Discussione:
Vermut
(troppo vecchio per rispondere)
Fathermckenzie
2017-03-08 21:20:27 UTC
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Domanda ai piemontesi e ai tedeschi. Il nome della nota bevanda alcolica
vermut (o vermouth), originario di Torino, sembra essere adattato dal
tedesco Wermut, che designerebbe l'artemisia maggiore (/Artemisia
absinthum/) utilizzata, con altre erbe, per conferire il tipico gusto.
Il vermut sarebbe perciò un cugino (tra gli altri) del famoso distillato
caro ai poeti maledetti e ai bohémiennes.
La domanda (linguistica) riguarda il sostantivo Wermut: è vero che si
riferisce all'erba summentovata?
Tra l'altro, tale erba viene usata anche per l'aroma del Vicks Vaporub.
--
Et interrogabant eum turbae dicentes: “Quid ergo faciemus?”.
Respondens autem dicebat illis: “Qui habet duas tunicas,
det non habenti; et, qui habet escas, similiter faciat”.
(Ev. sec. Lucam 3,10-11)
Stefan Ram
2017-03-08 22:46:13 UTC
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La domanda (linguistica) riguarda il sostantivo Wermut: È vero che si
riferisce all'erba summentovata?
La parola tedesca «Wermut» significa:

1 ("Bot") «assenzio»
2 ("Absinth") «assenzio»
3 ("Wermutwein") «vermut»

. Il significato 1 è probabile "Artemisia absinthium L."
(o, probabilmente più raro, "Artemisia vulgaris").

Il significato 2 è un distillato ad alta gradazione alcolica
all'aroma di anice derivato da erbe quali i fiori e le
foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium).

Il significato 3 è un vino liquoroso aromatizzato ideato nel
1786 a Torino.

(Usando e citando diverse fonti.)
Roger
2017-03-09 10:46:23 UTC
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Post by Fathermckenzie
[...]
Tra l'altro, tale erba viene usata anche per l'aroma del Vicks Vaporub.
Infatti.
Io dopo pranzo, per digerire, mi do sempre una spalmata di Vicks
Vaporub :-)
--
Ciao,
Roger
--
Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano)
ADPUF
2017-03-09 22:15:58 UTC
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Post by Roger
Post by Fathermckenzie
Tra l'altro, tale erba viene usata anche per l'aroma del
Vicks Vaporub.
Infatti.
Io dopo pranzo, per digerire, mi do sempre una spalmata di
Vicks Vaporub :-)
Scusa, ma come dice il nome stesso, il Vicks Vaporub® va
*sfregato* e non spalmato.

:-)

Ne ho ancora una boccetta qui accanto, ogni tanto m'inebrio con
essa.
--
AIOE °¿°
Klaram
2017-03-09 12:21:35 UTC
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Post by Fathermckenzie
Domanda ai piemontesi e ai tedeschi. Il nome della nota bevanda alcolica
vermut (o vermouth), originario di Torino, sembra essere adattato dal tedesco
Wermut, che designerebbe l'artemisia maggiore (/Artemisia absinthum/)
utilizzata, con altre erbe, per conferire il tipico gusto.
Sì, viene dal tedesco Wermut.
C'è qualche problema di grafia, perché è stato scritto vermout
(francese), vermouth (inglese).
Vermut che cos'è? italiano? non piemontese, perché sarebbe "vèrmot,
grafia mai usata.
Post by Fathermckenzie
Il vermut sarebbe
perciò un cugino (tra gli altri) del famoso distillato caro ai poeti
maledetti e ai bohémiennes.
Sì, l'erba è la stessa, ma la quantità è molto minore, soprattutto
quella dell'alcol.
Post by Fathermckenzie
La domanda (linguistica) riguarda il sostantivo Wermut: è vero che si
riferisce all'erba summentovata?
L'ha spiegato Stefan. Wermut significa assenzio e compare nei nomi
comuni tedeschi di alcune specie di Artemisia.
Post by Fathermckenzie
Tra l'altro, tale erba viene usata anche per l'aroma del Vicks Vaporub.
Non lo sapevo, ma come digestivo lo lascio a Roger. :)

k
Valerio Vanni
2017-03-09 12:51:49 UTC
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Post by Klaram
C'è qualche problema di grafia, perché è stato scritto vermout
(francese), vermouth (inglese).
Vermut che cos'è? italiano?
Io in italiano lo dico così: Vèrmut.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
gretel
2017-03-12 08:50:21 UTC
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Post by Klaram
Post by Fathermckenzie
Il vermut sarebbe
perciò un cugino (tra gli altri) del famoso distillato caro ai poeti
maledetti e ai bohémiennes.
Sì, l'erba è la stessa, ma la quantità è molto minore, soprattutto
quella dell'alcol.
per una volta, da piemontese, posso intervenire e persino approvare quello che dice uichipedia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Vermut

;)

noi, in italia, siamo bombardati dalla pubblicità dei martini (anche prima di george "no martini - no party"), ma in realtà era famosissimo e citatissimo in tutti i romanzi americani egli anni '30- '40 il Cinzano, uno dei pochi liquori ad essere citato per nome e non per tipologia
Wolfgang
2017-03-12 10:22:41 UTC
Permalink
Post by gretel
[...]
per una volta, da piemontese, posso intervenire e persino
https://it.wikipedia.org/wiki/Vermut
;)
noi, in italia, siamo bombardati dalla pubblicità dei martini
(anche prima di george "no martini - no party"), ma in realtà
era famosissimo e citatissimo in tutti i romanzi americani egli
anni '30- '40 il Cinzano, uno dei pochi liquori ad essere citato
per nome e non per tipologia
Devi essere una gran fautrice del Cinzano, visto che questa è
l'unica parola scritta in maiuscolo, mentre tutti gli altri nomi,
tra cui perfino «italia» e «gretel» (vedi la prima riga di questo
post), figurano in minuscolo.

Tanto più interessante mi sembra che Cinzano non figuri nella lista
intitolata «Voci correlate», che fa parte dell'articolo di Wiki da
te indicato:

Martini (marchio)
Martini & Rossi
Martini (cocktail)
Turin (Vermouth)
Drapò Vermouth
Coppetta da cocktail
Punt e Mes
Carpano (azienda)
Gancia

Sembra che i prodotti della Cinzano non piacciano all'autore
dell'articolo. O forse è in attesa di una sponsorizzazione :)

Per tornare all'uso della minuscola perfino come iniziale del tuo
nome, penso che la millenaria oppressione delle donne sia, almeno in
parte, dovuta alla loro modestia esagerata.

Ciao,
Wolfgang
gretel
2017-03-12 10:31:13 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Devi essere una gran fautrice del Cinzano, visto che questa è
l'unica parola scritta in maiuscolo,
era per enfatizzare il marchio! ;)
Post by Wolfgang
Tanto più interessante mi sembra che Cinzano non figuri nella lista
intitolata «Voci correlate», che fa parte dell'articolo di Wiki da
Martini (marchio)
Martini & Rossi
Martini (cocktail)
Turin (Vermouth)
Drapò Vermouth
Coppetta da cocktail
Punt e Mes
Carpano (azienda)
Gancia
Sembra che i prodotti della Cinzano non piacciano all'autore
dell'articolo. O forse è in attesa di una sponsorizzazione :)
adesso mi fai venire un dubbio: vedo di recuperare uno dei libri in cui lo si cira, ma ero quasi sicura che fosse il Cinzano, tanto che per curiosità l'ho porovato ma l'ho trovato pessimo: è quasi meglio il "martini" farlocco del lidl... :P
Post by Wolfgang
Per tornare all'uso della minuscola perfino come iniziale del tuo
nome, penso che la millenaria oppressione delle donne sia, almeno in
parte, dovuta alla loro modestia esagerata.
"la vita è troppo breve per premere il tasto "maiusc" ad ogni nome proprio!" ;)
Wolfgang
2017-03-12 12:01:25 UTC
Permalink
"la vita è troppo breve per premere il tasto "maiusc" ad > ogni nome proprio!" ;)
Pur avendo già 75 anni, non ho paura che i pochi anni che mi restano
non mi bastino per premere il tasto delle maiuscole.

Ciao,
Wolfgang
gretel
2017-03-13 16:26:13 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Pur avendo già 75 anni, non ho paura che i pochi anni che mi restano
non mi bastino per premere il tasto delle maiuscole.
mi cospargo il capo di cenere, è una brutta abitudine che ho preso da quando esiste internet e non riesco a farne a meno!
Wolfgang
2017-03-13 23:05:46 UTC
Permalink
Post by gretel
Post by Wolfgang
Pur avendo già 75 anni, non ho paura che i pochi anni che mi
restano non mi bastino per premere il tasto delle maiuscole.
mi cospargo il capo di cenere, è una brutta abitudine che ho
preso da quando esiste internet e non riesco a farne a meno!
Ti trovi in illustre compagnia, visto che il nostro precettore
Maurizio Pistone scrive in minuscola gli inizi delle frasi e
rinuncia al punto fermo alla fine delle stesse. Ma usa la maiuscola
per i nomi propri, mentre tu nemmeno al tuo proprio nome la concedi.

È solo per poter vantarti di una maggiore coerenza di Maurizio? Che
eroismo!

Ciao,
Wolfgang
gretel
2017-03-14 09:17:47 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
È solo per poter vantarti di una maggiore coerenza di Maurizio? Che
eroismo!
pigrizia! chiamasi pigrizia! ;)
Wolfgang
2017-03-14 15:13:55 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
È solo per poter vantarti di una maggiore coerenza di Maurizio?
Che eroismo!
pigrizia! chiamasi pigrizia! ;)
Se conti le battute inutili sulla tua tastiera nel corso della
nostra discussione altrettanto inutile, avresti potuto accumulare
una scorta di battute sul tasto «maiusc» sufficienti per il resto
della tua vita.

Pertanto non credo che la tua preferenza per la minuscola sia dovuta
alla pigrizia. Mi sembra anzi che rispecchi un tuo spirito di
opposizione e ribellione, che trovo però alquanto fuori luogo su un
formum che si dedica all'uso corretto della lingua italiana.

Ciao,
Wolfgang
gretel
2017-03-15 08:56:12 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Pertanto non credo che la tua preferenza per la minuscola sia dovuta
alla pigrizia.
quindi non credi a quello che dico? ;)

Mi sembra anzi che rispecchi un tuo spirito di
Post by Wolfgang
opposizione e ribellione, che trovo però alquanto fuori luogo su un
formum che si dedica all'uso corretto della lingua italiana.
scrivo così da sempre, dappertutto: quanto all'opposizione e ribellione, sono stata educata a rispettare sempre le regole, fino all'esasperazione: qui da noi il sacco della differenziata si deve esporre alle 19.30 e se sono le 19.25 io non scendo! ;)

per i prossimi post cercherò di fare attenzione a mettere tutte le maiuscole al loro posto, e anche a non finire le frasi con i puntini di sospensione o il punto esclamativo: pare che ne faccia un uso esagerato. (idem per le faccine)
Wolfgang
2017-03-15 10:09:14 UTC
Permalink
Post by gretel
Post by Wolfgang
Pertanto non credo che la tua preferenza per la minuscola
sia dovuta alla pigrizia.
quindi non credi a quello che dico? ;)
Col credere sto un po' alle prese. Prima di andare in pensione
facevo il fisico, non il teologo.
Post by gretel
Post by Wolfgang
Mi sembra anzi che rispecchi un tuo spirito di opposizione
e ribellione, che trovo però alquanto fuori luogo su un
forum che si dedica all'uso corretto della lingua italiana.
scrivo così da sempre, dappertutto: quanto all'opposizione e
ribellione, sono stata educata a rispettare sempre le regole,
fino all'esasperazione: qui da noi il sacco della differenziata
si deve esporre alle 19.30 e se sono le 19.25 io non scendo! ;)
per i prossimi post cercherò di fare attenzione a mettere
tutte le maiuscole al loro posto,
Brava! Ma perché non già in questo? (scusa)
Post by gretel
e anche a non finire le frasi con i puntini di sospensione
o il punto esclamativo: pare che ne faccia un uso esagerato.
Ma questi sono segni alle volte molto utili, che usati a proposito
non danno alcun fastidio. Sarebbe un peccato se tu ci rinunciassi.
Ho di recente (martedì 7 marzo, ore 11:15:24, filone «Tiruncolo»)
citato un breve brano di Leonardo Sciasca in cui si trovano quattro
frasi chiuse con i tre puntini. Lo ripeto qui per risparmiarti la
briga di cercarlo:

Pochissimi gli uomini, i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei
l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende
ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si
credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi...
E ancora più giù, i pigliainculo, che vanno diventando un
esercito... E infine i quaquaraquà. Che dovrebbero vivere come
le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso
e più espressione di quella delle anatre...
Post by gretel
(idem per le faccine)
Brava! Cerco anch'io di evitarle, perché non ce n'è bisogno quando
una battuta ironica o spiritosa è bene riuscita. Temo però di non
riuscirci sempre, nel qual caso non mi resta che ricorrere a questi
segni di punteggiatura internetesi.

Ciao,
Wolfgang
gretel
2017-03-15 11:15:37 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Brava! Ma perché non già in questo? (scusa)
in quello che stavo scrivendo non ne servivano! ;)
Klaram
2017-03-15 12:40:07 UTC
Permalink
Post by gretel
Post by Wolfgang
Pertanto non credo che la tua preferenza per la minuscola sia dovuta
alla pigrizia.
quindi non credi a quello che dico? ;)
Post by Wolfgang
Mi sembra anzi che rispecchi un tuo spirito di
opposizione e ribellione, che trovo però alquanto fuori luogo su un
formum che si dedica all'uso corretto della lingua italiana.
scrivo così da sempre, dappertutto: quanto all'opposizione e ribellione, sono
stata educata a rispettare sempre le regole, fino all'esasperazione: qui da
noi il sacco della differenziata si deve esporre alle 19.30 e se sono le
19.25 io non scendo! ;)
Allora a magggior ragione può starci, non dico una ribellione, ma una
piccola deroga. Suvvia! :)

Detto questo, non credo che lo scrivere il proprio nome o nick
minuscolo, e, bada bene, solo quello, sia casuale o dovuto a pigrizia o
altro. Una ragione ci sarà sicuramente, forse inconscia.
Post by gretel
per i prossimi post cercherò di fare attenzione a mettere tutte le maiuscole
al loro posto, e anche a non finire le frasi con i puntini di sospensione o
il punto esclamativo: pare che ne faccia un uso esagerato. (idem per le
faccine)
No, dai! Anch'io ho avuto un'educazione molto severa, ribelliamoci,
facciamo tutto al contrario e, soprattutto, facciamo arrabbiare
Wolfgang. Che bello!!! :)))

k
gretel
2017-03-15 14:41:23 UTC
Permalink
Post by Klaram
Detto questo, non credo che lo scrivere il proprio nome o nick
minuscolo, e, bada bene, solo quello, sia casuale o dovuto a pigrizia o
altro. Una ragione ci sarà sicuramente, forse inconscia.
ma guarda che io scrivo *tutto* minuscolo! nomi, città, nazioni, divinità, marchi di fabbrica, qualunque cosa! :P
credo di aver usato la mia prima e unica maiuscola proprio nel caso del Cinzano, anche perché io mi chiamo "cinzia" e istintivamente volevo evidenziare che si trattava di un marchio e non del mio nome! ;)
Post by Klaram
No, dai! Anch'io ho avuto un'educazione molto severa, ribelliamoci,
facciamo tutto al contrario e, soprattutto, facciamo arrabbiare
Wolfgang. Che bello!!! :)))
:P

:D

^__^

<3

LOL
Klaram
2017-03-16 10:46:29 UTC
Permalink
Post by gretel
ma guarda che io scrivo *tutto* minuscolo! nomi, città, nazioni, divinità,
marchi di fabbrica, qualunque cosa! :P credo di aver usato la mia prima e
unica maiuscola proprio nel caso del Cinzano, anche perché io mi chiamo
"cinzia" e istintivamente volevo evidenziare che si trattava di un marchio e
non del mio nome! ;)
Avevo frainteso.
Comunque sia, hai descritto una bella contraddizione. :)

k
Wolfgang
2017-03-15 14:54:38 UTC
Permalink
Post by Klaram
[...]
Post by gretel
per i prossimi post cercherò di fare attenzione a mettere tutte
le maiuscole al loro posto, e anche a non finire le frasi con
i puntini di sospensione o il punto esclamativo: pare che ne
faccia un uso esagerato. (idem per le faccine)
No, dai! Anch'io ho avuto un'educazione molto severa,
ribelliamoci, facciamo tutto al contrario e, soprattutto,
facciamo arrabbiare Wolfgang. Che bello!!! :)))
Che cattiveria! (non critico il contenuto, bensì i triplo punto
esclamativo).

Con una pazienza quasi angelica l'avevo già convinta di servirsi di
uno stile adeguato ai fini di Iclit, quando una cattiva aizzatrice
s'è affacciata per distruggere tutto il mio lavoro. Tutto da rifare,
e chissà se ci riuscirò ancora una volta. Ahi, mi sento un Sisifo.
(Vi aspettate una faccina? No, la cosa è troppo triste perché ci si
possa servire di questo mezzo stilistico internetese).

Non sono mica io ad arrabbiarmi: offendete la vostra lingua, anziché me.

Mesti saluti,
Wolfgang
Klaram
2017-03-16 10:41:51 UTC
Permalink
Post by Klaram
[...]
Post by gretel
per i prossimi post cercherò di fare attenzione a mettere tutte
le maiuscole al loro posto, e anche a non finire le frasi con
i puntini di sospensione o il punto esclamativo: pare che ne
faccia un uso esagerato. (idem per le faccine)
No, dai! Anch'io ho avuto un'educazione molto severa,
ribelliamoci, facciamo tutto al contrario e, soprattutto,
facciamo arrabbiare Wolfgang. Che bello!!! :)))
Che cattiveria! (non critico il contenuto, bensì i triplo punto esclamativo).
Arriva la primavera e ho avuto un momento di défaillace (o di voglia
di libertà?). Mah...

Cancello tutto, torno IT e nel solco delle regole.

Stai sereno.

k
P.S. Ho ripensato alla k minuscola. La modestia non c'entra nulla,
infatti Klaram lo scrivo maiuscolo, penso sia un vezzo confidenziale,
tra amici che mi conoscono.
Klaram
2017-03-14 10:41:11 UTC
Permalink
Ma usa la maiuscola per i nomi propri, mentre tu
nemmeno al tuo proprio nome la concedi.
Talvolta è anche un vezzo, una moda.
Ho visto, sulla targa di uno studio di giovani architetti, tutti i
nomi scritti in minuscolo.

k
Wolfgang
2017-03-14 14:37:27 UTC
Permalink
Post by Klaram
Ma usa la maiuscola per i nomi propri, mentre tu nemmeno
al tuo proprio nome la concedi.
Talvolta è anche un vezzo, una moda.
Ho visto, sulla targa di uno studio di giovani architetti,
tutti i nomi scritti in minuscolo.
k
ciao,
wolfgang
(Che Schifo!)
Roger
2017-03-14 15:15:42 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
[...]
wolfgang
(Che Schifo!)
Lol
--
Ciao,
Roger
--
Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano)
Wolfgang
2017-03-14 15:45:23 UTC
Permalink
[...]
Lol
lol

w
Klaram
2017-03-14 19:01:32 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Klaram
Ma usa la maiuscola per i nomi propri, mentre tu nemmeno
al tuo proprio nome la concedi.
Talvolta è anche un vezzo, una moda.
Ho visto, sulla targa di uno studio di giovani architetti,
tutti i nomi scritti in minuscolo.
k
Nel mio caso è modestia*. Credevo che per gretel e per tutti gli altri
avesse lo stesso significato. Al contrario di ADPUF.

*solo apparente, però.
Post by Wolfgang
ciao,
wolfgang
(Che Schifo!)
Ti dà veramente fastidio se scrivi Schifo maiuscolo! :)
Wolfgang
2017-03-14 20:14:39 UTC
Permalink
Post by Klaram
Post by Wolfgang
Post by Klaram
Ma usa la maiuscola per i nomi propri, mentre tu nemmeno
al tuo proprio nome la concedi.
Talvolta è anche un vezzo, una moda.
Ho visto, sulla targa di uno studio di giovani architetti,
tutti i nomi scritti in minuscolo.
k
Nel mio caso è modestia*. Credevo che per gretel e per tutti
gli altri avesse lo stesso significato. Al contrario di ADPUF.
*solo apparente, però.
Ma me non (mi) trai in inganno.

(Non esiterei di ripetere «lui» con «lo» nella frase
«Ma lui non lo trai in inganno.»
Ma il fatto che si tratti della prima persona, anziché della terza,
mi lascia un po' perplesso.)

Ma quando si tratta della prima persona, anziché della terza, sono
un po' titubante.)
Post by Klaram
Post by Wolfgang
ciao,
wolfgang
(Che Schifo!)
Ti dà veramente fastidio se scrivi Schifo maiuscolo! :)
Ma il fastidio che provo è ancora moderato, altrimenti l'avrei
scritto in tutto maiuscolo, come ADPUF.

Ciao,
Wolfgang
Mad Prof
2017-03-14 20:34:53 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Ma me non (mi) trai in inganno.
(Non esiterei di ripetere «lui» con «lo» nella frase
«Ma lui non lo trai in inganno.»
Ma il fatto che si tratti della prima persona, anziché della terza,
mi lascia un po' perplesso.)
Il me non può stare appeso in quel modo, ci va una 'a' davanti. Ora, è vero
che 'trarre' è un verbo transitivo e regge un complemento oggetto, non un
complemento di termine, ma in quella frase il vero complemento oggetto è
'mi', che secondo me è meglio non omettere. L'elemento pleonastico caso mai
è proprio 'a me', ma in questo caso la ripetizione serve ad enfatizzare il
contrasto con un'altra persona, che invece si fa turlupinare
dall'interlocutore.

"A lui gliela potrai anche dare a bere, ma a me non mi trai in inganno."

Questa ripetizione enfatica la puoi trovare anche in fine di frase.

"Non mi trai in inganno a me."
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Wolfgang
2017-03-14 21:28:15 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Ma me non (mi) trai in inganno.
(Non esiterei di ripetere «lui» con «lo» nella frase
«Ma lui non lo trai in inganno.»
Ma il fatto che si tratti della prima persona, anziché della terza,
mi lascia un po' perplesso.)
Il me non può stare appeso in quel modo, ci va una 'a' davanti. Ora,
è vero che 'trarre' è un verbo transitivo e regge un complemento
oggetto, non un complemento di termine, ma in quella frase il vero
complemento oggetto è 'mi', che secondo me è meglio non omettere.
L'elemento pleonastico caso mai è proprio 'a me', ma in questo caso
la ripetizione serve ad enfatizzare il contrasto con un'altra persona,
che invece si fa turlupinare dall'interlocutore.
Confesso francamente di non aver capito bene questa identificazione
del complemento oggetto col complemento di termine.
Post by Mad Prof
"A lui gliela potrai anche dare a bere, ma a me non mi trai in inganno."
La prima di queste due frasi mi suona un po' come il famigerato «a
me non mi piace», sempre citato come esempio di un pleonasmo inutile
e da evitare.

La seconda contiene ancora quello strano complemento di termine «a
me», che ha per me un che di spagnolo, lingua in cui, come tu sai
meglio di me, i verbi transitivi richiedono un complemento di
termine, anziché un complemento oggetto, quando questo è una persona.
Post by Mad Prof
Questa ripetizione enfatica la puoi trovare anche in fine di frase.
"Non mi trai in inganno a me."
Anche in portoghese si dice «não me trazes a engano a mim»,
enfatizzando il complemento oggetto con un complemento di termine
messo in fin di frase. Non mi sarei mai sognato che si potesse
letteralmente tradurre in italiano questo strano costrutto.

Ti ringrazio per la lezione, che mi ha notevolmente esteso
l'orizzonte. Sono cose davvero nuove che mi hai insegnato.

Ciao,
Wolfgang
Mad Prof
2017-03-14 22:09:53 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Ma me non (mi) trai in inganno.
(Non esiterei di ripetere «lui» con «lo» nella frase
«Ma lui non lo trai in inganno.»
Ma il fatto che si tratti della prima persona, anziché della terza,
mi lascia un po' perplesso.)
Il me non può stare appeso in quel modo, ci va una 'a' davanti. Ora,
è vero che 'trarre' è un verbo transitivo e regge un complemento
oggetto, non un complemento di termine, ma in quella frase il vero
complemento oggetto è 'mi', che secondo me è meglio non omettere.
L'elemento pleonastico caso mai è proprio 'a me', ma in questo caso
la ripetizione serve ad enfatizzare il contrasto con un'altra persona,
che invece si fa turlupinare dall'interlocutore.
Confesso francamente di non aver capito bene questa identificazione
del complemento oggetto col complemento di termine.
Non ti seguo. Quale identificazione del complemento oggetto col
complemento di termine? La frase di base è

Non mi trai in inganno

dove mi è complemento oggetto. Quell'a me messo lì davanti, consideralo
una forma per dire "in quanto a me", "per quanto mi riguarda", un modo
per enfatizzare il contrasto tra me e qualcun altro o per sottolineare
che stiamo parlando proprio di me e non di altri…
Post by Wolfgang
Post by Mad Prof
"A lui gliela potrai anche dare a bere, ma a me non mi trai in inganno."
La prima di queste due frasi mi suona un po' come il famigerato «a
me non mi piace», sempre citato come esempio di un pleonasmo inutile
e da evitare.
Sono forme comuni nel parlato, non sono esempi di bell'italiano da
riportare nelle grammatiche. Confrontala però con questa forma più
"regolare":

"Gliela potrai anche dare a bere, ma non mi trai in inganno."

È molto meno espressiva e il contrasto tra me e lui è quasi
inavvertibile.
Post by Wolfgang
La seconda contiene ancora quello strano complemento di termine «a
me», che ha per me un che di spagnolo, lingua in cui, come tu sai
meglio di me, i verbi transitivi richiedono un complemento di
termine, anziché un complemento oggetto, quando questo è una persona.
Vedi sopra.
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Mad Prof
2017-03-14 22:19:08 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Post by Mad Prof
"A lui gliela potrai anche dare a bere, ma a me non mi trai in inganno."
La prima di queste due frasi mi suona un po' come il famigerato «a
me non mi piace», sempre citato come esempio di un pleonasmo inutile
e da evitare.
Sono forme comuni nel parlato, non sono esempi di bell'italiano da
riportare nelle grammatiche. Confrontala però con questa forma più
"Gliela potrai anche dare a bere, ma non mi trai in inganno."
È molto meno espressiva e il contrasto tra me e lui è quasi
inavvertibile.
Volendo aggiungere un po' di enfasi al contrasto tra lui e me, senza
infrangere i precetti della grammatica, potresti dire:

Potrai anche darla a bere a lui, ma non trai in inganno me.

Rispetto alla prima, manca comunque di spontaneità. Quello che è certo è
che non puoi dire "ma me non trai in inganno".
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Valerio Vanni
2017-03-14 22:26:07 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
Non ti seguo. Quale identificazione del complemento oggetto col
complemento di termine? La frase di base è
Non mi trai in inganno
dove mi è complemento oggetto. Quell'a me messo lì davanti, consideralo
una forma per dire "in quanto a me", "per quanto mi riguarda"
Sono d'accordo su quest'interpretazione dell' "a me".
E' che appare come complemento di termine, infatti tanti italiani non
dicono "a me mi" perché pensano di dire due volte la stessa cosa.

E, in alcuni casi, tolgono quella di base lasciando un "a me trae"
(stavolta davvero costruzione spagnoleggiante o tipica di molti
dialetti meridionali).

Non credo però che la prima versione di Wolfgang sia sbagliata "Me non
mi freghi" "Lui non lo freghi".
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Mad Prof
2017-03-14 23:04:01 UTC
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Post by Valerio Vanni
Non credo però che la prima versione di Wolfgang sia sbagliata "Me non
mi freghi"
Diresti "non mi freghi me"?
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Wolfgang
2017-03-15 08:57:39 UTC
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Post by Mad Prof
Post by Valerio Vanni
Non credo però che la prima versione di Wolfgang sia
sbagliata "Me non mi freghi"
Diresti "non mi freghi me"?
Io di sicuro no. Direi «non freghi me».

Il pronome atono serve a ripetere un complemento oggetto
*precedente* il verbo. Questo uso è, sì, un pleonasmo, ma un
pleonasmo quasi obbligatorio nell'italiano moderno.

Quando invece, come nella fattispecie, il verbo *segue* il
complemento oggetto, ci troviamo di fronte all'ordine regolare dei
sintagmi, il quale rende inutile e addirittura sbagliato il predetto
pleonasmo.

Ciao,
Wolfgang
Mad Prof
2017-03-15 09:46:35 UTC
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Post by Wolfgang
Post by Mad Prof
Post by Valerio Vanni
Non credo però che la prima versione di Wolfgang sia
sbagliata "Me non mi freghi"
Diresti "non mi freghi me"?
Io di sicuro no. Direi «non freghi me».
Il pronome atono serve a ripetere un complemento oggetto
*precedente* il verbo. Questo uso è, sì, un pleonasmo, ma un
pleonasmo quasi obbligatorio nell'italiano moderno.
Quando invece, come nella fattispecie, il verbo *segue* il
complemento oggetto, ci troviamo di fronte all'ordine regolare dei
sintagmi, il quale rende inutile e addirittura sbagliato il predetto
pleonasmo.
Non ripeto quanto scritto un paio di post fa. Ribadisco però che non si
tratta di una inutile ripetizione del complemento oggetto. Qui lo chiama
complemento di limitazione.

<http://www.treccani.it/lingua_italiana/domande_e_risposte/grammatica/grammatica_1078.html>
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Wolfgang
2017-03-15 19:06:34 UTC
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Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
[...]
Il pronome atono serve a ripetere un complemento oggetto
*precedente* il verbo. Questo uso è, sì, un pleonasmo, ma
un pleonasmo quasi obbligatorio nell'italiano moderno.
Quando invece, come nella fattispecie, il verbo *segue* il
complemento oggetto, ci troviamo di fronte all'ordine regolare
dei sintagmi, il quale rende inutile e addirittura sbagliato
il predetto pleonasmo.
Non ripeto quanto scritto un paio di post fa. Ribadisco però che
non si tratta di una inutile ripetizione del complemento oggetto.
Qui lo chiama complemento di limitazione.
<http://www.treccani.it/lingua_italiana/domande_e_risposte/grammatica/grammatica_1078.html>
Forse ti piace tanto il cosiddetto *accusativo pronominale*, di cui
parla l'articolo da te indicato, perché conosci bene lo spagnolo.

Cito la domanda presentata nell'articolo:

Vorrei sapere se la frase "A me ha convinto" può essere
ritenuta corretta. Grazie

e la prima frase della risposta:

Può essere ritenuta accettabile. Si tratta del cosiddetto
accusativo preposizionale: il complemento oggetto che si
*riferisce a persona* (in questo caso indicata dal pronome
personale) e retto dalla preposizione a, con alcuni verbi in
particolare (convincere, preoccupare, spaventare, divertire,
consolare, invitare) è comune nell'italiano, soprattutto
quando l'oggetto sia collocato (tecnicamente: dislocato)
a destra o sinistra: a noi preoccupa questa situazione;
a te non spaventa quello che ha detto?, ecc.

Specie il predetto riferimento a persona mi sembra un dettaglio che
si potrebbe benissimo trovare in una grammatica spagnola, solo che
la lista dei verbi sarebbe assai più lunga.

Un cordial saludo,
Wolfgang
Wolfgang
2017-03-15 20:06:37 UTC
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Post by Wolfgang
[...]
Forse ti piace tanto il cosiddetto *accusativo pronominale*, di cui
parla l'articolo da te indicato, perché conosci bene lo spagnolo.
In questa frase l'aggettivo «pronominale» va corretto in
Post by Wolfgang
Forse ti piace tanto il cosiddetto *accusativo preposizionale* di cui
parla l'articolo da te indicato, perché conosci bene lo spagnolo.
Chiedo scusa per la mia svista,
Wolfgang
Mad Prof
2017-03-17 09:32:25 UTC
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Post by Wolfgang
Forse ti piace tanto il cosiddetto *accusativo pronominale*, di cui
parla l'articolo da te indicato, perché conosci bene lo spagnolo.
Lo escluderei… Non solo in italiano non ho mai detto e mai dirò "chiama
a Paolo" o "senti a Maria", ma anzi ho il problema opposto con lo
spagnolo: se non ci presto attenzione, mi scordo di usare la 'a'…
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Wolfgang
2017-03-17 10:26:57 UTC
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Forse ti piace tanto il cosiddetto *accusativo proposizionale*, di
cui parla l'articolo da te indicato, perché conosci bene lo spagnolo.
Lo escluderei... Non solo in italiano non ho mai detto e mai dirò "chiama
a Paolo" o "senti a Maria", ma anzi ho il problema opposto con lo
spagnolo: se non ci presto attenzione, mi scordo di usare la 'a'...
Ciò vale con maggior ragione per me in quanto il mio povero spagnolo
è piuttosto una specie di portoghese ispanizzato. Questa
ispanizzazione funziona normalmente abbastanza bene, tranne per il
complemento oggetto, che in portoghese non vuole la preposizione
«a», come in italiano.

Per la precisione va annotato che l'unico caso in cui la lingua
portoghese conosca l'accusativo proposizionale è la ripetizione
enfatica, ad esempio in:

«Não me trazes a engano a mim»,

traduzione letterale dell'italiano:

«Non mi trai in inganno a me».

Quando m'imbattei in Portogallo la prima volta in un costrutto del
genere, lo ritenni un primo passo verso un adattamento all'uso
spagnolo. Ma ora, avendo conosciuto la tua interpretazione come «una
forma per dire "in quanto a me", "per quanto mi riguarda"» (cfr. il
tuo post del 14/03/2017, ore 23:09:53), mi sembra più probabile che
quella tua interpretazione valga anche per il predetto costrutto
portoghese.

Ma il registro della ripetizione enfatica a mo' di accusativo
proposizionale è diverso in portoghese e italiano. Mentre in
quest'ultima lingua è basso (secondo Klaram), in quella prima è
neutro (o medio che dir si voglia).

Ciao,
Wolfgang
Valerio Vanni
2017-03-16 12:29:41 UTC
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Post by Mad Prof
Post by Valerio Vanni
Non credo però che la prima versione di Wolfgang sia sbagliata "Me non
mi freghi"
Diresti "non mi freghi me"?
Probabilmente no, l'altra con il "me" davanti però mi suona meglio.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Klaram
2017-03-15 10:00:59 UTC
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Post by Mad Prof
Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Ma me non (mi) trai in inganno.
Il me non può stare appeso in quel modo, ci va una 'a' davanti. Ora,
è vero che 'trarre' è un verbo transitivo e regge un complemento
oggetto, non un complemento di termine, ma in quella frase il vero
complemento oggetto è 'mi', che secondo me è meglio non omettere.
L'elemento pleonastico caso mai è proprio 'a me', ma in questo caso
la ripetizione serve ad enfatizzare il contrasto con un'altra persona,
che invece si fa turlupinare dall'interlocutore.
Sono forme comuni nel parlato, non sono esempi di bell'italiano da
riportare nelle grammatiche.
Hai fatto bene a fare questa precisazione.

Sia "me non mi trai in inganno",che però sarebbe corretta nei dialetti
gallo-italici, e, a parte il pleonasmo, anche in italiano, sia "a me
non mi trai in inganno" sono esempi di registri bassi.

Delle due la seconda, con la a, è entrata nell'italiano colloquiale,
probabilmente per influenza dell'accusativo con preposizione di uso
meridionale.

k
Wolfgang
2017-03-15 10:35:57 UTC
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Post by Klaram
[...]
Sia "me non mi trai in inganno",che però sarebbe corretta nei
dialetti gallo-italici, e, a parte il pleonasmo, anche in italiano,
sia "a me non mi trai in inganno" sono esempi di registri bassi.
Visto che, se ho capito bene te e Mad Prof., le frasi comincianti
con «me» od «a me» appartengono ad un registro basso, mi chiedo come
si faccia a mettere in risalto il «me» in un modo garbato.

C'è, sì, sempre la possibilità di sostituire il pronome atono con
quello tonico, dicendo «non trai in inganno me», anziché «non mi
trai in inganno», ma come faccio a mettere il «me» in posizione
iniziale per dargli ancora più risalto, senza però scendere a un
registro basso? È la quadratura del cerchio?

Ciao,
Wolfgang
Mad Prof
2017-03-15 10:49:23 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Klaram
[...]
Sia "me non mi trai in inganno",che però sarebbe corretta nei
dialetti gallo-italici, e, a parte il pleonasmo, anche in italiano,
sia "a me non mi trai in inganno" sono esempi di registri bassi.
Visto che, se ho capito bene te e Mad Prof., le frasi comincianti
con «me» od «a me» appartengono ad un registro basso
Io non lo definirei mai "registro basso". Si tratta di forme comuni nel
parlato di tutti i giorni, senza per questo essere volgari o da evitare,
a meno che non si stia parlando/scrivendo in un contesto estremamente
formale.
Post by Wolfgang
mi chiedo come
si faccia a mettere in risalto il «me» in un modo garbato.
C'è, sì, sempre la possibilità di sostituire il pronome atono con
quello tonico, dicendo «non trai in inganno me», anziché «non mi
trai in inganno», ma come faccio a mettere il «me» in posizione
iniziale per dargli ancora più risalto, senza però scendere a un
registro basso? È la quadratura del cerchio?
In un contesto come quello di un gruppo di discussione, dove alla fine
dei conti non si sta scrivendo un trattato accademico o una tesi di
laurea, io userei tranquillamente l'a me dislocato a sinistra.
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Roger
2017-03-15 11:17:16 UTC
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Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Post by Klaram
[...]
Sia "me non mi trai in inganno",che però sarebbe corretta nei
dialetti gallo-italici, e, a parte il pleonasmo, anche in italiano,
sia "a me non mi trai in inganno" sono esempi di registri bassi.
Visto che, se ho capito bene te e Mad Prof., le frasi comincianti
con «me» od «a me» appartengono ad un registro basso
Io non lo definirei mai "registro basso". Si tratta di forme comuni nel
parlato di tutti i giorni, senza per questo essere volgari o da evitare,
a meno che non si stia parlando/scrivendo in un contesto estremamente
formale.
Post by Wolfgang
mi chiedo come
si faccia a mettere in risalto il «me» in un modo garbato.
C'è, sì, sempre la possibilità di sostituire il pronome atono con
quello tonico, dicendo «non trai in inganno me», anziché «non mi
trai in inganno», ma come faccio a mettere il «me» in posizione
iniziale per dargli ancora più risalto, senza però scendere a un
registro basso? È la quadratura del cerchio?
In un contesto come quello di un gruppo di discussione, dove alla fine
dei conti non si sta scrivendo un trattato accademico o una tesi di
laurea, io userei tranquillamente l'a me dislocato a sinistra.
Me, non mi convinci. :-)
Scherzo, ovviamente.
Sono perfettamente d'accordo con te.
--
Ciao,
Roger
--
Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano)
Wolfgang
2017-03-15 11:41:01 UTC
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Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Post by Klaram
[...]
Sia "me non mi trai in inganno",che però sarebbe corretta nei
dialetti gallo-italici, e, a parte il pleonasmo, anche in italiano,
sia "a me non mi trai in inganno" sono esempi di registri bassi.
Visto che, se ho capito bene te e Mad Prof., le frasi comincianti
con «me» od «a me» appartengono ad un registro basso
Io non lo definirei mai "registro basso". Si tratta di forme comuni nel
parlato di tutti i giorni, senza per questo essere volgari o da evitare,
a meno che non si stia parlando/scrivendo in un contesto estremamente
formale.
Post by Wolfgang
mi chiedo come si faccia a mettere in risalto il «me» in un modo garbato.
C'è, sì, sempre la possibilità di sostituire il pronome atono con
quello tonico, dicendo «non trai in inganno me», anziché «non mi
trai in inganno», ma come faccio a mettere il «me» in posizione
iniziale per dargli ancora più risalto, senza però scendere a un
registro basso? È la quadratura del cerchio?
In un contesto come quello di un gruppo di discussione, dove alla
fine dei conti non si sta scrivendo un trattato accademico o una tesi
di laurea, io userei tranquillamente l'a me dislocato a sinistra.
Sentendo un'avversione quasi invincibile contro un «a me» in
funzione di complemento di un verbo transitivo, farò il mio meglio
per vincerla.

Qui si fa sentire l'handicap dello straniero che cerca di sostituire
l'orecchio del madrelingua con la conoscenza della grammatica. Ma,
come già detto, farò il mio meglio...

Ringrazio te e Klaram per le spiegazioni, molto utili, anzi
necessarie per un testardo come me.

Ciao,
Wolfgang
Mad Prof
2017-03-15 11:55:19 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Sentendo un'avversione quasi invincibile contro un «a me» in
funzione di complemento di un verbo transitivo
Consideralo un complemento di limitazione e vivi felice… :-)
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Valerio Vanni
2017-03-16 12:43:55 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
Post by Wolfgang
Sentendo un'avversione quasi invincibile contro un «a me» in
funzione di complemento di un verbo transitivo
Consideralo un complemento di limitazione e vivi felice… :-)
Esatto, una precisazione "per quanto riguarda me".

Ma non levare il "mi" dopo, aggiungo.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Klaram
2017-03-15 12:37:28 UTC
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Post by Mad Prof
Io non lo definirei mai "registro basso". Si tratta di forme comuni nel
parlato di tutti i giorni, senza per questo essere volgari o da evitare,
a meno che non si stia parlando/scrivendo in un contesto estremamente
formale.
Scusa, ma "basso" vuol dire volgare? Credevo fosse solo il contrario
di alto.

Tu stesso hai detto che "non sono esempi di bell'italiano da riportare
nelle grammatiche". Questo intendevo dire.

k
Klaram
2017-03-15 12:40:19 UTC
Permalink
Post by Klaram
[...]
Sia "me non mi trai in inganno",che però sarebbe corretta nei
dialetti gallo-italici, e, a parte il pleonasmo, anche in italiano,
sia "a me non mi trai in inganno" sono esempi di registri bassi.
Visto che, se ho capito bene te e Mad Prof., le frasi comincianti con «me» od
«a me» appartengono ad un registro basso, mi chiedo come si faccia a mettere
in risalto il «me» in un modo garbato.
C'è, sì, sempre la possibilità di sostituire il pronome atono con quello
tonico, dicendo «non trai in inganno me», anziché «non mi trai in inganno»,
ma come faccio a mettere il «me» in posizione iniziale per dargli ancora più
risalto, senza però scendere a un registro basso? È la quadratura del
cerchio?
In buon italiano, o forse dovrei dire in un italiano un più formale?,
non si può dare dà risalto più di tanto. Quindi i tuoi due esempi,
senza "me" e "a me", vanno benissimo.

Anch'io, quando sono incavolata, non dico "se lo avessi saputo non
sarei venuta", ma dico "se lo sapevo non venivo!!!". Però è
un'espressione ammessa solo in un registro molto colloquale.

Potrei fare esempi anche peggiori, come "che ca..o vuoi? per "che cosa
vuoi?". Ma non tutti lo direbbero, anche se risalta di più.

k
Valerio Vanni
2017-03-16 12:41:57 UTC
Permalink
Post by Klaram
Delle due la seconda, con la a, è entrata nell'italiano colloquiale,
probabilmente per influenza dell'accusativo con preposizione di uso
meridionale.
Per me "a me non convince", più che dall'accusativo preposizionale, è
favorita dalla tentazione diffusa di evitare lo spontaneo «a me mi»
perché "è un doppione".

Col risultato di generare una frase sgrammaticata.
--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.
Klaram
2017-03-15 13:03:14 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
Sono forme comuni nel parlato, non sono esempi di bell'italiano da
riportare nelle grammatiche. Confrontala però con questa forma più
"Gliela potrai anche dare a bere, ma non mi trai in inganno."
È molto meno espressiva e il contrasto tra me e lui è quasi
inavvertibile.
A proposito di espressività, mi è venuta in mente una frase, che
talvolta mi serve come risposta a proproste che non condivido (di
Eulaio o di amici). Espressiva, chiarissima, così non la facciamo tanto
lunga:

A me, me pare na strunzata!

Era un tormentone dialettale di qualche anno fa, del un trio comico I
Tre Tre, che commentavano progetti roboanti e paludati non ricordo di
chi.

In questo caso, "a me" non sarebbe scorretto, ma mi sembra una
conferma, per analogia, che "a me, non mi freghi" sia di origine
meridionale.

k
Mad Prof
2017-03-15 18:55:07 UTC
Permalink
Post by Klaram
A me, me pare na strunzata!
Era un tormentone dialettale di qualche anno fa, del un trio comico I
Tre Tre, che commentavano progetti roboanti e paludati non ricordo di
chi.
Me li ricordo anch'io… :-)
Post by Klaram
In questo caso, "a me" non sarebbe scorretto, ma mi sembra una
conferma, per analogia, che "a me, non mi freghi" sia di origine
meridionale.
Logica singolare. Perché non dedurne allora che anche 'mi', 'parere',
'una' e 'stronzata' siano di origine meridionale…?

Comunque ti posso citare un riferimento un po' più settentrionale…

Niccolò Tommaseo
Canti popolari toscani

Tutti mi dicon che il mio damo è tinto:
A me mi pare un angiolo dipinto.
Tutti mi dicon che il mio damo è nero:
A me mi pare un angiolo del cielo.

<https://books.google.co.uk/books?id=1dYGAAAAQAAJ&lpg=PA244&ots=RTqhqofJXh&dq=A%20me%20mi%20pare%20un%20angiolo%20dipinto&hl=it&pg=PA244#v=onepage&q&f=false>

Tra l'altro, come accenni tu stessa, parere regge il complemento di
termine (pare a me, non pare me), quindi non vedo quali altri opzioni ci
siano, a parte eliminare il pleonasmo completamente.
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Klaram
2017-03-16 10:50:50 UTC
Permalink
Post by Mad Prof
Post by Klaram
A me, me pare na strunzata!
Era un tormentone dialettale di qualche anno fa, del un trio comico I
Tre Tre, che commentavano progetti roboanti e paludati non ricordo di
chi.
Me li ricordo anch'io… :-)
Post by Klaram
In questo caso, "a me" non sarebbe scorretto, ma mi sembra una
conferma, per analogia, che "a me, non mi freghi" sia di origine
meridionale.
Logica singolare. Perché non dedurne allora che anche 'mi', 'parere',
'una' e 'stronzata' siano di origine meridionale…?
Loro calcavno molto su quell'"a me", con forte accento dialettale, ma
hai ragione, non c'entra nulla, l'avevo detto anch'io.


k
ADPUF
2017-03-19 23:04:45 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by Klaram
Post by Wolfgang
ciao,
wolfgang
(Che Schifo!)
Ti dà veramente fastidio se scrivi Schifo maiuscolo! :)
Ma il fastidio che provo è ancora moderato, altrimenti
l'avrei scritto in tutto maiuscolo, come ADPUF.
Comunque io scrivo minimizzando il numero di maiuscole.

Il nick maiuscolo è un "errore di gioventù"...
--
AIOE °¿°
Wolfgang
2017-03-20 07:54:52 UTC
Permalink
Post by ADPUF
[...]
Il nick maiuscolo è un "errore di gioventù"...
E ormai è troppo tardi per correggerlo?

Ciao,
Wolfgang
ADPUF
2017-03-23 00:17:57 UTC
Permalink
Post by Wolfgang
Post by ADPUF
Il nick maiuscolo è un "errore di gioventù"...
E ormai è troppo tardi per correggerlo?
Sì.
Il mondo non capirebbe, la pace sarebbe a rischio.
Hai presente "l'effetto farfalla"... meglio non turbare
l'Universo
:-)
--
AIOE °¿°
Giacobino da Tradate
2017-03-20 19:31:39 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Wolfgang
tutto maiuscolo, come ADPUF.
Il nick maiuscolo è
cosa vuol dire ADPUF?
--
La cricca dei giacobini (C) M.G.
ADPUF
2017-03-23 00:18:25 UTC
Permalink
Post by Giacobino da Tradate
Post by ADPUF
Post by Wolfgang
tutto maiuscolo, come ADPUF.
Il nick maiuscolo è
cosa vuol dire ADPUF?
Quando sono arrivato su Usenet (mi pare 2003) non ho trovato di
meglio che questo orrido e impronunciabile acronimo
dall'oscuro significato.

Ma se te lo spiego poi devo ucciderti...
(dicono sempre così)
--
AIOE °¿°
Roger
2017-03-23 08:33:31 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Giacobino da Tradate
Post by ADPUF
Post by Wolfgang
tutto maiuscolo, come ADPUF.
Il nick maiuscolo è
cosa vuol dire ADPUF?
Quando sono arrivato su Usenet (mi pare 2003) non ho trovato di
meglio che questo orrido e impronunciabile acronimo
dall'oscuro significato.
Amministratore Delegato dei Puffi?
--
Ciao,
Roger
--
Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano)
ADPUF
2017-03-19 23:04:25 UTC
Permalink
Post by Klaram
Ma usa la maiuscola per i nomi propri, mentre tu
nemmeno al tuo proprio nome la concedi.
Talvolta è anche un vezzo, una moda.
Ho visto, sulla targa di uno studio di giovani architetti,
tutti i nomi scritti in minuscolo.
Ci SoNo AnChE QuElLi ChE In ReTe ScRiVoNo TuTtO AlTeRnAnDo
MaIuScOlE E MiNuScOlE...


ArGh!!! :-(
--
ADPUF, orgoglionamente tutto maiuscolo!
Klaram
2017-03-12 12:19:14 UTC
Permalink
Post by gretel
Post by Wolfgang
Devi essere una gran fautrice del Cinzano, visto che questa è
l'unica parola scritta in maiuscolo,
era per enfatizzare il marchio! ;)
Bravissima! :)

https://goo.gl/s4KI9J

Purtroppo, è stata acquisita dalla multinazionele inglese Diageo.

k
ADPUF
2017-03-15 22:07:44 UTC
Permalink
Post by Klaram
Il giorno domenica 12 marzo 2017 11:23:12 UTC+1, Wolfgang ha
Post by Wolfgang
Devi essere una gran fautrice del Cinzano, visto che questa
è l'unica parola scritta in maiuscolo,
era per enfatizzare il marchio! ;)
Bravissima! :)
https://goo.gl/s4KI9J
Purtroppo, è stata acquisita dalla multinazionele inglese
Diageo.
A proposito di bevande, sapete mica che fine ha fatto la
Ferro China Bisleri ?

Piaceva a mia mamma... adesso non la trovo più da qualche anno.

Avranno smesso di farla... peccato!
--
AIOE °¿°
gretel
2017-03-16 13:51:36 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Avranno smesso di farla... peccato!
infatti...

"Bisleri Ferro China

Produttore: Bisleri distilleria

Famoso distillato creato dal bresciano Felice Bisleri con Citrato di Ferro e China, bevanda storica che può essere consumata in qualsiasi momento del giorno.

NOTA BENE
E' stata cessata la produzione di nuovi pezzi, salvo rare rimanenze di magazzino questo prodotto non tornerà nuovamente disponibile."

altri liquori "insoliti" (tipo lo Strega) di solito si trovano alla Metro

una sera che abbiamo preso freddo dopo la cena fuori siamo andati nel bar sotto casa a chiedere per pietà una bottiglia di amaro... ci hanno rifilato il 18 Isolabella, credevo che fosse estinto: probabilmente era un fondo di magazzino e lo hanno rifilato a noi! ;)
ADPUF
2017-03-19 23:06:38 UTC
Permalink
Il giorno mercoledì 15 marzo 2017 23:05:11 UTC+1, ADPUF ha
Post by ADPUF
Avranno smesso di farla... peccato!
infatti...
"Bisleri Ferro China
Produttore: Bisleri distilleria
Famoso distillato creato dal bresciano Felice Bisleri con
Citrato di Ferro e China, bevanda storica che può essere
consumata in qualsiasi momento del giorno.
NOTA BENE
E' stata cessata la produzione di nuovi pezzi, salvo rare
rimanenze di magazzino questo prodotto non tornerà nuovamente
disponibile."
Dove l'hai trovato?

Che sia per ragioni sanitarie?

Il citrato di ferro... magari hanno scoperto che "fa male"...

Vado a chiedere nel NG di chimica.
altri liquori "insoliti" (tipo lo Strega) di solito si
trovano alla Metro
Non ho accesso.
una sera che abbiamo preso freddo dopo la cena fuori siamo
andati nel bar sotto casa a chiedere per pietà una bottiglia
di amaro... ci hanno rifilato il 18 Isolabella, credevo che
fosse estinto: probabilmente era un fondo di magazzino e lo
hanno rifilato a noi! ;)
Ahah...

E l'avete bevuta tutta lì? eh, faceva tanto freddo... :-)



Ci sono posti dove il "caffè corretto" si fa con l'amaro,
invece qui si fa rigorosamente con la grappa.

De gustibus... a volte, d'inverno, metto uno o due cc di grappa
anche io (che sono assai poco alcolistico), gli dà un saporino
più "vispo".
--
AIOE °¿°
gretel
2017-03-21 10:09:38 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Dove l'hai trovato?
sul sito di un grossista:

http://www.bevandeadomicilio.com/amari/3030-ferrochina-bisleri.html
Post by ADPUF
Che sia per ragioni sanitarie?
Il citrato di ferro... magari hanno scoperto che "fa male"...
io vivo in mezzo alle "bufale scientifiche", mai sentito dire! ;)
Post by ADPUF
Post by gretel
altri liquori "insoliti" (tipo lo Strega) di solito si
trovano alla Metro
Non ho accesso.
nemmeno un amico, conoscente, nulla?
Post by ADPUF
E l'avete bevuta tutta lì? eh, faceva tanto freddo... :-)
no, l'abbiamo portata a casa e l'abbiamo bevuta piangendo sul divano, con lo stomaco che usciva dalle orecchie...
oltre al freddo, nella mia porzione di acciughe all'ammiraglia c'era una quantità terrificante di aceto, che io non sopporto: mi sembrava di annegarci dentro! ;)
Post by ADPUF
Ci sono posti dove il "caffè corretto" si fa con l'amaro,
invece qui si fa rigorosamente con la grappa.
io bevo il caffè solo al mattino, per svegliarmi, sarebbe controproducente! ;)
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