Post by HaydnSe ad una frazione consistente, e moderna, della quarta flotta del mondo
- ovviamente le 2 navi da battaglia non navigavano da sole... -
viene ordinato di salpare per la Sardegna "alla ricerca della flotta
italiana" (come da fonte francese), io parlerei di qualcosa di più di
una semplice movimentazione...
Ad ogni modo è agli atti che la strategia anglofrancese verso l'Italia
in caso di guerra prevedesse una grande offensiva navale come strumento
di rapida risoluzione del conflitto. Possiamo discutere se davvero
volessero lanciare un attacco preventivo nel maggio 1940, ma che
avessero la radicata convinzione che una vittoria navale decisiva,
l'interruzione di tutte le rotte nazionali e poi bombardamenti costieri
in grande stile - in aggiunta ad un'offensiva francese in Libia,
difficile da contrastare come si sapeva bene a Roma e Tripoli -
potessero bastare a togliere l'Italia di mezzo non ci piove. Troppo
ottimistica o no, quella era la loro fondata speranza.
La tua giusta analisi, si scontra con un assioma che in realtà è sbagliato.
Esaminando superficialmente la situazione, parrebbe che se anche le probabilità
che l'Italia restasse neutrale erano poche, fosse nell'interesse degli
anglofrancesi sfruttare queste probabilità, e comunque ritardare al massimo
l'entrata in guerra italiana.
Nella realtà, aspettare che un avversario entri in guerra nel momento da lui
prescelto è deleterio.
Indipendentemente da questo, un 'Italia che avesse perso la sua flotta, sarebbe
stata un peso, non un aiuto per la Germania (Naturalmente sto parlando dello
scenario che potevano ipotizzare gli anglofrancesi, i quali non potevano
immaginare che la Germania in poche settimane travolgesse la Francia. In questo
caso, un Italia che partecipando con un paio di corpi d'armata all'offensiva
tedesca riuscisse a vendicarsi dell'attacco subito, sarebbe stata un autogoal)
Le colonie nel giro di pochi mesi sarebbero andate perse, uno sbarco in Sicilia
era nell'ordine delle cose fattibili, gli attacchi alla costa italiana avrebbero
potuto costringere i tedeschi ad inviare reparti aerei, e forse anche terrestri.
Post by HaydnSe è per quello, lo scambio (selettivo) di informazioni circa le
rispettive forze in Mediterraneo tra Italia e Gran Bretagna continuò fin
quasi al 10 giugno 1940. Altra cosa raramente ricordata. Stendere e
implementare piani per una guerra preventiva non significa
necessariamente smettere, nel frattempo, di trattare con l'avversario.
Esatto, fra l'altro, potrebbe accadere che avuto sentore del pericolo,
l'avversario all'improvviso divenga malleabile.
Post by HaydnPuò essere che non ci credesse molto, tanto più che nello stesso periodo
a Roma c'era l'idea di attaccare la Yugoslavia, una mossa che senza
l'attacco tedesco del 10 maggio si sarebbe probabilmente verificata con
conseguenze altrettanto probabilmente negative per l'Italia.
Sta di fatto che all'Archivio Centrale dello Stato ci sono i telegrammi
inglesi decrittati che Cavagnari forniva a Mussolini tutti i giorni dal
28 marzo al 10 giugno, e nei quali il concentramento di forze navali
alleate e l'intenzione di utilizzarle aggressivamente sono a quanto pare
espressi piuttosto chiaramente.
Credo ci abbia creduto.
Ma da una parte, sarebbe stato poco creduta una giustificazione basata su
dispacci segreti (Magari c'era anche il problema che era meglio non far sapere
che li intercettavamo.
Poi forse a pesare fu anche il tratto caratteriale che aveva assunto Mussolini:
Fra il poveraccio che doveva entrare in guerra perché stavano per saltargli
addosso, ed il potentissimo duce che scendeva in campo contro le
demoplutocrazie, la seconda doveva apparirgli molto più prestigiosa.
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Arduino d'Ivrea