:06 UTC
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Post by edi'®
Post by Mad Prof
si può protendere verso una scelta minoritaria...
Devo dire che l’uso di ‘protendere’ mi ha sorpreso non poco. Se non fosse
stato per ‘verso’ avrei pensato ad un errore di battitura per ‘propendere’.
Sorprende anche me!
Ricordo bene di aver scritto "protendere per..." (errore di battitura) e
rileggendo prima dell'invio ho corretto in "protendere verso..." invece del
più naturale "propendere per..."
Insomma, ho utilizzato un linguaggio aulico e desueto (protendere fig.
Aspirare a qualcosa, mirare (+ verso ). "protendere verso un obiettivo") non
per assumere pose da fine linguista ma per... boh! diciamo inconsciamente.
A volte il mio cervello vaga per terre a me sconosciute ;-)
Mi ricordi una frase di Altan:
"Mi piacerebbe sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio"
:-)
--
Ciao,
Roger
--
Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede
Kiuhnm
2020-03-26 19:58:45 UTC
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Post by edi'®
Post by Kiuhnm
Post by edi'®
In entrambi i modi.
Senza accento è più comune, fa' come preferisci... l'importante è non
scriverlo una volta in un modo e una volta nell'altro.
Non credo che l'uniformità sia un requisito linguistico. E' una
questione di gusto personale. Se scrivo "po'" poi non posso più
scrivere "poco"?
Capita, in ortografia come in altri campi, che si possano fare scelte.
Ad esempio Montanelli (e non solo lui) scriveva "obbiettivo" mentre la
maggioranza scrive "obiettivo": entrambe le varianti sono corrette, ma
non avrebbe senso scrivere il termine a volte in un modo a volte in un
altro... a mio parere si tratterebbe di sciatteria linguistica.
Lo stesso discorso potrei farlo per la Fallaci, che scriveva "ciliege"
invece di "ciliegie".
Oppure per i pochi che scrivono í invece di ì.
Oppure per chi scrive famigliare e non familiare, o bigliardo e non
biliardo.
Insomma, a seguito di un ragionamento personale si può protendere verso
una scelta minoritaria... ma una volta fatta questa scelta bisogna
adottarla sempre, non solo quando ci gira così.
Io scrivo "sé stesso" e non "se stesso", così come scrivo "dài" e non
"dai". Sono tutte grafie corrette, ma se nello stesso scritto qualcuno
scrivesse una volta "sé stesso" e un'altra "se stesso" troverei la cosa
fastidiosa.
Rispetto al tuo post precedente, hai aggiunto degli esempi, ma non hai
fornito alcuna motivazione oggettiva.
Rimango dell'idea che non esista una ragione al di là del gusto estetico
personale.
L'italiano, a differenza della scienza, è costruito in parte sugli ipse
dixit, quindi magari troverai il parere di un illustre scrittore in
proposito.
--
Kiuhnm
edi'®
2020-03-27 10:23:40 UTC
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Post by Kiuhnm
Rispetto al tuo post precedente, hai aggiunto degli esempi, ma non hai
fornito alcuna motivazione oggettiva.
Tu hai fatto una domanda
- Se scrivo "po'" poi non posso più scrivere "poco"?
io ho dato una risposta, motivandola.

E.D.
Voce dalla Germania
2020-03-27 12:41:49 UTC
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Post by edi'®
Post by Kiuhnm
Rispetto al tuo post precedente, hai aggiunto degli esempi, ma non hai
fornito alcuna motivazione oggettiva.
Tu hai fatto una domanda
- Se scrivo "po'" poi non posso più scrivere "poco"?
io ho dato una risposta, motivandola.
Condivido del tutto questi punti della tua risposta:
"ma non avrebbe senso scrivere il termine a volte in un modo a volte in
un altro... a mio parere si tratterebbe di sciatteria linguistica" e
"se nello stesso scritto qualcuno scrivesse una volta "sé stesso" e
un'altra "se stesso" troverei la cosa fastidiosa".

Però nel caso di po'/poco sono d'accordo con te solo riguardo
all'espressione "un po'".
Per esempio: "Ho un po' di dubbi sulla questione se sia poco accettabile
scrivere ..."
edi'®
2020-03-27 13:18:38 UTC
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Post by Voce dalla Germania
"ma non avrebbe senso scrivere il termine a volte in un modo a volte in
un altro... a mio parere si tratterebbe di sciatteria linguistica" e
"se nello stesso scritto qualcuno scrivesse una volta "sé stesso" e
un'altra "se stesso" troverei la cosa fastidiosa".
Però nel caso di po'/poco sono d'accordo con te solo riguardo
all'espressione "un po'".
Per esempio: "Ho un po' di dubbi sulla questione se sia poco accettabile
scrivere ..."
Il caso "poco Vs po'" non l'ho menzionato perché mi pare esuli dal
discorso: non si tratta di due grafie diverse ma di un'elisione.
E' del tutto evidente che le due forme (po' - poco) siano entrambe
corrette e utilizzabili.

E.D.
Voce dalla Germania
2020-03-27 13:53:22 UTC
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Post by edi'®
Post by Voce dalla Germania
"ma non avrebbe senso scrivere il termine a volte in un modo a volte in
un altro... a mio parere si tratterebbe di sciatteria linguistica" e
"se nello stesso scritto qualcuno scrivesse una volta "sé stesso" e
un'altra "se stesso" troverei la cosa fastidiosa".
Però nel caso di po'/poco sono d'accordo con te solo riguardo
all'espressione "un po'".
Per esempio: "Ho un po' di dubbi sulla questione se sia poco accettabile
scrivere ..."
Il caso "poco Vs po'" non l'ho menzionato perché mi pare esuli dal
discorso: non si tratta di due grafie diverse ma di un'elisione.
E' del tutto evidente che le due forme (po' - poco) siano entrambe
corrette e utilizzabili.
Certo, e sono anche d'accordo con te per scrivere sempre "un po'"
oppure, posizione minoritaria salvo casi che adesso non mi vengono in
mente, scrivere sempre "un poco".

Però volevo evitare che Kiuhnm possa credere quello che ha chiesto: "Se
scrivo "po'" poi non posso più scrivere "poco"?"
Valerio Vanni
2020-03-27 14:00:39 UTC
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Post by edi'®
Il caso "poco Vs po'" non l'ho menzionato perché mi pare esuli dal
discorso: non si tratta di due grafie diverse ma di un'elisione.
E' del tutto evidente che le due forme (po' - poco) siano entrambe
corrette e utilizzabili.
E soprattutto, il loro uso è sovrapponibile solo in parte.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Wolfgang
2020-03-27 14:25:01 UTC
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Post by edi'®
[...]
Il caso "poco Vs po'" non l'ho menzionato perché mi pare esuli dal
discorso: non si tratta di due grafie diverse ma di un'elisione.
Sebbene ci sia l'apostrofo, «po'» è una forma troncata, anziché
elisa. Diversamente da quest'ultima, quella è seguita da uno spazio
e può trovarsi non solo davanti a vocale, ma anche a consonante.

Chiedo scusa per la mia saccenteria, per giunta OT. Ma sono del
parere che in un gruppo che si dedica alla lingua codesto errore non
dovesse passare inosservato.

Ciao,
Wolfgang
edi'®
2020-03-27 14:38:51 UTC
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Sebbene ci sia l'apostrofo, «po'» è una forma troncata, anziché elisa.
Giusto, mi scuso per l'imprecisione.

E.D.
Kiuhnm
2020-03-27 17:40:11 UTC
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Post by edi'®
Post by Kiuhnm
Rispetto al tuo post precedente, hai aggiunto degli esempi, ma non hai
fornito alcuna motivazione oggettiva.
Tu hai fatto una domanda
- Se scrivo "po'" poi non posso più scrivere "poco"?
io ho dato una risposta, motivandola.
Hai scritto:

"Senza accento è più comune, fa' come preferisci... l'importante è non
scriverlo una volta in un modo e una volta nell'altro."

E io ho sollevato un'obiezione:

"Non credo che l'uniformità sia un requisito linguistico. E' una
questione di gusto personale. Se scrivo "po'" poi non posso più scrivere
"poco"?"

La mia è fondamentalmente un'obiezione, non una domanda.
Non mi pare tu abbia fornito motivazioni oggettive, ma soggettive. Per
es. hai scritto:

"Insomma, a seguito di un ragionamento personale si può protendere verso
una scelta minoritaria... ma una volta fatta questa scelta bisogna
adottarla sempre, non solo quando ci gira così."

ma quel "bisogna" non è motivato se non dal tuo gusto personale.
Poi dici ancora:

"Sono tutte grafie corrette, ma se nello stesso scritto qualcuno
scrivesse una volta "sé stesso" e un'altra "se stesso" troverei la cosa
fastidiosa."

Questo è un altro giudizio personale.
--
Kiuhnm
edi'®
2020-03-28 14:34:41 UTC
Permalink
Post by Kiuhnm
La mia è fondamentalmente un'obiezione, non una domanda.
Non mi pare tu abbia fornito motivazioni oggettive, ma soggettive.
Va bene: non esiste una regola grammaticale che espressamente proibisca
l'utilizzo di grafie diverse per le stesse parole all'interno di uno
scritto.
*SECONDO ME* - però - è molto importante evitare di scrivere ora in un
modo ora in un altro, così a caso e senza motivo.

E.D.
Voce dalla Germania
2020-03-28 14:54:59 UTC
Permalink
Post by edi'®
Post by Kiuhnm
La mia è fondamentalmente un'obiezione, non una domanda.
Non mi pare tu abbia fornito motivazioni oggettive, ma soggettive.
Va bene: non esiste una regola grammaticale che espressamente proibisca
l'utilizzo di grafie diverse per le stesse parole all'interno di uno
scritto.
*SECONDO ME* - però - è molto importante evitare di scrivere ora in un
modo ora in un altro, così a caso e senza motivo.
+1.
Anche *SECONDO ME*.

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