Post by Barone BaroloComincio questa risposta riportando la questione fondamentale, che
continui a ignorare. Ora non parliamo più di quale sistema vogliamo,
perché la scelta l'abbiamo già fatta: proporzionale in un
parlamentarismo classico, con l'anomalia mondiale del bicameralismo
paritario. Questo è, questo ci teniamo, e io non faccio nessuna
proposta alternativa.
ti ricordo che è un'anomalia che abbiamo in comune con gli Stati Uniti
d'America, dove tutti possiamo constatare gli enormi poteri di
interdizione del Senato
è un sistema che può non piacere, ma per gli Americani si chiama
"democrazia", e non sono a conoscenza di nessun progetto effettivo per
modificarlo
Post by Barone BaroloParliamo invece del motivo per cui la Costituzione italiana, confrontata
con quella francese, è una cattiva costituzione. Ripeto per la terza
[...] in quanto presidente della Francia
eletto dai francesi è pacifico che comporre una maggioranza unendo
elementi moderati dei socialisti e dei repubblicani spetti a lui e
soltanto a [Macron].
su questo sono perfettamente d'accordo, ma stai parlando di quello che
in Italia - per quanto ne so, solo in Italia - è un mostro chiamato
"inciucio". In tutto il resto del mondo, dove c'è un Parlamento con la
rappresentanza di più di due partiti, le alleanze fra partiti più o meno
affini sono la norma.
Post by Barone BaroloDa noi, invece, lo stesso ruolo deve essere assolto da Napolitano, e
probabilmente nella prossima legislatura da Mattarella. Solo che
Napolitano e Mattarella sono stati eletti per garantire il rispetto
della Costituzione e il corretto funzionamento delle istituzioni.
L'Italia è una repubblica parlamentare: la nostra Costituzione non è
pensata per avere un presidente che fa e disfa alleanze politiche.
anche su questo sono perfettamente d'accordo con te. Napolitano ha
sicuramente travalicato i suoi compiti, più di una volta. Può avere la
scusante che ha dovuto in parte esercitare un potere di supplenza verso
un sistema politico in stato confusionale - soprattutto nel 2011,
quando parlare di "stato confusionale" non è una metafora. Ma io trovo
gravissimo che abbia indirizzato tutta la sua azione verso un progetto
di riforma che non gli compete per nulla, in quanto nel nostro sistema
il PdR è il custode della Costituzione, non il demiurgo delle riforme
costituzionali.
Quanto a Mattarella, condivide con Napolitano la totale inerzia di
fronte alla degenerazione del sistema; abbiamo votato per tre volte con
una legge poi bocciata dalla Consulta (una legge, è vero, firmata da
Ciampi, ma applicata altre due volte sotto Napolitano); abbiamo avuto
una seconda legge elettorale, anch'essa bocciata dalla Consulta; ed ora
ci troviamo a ridosso delle elezioni con un sistema che moltissimi
giudicano non solo sbagliato, ma totalmente inapplicabile. Su tutto
questo né Napolitano né Mattarella hanno mai esercitato la loro doverosa
funzione di vigilanza. Mattarella s'è svegliato in queste ultime
settimane limitandosi a richiedere un'armonizzazione fra le leggi della
Camera e del Senato; ma si tratta in entrambi i casi dei rottami di due
leggi incostituzionali.
Post by Barone BaroloTutti i sistemi hanno una loro logica. Il fatto che tu preferisca una
logica o un'altra logica vale più o meno come il colore dei calzini
preferito.
il sistema proporzionale ha una sua logica; anche il sistema uninominale
ha una sua logica.
Non esiste un sistema elettorale perfetto. Ogni sistema ha i suoi
vantaggi e i suoi svantaggi.
Però, poiché le logiche dei due sistemi sono molto diverse, la cosa
peggiore è fare un pasticcio, mescolando i sue sistemi, sperando di
ottenere quello strano ircocervo di una legge elettorale *per il
Parlamento* da cui risulti l'elezione diretta *del governo*
Il proporzionale, che abbiamo avuto per cinquantanni, aveva i suoi
difetti - certo non tutti i difetti che gli attribuisce l'attuale
"leggenda nera" della prima Repubblica; ma aveva i difetti propri del
sistema proporzionale. È stato in ogni caso per almeno una generazione
una fotografia fedele dell'Italia, dove c'erano partiti fortemente
strutturati, con una propria identità ed una partecipazione intensa da
parte degli iscritti; partiti che proprio per questo non trovavano nulla
di scandaloso nell'"inciucio": non avevano nessuna paura di perdere la
loro identità alleandosi con altri con cui condividevano almeno una
parte del porgramma.
La crisi del proporzionale è venuta dalla crisi dei partiti, sconvolti
da Tangentopoli, e da un drammatico deficit di rappresentatività. È
cominciata allora l'evoluzione verso la personalizzazione della
politica, con l'emergere di leader che vantando qualità più o meno
carismatiche cercavano di riunire nella loro persona quella capacità di
iniziativa che prima veniva da grossi organismi collettivi.
C'è stata quindi l'evoluzione verso il sistema uninominale, evoluzione
tipica di sistemi politici come quello americano, dove i due grandi
partiti hanno una strutturazione interna molto fluida, ed un carattere
essenzialmente federativo, legato ad importanti personalità con forte
radicamento territoriale
Però in Italia la mentalità proporzionalista è dura a morire, e si vede
anche in tutti i successivi progetti di riforma. Il mattarellum era un
uninominale pensato con mentalità proporzionalista: la presenza di una
quota proporzionale (con strambi ammennicoli, a partire dallo
"scorporo") introduceva nell'uninominale una logica poporzionalista che
ha portato ad un'enorme frammentazione della rappresentanza, con il
sorgere di innumerevoli liste "civetta". Anche il Porcellum e l'Italicum
erano due sistemi proporzionalisti: un proporzionale col trucco, che
dopo aver fatto un computo allo zero virgola delle proporzioni delle
singole liste, sovrapponeva a questa proporzione una gobba
spropozionata, un "premio" abnorme che giustamente è stato bocciato, in
entrambi i casi.
Rimane, di entrambi i sistemi, quello che in realtà più preme a tutti i
partiti, cioè un meccanismo di controllo sugli eletti, con diversi
sistemi per riempire il Parlamento di "nominati" che hanno l'elezione in
tasca prima ancora che si aprano i seggi.
Adesso la novità è il "sistema tedesco": un sistema proporzionale, che
ha in comune con i due sistemi precedenti appunto un 50% di liste
bloccate.
Tutti partiti - PD in testa - hanno questo in cima alle loro
preoccupazioni. Poiché non si fidano degli elettori, non si fidano
neanche degli eletti, e quindi vogliono ridurre al minimo il rischio che
questi rompicoglioni di elettori mandino in parlamento troppi "gufi".
Post by Barone BaroloÈ lo stesso ragionamento che fecero i liberali dell'Europa continentale
tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, approvando il suffragio
universale ma contemporaneamente sostituendo l'uninominale con il
proporzionale: così i socialisti non sarebbero mai andati al governo. Ci
andarono invece i partiti fascisti.
Il Regno Unito, fedele all'uninominale, non ebbe fascismo.
se vuoi dire che il proporzionale serve ad impedire che una minoranza
abbia tutto il potere da sola, sì, questo è proprio lo scopo del
proporzionale.
Il fascismo è andato al potere, in Italia come in Germania, perché non
ha mai avuto paura dell'"inciucio", ed ha formato governi di coalizione
con cani e porci pur di mettere le mani sul governo. Poi, una volta
ottenuto questo risultato, ha abolito le elezioni, ed è finita lì.
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Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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