Discussione:
GUINEA-BISSAU: Maggiore mortalità nei bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati.
(troppo vecchio per rispondere)
LoStaff .
2017-04-13 21:24:26 UTC
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A tutt’oggi non sono molti gli studi che mettono a confronto il livello di
salute dei bambini sottoposti a vaccinazione con quello dei bambini non
vaccinati.

Con l’eccezione del vaccino anti morbillo-parotite-rosolia (MPR), le
pubblicazioni che hanno investigato sugli effetti dei vaccini in generale e
sull’impatto sulla salute dei bambini vaccinati sono davvero poco numerosi. Una
interessante ricerca è quella che mi accingo a commentare, pubblicata nel
febbraio 2017. Si tratta di uno studio osservazionale condotto su bambini di età
compresa tra i tre e i cinque mesi, che dal giugno 1978 fino alla fine del 1983,
quindi per complessivi cinque anni, sono stati sottoposti a vaccinazione
anti-difterite-tetano-pertosse (DTP) e anti-poliomielite orale (OPV).

I bambini facevano parte di una popolazione urbana dello stato africano
Guinea-Bissau, dove, in quegli anni, era stato introdotto il vaccino DTP e
l’OPV, nell’ambito dell’applicazione dell’Expanded Program on Immunization
deciso, negli anni settanta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, allo
scopo di realizzare, nei paesi più poveri del mondo, una vaccinazione
universale.

Il titolo dello studio è “The Introduction of Diphtheria-Tetanus-Pertussis and
Oral Polio Vaccine Among Young Infants in an Urban African Community: A Natural
Experiment” ed è stato condotto da un pool di ricercatori universitari della
Danimarca e della Guinea-Bissau[1].

Lo studio è pubblicato sul sito Ebiomedicine[2], che accoglie, dopo un’attenta
valutazione, studi e ricerche in collaborazione con CellPress e The Lancet.
L’esperimento naturale non è per definizione un esperimento controllato e
randomizzato. E’ uno studio empirico in cui certi individui o gruppi di
individui sono esposti, in modo casuale, a certe condizioni sperimentali, che,
nel caso in oggetto, sono stati i vaccini DTP e OPV.

L’esperimento naturale si rende necessario quando c’è stata un’esposizione ben
definita che coinvolge un altrettanto ben definita sub-popolazione e quando sia
molto difficile attuare una sperimentazione controllata. Gli autori hanno
raccolto dati relativi alla mortalità dei bambini vaccinati e non vaccinati, al
di sotto dei cinque anni, e li hanno messi a confronto. I bambini oggetto dello
studio non presentavano difficoltà di natura socio-economica di una particolare
rilevanza e neppure problemi legati alla malnutrizione. Negli anni precedenti,
poiché il tasso di mortalità nei bambini sotto i cinque anni era molto elevato,
insieme con l’Unicef era stato approntato un programma per effettuare controlli
trimestrali in cui si monitorava lo stato di nutrizione e i parametri di
accrescimento.

Grazie a questo programma fu escluso che il tasso elevato della mortalità
infantile fosse dovuto alla malnutrizione, come confermano studi di quel periodo
[Aaby et al.1983]. Quindi gli autori di questo “esperimento naturale” hanno
ricercato altri possibili fattori cui fossero stati esposti i bambini. Il
fattore esterno è stato identificato nella vaccinazione. Infatti, in occasione
di questi controlli periodici, nell’arco di cinque anni, ai bambini di età
compresa tra i tre e i cinque mesi, è stata praticata la vaccinazione DTP, a
volte e non sempre, associata alla vaccinazione OPV. La vaccinazione DTP e OPV
fu somministrata a tutti i bambini tra i tre e i cinque mesi di età.

Le tre dosi complessive del vaccino DTP in parte sono state somministrate ad
intervalli di un mese ma anche superiori, fino a tre mesi, rispettando la
scadenza dei controlli trimestrali del programma di sorveglianza sanitaria.
Tutti i bambini sia i vaccinati con DTP sia i bambini non vaccinati con DTP
appartenevano alla medesima coorte di bambini nati nella regione di Bandim che
partecipavano al suddetto programma di controllo sanitario. L’esclusione dal
programma di vaccinazione era basato sull’età, in quanto il vaccino era
somministrato solo ai bambini di età compresa tra i tre e i cinque mesi. Alla
fine, confrontando i due gruppi di bambini vaccinati con DTP e bambini non
vaccinati, la mortalità del primo gruppo era cinque volte superiore rispetto al
gruppo dei non vaccinati.

Nella ricerca si forniscono le tabelle e i dati relativi.

Così concludono gli autori dello studio: “Sfortunatamente il vaccino DTP è il
vaccino più ampiamente usato e la proporzione di chi riceve questo vaccino è
considerato un indicatore della riuscita dei programmi di vaccinazione delle
varie nazioni. Deve preoccupare il fatto che l’impatto delle vaccinazioni sul
livello di salute e il tasso di mortalità non siano stati studiati con
esperimenti randomizzati. Tutte le prove scientifiche, al momento disponibili
suggeriscono che il vaccino DTP può uccidere più bambini di quanti ne potrebbe
salvare evitando di farli ammalare di tetano, difterite o pertosse. In parole
povere, il vaccino protegge i bambini dalle malattie coperte dal vaccino ma, al
contempo, li rende più suscettibili ad ammalarsi di malattie infettive diverse e
non correlate”.


A cura della Dott.ssa Emma Pistelli .

[1] Søren Wengel Mogensen a,1 , Andreas Andersen b,1 , Amabelia Rodrigues a ,
Christine S Benn b,c , Peter Aaby a,b, ? a Bandim Health Project, Indepth
Network, Apartado 861, Bissau, Guinea-Bissau b Research Centre for Vitamins and
Vaccines (CVIVA), Bandim Health Project, Statens Serum Institute, Artillerivej
5, 2300 Copenhagen S, Denmark c OPEN, Institute of Clinical Research, University
of Southern Denmark/Odense University Hospital, 5000 Odense C, Denmark

[2] http://www.ebiomedicine.com/article/S2352-3964(17)30046-4/pdf
--
LO Staff - www.curenaturalicancro.com
lostaff-***@doctor.com
feynman
2017-04-14 12:16:37 UTC
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A tutt’oggi non sono molti gli studi che mettono a confronto il livello di
salute dei bambini sottoposti a vaccinazione con quello dei bambini non
vaccinati.
balle.
A cura della Dott.ssa Emma Pistelli .
esperta in fuffologia.

<http://medbunker.blogspot.it/p/lista-dei-post.html>


ciao
feynman
Leonardo Serni
2017-04-15 13:17:30 UTC
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A tutt’oggi non sono molti gli studi che mettono a confronto il livello di
salute dei bambini sottoposti a vaccinazione con quello dei bambini non
vaccinati.
Non è del tutto vero; il problema è che ci sono spesso vari fattori
confondenti, e quindi fare studi significativi e di qualità è molto
complicato.

Lo è meno in situazioni in cui l'accesso al vaccino è ridotto, così
che è più probabile che di due bambini altrimenti in condizioni del
tutto identiche, uno riceva il vaccino, e uno no.

Questo avviene di preferenza in regioni meno fortunate, come appare
il caso della Guinea Bissau.
L’esperimento naturale non è per definizione un esperimento controllato e
randomizzato. E’ uno studio empirico in cui certi individui o gruppi di
individui sono esposti, in modo casuale, a certe condizioni sperimentali, che,
nel caso in oggetto, sono stati i vaccini DTP e OPV.
L’esperimento naturale si rende necessario quando c’è stata un’esposizione ben
definita che coinvolge un altrettanto ben definita sub-popolazione e quando sia
molto difficile attuare una sperimentazione controllata.
Molto corretto specificarlo.

Anche così, mi sembra che lo studio sia stato fatto con attenzione,
e i risultati siano validi.

Sicché sono andato a guardare cos'è stato accuratamente *omesso* da
questa traduzione rispetto al lavoro originario :-D

E ho trovato questo:

There were 18 deaths between 3 and 5 months of age: 3 had cough
and respiratory infections as the main symptom, 3 had fever
(presumed malaria), 2 were due to diarrhea, 5 had diarrhea and
vomiting, 1 was a sudden death, and 4 had no information on cause.

E trovo che getti una luce particolare sulle conclusioni, dove noto,
Tutte le prove scientifiche, al momento disponibili
suggeriscono che il vaccino DTP può uccidere più bambini di quanti ne potrebbe
salvare evitando di farli ammalare di tetano, difterite o pertosse. In parole
povere, il vaccino protegge i bambini dalle malattie coperte dal vaccino ma, al
contempo, li rende più suscettibili ad ammalarsi di malattie infettive diverse e
non correlate”.
All currently available evidence suggests that DTP vaccine may kill more
children from other causes than it saves from diphtheria, tetanus or pertussis.
Though a vaccine protects children against the target disease it may simultaneously
increase susceptibility to unrelated infections.
Cosa succede?

Succede che in Guinea-Bissau, dove sono endemici la malaria, il colera e altre
cose spiacevoli, vaccinarsi contro difterite, tetano e pertosse *aumenta* però
per diverse settimane la vulnerabilità a malaria, febbri e diarrea.

Ora io avrei una domanda. Anzi due.

Un bambino "non" vaccinato contro difterite, tetano, e pertosse... dopo che ha
compiuto il quinto anno di età... diventa magicamente IMMUNE alla difterite, e
al tetano, e alla pertosse?

Perché se non lo diventa, allora limitarsi a calcolare il vantaggio dato dalla
vaccinazione a cinque anni non è corretto: uno deve calcolare la mortalità per
tutta la vita.

Se, per assurdo, tutti i ragazzi non vaccinati morissero di tetano a sei anni,
fra i bambini di sei anni vedresti:

bambini vaccinati: mortalità del due per cento
bambini non vaccinati: mortalità del CENTO PER CENTO

e allora le conclusioni su cosa sia stato meglio, vaccinarsi o non farlo, mica
sarebbero le stesse.

Oh, mi raccomando... se sei capace di controbattere fallo, eh! Lo sai che a me
piace vincere facile!

La seconda è: credi che questi risultati ("IL VACCINOH UCCIDEEEHHH!!!111!") si
possano applicare, per esempio, in Italia?

Quanti bambini sono morti di MALARIA in Italia quest'anno?

E di colera?

E di diarrea?

Perché se il vaccino ti rende vulnerabile a una cosa che NON C'E', allora è un
affarone. Un vaccino che ti salva dalla polio ma ti espone al veleno del ragno
guerriero di Alfa Centauri lo prendi di tacco - almeno finché non sbarcano gli
alieni da Alfa Centauri, e solo se si portano dietro abbastanza ragnoli.

Aspetta, a ripensarci, ho anche una terza domanda.

Per postare questo papiro che, come credo d'aver dimostrato, non porta neanche
In parole povere, il vaccino protegge i bambini dalle malattie
coperte dal vaccino
...sicché dimmi: su una scala da zero a dieci, quanto è stata furba la mossa?

Leonardo
--
A terrible beauty is born.
- W. B. Yeats, Easter 1916
Grullofobo
2017-04-15 21:59:37 UTC
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Post by Leonardo Serni
All currently available evidence suggests that DTP vaccine may kill more
children from other causes than it saves from diphtheria, tetanus or pertussis.
Though a vaccine protects children against the target disease it may simultaneously
increase susceptibility to unrelated infections.
Cosa succede?
Succede che in Guinea-Bissau, dove sono endemici la malaria, il colera e altre
cose spiacevoli, vaccinarsi contro difterite, tetano e pertosse *aumenta* però
per diverse settimane la vulnerabilità a malaria, febbri e diarrea.
Ma quello studio si riferisce a una campagna vaccinale svoltasi nel
1981. A quell'epoca i vaccinatori in Africa col vaccino iniettavano
anche l'HIV e chissa' cos'altro.
Leonardo Serni
2017-04-15 22:28:19 UTC
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Post by Grullofobo
Post by Leonardo Serni
All currently available evidence suggests that DTP vaccine may kill more
children from other causes than it saves from diphtheria, tetanus or pertussis.
Though a vaccine protects children against the target disease it may simultaneously
increase susceptibility to unrelated infections.
Cosa succede?
Succede che in Guinea-Bissau, dove sono endemici la malaria, il colera e altre
cose spiacevoli, vaccinarsi contro difterite, tetano e pertosse *aumenta* però
per diverse settimane la vulnerabilità a malaria, febbri e diarrea.
Ma quello studio si riferisce a una campagna vaccinale svoltasi nel
1981. A quell'epoca i vaccinatori in Africa col vaccino iniettavano
anche l'HIV e chissa' cos'altro.
Ah, se dici la teoria presentata nel libro 'The River', si è poi rivelata
quasi del tutto infondata (per un po' l'avevo data plausibile anch'io).

"Quasi del tutto", perché per una serie di motivi in alcuni casi pare che
siano stati usati materiali non sterili, con le conseguenze che ci si può
immaginare.

Però, forse è meglio che precisi anche io che quando mi esprimo in favore
del vaccino XYZ, ovviamente intendo un vaccino fatto per bene, conservato
secondo le regole, iniettato da un medico, e non dal macellaio, e tenendo
il paziente a disposizione per un certo tempo (chi raccomanda un'ora, chi
si contenta di mezz'ora).

Nel caso delle famose analisi di Montanari & Gatti, quel che ho visto per
me indica che i vaccini in esame erano "puliti". Questo non toglie che le
analisi di controllo vadano fatte, e non dalle aziende bensì da organi di
controllo non comprabili, se un lotto non passa, non passa, se il caso si
ripete si apre un'indagine, se poi è il caso qualcuno può pure marcire in
galera, così impara a fare la cresta sulla pelle della gente.

In quello studio, do per buono che le vaccinazioni siano state fatte bene
e secondo le regole. Se così non fosse, lo studio sarebbe da buttare ma i
responsabili della campagna andavano arrestati e processati.

Leonardo
--
A terrible beauty is born.
- W. B. Yeats, Easter 1916
Grullofobo
2017-04-23 22:34:23 UTC
Permalink
Post by Leonardo Serni
Post by Grullofobo
Post by Leonardo Serni
Succede che in Guinea-Bissau, dove sono endemici la malaria, il colera e altre
cose spiacevoli, vaccinarsi contro difterite, tetano e pertosse *aumenta* però
per diverse settimane la vulnerabilità a malaria, febbri e diarrea.
Ma quello studio si riferisce a una campagna vaccinale svoltasi nel
1981. A quell'epoca i vaccinatori in Africa col vaccino iniettavano
anche l'HIV e chissa' cos'altro.
Ah, se dici la teoria presentata nel libro 'The River', si è poi rivelata
quasi del tutto infondata (per un po' l'avevo data plausibile anch'io).
"Quasi del tutto", perché per una serie di motivi in alcuni casi pare che
siano stati usati materiali non sterili, con le conseguenze che ci si può
immaginare.
Diciamo piuttosto che l'establishment di Big Pharma si è mosso in massa
per far sembrare implausibile il ruolo delle vaccinazioni nel diffondere
l'Aids in Africa. E non sto facendo complottismo, vedi più sotto.
Post by Leonardo Serni
Nel caso delle famose analisi di Montanari & Gatti, quel che ho visto per
me indica che i vaccini in esame erano "puliti".
Montanari? Ma perché hanno radiato solo Gava e non anche Montanari?
Post by Leonardo Serni
In quello studio, do per buono che le vaccinazioni siano state fatte bene
e secondo le regole. Se così non fosse, lo studio sarebbe da buttare ma i
responsabili della campagna andavano arrestati e processati.
A volte non serve nemmeno andare a leggere il full text. Nel 1981 le
siringhe monouso erano sconosciute in Guinea Bissau, così come i
vaccinatori locali non conoscevano né il rischio HCV (virus identificato
solo nel 1989) né quello HIV (proprio nel 1981 l'AIDS venne osservato
clinicamente per la prima volta in USA e il virus HIV venne identificato
nel 1983). Invece in Italia negli anni successivi ne erano a conoscenza,
ma han fatto lo stesso 2600 morti tra i politrasfusi. Sapendo questo,
basta il buonsenso per capire che in Guinea Bissau avevano infettato i
vaccinati, e quello è il motivo per cui i non vaccinati sono risultati
più in salute. Elucubrazioni più complesse, come quella che hai fatto
tu, vanno contro il principio detto "rasoio di Occam".

Ti consiglio di leggere questo:

https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_HIV/AIDS#Unsterile_injections

Massive injections of the antibiotic era

Marx et al. emphasize the massive number of injections administered in
Africa after antibiotics were introduced (around 1950) as being the most
likely implicated in the origin of HIV because, by these times (roughly
in the period 1950 to 1970), injection intensity in Africa was maximal.
They argued that a serial passage chain of 3 or 4 transmissions between
humans is an unlikely event (the probability of transmission after a
needle reuse is something between 0.3% and 2%, and only a few people
have an acute SIV infection at any time), and so HIV emergence may have
required the very high frequency of injections of the antibiotic era.[19]

The molecular dating studies place the initial spread of the epidemic
HIV groups before that time (see above).[13][14][15][16][20][21]
According to Marx et al., these studies could have overestimated the age
of the HIV groups, because they depend on a molecular clock assumption,
may not have accounted for the effects of natural selection in the
viruses, and the serial passage process alone would be associated with
strong natural selection.[19]

Injection campaigns against sleeping sickness

David Gisselquist proposed that the mass injection campaigns to treat
trypanosomiasis (sleeping sickness) in Central Africa were responsible
for the emergence of HIV-1.[38] Unlike Marx et al.,[19] Gisselquist
argued that the millions of unsafe injections administered during these
campaigns were sufficient to spread rare HIV infections into an
epidemic, and that evolution of HIV through serial passage was not
essential to the emergence of the HIV epidemic in the 20th century.[38]

This theory focuses on injection campaigns that peaked in the period
1910–40, that is, around the time the HIV-1 groups started to
spread.[13][14][15][16] It also focuses on the fact that many of the
injections in these campaigns were intravenous (which are more likely to
transmit SIV/HIV than subcutaneous or intramuscular injections), and
many of the patients received many (often more than 10) injections per
year, therefore increasing the odds of SIV serial passage.[38]

Other early injection campaigns

Jacques Pépin and Annie-Claude Labbé reviewed the colonial health
reports of Cameroon and French Equatorial Africa for the period 1921–59,
calculating the incidences of the diseases requiring intravenous
injections. They concluded that trypanosomiasis, leprosy, yaws, and
syphilis were responsible for most intravenous injections.
Schistosomiasis, tuberculosis, and vaccinations against smallpox
represented lower parenteral risks: schistosomiasis cases were
relatively few; tuberculosis patients only became numerous after
mid-century; and there were few smallpox vaccinations in the lifetime of
each person.[39]

The authors suggested that the very high prevalence of the Hepatitis C
virus in southern Cameroon and forested areas of French Equatorial
Africa (around 40–50%) can be better explained by the unsterile
injections used to treat yaws, because this disease was much more
prevalent than syphilis, trypanosomiasis, and leprosy in these areas.
They suggested that all these parenteral risks caused not only the
massive spread of Hepatitis C but also the spread of other pathogens,
and the emergence of HIV-1: "the same procedures could have
exponentially amplified HIV-1, from a single hunter/cook occupationally
infected with SIVcpz to several thousand patients treated with
arsenicals or other drugs, a threshold beyond which sexual transmission
could prosper."[39] They do not suggest specifically serial passage as
the mechanism of adaptation.

According to Pépin's 2011 book, The Origins of AIDS,[40] the virus can
be traced to a central African bush hunter in 1921, with colonial
medical campaigns using improperly sterilized syringe and needles
playing a key role in enabling a future epidemic. Pépin concludes that
AIDS spread silently in Africa for decades, fueled by urbanization and
prostitution since the initial cross-species infection. Pépin also
claims that the virus was brought to the Americas by a Haitian teacher
returning home from Zaire in the 1960s.[41] Sex tourism and contaminated
blood transfusion centers ultimately propelled AIDS to public
consciousness in the 1980s and a worldwide pandemic.[40]

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