Discussione:
certificazione di conformita : come fare
(troppo vecchio per rispondere)
raimondo
2006-09-19 12:43:27 UTC
Permalink
salve a tutti espongo il mio problema:
ho un condominio di appartamenti a schiera realizzato nei primi anni 80,
sono fatti tutti uguali e così pure l'impianto elettrico.
Salvavita ticino tiker da 2P 25A 0.03 impianto di terra sui 50ohm ,
tutto sotto traccia con fili da 1mmq circa per le lampadine messe in
nicchie in muratura all'interno e senza filo di terra e 1 mmq circa per
le prese da 10A con filo di terra.
Come FEM è installato lo scaldabagno con presa da 16A e le prese del
forno sempre 16A tutto con filo da 1.5mmq circa
Tutte le prese sono chiaramente senza alveoli protetti e la colorazione
dei fili nell'impianto rispetta solo il giallo/verde per la terra ,
nelle lampade il neutro è nero, e nelle prese un po nero un pò blu.
Tutto l'impianto è alimentato con 3 Kw di contatore con una colonna
montante di 4mmq e il solo salvavita da 25A a sezionare l'impianto .
Dopo 25 anni i condomini hanno deciso di chiedere l'abitabilità e
chiaramrente il comune gli richiede il certificato di conformità.
Chiedo consiglio del da farsi secondo voi per poter rilasciare un
certificato di conformità; così posso confrontarlo con le mie idee.
Grazie a tutti
RAI
elide
2006-09-19 13:06:21 UTC
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io suggerirei un atto notorio da parte del proprietario dell'impianto che ne
certifichi la rispondenza alla Legge 4690 supportato da una verifica redatta
da tecnico abilitato.
Post by raimondo
ho un condominio di appartamenti a schiera realizzato nei primi anni 80,
sono fatti tutti uguali e così pure l'impianto elettrico.
Salvavita ticino tiker da 2P 25A 0.03 impianto di terra sui 50ohm ,
tutto sotto traccia con fili da 1mmq circa per le lampadine messe in
nicchie in muratura all'interno e senza filo di terra e 1 mmq circa per
le prese da 10A con filo di terra.
Come FEM è installato lo scaldabagno con presa da 16A e le prese del
forno sempre 16A tutto con filo da 1.5mmq circa
Tutte le prese sono chiaramente senza alveoli protetti e la colorazione
dei fili nell'impianto rispetta solo il giallo/verde per la terra ,
nelle lampade il neutro è nero, e nelle prese un po nero un pò blu.
Tutto l'impianto è alimentato con 3 Kw di contatore con una colonna
montante di 4mmq e il solo salvavita da 25A a sezionare l'impianto .
Dopo 25 anni i condomini hanno deciso di chiedere l'abitabilità e
chiaramrente il comune gli richiede il certificato di conformità.
Chiedo consiglio del da farsi secondo voi per poter rilasciare un
certificato di conformità; così posso confrontarlo con le mie idee.
Grazie a tutti
RAI
Giuliano
2006-09-19 16:02:05 UTC
Permalink
Post by raimondo
Dopo 25 anni i condomini hanno deciso di chiedere l'abitabilità e
chiaramrente il comune gli richiede il certificato di conformità.
Chiedono l'abitabilità dopo 25 anni!!!!!
Post by raimondo
Chiedo consiglio del da farsi secondo voi per poter rilasciare un
certificato di conformità;
Come ti hanno già suggerito, la prima strada è che i singoli proprietari
facciano un atto notorio attestando che l'impianto è stato realizzato
prima del 1990 e quindi non possiedono la dichiarazione di conformità.

Il fatto è che devono dichiarare che comunque l'impianto rispetta i
requisiti di sicurezza, e forse dovrebbero farlo verificare da un
tecnico (anche l'elettricista), facendosi rilasciare un verbale di verifica.

Ma chi attesterebbe che quel tipo di impianto con quelle caratteristiche
rispetta i requisiti di sicurezza?
Io no di sicuro!!!

Poi diciamoci la verità, dopo 25 anni , potrebbero anche fare quel
minimo di adeguamento necessario!!!

saluti

Giuliano
Tommaso (Tommy)
2006-09-19 18:50:36 UTC
Permalink
Post by Giuliano
Il fatto è che devono dichiarare che comunque l'impianto rispetta i
requisiti di sicurezza, e forse dovrebbero farlo verificare da un tecnico
(anche l'elettricista), facendosi rilasciare un verbale di verifica.
ma l'elettricista può fare un certificato di verifica di un impianto che non
ha fatto lui?
non dovrebbe spettare ad un perito questo compito?
--
Tommaso
Giuliano
2006-09-20 06:08:42 UTC
Permalink
Assolutamente no!
Se si tratta di un impianto civile, e a maggior ragione senza obbligo di
progettazione, il "tecnico" è chi è in grado di verificare, analizzare e
capire i problemi che ha l'impianto, quindi valutare gli eventuali
interventi.

In fondo quando si firma la dichiarazione di conformità si è anche fatta
una verifica dell'impianto!
E se si possiedono i requisiti 46/90 si conosce la regola dell'arte!
Quindi l'elettricista, pardon l'installatore professionista, è in grado
di verificare l'impianto!!

L'installatore E' a tutti gli effetti un professionista!
L'installatore PUO' progettare anche un impianto, al di sotto dei limiti
della 46/90!

saluti

Giuliano (progettista e installatore)
Post by Tommaso (Tommy)
ma l'elettricista può fare un certificato di verifica di un impianto che non
ha fatto lui?
non dovrebbe spettare ad un perito questo compito?
Ròsso
2006-09-20 15:10:43 UTC
Permalink
Post by Tommaso (Tommy)
Post by Giuliano
Il fatto è che devono dichiarare che comunque l'impianto rispetta i
requisiti di sicurezza, e forse dovrebbero farlo verificare da un tecnico
(anche l'elettricista), facendosi rilasciare un verbale di verifica.
ma l'elettricista può fare un certificato di verifica di un impianto che
non ha fatto lui?
non dovrebbe spettare ad un perito questo compito?
L'installatore ha tutte le carte in regola per rilasciare una relazioncina
di verifica dove attesta che l'impianto di un appartamento è/non è aregola
d'arte.

Ciao!!

Ròsso
raimondo
2006-09-22 07:15:23 UTC
Permalink
se la legge per le case costruite prima del 90 mi richiede solo
l'installaione del salvavita non posso dividere l'impianto 2 linee:
luci/prese da 10A e FEM da 16A e installare un nuovo salvavita e
certificare solo quello?
rai
Giuliano
2006-09-22 07:36:24 UTC
Permalink
La legge prevedeva la possibilità di adeguare gli impianti esistenti
installando il differenziale e le protezioni contro le sovracorrenti.
I termini per l'adeguamento, nonostante le ripetute proroghe, dovrebbero
essere finiti.
Quindi, teoricamente, l'adeguamento con "lo sconto" non è più possibile.
Fatto è che volendo fare in questo modo, probabilmente nessuno andrà a
sindacare.

Il fatto è che la norma CEI 64-8 non è rispettata completamente!

Mettiamola così:
ti sentiresti tranquillo a rilasciare la dichiarazione in quell'impianto?

saluti

GIuliano
Post by raimondo
se la legge per le case costruite prima del 90 mi richiede solo
luci/prese da 10A e FEM da 16A e installare un nuovo salvavita e
certificare solo quello?
rai
Tommaso (Tommy)
2006-09-22 12:11:32 UTC
Permalink
Post by Giuliano
La legge prevedeva la possibilità di adeguare gli impianti esistenti
installando il differenziale e le protezioni contro le sovracorrenti.
I termini per l'adeguamento, nonostante le ripetute proroghe, dovrebbero
essere finiti.
Quindi, teoricamente, l'adeguamento con "lo sconto" non è più possibile.
Fatto è che volendo fare in questo modo, probabilmente nessuno andrà a
sindacare.
Il fatto è che la norma CEI 64-8 non è rispettata completamente!
ti sentiresti tranquillo a rilasciare la dichiarazione in quell'impianto?
si tratterebbe di rilasciare la dichiarazione dell'intervento di
installazione del diff e dei MT...
non sarebbe cmq la dichiarazione che l'impianto è a norma!
poi i comuni o altri enti non guardano nel dettaglio le carte, basta che ci
siano! e l'installatore se ha fatto bene gli allegati può stare a mio parere
tranquillo!
--
Tommaso
Giuliano
2006-09-22 13:58:37 UTC
Permalink
Post by Tommaso (Tommy)
si tratterebbe di rilasciare la dichiarazione dell'intervento di
installazione del diff e dei MT...
Ovviamente non sono un avvocato, ma quando rilasci la D.C. tu
controfirmi che, sotto la tua responsabilità:
- l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell'arte
- hai seguito le norme:......
- hai installato componenti costruiti a regola d'arte, ecc. ecc.
- hai CONTROLLATO l'impianto ai fini della sicurezza e della
funzionalità con esito POSITIVO, avendo eseguito le verifiche richieste
dalle norme e dalle Leggi.

Il problema è: quale è l'impianto che io vado a certificare?
Secondo me e secondo molti (compreso un giudice da me interpellato),
l'impianto è tutto quanto sta a monte del punto di consegna.

Quali sono le verifiche che ho dichiarato come eseguite con esito positivo?

-Prova differenziali,
-Misura del valore di terra
-Cadute di tensione
-Prove di isolamento
-Continuità del conduttore di terra
-Esami a vista, ecc, ecc.

Tutte verifiche che, secondo me, vanno fatte su tutto l'impianto!

Se vuoi stare tranquillo, hai bisogno di fare veramente bene gli
allegati, indicare con estrema precisione l'intervento che ti è stato
commissionato, e farti tutto controfirmare dal cliente.

Poi se tu sei tranquillo.....
Post by Tommaso (Tommy)
non sarebbe cmq la dichiarazione che l'impianto è a norma!
Però tu dichiari che l'impianto ha i requisiti di sicurezza e
funzionalità......
Post by Tommaso (Tommy)
poi i comuni o altri enti non guardano nel dettaglio le carte, basta che ci
siano!
Verissimo...... finchè non succede qualche cosa!

Saluti

Giuliano
Tommaso (Tommy)
2006-09-22 19:37:47 UTC
Permalink
Ovviamente non sono un avvocato, ma quando rilasci la D.C. tu controfirmi
- l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell'arte
ma io dichiaro che è stato realizzato in modo conforme alle norme il MIO
intervento!
Il problema è: quale è l'impianto che io vado a certificare?
ma la dichiarazione di conformità serve a dichiarare che l'intervento che
faccio è secondo le norme!
se così non fosse, non potrei neppure aggiungere un punto presa in un
vecchio impianto, in quanto, secondo quello che dici, dichiarerei che tutto
l'impinato è a norma! invece, nella mia dichiarazione di conformità, io
dichiaro che ho aggiunto il punto presa in ossequio alle norme vigenti!
Stessa cosa per quanto riguarda l'installazione del salvavita....
dimmi dove sbaglio
--
Tommaso
Giuliano
2006-09-23 07:47:20 UTC
Permalink
Condivido il tuo punto di vista e confermo che la Legge non è chiara in
questo punto.

Però la stessa domanda io l'ho fatta ad un giudice del tribunale, che mi
ha elencato una serie di norme, codice civile, ecc. ecc. Che ti risparmio.

Il suo parere è questo:
in caso di incidente il giudice cerca i colpevoli e ragiona così;
il proprietario dell'impianto non ha agito con diligenza e coscienza è
non ha mai fatto manutenzione all'impianto, quindi ha una parte di colpa

L'installatore ha correttamente eseguito la parte di impianto che gli è
stata commissionata, però essendo un tecnico competente NON poteva
ignorare i rischi "potenziali" della parte di impianto esistente.
Quindi ha anche lui una parte di colpa!

A questo punto si salvi chi può!!

Entra in gioco la dichiarazione di conformità dove magari si specifica
che si è ricevuto l'incarico SOLO per installare salvavita e
magnetotermici!!!
Il cliente dice che lui non sapeva e se sapeva sicuramente ci avrebbe
pensato......

Il giudice non è un tecnico, vengono nominati i periti, ecc. ecc.

Insomma..... io in una situazione del genere, per guadagnare quel poco e
rischiare tanto..... lascio perdere!
Ho 48 anni due figli e una moglie e mi piace dormire tranquillo :-)

Buona domenica

Giuliano
Post by Tommaso (Tommy)
se così non fosse, non potrei neppure aggiungere un punto presa in un
vecchio impianto, in quanto, secondo quello che dici, dichiarerei che tutto
l'impinato è a norma! invece, nella mia dichiarazione di conformità, io
dichiaro che ho aggiunto il punto presa in ossequio alle norme vigenti!
Stessa cosa per quanto riguarda l'installazione del salvavita....
dimmi dove sbaglio
Ròsso
2006-09-22 15:52:57 UTC
Permalink
Ovviamente non sono un avvocato, ma quando rilasci la D.C. tu controfirmi
- l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell'arte
- hai seguito le norme:......
- hai installato componenti costruiti a regola d'arte, ecc. ecc.
- hai CONTROLLATO l'impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità
con esito POSITIVO, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e
dalle Leggi.
Il problema è: quale è l'impianto che io vado a certificare?
Secondo me e secondo molti (compreso un giudice da me interpellato),
l'impianto è tutto quanto sta a monte del punto di consegna.
A VALLE, volevi dire... :-)

Ero anche io del parere di Tommy, della serie certifico quel che faccio io e
sono a posto, ma ora mi piacerebbe sentire altre campane....
Tu dici che installando una parte di impianto qualsiasi devi ricontrollare
tutto l'esistente. Mi sembra esagerato!
Così facendo non dovresti mai dare alimentazione a parti di impianto rimaste
vecchie e fatiscenti, obbligheresti sempre il tuo committente a rifare
completamente gli impianti, impedendogli, ad esempio, di dilazionare le
spese nel tempo.
Altri pareri in merito?

Ciao!!
Ròsso
Giuliano
2006-09-25 06:49:48 UTC
Permalink
Post by Ròsso
A VALLE, volevi dire... :-)
Oooopss!
A valle volevo dire!
Post by Ròsso
Tu dici che installando una parte di impianto qualsiasi devi ricontrollare
tutto l'esistente. Mi sembra esagerato!
Sembra esagerato infatti, ma lo spirito della Legge 46/90 era ed è
ancora, avere impianti sicuri.
L'abilitazione che hanno ricevuto gli installatori va in quel senso.

E poi, ripeto, con la D.C. ti dichiari di aver verificato l'impianto.
Non sono assolutamente un avvocato, ripeto solo quanto mi è stato
consigliato. Non è una mia opinione, ma quella di un giudice!!
Ovviamente un altro giudice potrebbe avere un'altra opinione
Post by Ròsso
Così facendo non dovresti mai dare alimentazione a parti di impianto rimaste
vecchie e fatiscenti, obbligheresti sempre il tuo committente a rifare
completamente gli impianti, impedendogli, ad esempio, di dilazionare le
spese nel tempo.
La sicurezza NON è dilazionabile, se c'è un rischio occorre provvedere
immediatamente.
Chi stabilisce se il rischio è accettabile e la spesa dilazionabile?
L'installatore che verifica l'impianto e rilascia la dichiarazione di
conformità!
Post by Ròsso
Altri pareri in merito?
Mi piacerebbe moltissimo sentire altri pareri!!

Giuliano
Liberty Kid
2006-09-22 17:18:18 UTC
Permalink
Post by raimondo
ho un condominio di appartamenti a schiera realizzato nei primi anni 80,
sono fatti tutti uguali e così pure l'impianto elettrico.
Salvavita ticino tiker da 2P 25A 0.03 impianto di terra sui 50ohm , tutto
sotto traccia con fili da 1mmq circa per le lampadine messe in nicchie in
muratura all'interno e senza filo di terra e 1 mmq circa per le prese da
10A con filo di terra.
Come FEM è installato lo scaldabagno con presa da 16A e le prese del forno
sempre 16A tutto con filo da 1.5mmq circa
Tutte le prese sono chiaramente senza alveoli protetti e la colorazione
dei fili nell'impianto rispetta solo il giallo/verde per la terra , nelle
lampade il neutro è nero, e nelle prese un po nero un pò blu.
Tutto l'impianto è alimentato con 3 Kw di contatore con una colonna
montante di 4mmq e il solo salvavita da 25A a sezionare l'impianto .
Dopo 25 anni i condomini hanno deciso di chiedere l'abitabilità e
chiaramrente il comune gli richiede il certificato di conformità.
Chiedo consiglio del da farsi secondo voi per poter rilasciare un
certificato di conformità; così posso confrontarlo con le mie idee.
Grazie a tutti
RAI
La legge 46/90 prevede di considerare "adeguati" gli impianti installati
prima dell'entrata in vigore della legge stessa installando un interruttore
magnetotermico/differenziale ad alta sensibilità all'origine dell'impianto.
Questo senza scadenze o limiti di tempo, quindi quello che ti serve è:
1-.Un atto notorio ove si dichiara che l'impianto in oggetto è stato
installato prima del 1990.
2- L'installazione dell'interruttore magnetotermico differenziale come
prescritto dalla legge.
3- La dichiarazione di conformità relativa all'installazione
dell'interruttore suddetto.

Con questo sei in regola con la 46/90, ma attenzione ai vari risvolti non
ultimo quanto previsto dal vecchio, decrepito DPR 547 del 1953, che impone
l'impianto di terra in presenza di lavoratori dipendenti a prescindere
dall'anno di installazione dell'impianto.

Cordialità
Liberty Kid
Giuliano
2006-09-23 07:49:22 UTC
Permalink
sono d'accordo...
ma attenzione al Codice Civile che dà responsabilità all'installatore se
non ha fatto tutto quanto possibile per evitare danni a persone, cose e
animali..

Vedi l'altro mio messaggio

Giuliano
Post by Liberty Kid
Con questo sei in regola con la 46/90, ma attenzione ai vari risvolti non
ultimo quanto previsto dal vecchio, decrepito DPR 547 del 1953, che impone
l'impianto di terra in presenza di lavoratori dipendenti a prescindere
dall'anno di installazione dell'impianto.
Cordialità
Liberty Kid
Ròsso
2006-09-23 12:52:15 UTC
Permalink
Post by Liberty Kid
La legge 46/90 prevede di considerare "adeguati" gli impianti installati
prima dell'entrata in vigore della legge stessa installando un
interruttore magnetotermico/differenziale ad alta sensibilità all'origine
dell'impianto.
Fin qui, ok.
Qua non credo proprio! La 46/90&C. prevedeva l'adeguamento entro tot, che
poi è stato prorogato all'infinito, fino a un paio d'anni fa. L'adeguamento
prevedeva l'istlallazione di in diff ad alta sensibilità.
Adesso i termini x l'adeguamento sono scaduti, e se si mettono le mani
sull'impianto si deve renderlo conforme a tutte le norme, non basta più il
solo differenziale.
Le date non me le ricordo a memoria, e ho la rccolta TNE momentaneamente
out... :-)
Post by Liberty Kid
1-.Un atto notorio ove si dichiara che l'impianto in oggetto è stato
installato prima del 1990.
2- L'installazione dell'interruttore magnetotermico differenziale come
prescritto dalla legge.
3- La dichiarazione di conformità relativa all'installazione
dell'interruttore suddetto.
Non basta più.

Ciao!!

Ròsso
Giuliano
2006-09-25 08:38:31 UTC
Permalink
Sono d'accordo anche su questo, finiti i termini di adeguamento, quando
un installatore rilascia la D.c. l'impianto deve essere a "regola d'arte".
Quindi a Norme CEI, per semplicità!

TNE del marzo 2006 pagina 23, in effetti indica che è ancora possibile
adeguare gli impianti a quanto previsto dalla 46/90 (differenziale e
magnetotermico) anche se i termini sono scaduti.

Posso accettarlo per impianti che conosco e che so non avere problemi di
sicurezza.
Ma ripeto: secondo me divento responsabile di tutto l'impianto, a
maggior ragione se dichiaro di averlo adeguato, e dichiaro che
l'impianto è sicuro e funzionale.

Almeno porterei il conduttore di terra a tutte le prese, masse, ecc.
E sostituirei le protezioni magnetotermiche e differenziali

saluti
Giuliano
Post by Ròsso
Qua non credo proprio! La 46/90&C. prevedeva l'adeguamento entro tot, che
poi è stato prorogato all'infinito, fino a un paio d'anni fa. L'adeguamento
prevedeva l'istlallazione di in diff ad alta sensibilità.
Adesso i termini x l'adeguamento sono scaduti, e se si mettono le mani
sull'impianto si deve renderlo conforme a tutte le norme, non basta più il
solo differenziale.
Le date non me le ricordo a memoria, e ho la rccolta TNE momentaneamente
out... :-)
Liberty Kid
2006-09-25 16:52:47 UTC
Permalink
Post by Ròsso
Post by Liberty Kid
La legge 46/90 prevede di considerare "adeguati" gli impianti installati
prima dell'entrata in vigore della legge stessa installando un
interruttore magnetotermico/differenziale ad alta sensibilità all'origine
dell'impianto.
Fin qui, ok.
Qua non credo proprio! La 46/90&C. prevedeva l'adeguamento entro tot, che
poi è stato prorogato all'infinito, fino a un paio d'anni fa.
L'adeguamento prevedeva l'istlallazione di in diff ad alta sensibilità.
Per toglierti i dubbi puoi facilmente leggere la 46/90 ed il suo decreto di
attuazione.
Si trovano facilmente in internet, e non c'è traccia di scadenze per
l'adeguamento dei vecchi impianti con il differenziale.
Ho imparato a non fidarmi troppo di TNE, spesso l'interpretazione delle
norme e delle leggi rispecchiano più i desideri dell'articolista che non
quelli degli estensori della normativa.
Cordialità
Liberty Kid
Tommaso (Tommy)
2006-09-25 20:21:45 UTC
Permalink
NON CI CAPISCO PIU'
NIENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
--
Tommaso
Giuliano
2006-09-26 07:11:30 UTC
Permalink
Questo non è esatto:
Legge 46/90 art. 7 comma 3:
"Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della
presente Legge, devono essere adeguati, entro tre anni da tale data, a
quanto previsto dal presente articolo"

Il DPR 547/92 art. 5 comma 8, chiarisce come vanno fatti gli
adeguamenti: suddivisione in varie fasi di lavoro, sezionamenti,
differenziali, ecc. ecc.
E ribadisce il triennio di tempo.
Poi varie proroghe hanno spostato in avanti i termini, ma da qualche
anno le proroghe sono finiti.

PS.
Un installatore abilitato non ha bisogno di cercare su internet il testo
della Legge 46/90 e suo decreto di attuazione!
Dovrebbe essere dei testi che si sanno quasi a memoria ;-)

Per chi non ci capisce più niente, consiglierei questo ragionamento:
1) sono un installatore professionista e abilitato Legge 46/90
2) conosco le Norme elettriche, le Leggi e le mie responsabilità!
3) se ritengo che l'impianto che io lascio al cliente (tutto l'impianto)
abbia i requisiti di sicurezza e funzionalità sono tranquillo e rilascio
la D.C.
4) se alcune parti di impianto sono pericolose ed il cliente non vuole o
non può adeguarle, e io non mi sento tranquillo, NON faccio il lavoro!

PAreri su questo ragionamento?

Saluti
GIuliano
Post by Liberty Kid
Per toglierti i dubbi puoi facilmente leggere la 46/90 ed il suo decreto di
attuazione.
Si trovano facilmente in internet, e non c'è traccia di scadenze per
l'adeguamento dei vecchi impianti con il differenziale.
Ho imparato a non fidarmi troppo di TNE, spesso l'interpretazione delle
norme e delle leggi rispecchiano più i desideri dell'articolista che non
quelli degli estensori della normativa.
Cordialità
Liberty Kid
FoX
2006-09-26 09:34:28 UTC
Permalink
Post by Giuliano
4) se alcune parti di impianto sono pericolose ed il cliente non
vuole o non può adeguarle, e io non mi sento tranquillo, NON faccio
il lavoro!
PAreri su questo ragionamento?
A mio parere, se un installatore aggiunge una presa ad un impianto, è tenuto
a certificare il SUO lavoro (ampliamento), quindi a partire dalla fornitura
enel sino alla presa che lui ha installato, e lo DEVE citare sulla
Dichiarazione. Ciò non vuol dire che garantisce che l'intero impianto è a
posto, segue le normative vigenti eccetera eccetera.
Allo stesso tempo il committente non può utilizzare la D.C. relativa alla
presa fem (dell'esempio) per giustificare che il suo impianto è rispondente
alle norme (ad esempi oper ottenere un'abitabiità o un'agibilità) e di
questo deve esserne assolutamente consapevole PRIMA di incaricare
l'installatore.
Il fatto di non fare il lavoro come hai detto e una soluzione un po' troppo
"drastica" (seppur condivisibile), sarebe come a dire che il mi ogommista mi
cambia o tutte e 4 le ruote oppure non me ne vende nemmeno una. se io ne
voglio 2, ne prendo 2, e di certo se avrò un incidente non potrò incolpare
il gommista.
In poche parole ritengo che "adeguare" un impianto sia una cosa, "ampliare"
un'altra. Come tra l'altro indicano i modelli prestampati delle
Dichiarazioni di conformità.
Sia ben chiaro che io sono il primo a suggerire, se possibile, di ADEGUARE
gli impianti con tutto ciò che ne consegue (progetto compreso).
Attendo pareri/smentite/infamazioni eccetera.
FoX
Giuliano
2006-09-26 09:54:32 UTC
Permalink
Condivido la tua affermazione.

Ci dimentichiamo però un punto: il committente che NON fa adeguare TUTTO
l'impianto è fuori Legge!!!!

Quindi giriamola come la vogliamo ma la Legge NON è stata rispettata!

Secondo me, ripeto, in caso di incidente non dormirei per niente tranquillo

Giuliano
Post by FoX
Allo stesso tempo il committente non può utilizzare la D.C. relativa alla
presa fem (dell'esempio) per giustificare che il suo impianto è rispondente
alle norme (ad esempi oper ottenere un'abitabiità o un'agibilità) e di
questo deve esserne assolutamente consapevole PRIMA di incaricare
l'installatore.
Ròsso
2006-09-26 12:39:37 UTC
Permalink
Post by Giuliano
Condivido la tua affermazione.
Ci dimentichiamo però un punto: il committente che NON fa adeguare TUTTO
l'impianto è fuori Legge!!!!
Quindi giriamola come la vogliamo ma la Legge NON è stata rispettata!
Secondo me, ripeto, in caso di incidente non dormirei per niente tranquillo
Si, ma ragionando al tuo modo, qui non aversti lavoro, o quasi! Non puoi
lavorare solo sul nuovo, e su impianti esistenti devi adattarti a fare solo
gli interventi richiesti dal committente, altrimenti il lavoro non lo fai.
E non è un 'raccattare lavoro' , è solo eseguire quello che chiede il
Committente, cercando di farlo bene ed eventualmente adeguare il resto
dell'impianto, cosa non sempre possibile.

Ciao!

Ròsso
Giuliano
2006-09-27 06:21:50 UTC
Permalink
ciao,
hai certamente ragione!
E in effetti il succo della discussione è questo: l'installatore accetta
anche lavori "rognosi" per guadagnarsi qualche cosa, di solito poco.
E va bene così, ti solito non succede niente, il cliente è soddisfatto,
l'installatore ha lavorato, il Comune ha un pezzo di carta, ecc. ecc.

Ma a questo punto si apre un'altra questione, trita e ritrita:
vi sembra giusto che, per caricarci di queste responsabilità, e per la
professionalità che dimostriamo, siamo costretti a lavorare con margini
di guadagno sempre più bassi.

Altre categorie professionali, con uguali o minori responsabilità,
guadagnano ben di più!

E qui mi fermo, oppure apriamo un'altra discussione

buon lavoro a tutti

Giuliano
Post by Ròsso
Si, ma ragionando al tuo modo, qui non aversti lavoro, o quasi! Non puoi
lavorare solo sul nuovo, e su impianti esistenti devi adattarti a fare solo
gli interventi richiesti dal committente, altrimenti il lavoro non lo fai.
E non è un 'raccattare lavoro' , è solo eseguire quello che chiede il
Committente, cercando di farlo bene ed eventualmente adeguare il resto
dell'impianto, cosa non sempre possibile.
Liberty Kid
2006-09-26 17:06:19 UTC
Permalink
Post by Giuliano
"Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della
presente Legge, devono essere adeguati, entro tre anni da tale data, a
quanto previsto dal presente articolo"
suddivisione in varie fasi di lavoro, sezionamenti, differenziali, ecc.
ecc.
E ribadisce il triennio di tempo.
Poi varie proroghe hanno spostato in avanti i termini, ma da qualche anno
le proroghe sono finiti.
E' vero sono finite le proroghe, nel senso che se il menefreghista che non
ha ancora adeguato l'impianto viene "beccato" ad un (piuttosto improbabile)
controllo incappa nelle sanzioni previste, ma se adegua l'impianto prima di
essere "beccato" di fatto fa una sanatoria della situazione, e per far
questo non ci sono scadenze.
Nessuno applicherà sanzioni se l'adeguamento viene fatto "dopo" la scadenza
delle proroghe.
Cordialità
Liberty Kid
Ròsso
2006-09-26 12:36:01 UTC
Permalink
Post by Liberty Kid
Post by Ròsso
Qua non credo proprio! La 46/90&C. prevedeva l'adeguamento entro tot, che
poi è stato prorogato all'infinito, fino a un paio d'anni fa.
L'adeguamento prevedeva l'istlallazione di in diff ad alta sensibilità.
Per toglierti i dubbi puoi facilmente leggere la 46/90 ed il suo decreto
di attuazione.
Già fatto, grazie.
Post by Liberty Kid
Si trovano facilmente in internet,
Ce li ho sullo scaffale.
Post by Liberty Kid
e non c'è traccia di scadenze per l'adeguamento dei vecchi impianti con il
differenziale.
Li hai letti male. Vedi la risposta di Giuliano.
Post by Liberty Kid
Ho imparato a non fidarmi troppo di TNE, spesso l'interpretazione delle
norme e delle leggi rispecchiano più i desideri dell'articolista che non
quelli degli estensori della normativa.
Concordo con te, anche se non capisco cosa c'entri TNE in questo thread....
cmq si riesce a capire quando Carrescia 'forza' l'applicazione di una norma,
basta ragionarci un pò su.

Ciao!!

Ròsso
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